Filosofia analitica del linguaggio modulo ONTOLOGIA A.A Semestre I

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Transcript della presentazione:

Francesco Orilia orilia@unimc.it Filosofia analitica del linguaggio modulo ONTOLOGIA A.A. 2013-14 Semestre I Francesco Orilia orilia@unimc.it

Lezione 8 Merc. 23 Ott. ore 11

Emiliano Boccardi Università di Venezia   Presentismo e Teoria della Relatività Macerata, 6 Novembre 2013 Ore 17 - Aula A Via Garibaldi, 20 – III piano

Prossime lezioni 2 lezioni di Ernesto Graziani su 1) Primitivismo, analisi a priori, riduzionismo a posteriori, eliminativismo 2) Desiderata per teorie sulla causalità 6 (?) lezioni da assegnare su teorie sulla causalità (vedi diapositive successive)

1 lezione di Michele Paolini Paoletti su disposizioni e causalità 1 lezione dell'avv. Marco Caldarelli sulla causalità in giurisprudenza Orilia: lezioni di introduzione al tema della causazione mentale 1 lezione di Michele Paolini Paoletti sull'agent causation lezioni su causalità e libero arbitro

Approaches (from Schaffer) contiguous change (Ducasse 1926) counterfactual dependence(Lewis 1986a and 2000, Swain 1978, Menzies 1989b, McDermott 1995 and 2002, Ganeri, Noordhof, and Ramachandran 1996, Yablo 2002, Sartorio 2005), nomological subsumption (Davidson 1980d, Kim 1973, Horwich 1987, Armstrong 1999), agential manipulability (Collingwood 1940, Gasking 1955, von Wright 1975, Price and Menzies 1993, Woodward 2003). BUZZONI?

statistical correlation (Good 1961 and 1962, Suppes 1970, Spirtes, Glymour, and Scheines 1993, Kvart 1997 and 2004, Pearl 2000, Hitchcock 2001, Mellor) energy flow (Fair 1979, Castaneda 1984), physical processes (Russell 1948, Salmon 1984 and 1998, Dowe 1992 and 2000)

property transference (Aronson 1971, Ehring 1997 [based on tropes], Kistler 1998). Da Maurin (tropes, SEP): Every reason for thinking that tropes are the world's basic causal relata is therefore also a reason to think that this role is played by states of affairs. According to Ehring, this is not true. 

primitivism (Anscombe 1975, Tooley 1987 and 2004, Carroll 1994, Menzies 1996) eliminativism (Russell 1992, Quine 1966) hybrids of some of the above (Fair 1979, Dowe 2000, Paul 2000, Schaffer 2001, Hall 2004, Beebee 2004b)

Il tempo: A vs. B McTaggart, "The unreality of time" (1908; trad. it. di Luigi Cimmino) A-proprietà: passato, presente, futuro, 3 ore fa, tra tre giorni, ecc. B-relazioni: prima, simultaneo, dopo, precede di 3 ore, segue di 3 giorni

Teoria A vs. Teoria B Teoria A: Le A-proprietà sono irriducibili alle B-relazioni e sono possedute oggettivamente da eventi e momenti (Prior, Sellars, Strawson, Q. Smith, Craig, Bourne) Teoria B: Le B-relazioni connettono oggettivamente eventi e momenti, mentre le A-proprietà sono meramente soggettive. Per es. l'ascoltare di Pierluigi è presente nel senso che è simultaneo con il mio dire queste cose e la battaglia di Stalingrado è passata nel senso che precede il mio dire queste cose (Russell, Goodman, Quine, Mellor, Oaklander, Dorato)

L'etern(al)ismo Eternismo di tipo A (Q. Smith): sia il passato che il futuro esistono tanto quanto il presente. Quindi, la nascita di Platone e quella del nascituro Fabio esistono alla stregua di quella della nascente Adele. Questi eventi sono oggettivamente, rispettivamente passato, futuro e presente Eternismo di tipo B (= teoria B): queste 3 nascite sono tutte egualmente reali; la passatezza o futurità delle prime 2 è relativa, per es, al mio proferire queste parole; è paragonabile alla lontananza di New York (relativa al mio star qui)

Predominio del B-eternismo Secondo la teoria della relatività speciale di Einstein, un certo evento è presente, passato o futuro soltanto relativamente a sistemi di riferimento inerziali (che sono in quiete o si muovono di moto rettilineo uniforme), nessuno dei quali si può considerare oggettivamente privilegiato. Se questo è corretto, sembra impossibile dire che un evento è oggettivamente presente, passato o futuro, visto che può essere dichiarato presente da un certo punto di vista e passato o futuro da un altro, ugualmente legittimo, punto di vista.

Conferenza di Emiliano Boccardi su "presentismo e teoria della relatività" 6 Nov. ore 17

Il senso comune Il B-eternalismo non è però in sintonia con il senso comune Più in generale, non lo è l'eternalismo, alla luce del vecchio adagio "il passato non esiste più e il futuro non esiste ancora" (Aristotele, Fisica, 4, 217b; 10, 36. Sesto Empirico, Contro i fisici, 2, 197. Agostino, Confessioni, libro XI, CAPP. 14-15)

Conseguenze controverse del presentismo (NE) non esistono eventi passati o futuri (NM) non esistono momenti passati o futuri (NO) non esistono oggetti passati o futuri Apparenti controesempi: (1) l'incontro di Garibaldi e Vittorio Emanuele II a Teano (2) il 26 Ottobre 1860 alle ore 8,30 (3) Garibaldi, Vittorio Emanuele II

La linea del Piave (1) l'incontro di Garibaldi e Vittorio Emanuele II a Teano (2) il 26 Ottobre 1860 alle ore 8,30 (3) Garibaldi, Vittorio Emanuele II Il controesempio (1) ci porta al problema dei fattori di verità dove troviamo una linea del Piave dalla quale il presentismo non può indietreggiare Invece, (2) e (3) ci portano al problema del riferimento di termini singolari e date, rispetto al quale il presentista potrebbe anche cedere terreno ed attestarsi su un presentismo moderato

Proposizioni vere sul passato In effetti, sembra plausibile dire che l'incontro di Garibaldi e VE II sia un controesempio perché riteniamo vera (1) Garibaldi e Vittorio Emanuele II si sono incontrati a Teano Ma una proposizione è resa vera da un evento (stato di cose, fatto) e, dato il presentismo, sembra mancare l'evento che rende vera (1)

Perché la linea del Piave? Thank goodness it's over! (Prior 1959): l'immutabilità del passato non va intesa nel senso che, per es., c'è ancora dolore nella realtà per il fatto che ho avuto un'emicrania 3 anni fa i futuri contingenti come "ci sarà domani una battaglia navale" (Łukasiewicz, "on determinism", lezione inaugurale del 1922): se è vero l'eternalismo, hanno già un fattore di verità (o assenza di tale fattore) => negazione del futuro aperto, fatalismo, libero arbitrio solo in senso compatibilista. (Solo salvando questi due punti, rimane la sintonia col senso comune)

Il problema dei fattori di verità per il presentismo Queste tre proposizioni appaiono incompatibili: (P) Esiste solo ciò che è presente (FV) Il principio del Fattore di Verità. Se una proposizione è vera, deve avere un fattore di verità, ossia un ente nella realtà (un evento) che la rende vera (P/F) ci sono proposizioni vere che riguardano il passato o il futuro, tipicamente espresse utilizzando i tempi verbali passato e futuro, per es. (1) Garibaldi e Vittorio Emanuele II si sono incontrati a Teano

Perché il problema non si pone per l'eternismo Per l'eternista di tipo B l'incontro di Garibaldi e VE precede di molto il mio parlare ora, così come il dormire di Obama a Washington ora è lontano da qui. Ma l'incontro di Garibaldi e VE esiste tanto quanto il dormire di Obama a Washington Per l'eternista di tipo A il mio parlare ora è PASSATO ed in questo differisce oggettivamente dal dormire di Obama a Washington Da entrambi i punti di vista l'incontro di Garibaldi e VE c'è, esiste, è nell'inventario ontologico, è nel dominio dei quantificatori, è un fattore di verità per: (1) Garibaldi e Vittorio Emanuele II si sono incontrati a Teano

Lez. 9 25 Ott. 2013

Alcune soluzioni al problema dei fattori di verità Lucrezianesimo (Lucrezio, Bigelow) Ecceitismo (Crisp)

Lucrezianesimo Quando si verifica un certo evento, l’universo acquisisce una corrispondente proprietà proposizionale, quale ‘esser tale che Garibaldi e Vittorio Emanuele II si sono incontrati a Teano (il 26 Ottobre 1860 alle ore 8,30)’ (Bigelow 1996; Lucrezio, De rerum natura, libro I, 459-483) Ma l'esistenza di una tale proprietà non presuppone l'esistenza di oggetti e momenti passati? Bigelow non sembra vederla così, ma allora questa proprietà appare di difficile comprensione

Ecceitismo Si ricorre all'idea che vi siano ecceità (Duns Scoto, Plantinga, Adams), essenze individuali di oggetti concreti (anche non istanziate) Si aggiunge che ci sono anche ecceità di momenti Quando un evento accade in un certo momento, rimane per sempre una certa relazione R tra tutte le ecceità degli oggetti concreti coinvolti e del momento in questione Fattore di verità: Garibaldi*, VE* e il il 26 Ottobre 1860 alle ore 8,30* sono nella relazione R Le ecceità di oggetti concreti sono per molti difficili da digerire. Io soprattutto trovo difficile la distinzione tra un momento e la sua ecceità.

Presentismo moderato Nega che vi siano eventi passati e futuri. Esistono solo eventi presenti. Questo è il punto cruciale per salvare il "grazie al cielo è finita!" ed evitare il fatalismo. Ammette che esistono i momenti (istanti) intesi come enti primitivi e irriducibili ("sostanzialismo") (vedremo in seguito perché preferire il sostanzialismo) Ammette che esistono oggetti passati (e futuri ?)

Gli oggetti ex-concreti "Trajan ... is no longer anywhere; he lacks spatial location: ... he is no longer concrete. But he still counts for one when we ask 'How many Emperors of Rome were there?' ... the past tense formulation with 'were' of course does not mean that at some past time there were n emperor of Rome, for they were not all Emperor simultaneously ... He became something neither abstract nor concrete ... an ex-concrete object" (Williamson, "Necessary Existents", 2002)

Stati di cose con proprietà orientate al passato Concedendoci un uso primitivo e irriducibile dei tempi verbali (tipico della teoria A) e ammettendo momenti "sostanzialisti" possiamo riconoscere proprietà o relazioni "orientate al passato" quali 'essere stato allegro il 25 Marzo 1816 alle 15,30' o 'essersi incontrati a ... il 26 Ottobre 1860 alle ore 8,30' Garibaldi, VE (per quanto ex-concreti) e Teano esemplificano ORA quest'ultima relazione Vi è quindi ORA un certo stato di cose che rende vera la proposizione (1) Garibaldi e Vittorio Emanuele II si sono incontrati a Teano

Oltre il problema del fattore di verità Il presentismo moderato risolve quindi il problema del fattore di verità ricorrendo a stati di cose che coinvolgono proprietà orientate al passato (e futuro?) Nel contempo, vengono automaticamente risolti i problemi del riferimento delle date e dei termini singolari Consideriamo altri due problemi per i quali il presentista moderato può proficuamente utilizzare il suo impegno ontologico a momenti e oggetti ex-concreti

Il problema dei rapporti causali Se e1 causa e2 e la causa precede l'effetto, abbiamo uno stato di cose relazionale con un relatum, e1, da considerarsi PASSATO. Ma se esiste un tale stato di cose devono esistere i relata. Quindi e1 esiste ed è passato! Torrengo (Time and Cross-temporal relations, 2008) ha giustamente sottolineato come il problema sia molto serio (secondo lui insolubile) per il presentista

Premessa Ci sono varie analisi della causalità e Bourne argomenta che, quale che sia quella che accettiamo, il presentista se la cava. In realtà Bourne (2006) discute approcci deflazionisti che riducono i rapporti causali a rapporti tra proposizioni (per es., approccio controfattualista). E trascura l'approccio non deflazionista secondo il quale la causazione è trasferimento di energia (o più in generale di una quantità fisica) (Fair, 1979; Castañeda, 1984)

La soluzione (1) la biglia b1 ha colpito nel momento t1 una biglia b2 ferma nel punto p1 causando il suo muoversi ora Possiamo anche dire che il rapporto causale è tra due proposizioni: [b1 colpisce b2], vera in passato, e [b2 si trova in p2], vera ora. Ma questo è insufficiente se non chiariamo, in modo compatibile con il presentismo, qual è il fattore di verità di (1).

La soluzione (cont.) Assumendo che una certa parte c dell'energia cinetica di b1 si è trasferita da b1 a b2, il fattore di verità è costituito da eventi presenti quali (all'incirca): (1) b1 e b2 hanno la relazione essersi toccate in p1 a t1 (2) b1 ha la proprietà avere avuto a t1 en. cin. c (3) b2 ha la proprietà di avere en. cin. c (4) b2 è in movimento Se si insiste che la relazione causale è tra eventi e non tra proposizioni, potremmo dire che la causa è l'evento presente (1)&(2) e l'effetto è l'evento presente (3)&(4)

seguono alcune diapositive non discusse per mancanza di tempo (l'argomento è trattato in F. Orilia, FILOSOFIA DEL TEMPO, § 6.8)

Il problema degli eventi dinamici Evento statico. intuitivamente, non richiede un intervallo temporale esteso. Per es., il trovarsi di una palla in una certa regione di spazio Evento dinamico. Intuitivamente, richiede un intervallo di tempo. (Terminologia: Casati&Varzi) Consideriamo un rapido spostamento di una palla x dal punto p1 nel momento t1 al punto p2 nel momento t2 E' difficile negare che vi sia un tale evento dinamico perché ho la percezione diretta del cambiamento, ma ....

Il problema degli eventi dinamici (cont.) L'esistenza di un tale evento dinamico sembra implicare l'esistenza di questi due eventi (statici): (1) x è in p1 (2) x è in p2 Inoltre: (1) precede (2) (PP) se a precede b, a non può che essere passato Quindi (1) è un evento esistente eppure passato!

La soluzione (PP) se a precede b, a non può che essere passato (1) x è in p1 (2) x è in p2 SE si accettano (PP) e presentismo, il presente deve essere puntiforme (non esteso, privo di durata) Nell'istante t2 in cui esiste l'evento (2), non esiste l'evento (1). Ciò che esiste veramente è l'evento: (1') x ha (ora) la proprietà 'essere stato in p1 nel momento t1'

Ritenzioni e protenzioni La nostra percezione diretta del cambiamento va spiegata ricorrendo alle "ritenzioni" (e "protenzioni") di Husserl, La coscienza interiore del tempo, 1928): una ritenzione è una percezione di un evento del tipo di (1') x ha (ora) la proprietà 'essere stato in p1 nel momento t1'

Perché considerare gli istanti primitivi e irriducibili?

Proposizionalizzazione dei momenti? Prior ha proposto di considerare gli istanti delle gigantesche proposizioni consistenti e massimali che sono state vere sono vere o saranno vere Sospetto però che ci sia una circolarità. In particolare ci servono anche operatori temporali con indici numerici (per es. "nel passato di tre giorni fa"), ma sospetto ci sia una implicita quantificazione su momenti Se scartiamo la "proposizionalizzazione" dei momenti e vogliamo salvare l'intuizione che le date si riferiscano a qualcosa, abbiamo due opzioni:

Relazionismo vs. Sostanzialismo relazionalismo: i momenti sono classi di eventi simultanei (Russell, Whitehead) o somme mereologiche di eventi simultanei (Pianesi e Varzi 1996). Ma andiamo oltre la linea del Piave presentista! Sostanzialismo (à la Newton): i momenti (istanti) sono enti primitivi e irriducibili ordinati da 'prima/dopo' Istante presente = l'istante che "ospita" gli eventi (tutti gli altri istanti sono "vuoti"), man mano che il "tempo scorre" nella direzione da prima a dopo