Fil Ling 12-13 Lez. 29
ANNUNCI Lunedì 17 Dic.: non vorrei introdurre nuovi argomenti, ma semplicemente rispondere a richieste di chiarimenti Mercoledì 19 Dic., ore 15, Aula B: verifica finale Ho sostituito il file del power point delle lezioni 22-26 con un nuovo file. Quello che avevo messo in rete conteneva per errore delle diapositive che non avevo discusso in classe
Il problema dei nomi propri Nomi propri vs. descrizioni definite significato di una descrizione, "il P": concetto individuale o contenuto descrittivo, [IL P] referenzialismo (Kripke, Kaplan) vs. descrittivismo (Frege, Russell) (1) Napoleone è stato un grande generale (2) ogni generale ammira Napoleone Se hanno ragione i referenzialisti queste proposizioni comportano l'esistenza di individui passati
Risposte Opzione 1: descrittivismo. I nomi propri sono "descrizioni camuffate" e quindi hanno come significato contenuti descrittivi o concetti individuali, per es. [IL battezzato con il nome "Paolo Rossi" nel posto p nel momento m] Opzione 2: ecceitismo. I nomi propri fanno riferimento a ecceità o essenze individuali, ossia proprietà esemplificabili soltanto da uno specifico individuo, per es. 'socraticità' (Plantinga 1974) Opzione 3: ex-concretismo. Gli individui concreti non cessano realmente di esistere, ma diventano astratti (Williamson 2002). (E' ancora presentismo?)
Il problema dei fattori di verità (FV) Il principio del Fattore di Verità. Se una proposizione è vera, deve avere un fattore di verità, ossia un ente nella realtà che la rende vera (P) Tutto ciò che esiste è presente (1) Garibaldi e Vittorio Emanuele II si sono incontrati a Teano (il 26/10/1860 alle 12,30) Come fa ad esserci un fattore di verità, dato (P)?
Risposte Lucrezianesimo (Lucrezio (94-50 A.C.), De rerum naturae), Bigelow 1996): il mondo ha la proprietà ‘esser tale che Garibaldi e Vittorio Emanuele II si sono incontrati a Teano il 26/10/1860 alle12,30’ sono proprietà primitive? Se no, non presuppongono l'esistenza di oggetti e moment i passati? Ecceitismo (Keller 2004): le ecceità gar, vitt, tean, 26/10/1860_12,30 sono nella relazione incontrarsi*
Presentismo sostanzialista Ammette i momenti, anche passati e futuri come enti primitivi e quindi non ha bisogno di ecceità di momenti I momenti passati e futuri si contraddistinguono perché "vuoti": non ospitano eventi effettivi vi è ORA una relazione @* tra [Garibaldi e Vittorio Emanuele II si incontrano a Teano] ed un certo momento t: ciò dà il fattore di verità per: (1) Garibaldi e Vittorio Emanuele II si sono incontrati a Teano (il 26/10/1860 alle 12,30) versione ecceitista versione descrittivista versione ex-concretista (forma MINIMALE di presentismo)
LE DIAPOSITIVE CHE SEGUONO SONO EXTRA TRATTANO ARGOMENTI NON DISCUSSI NELLA LEZIONE
Implausibili conseguenze del presentismo? (P) tutto ciò che esiste è presente Quindi (sembrerebbe) Non esistono eventi passati o futuri Non esistono momenti passati o futuri Non esistono oggetti passati o futuri Ma che dire allora di: la nascita di Socrate il momento della nascita di Socrate Socrate
Non esistono eventi passati o futuri D'accordo, ma il presentista può ammettere eventi VIRTUALI che sono "passati" nel senso che sono stati veri sono "futuri" nel senso che saranno veri Questa risposta però rimanda al problema dei fattori di verità
Non esistono momenti passati o futuri Eppure il riferimento a momenti sembra inevitabile Opzione 1 (Prior): i momenti sono "giganteschi" eventi virtuali; "P è vera nel momento t" significa: t implica P Opzione 2: accettare il sostanzialismo e sostenere che i momenti passati e futuri sono tali nel senso che sono "vuoti" (non contengono eventi effettivi) e tuttavia sono presenti nel senso in cui sono presenti perché, per quanto vuoti, anch'essi esistono ora (come i numeri)
non esistono oggetti passati o futuri Che dire di Socrate? nomi propri e descrizioni definite descrittivismo ecceità oggetti ex-concreti
Tommaso God had from eternity an infallible knowledge of contingent singulars, and yet they do not cease to be contingent ... If each thing is known by God as seen by Him in the present, what is known by God will then have to be. Thus, it is necessary that Socrates be seated from the fact that he is seen seated. But this is not absolutely necessary or, as some say, with the necessity of the consequent; it is necessary conditionally, or with the necessity of the consequence. For this is a necessary conditional proposition: if he is seen sitting, he is sitting (Summa contra Gentiles, I, 67 (http://www.josephkenny.joyeurs.com/CDtexts/ContraGentiles1.htm#67)) (v. Kneale & Kneale, p. 276)
Ockham On Ockham's Way Out Alvin Plantinga Faith and Philosophy 3 (3):235-269 (1986) AbstractIn Part I, I present two traditional arguments for the incompatibility of divine foreknowledge with human freedom; the first of these is clearly fallacious; but the second, the argument from the necessity of the past, is much stronger. In the second section I explain and partly endorse Ockham’s response to the second argument: that only propositions strictly about the past are accidentally necessary, and past propositions about God’s knowledge of the future are not strictly about the past. In the third part I point out some startling implications of Ockham’s way out; and finally in part IV I offer an account of accidental necessity according to which propositions about the past are accidentally necessary if and only if they are strictly about the past http://spot.colorado.edu/~heathwoo/phil3600/plantinga-ockham.pdf