Le filosofie ellenistiche
L’età ellenistica
nella cultura ellenistica si diffondono nuove tendenze di pensiero Una nuova cultura La costruzione dell’Impero di Alessandro Magno e la successiva formazione dei Regni ellenistici determinano la fine dell’esperienza politica delle póleis l’individualismo: l’uomo non si sente più cittadino (è diventato suddito di un grande regno) e sposta la sua attenzione verso i problemi individuali nella cultura ellenistica si diffondono nuove tendenze di pensiero il cosmopolitismo: matura la consapevolezza di appartenere alla comunità umana nel suo insieme il raggiungimento della felicità diviene lo scopo fondamentale della filosofia e la sua struttura disciplinare si semplifica, dividendosi in: logica fisica etica
Epicuro: il compito della filosofia Epicuro fonda il Giardino, la scuola filosofica nella quale raccoglie intorno a sé un gruppo di amici e amiche che vogliono vivere la filosofia come rimedio ai mali dell’animo secondo Epicuro, tutti gli uomini sono uguali nella comune aspirazione alla felicità la felicità è raggiungibile attraverso la filosofia, che si articola in: la logica (canonica), che deve elaborare i criteri di verità la fisica, che studia la natura l’etica, che studia il fine dell’uomo, cioè la felicità, e i mezzi per raggiungerla se la filosofia è in funzione della felicità, tutte le sue parti sono funzionali all’etica
Epicuro: la logica Il giudizio di verità si esprime in base all’evidenza che deriva dall’azione immediata delle cose sull’animo I criteri di verità Le sensazioni Le rappresentazioni mentali che derivano dalle sensazioni Le affezioni di piacere e dolore regolano l’agire permettendo di giudicare sui concetti di bene (affezioni piacevoli) e male (affezioni dolorose) 5
Epicuro: la fisica In base ai criteri stabiliti dalla logica, la fisica indaga le realtà naturali riprendendo l’atomismo democriteo, Epicuro afferma che i corpi non sono divisibili all’infinito, ma sono costituiti da atomi la natura è costituita da corpi che si muovono in uno spazio vuoto Epicuro cerca però di sfuggire al rigido determinismo di Democrito: gli atomi si muovono nello spazio cadendo verso il basso a causa del loro peso, ma la loro traiettoria devia occasionalmente da quella prestabilita e dunque il loro incontro avviene casualmente anche l’anima è costituita di atomi ed è quindi mortale 6
Epicuro: l’etica edonistica La logica e la fisica trovano il loro completamento nella dottrina etica il bene dell’uomo è nel PIACERE EDONISMO l’edonismo non consiste nel godimento fisico, ma: nell’assenza del dolore corporeo nell’assenza di perturbazioni dell’animo I piaceri possono essere distinti in Naturali e necessari Vanno soddisfatti perché utili per la conservazione Naturali e non necessari Non bisogna eccedere Non naturali e non necessari Sono desideri vani e turbano l’animo 7
Epicuro: il tetrafarmaco Per raggiungere la felicità non basta calcolare bene i piaceri da perseguire, bisogna anche liberarsi dalle paure la filosofia diviene “medicina” dell’animo attraverso il TETRAFARMACO non bisogna temere gli dèi, perché non si interessano delle vicende umane non bisogna temere la morte, perché se tutto è composto di atomi, la morte porta alla dissoluzione dell’anima e del corpo non bisogna temere di non raggiungere la felicità: il piacere è raggiungibile da tutti non si deve temere il dolore fisico, perché o è sopportabile o finisce presto 8
Epicuro: l’atarassia L’applicazione di questi rimedi porta alla atarassia, l’imperturbabilità propria del saggio per raggiungere questo stato di tranquillità dell’animo, è necessario tenersi lontani dalle preoccupazioni quotidiane, in particolare dalla vita politica l’ideale di vita del saggio epicureo è quindi orientato a un ritiro nella dimensione privata, confortato dalla vicinanza degli amici 9
Lo stoicismo Nello stesso periodo in cui nasce l’epicureismo, si sviluppa anche l’altra grande filosofia dell’età ellenistica, lo stoicismo Zenone di Cizio, il fondatore, teneva le sue lezioni in un portico, la stoà, e per questo i suoi seguaci furono denominati “stoici” Zenone condivide con Epicuro la concezione della filosofia come “arte di vivere”, ma rifiuta le soluzioni proposte dagli epicurei
Lo stoicismo : la teoria della conoscenza Anche per gli stoici la filosofia deve innanzitutto interrogarsi sui criteri di verità la sensazione è criterio di verità, ma la ragione deve dare il suo assenso ai dati sensibili per poter avere una vera apprensione l’assenso razionale conduce alla rappresentazione catalettica la sensibilità è come una mano aperta che riceve passivamente le sensazioni la ragione che assente è come la mano che chiude la sua presa sui dati 11
Lo stoicismo: la logica e la dialettica La dialettica studia i significati che le cose apprese assumono nella mente; la grammatica si occupa delle parole; la logica dei ragionamenti Congiunzioni: A e B affinché la congiunzione sia valida, A e B devono essere vere entrambe gli stoici sviluppano una logica proposizionale che si concentra sulle connessioni tra le proposizioni Disgiunzioni: A o B affinché la disgiunzione sia valida, basta che o A o B sia vera Implicazioni: se A allora B il rapporto tra antecedente e conseguente dipende dalla verità dell’antecedente lo sviluppo della logica proposizionale costituisce l’innovazione che gli stoici apportano rispetto alla logica aristotelica 12
Lo stoicismo: la fisica La realtà naturale è costituita dalla materia informata dal lògos divino, identificato con il fuoco (o pneuma) sotto la spinta vivificatrice del fuoco, si generano tutte le cose il lògos-fuoco agisce attraverso le ragioni seminali, come un seme che si diffonde attraverso ulteriori semi e procede così alla generazione del cosmo tutto è però destinato a ritornare al fuoco attraverso una conflagrazione finale, per poi rigenerarsi di nuovo dando luogo così al ciclo di un eterno ritorno il cosmo è come un organismo vivente con un’anima divina PANTEISMO l’identificazione di Dio con il cosmo comporta il finalismo dell’universo e l’ammissione di un fato necessario: tutto ciò che avviene deve avvenire 13
Lo stoicismo : l’etica del dovere Per raggiungere la felicità bisogna adeguare la propria vita al lògos universale la libertà può consistere solo in un’adesione volontaria all’ordine razionale, conformando la propria vita al lògos questo vuol dire vivere secondo la propria natura: l’uomo è un essere razionale e deve quindi seguire sempre la razionalità Azione condotta secondo ragione Virtuosa Conforme al dovere Azione contraria alla ragione Viziosa Non conviene alla natura dell’uomo Azione che non dipende dalla razionalità Indifferente Ad esempio tutto ciò che è relativo al corpo 14
Lo stoicismo: l’apatia La vita secondo ragione deve portare alla eliminazione di tutte le passioni dell’animo le passioni portano a compiere azioni moralmente non conformi al dovere il saggio deve estirparle, fino ad arrivare a una condizione di APATIA 15
NON POSSONO AVERE ALCUNA PRETESA DI VERITÀ Lo scetticismo: Pirrone e la conoscenza Tra il IV e il III secolo a.C. Pirrone di Elide fonda una nuova corrente di pensiero, lo scetticismo la varietà e diversità delle opinioni e dei sistemi filosofici dimostrano che né i sensi né l’intelletto ci garantiscono una reale conoscenza le nostre sensazioni e i nostri giudizi razionali NON POSSONO AVERE ALCUNA PRETESA DI VERITÀ ci si deve astenere da ogni opinione la ricerca deve essere fine a se stessa e non può condurre ad alcun tipo di felicità 16
Lo scetticismo: Pirrone e l’atarassia Non è possibile formulare giudizi neanche sugli uomini e i loro costumi le diatribe degli studiosi e le dispute metafisiche finiscono per essere solo parole vuote il dubbio costante diviene l’unico atteggiamento possibile l’unica felicità possibile per il saggio è uno stato di imperturbabilità e di distacco dalle vicende del mondo ATARASSIA 17
Arcesilao di Pitane (315-240 a.C.) Lo scetticismo: l’Accademia Anche nell’Accademia ateniese prevalgono le posizioni scettiche Arcesilao di Pitane (315-240 a.C.) la scienza non è in grado di raggiungere la verità, quindi è necessario sospendere ogni giudizio (epoché), senza per questo smettere di cercare; tuttavia, nelle azioni pratiche non ci si può astenere e occorre attenersi al criterio della ragionevolezza Carneade (219-129 a.C.) lo scetticismo viene attenuato: si può dare l’assenso all’opinione che appare più probabile 18
La filosofia a Roma I sempre più frequenti contatti tra Roma e il mondo greco-ellenistico portano alla diffusione della filosofia negli ambienti culturali romani la progressiva estensione dell’influenza politica romana sulla Grecia e l’attrazione esercitata dalle nuove scuole filosofiche portano a una ellenizzazione della cultura romana la filosofia si diffonde negli ambienti aristocratici, dove si discutono temi etici, politici e giuridici, prendendo aspetti diversi delle differenti teorie ellenistiche e cercando di armonizzarli ECLETTISMO 19
La filosofia a Roma: l’epicureismo e lo stoicismo Sono però le due scuole filosofiche più importanti, epicureismo e stoicismo, a diffondersi e a trattare maggiormente i temi etici nel suo poema De rerum natura esalta la filosofia epicurea che è in grado di liberare gli uomini delle paure che li assillano EPICUREISMO Tito Lucrezio Caro (97-53 a.C.) la filosofia diviene strumento di libertà interiore, di protezione contro le minacce che provengono dalla sorte o dagli uomini Lucio Anneo Seneca (4 ca-65 d.C.) la libertà interiore è il massimo bene e può essere raggiunta solo trascurando tutto ciò che non dipende da noi e controllando se stessi STOICISMO Epitteto (50-138 d.C.) solo a partire dalla nostra autonomia interiore è possibile guardare in maniera distaccata alle cose e resistere ai colpi della fortuna Marco Aurelio (121-180 d.C.) 20