MATEMATIZZAZIONE Con il termine “Matematizzazione” intendiamo quel processo attraverso il quale si tenta di “tradurre” nel formalismo matematico un problema.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Cosa sono? Come si risolvono?
Advertisements

LIMITI:DEFINIZIONI E TEOREMI
Prof.Maurita Fiocchi Corso A-ERICA RICERCA PUNTI ESTREMANTI LIBERI DELLE FUNZIONI REALI A DUE VARIABILI REALI z = f( x ; y )
MATEMATICA PER L’ECONOMIA
© 2007 SEI-Società Editrice Internazionale, Apogeo Unità E1 Dallanalisi del problema alla definizione dellalgoritmo.
Equazioni di primo grado
Capitolo 8 Sistemi lineari.
Autovalori e autovettori
Matematica I: Calcolo differenziale, Algebra lineare, Probabilità e statistica Giovanni Naldi, Lorenzo Pareschi, Giacomo Aletti Copyright © The.
Precorsi di Informatica Dott. Antonio Cisternino Settembre 2003
ODE PROBLEMA DI CAUCHY IN 1-D Sia f : I x RR, I  R.
Esercizio 1 Un filo indefinito è costituito da due semirette AB e BC formanti un angolo retto, come in figura Il filo è percorso da una corrente I = 10.
Leggi matematiche, curve e funzioni
= 2x – 3 x Definizione e caratteristiche
(se a = 0 l’equazione bx + c = 0 è di primo grado)
Definizione (rigorosa) di limite
Iterazione enumerativa (for)
Elementi di Matematica
Elementi di Matematica
Elementi di Matematica
Teoria e Tecniche del Riconoscimento
LE EQUAZIONI.
EQUAZIONI DI PRIMO GRADO AD UNA INCOGNITA
Liceo Scientifico "A.Volta" Reggio Calabria
Ma anche…prodotto della sezione S per la velocità V
INGEGNERIA CLINICA E BIOMEDICA
Studente Claudia Puzzo
1 Esempio : Utile per considerare limportanza delle ALTE FREQUENZE nella ricostruzione del segnale, in particolare dei FRONTI di SALITA e di DISCESA (trailing.
MONOTONIA IN ANALISI MATEMATICA
SUL CONCETTO DI LIMITE PER FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE
successioni e limiti di successioni
Definizioni e operazioni
5 febbraio 2010 Prof Fabio Bonoli
Spazi vettoriali astratti Somma e prodotto di n-ple Struttura di R n.
Esempio: somma se, allora [ per n addendi ] se ( se )
Studio funzioni Premesse Campo esistenza Derivate Limiti Definizione di funzione Considerazioni preliminari Funzioni crescenti, decrescenti Massimi,
ALGEBRA algebrizzare problemi
EQUAZIONI DI SECONDO GRADO
LA SCOMPOSIZIONE DI POLINOMI IN FATTORI
I primi insiemi che si incontrano in matematica sono quelli dei numeri;  daremo qui una breve descrizione dei principali insiemi numerici, delle loro operazioni.
Somma fra frazioni algebriche
IL PERIODO DELLE FUNZIONI GONIOMETRICHE
Teorema dell’unicità del limite
Teoremi sui limiti.
EQUAZIONI DI PRIMO GRADO
I RADICALI.
I RADICALI.
ESTENSIONI SEMPLICI e TEOREMA DELL’ELEMENTO PRIMITIVO
Stabilità per E.D.O. (I): STABILITÀ LINEARIZZATA
Sottospazi vettoriali
Vettori A B VETTORE è un segmento orientato caratterizzato da: C D
Il calcolo dei limiti nelle funzioni razionali Seconda parte: la frontiera.
Calcolo letterale.
Calcolo delle probabilità a cura di Maurizio Brizzi
Esercizi (attrito trascurabile)
liceo Lioy e liceo Pigafetta, 10 febbraio 2011
Rappresentazione dell'informazione
PROBABILITÀ Corsi Abilitanti Speciali Classe 59A III semestre - 2.
6. LIMITI Definizione - Funzioni continue - Calcolo dei limiti
I Radicali Prof.ssa A.Comis.
Liceo Scientifico “Ven. A. Luzzago” Liceo Scientifico “Ven. A. Luzzago” L’integrale definito e sue applicazioni A.S. 2014/2015.
Analisi matematica Introduzione ai limiti
Sistemi di equazioni lineari. Sistemi di primo grado di due equazioni a due incognite Risolvere un sistema significa trovare la coppia di valori x e y.
IL PIANO CARTESIANO E LA RETTA
Il Moto. Partendo da una quesito assegnato nei test di ingresso alla facoltà di medicina, si analizza il moto di un oggetto.
Concetto di funzione Funzione y = ax² + bx + c Equazione ax² + bx + c = 0 Disequazioni 2° grado Chiudi.
Prof.ssa Livia Brancaccio 2015/16
INSIEMI E LOGICA PARTE QUARTA.
Le frazioni A partire da N vogliamo costruire un nuovo insieme numerico nel quale sia sempre possibile eseguire la divisione. Per fare ciò dobbiamo introdurre.
Prof. Cerulli – Dott. Carrabs
Transcript della presentazione:

MATEMATIZZAZIONE Con il termine “Matematizzazione” intendiamo quel processo attraverso il quale si tenta di “tradurre” nel formalismo matematico un problema espresso nel linguaggio comune, generando un “modello matematico”.

Attenzione Non è detto che un problema, espresso nel linguaggio comune, possa essere sempre espresso nel linguaggio matematico; - Non è detto che il modello matematico sia unico; - Non è detto che il modello “funzioni” (con tutte le ambiguità ed imprecisioni che tale locuzione porta con sé).

Alcuni Punti Nodali Formulazione chiara e precisa, già nel linguaggio comune, di tutti i termini del problema; Idea di un possibile obiettivo (= soluzione accettabile, prevedibile ,…); Riconoscimento, anche solo parziale, di quelli che potrebbero essere i “costituenti” essenziali del problema, anche in funzione dell’obiettivo atteso; Analisi di alcune situazioni ideali/limite; Riconoscimento dei concetti matematici che possono tradurre i “costituenti” individuati;

Formalizzazione del Modello Matematico; Studio del Modello: Qualità matematiche “a priori” della soluzione; Esistenza di soluzioni; Unicità della soluzione Rappresentazione della/e soluzioni Approssimazione della/e soluzioni Dipendenza dai dati Verifica delle soluzioni matematiche in termini di “predicibilità” .

Un esempio interno alla Matematica La riduzione a problemi di Algebra e di Analisi di molti problemi di Geometria. In questi problemi si osserva anche una peculiarità della modellizzazione: La riduzione matematica, pur motivata da una situazione concreta e ben precisa, permette poi di estendere le informazioni ottenute ad una ampia classe di problemi che, a prima vista, potevano sembrare lontani da quello originario

Pregio dellla MATEMATIZZAZIONE Il Problema concreto da cui si è partiti diviene uno dei tanti ai quali si può dare una qualche risposta studiando il modello. Spesso la modellizzazione rivela delle “vicinanze” insospettate tra problemi concreti riferibili a contesti umani lontanissimi tra di loro; la concretezza dei contesti, con la loro ricchezza di informazioni, non permette, generalmente, di osservare, utilizzando il solo linguaggio comune, la “vicinanza” dei problemi.

Analisi di un esempio Esercizio concreto di Geometria Controllo Modello Algebrico-Analitico concreto Passaggio ad esercizio con parametri Classi di esercizi Controlli Modello parametrico

ALCUNE OSSERVAZIONI SUI MODELLI ACQUISIRE UNO, O PIU’, DEI POSSIBILI SIGNIFICATI CONCRETI DEL MODELLO, PRIVILEGIANDO, SE POSSIBILE, UN PROBLEMA ANALIZZARE I PARAMETRI CONTENUTI NEL MODELLO, COMPRENDERNE IL SIGNIFICATO E STUDIARE IL COMPORTAMENTO DEL MODELLO PER VALORI SIGNIFICATIVI DEI PARAMETRI SUL PROBLEMA GUIDA CONFRONTARE IL MODELLO CON ALTRI CHE INTERESSANO IL PROBLEMA ED INDAGARE LE ANALOGIE CON ALTRI MODELLI MATEMATICI.

ESERCIZIO 1 Se 2x+1=8 quanto vale 4x+1 ? Risoluzione: x = 7/2 allora … Ma si può procedere anche così: 2x + 1 = 8  2(2x+1) = 16  4x+ 2 =16  4x+1 = 15

ESERCIZIO 2 Basta osservare che posto x = MN si ha: Sia dato il triangolo rettangolo in figura; supponendo che AB = 12, CB = 5 e che inoltre AN = AB e CM = CB, determinare MN . A Basta osservare che posto x = MN si ha: 12 + 5 –x = (AC =) 13 12 M N C B 5

ESERCIZIO 3 Quali termini togliere dalla somma seguente affinché la somma dei restanti sia 1 ? Risposta: Consideriamo il mcm; esso è 120; riscriviamo la somma riducendo tutti gli addendi allo stesso denominatore; si ottiene che la precedente somma si può scrivere così:

Siano a, b, c, d numeri reali diversi da zero e ESERCIZIO 4 Siano a, b, c, d numeri reali diversi da zero e siano x,y per cui: ax+b=0 e cy+d=0. Allora dire x<y equivale a dire: bc < ad ad < bc ac < bd c/a < d/b d/c < b/a La risposta esatta è la n. 5. L’errore che spesso si commette, in situazioni di questo genere, è quello di ritenere che i coefficienti siano di segno assegnato.

Prendiamo i numeri dispari e disponiamoli in ESERCIZIO 5 Prendiamo i numeri dispari e disponiamoli in cinque colonne come segue: 1 3 5 7 13 11 9 17 19 21 23 29 27 25 33 35 37 39 …. In quale delle colonne comparirà il numero 1985 ( 2003 ) ?

Osservazione importante. Considerando le cinque colonne si nota questo fatto: le prime due righe hanno la caratteristica di essere base per le successive modulo 16; cioè un numero sta in una colonna se il resto della divisione per 16 sta nella colonna. Pertanto la risposta è …

A = Numero punti interni -1 + ½ Numero dei punti sul bordo ESERCIZIO 6 Consideriamo il seguente schema formato da quadrati unitari: Quanto è l’area del poligono ? Famosa Formula: A = Numero punti interni -1 + ½ Numero dei punti sul bordo

ESERCIZIO 7 Sei sacchetti di palline di cui uno solo di palline rosse; gli altri contengono palline di altro colore; Gianna sceglie tre sacchetti e Gianni due; rimane il sacchetto delle palline rosse. Contando le palline, Gianna ha il doppio delle palline di Gianni. Sapendo che i sei sacchetti contenevano 18, 19, 21, 23, 25, 34 palline, Quante sono le palline rosse ? Detto x il numero delle palline di Gianni ed y quelle rosse, si ha: 3x + y = 140; pertanto 140 – y deve essere un multiplo di 3. Se ne deduce, dopo breve verifica, che y = 23.

ESERCIZIO 8 Consideriamo il cerchio in figura ed il triangolo rettangolo ADC sul diametro AD; dal centro O si conduca la perpendicolare al diametro che incontra il cateto AC in B. Sapendo che OB = 5 e che gli angoli OBA e COD sono di 60°, calcolare BC. Osserviamo che gli angoli AOB e OAC sono entrambi di 30°; il triangolo COD è equilatero e quindi, essendo l’angolo DCA retto, anche l’angolo BCO è di 30°. Ne segue che il triangolo COB è isoscele sulla base OC. Pertanto BC=5. A B C 5 O D

x1 , a x1 , a2 x1 sono le tre lunghezze; dobbiamo sapere quanto vale ESERCIZIO 9 Un parallelepipedo ha i lati in progressione geometrica ed il volume è di 8 cm3; La superficie totale è di 32 cm2; quanto vale la lunghezza di tutti i suoi spigoli ? x1 , a x1 , a2 x1 sono le tre lunghezze; dobbiamo sapere quanto vale S = 4(x1+x2+x3)=4x1(1+a+a2), sapendo : x1 x2 x3 = (x1a)3 = 8 e x1 x2 + x2 x3 + x3 x1 = 16 = (x1)2 ( a + a3 + a3 ). Si vede che x1 a = 2 ; pertanto 8 = x1 (1+a+a2). Dunque S = 32 x3 x1 x2

ESERCIZIO 10 Sia dato il triangolo ABC con l’angolo in C triplo dell’angolo in A; sia CB = 27 cm e AB = 48 cm; quanto è lungo AC ? Il triangolo CBD è isoscele sulla base CD e il triangolo CDA è isoscele sulla base AC. Ne segue che DB = 27; CD = AD = 21. Nei triangoli rettangoli CKD e BHD, che sono simili, si ha subito che BH = ½ (2475)1/2 e, DB = CD = BH:CK = DH:DK. Possiamo così calcolare CK e DK e quindi applicare il teorema di Pitagora al triangolo AKC, per ricavare l’ipotenusa AC (=35). B 27 C H K D 48 A

ESERCIZIO 11 Data la parabola y = a x2 + b x + c , avente vertice V = (4,2) e passante per P = (2,0) determinare quanto vale abc. Il punto (6,0) sicuramente è punto della parabola, pertanto l’equazione della parabola sarà del tipo y = a (x-2)(x-6) Imponendo che V appartenga alla parabola si ottiene a = - ½; se ne deduce che, siccome b = -8a e c = 12 a, allora a b c = 12 (4,2) (2,0) (6,0)

m** = m  ((x + y)/2 + z)/2 = (x + y + z)/3 ESERCIZIO 12 Siano dati x < y < z e sia m = (x + y + z)/3; siano m* = (x + y)/2 ed m** = (m* + z)/2 . Sotto quali condizioni m** = m ? m** = m  ((x + y)/2 + z)/2 = (x + y + z)/3  (x + y + 2z)3 = (x + y + z)4  2z = (x + y)  z = (x + y)/2 …… quindi ……

Angoli: APC = APB ; PCA = PAB ; PAC = PBA . ESERCIZIO 13 Sia dato il triangolo ABC, con AB = 8 cm, AC = 6 cm e BC = 7 cm. Prolungare CB dalla parte di C e fissare un punto P per cui i triangoli PAB e PCA siano simili. Quanto vale PC ? P Angoli: APC = APB ; PCA = PAB ; PAC = PBA . Proporzioni: 6:8 = PC:AP = AP:PB ; PB = 8 + PC Qualche conto e poi: PC = 9. C 6 7 A 8 B Una dimostrazione diretta del risultato ?!?

ESERCIZIO 14 Situazione: Stanza buia, cassetto con calzini di vari colori (100 rossi, 80 verdi, 60 blu, 40 neri); occorre prendere 10 paia di calzini. Quanti calzini almeno devo prendere per essere sicuro di avere le 10 paia ? 20 calzini devono essere presi (altrimenti non potrò considerare 10 paia); in questo modo almeno 16 sono appaiati e quindi abbiamo sicuramente 8 paia e i restanti 4 (colori) possono essere spaiati; alla 21 presa rimarranno spaiati 3 soli colori e avremo 9 paia; la 22 potrebbe essere dello stesso colore della precedente presa e quindi in definitiva occorre almeno prendere 23 calzini per essere sicuri di avere 10 paia di calzini.

Per note proprietà dell’esagono regolare: ESERCIZIO 15 Sia dato un esagono regolare di lato 2 km. Partendo da un vertice V, in senso antiorario, si percorrano due lati e la metà del terzo e si consideri tale punto P; quanto vale VP ? P Per note proprietà dell’esagono regolare: TV = 4; TH = ½ ; PH = (3/4)1/2 Pertanto PV = (13)1/2 T V H 2

Sia a numero reale ed f : NxN → R tale che: ESERCIZIO 16 Sia a numero reale ed f : NxN → R tale che: f(m,n) = a f(m, n-1) + (1-a) f(m-1, n-1) m, n ½0 f(0,0)= 1 f(m,0) = f(0,m) = 0. Trovare a per cui : |f(m,n)|  2003 per ogni n, m . f(p,1) = a f(p,0) + (1-a) f(p-1,0) = 0; f(1,1) = (1-a) ; f(2,2) = a f(2,1) + (1-a) f(1,1) = (1-a)2 ; e per induzione: f(m,m) = (1-a)m per ogni m. Siccome vogliamo che f sia limitata, deve essere |1-a|  1. Siccome è anche f(1,n) = (1-a) an-1 (ancora per induzione) deve essere anche |a|  1. Pertanto a  [0,1]. Supponiamo ora che |f(m,n)|  2003 allora, utilizzando la prima condizione: |f(m, n+1)|  a|f(m,n)| + (1-a) |f(m-1, n-1)|  (a + (1-a)) 2003 = 2003

Determinare tutte le funzioni F: [0, + ) → [0, + ) per cui ESERCIZIO 17 Determinare tutte le funzioni F: [0, + ) → [0, + ) per cui F(u(Fv))F(v) = F(u+v) F(2) = 0 F(u) diverso da zero per 0 < u < 2. F(0) = 1 ; difatti per u = 0 si ha: F(0)F(v) = F(v); preso v in ]0,2[ consegue l’asserto. F(u+2) = 0 ; difatti preso v = 2, si ha F(u+2) = F(uF(2))F(2) = 0. Sia ora v in ]0,2[ allora v + u  2  u F(v)  2  u  2/F(v) per ogni u > 0. Pertanto 2 – v = 2/F(v); quindi F(v) = 2/(2-v) per v in ]0,2[

ESERCIZIO 18 Provare che non esiste f : N → N tale che f(f(n)) = n + 2003 per ogni n. Intanto se una siffatta f esistesse si avrebbe che, per ogni n : f f(n + 2003) = n +2003 + 2003 = f(n) + 2003; per induzione si prova che: f f(n + 2003 k) = f(n) +2003 k , per ogni n e k. Allora possiamo definire una funzione tra le classi di N modulo 2003 ponendo F([n]) = [f(n)]. Si ha: F F = Identità Ne segue che esiste r per cui F([r]) = [r]; perciò r + 2003 = f f(r) = f( r + 2003 k) = f(r) + 2003 k = r + 2003 h + 2003 k; assurdo. Si può dare una dimostrazione meno “tecnica” ?!?

ESERCIZIO 19 Se f: R → R verifica le seguenti proprietà f(x + y)  f(x) + f(y) per ogni x, y; f(x)  0 per ogni x, allora f(x) = 0 per ogni x. Per ogni x fissato, si ha f(x + y )  f(x) + f(y)  f(x); pertanto ogni punto x è punto di minimo per la funzione; ne segue che essa deve essere costante; se in un punto avesse valore strettamente positivo si avrebbe f(x) = f(x + y)  f(x) + f(y) = 2 f(x) e quindi un assurdo.

Sia f: R → R verificante le seguenti proprietà ESERCIZIO 20 Sia f: R → R verificante le seguenti proprietà f(x + y)  f(x) + f(y) per ogni x, y; f(x0) > 0 ; f continua in R. Allora esiste x* per cui f(x*) = 0. Per l’esercizio precedente non può essere f(x) 0 per ogni x in R, altrimenti dovrebbe coincidere con la funzione nulla contro la seconda condizione; allora esisterà un punto y per cui f(y) < 0; pertanto nell’intervallo di estremi x* ed y potremo applicare il teorema dell’esistenza degli zeri per le funzioni continue.

AUGURI SIAMO CON VOI AUGURI PER LA VOSTRA PARTECIPAZIONE ALLE OLIMPIADI (Siate sportivi, ma con impegno) E PER GLI ESAMI PER LA SCELTA UNIVERSITARIA SIAMO CON VOI AUGURI