Napoleone Bonaparte.

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Transcript della presentazione:

Napoleone Bonaparte

1. L’ascesa

Il Direttorio e la guerra Gli unici successi del Direttorio riguardano il confronto con la prima coalizione: Nel 1795 Prussia e Spagna firmano la pace. Restano in guerra solo Inghilterra e Austria. Nel 1796 il Direttorio lancia un’offensiva: Il fronte principale è in Germania dove si mira a raggiungere il confine del Reno. Una armata, al comando di Napoleone, ha il compito di creare un diversivo in Italia.

La campagna di Italia Mentre l’attacco sul Reno non dà risultati, Bonaparte ottiene imprevisti successi. Sconfitti Austriaci e Piemontesi, si impossessa di Savoia, Piemonte, Lombardia ducati Padani e Bologna. Nel 1797, si apre la via verso il Veneto e il Trentino: L’Austria è costretta all’armistizio.

Campoformio (17/10/97) Napoleone usa del suo prestigio per trattare la pace con l’Austria. (Nel settembre ’97 il Direttorio deve ricorrere al suo aiuto per sventare un complotto monarchico). L’Austria cede il Belgio e riconosce le conquiste francesi in Italia in cambio del Veneto. I giacobini italiani sono delusi.

Da’ colli Euganei, 11 Ottobre 1797 Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia. Il mio nome è nella lista di proscrizione, lo so: ma vuoi tu ch’io per salvarmi da chi m’opprime mi commetta a chi mi ha tradito? […] U.Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis

Le “Repubbliche sorelle” Carta Le “Repubbliche sorelle” Nei territori “liberati” dai francesi si formano governi repubblicani (1797-99): Repubblica Cisalpina (=Lombardia + Emilia), Ligure, Romana (=ex domini pontifici), Partenopea (=ex Regno di Napoli) Sono però controllati dai Francesi e costretti a pagare tributi e opere d’arte. Godono di scarso consenso: frequenti sono le rivolte (“insorgenze”).

L’Italia nel 1799

La campagna d’Egitto Napoleone mira a sconfiggere l’Inghilterra, colpendone gli interessi coloniali. Nel 1798 invade l’Egitto (dipendente dall’Impero Ottomano) ma vi si trova isolato perché la sua flotta viene distrutta dagli inglesi. Nasce una 2a Coalizione (Austria, Russia, Inghilterra) che riconquista l’Italia (1799).

La stele, rinvenuta a Rosetta che consentì la decifrazione dei geroglifici egizi.

Il 18 brumaio Napoleone abbandona le truppe e rientra in Francia, ove si accorda con Sieyès per porre fine al Direttorio, incapace di difendere il paese. Il 9/11/99, sotto la minaccia dell’esercito, il Parlamento sospende la costituzione e lascia il potere a tre consoli: Napoleone, Sieyès e Roger-Ducos.

2. Dal Consolato all’Impero

Il Consolato Nel 1799 la Francia ha una nuova Costituzione, opera di Sieyès: Il potere esecutivo spetta a 3 consoli (per 10 anni) uno dei quali è preminente. Il legislativo è in mano ad un parlamento la cui elezione è controllata dai consoli, anche se il suffragio è universale. Grazie peso dell’esercito, Napoleone diventa primo console.

Politica estera Grazie ai contrasti tra gli alleati (Russia e Inghilterra) e a successi militari (Marengo) Napoleone conclude la guerra: La Pace di Lunéville (1801) con l’Austria restituisce alla Francia il controllo dell’Italia e aumenta l’influenza francese in Germania. La Pace di Amiens (1802) con l’Inghilterra fissa gli equilibri sul piano delle colonie.

Politica interna Napoleone, Primo Console, mostra la sua abilità anche sul terreno politico: Con il Concordato del 1801 consente alla Chiesa di riprendere la sua attività in Francia, in cambio della rinuncia ai beni confiscati. Stabilizza la situazione economico-finanziaria (1800: nasce la Banca di Francia). Costruisce un’amministrazione fortemente accentrata. Emana un nuovo Codice Civile (1804).

L’Impero Nel 1802 Napoleone diventa Primo Console a vita. Nel 1804, col pretesto di porre fine ai complotti filomonarchici, assume il titolo di “Imperatore della repubblica francese”. Le decisioni sono confermate da un plebiscito: non è un ritorno alla monarchia, ma una dittatura moderna.

La Cerimonia di incoronazione che si svolse il 2 dicembre 1804 alla presenza di papa Pio VII.

Ancora guerra Le ostilità con l’Inghilterra (su Malta) erano riprese già nel 1803: la 3a coalizione (Austria, Russia e Inghilterra) è sconfitta nel 1805. la 4a coalizione (Russia, Prussia e Inghilterra) cede con uguale rapidità: la Prussia è invasa, la Russia costretta alla pace (1806-7).

Carta L’Europa Napoleonica Le paci di Presburgo (1805) e Tilsit (1807) danno un nuovo volto all’Europa: L’Austria perde il Veneto e Dalmazia. In Germania scompare l’Impero e vengono premiati i prìncipi alleati di Napoleone, uniti in una nuova Confederazione del Reno. La Prussia perde la Polonia. Si formano nuovi regni, retti da parenti di Napoleone in Olanda, Westfalia e Italia.

3. Apogeo e declino

Il Blocco continentale Napoleone ha sconfitto tutti i nemici, tranne l’Inghilterra, superiore alla Francia sul piano navale. L’imperatore tenta di combatterla sul piano economico con un embargo (1806-7): Nessun paese alleato della Francia può commerciare con l’Inghilterra. Gli Inglesi non possono soggiornare in tali paesi: i loro beni sono espropriati.

Il suo fallimento Risulta impossibile farlo rispettare. L’Inghilterra, anche se danneggiata, non tracolla grazie al mercato interno e alle risorse coloniali e il suo dominio sui mari le consente di danneggiare i traffici francesi. La Francia non riesce a diventare l’unico centro di produzione continentale.

Altre guerre Per imporre il blocco Napoleone è costretto a nuove iniziative militari: Nel 1807 occupa il Portogallo; nel 1808 invade la Spagna, imponendo come re il fratello Giuseppe e annette alla Francia gli Stati della Chiesa: Pio VII è prigioniero. Nel 1809 reprime il tentativo dell’Austria che aveva dato vita ad una 5a coalizione.

L’apogeo Vincitore su tutti i fronti, nel 1810 Napoleone è padrone dell’Europa. In quell’anno, dopo l’annullamento del matrimonio con Giuseppina, l’imperatore sposa Maria Luisa d’Asburgo. Nel 1811 la nascita di un erede, sostiene l’illusione che il dominio napoleonico possa durare.

La ribellione antinapoleonica L’occupazione militare porta la diffusione dei principi della rivoluzione e della loro attuazione napoleonica. Ma suscita anche il risveglio del sentimento nazionale. In Germania Fichte esorta il popolo tedesco a divenire consapevole della propria superiorità. In Spagna dal 1808 si sviluppa una guerra di indipendenza contro i Francesi.

Il pittore spagnolo Goya testimonia le violenze compiute dai francesi nel corso della guerra d’indipendenza spagnola.

La campagna di Russia Nel 1812 Napoleone attacca la Russia perché lo zar Alessandro ha rotto l’alleanza, violando blocco continentale. I Russi si ritirano quasi senza combattere facendo terra bruciata. Napoleone entra a Mosca, ma la mancanza di rifornimenti e l’inverno russo lo costringono a una rovinosa ritirata.

La 6a Coalizione Persa la sua armata Napoleone si ritira in Francia, abbandonando anche la Spagna. La Russia vittoriosa si coalizza con Austria, Prussia e Inghilterra e sconfigge l’Imperatore a Lipsia (1813). Prima che la coalizione entri a Parigi, Napoleone è costretto ad abdicare (1814) e a ritirarsi all’Isola d’Elba.

I 100 giorni La Francia torna ai Borbone con Luigi XVIII che concede una costituzione ma governa in modo autoritario. Napoleone (marzo 1815) rientra in Francia e tra gli entusiasmi popolari riconquista il potere. La 7a Coalizione infrange i suoi sogni di rivalsa a Waterloo (18 giugno 1815).

Sentivo confusamente che nessuna commozione del cuore poteva agire su di lui. Guarda un creatura umana come un fatto o come una cosa, ma non come un simile. Non odia più di quanto ami. Per lui non esiste che se stesso: il resto delle creature sono cifre …Ogni volta che lo sentivo parlare, ero colpita dalla sua superiorità …Tuttavia nulla poteva trionfare della mia invincibile ripugnanza …Sentivo nella sua anima una spada fredda e tagliente, che ferendo agghiacciava; sentivo nel suo spirito una ironia profonda a cui niente di grande e di bello, neppure la sua stessa gloria, poteva sfuggire; perché disprezzava la nazione di cui voleva i suffragi, e nessuna scintilla di entusiasmo si mescolava al bisogno di sbalordire il genere umano. M.me De Staël