Famiglia straniera : uno sguardo ai dati

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Transcript della presentazione:

Famiglia straniera : uno sguardo ai dati Dott.ssa Giovanna Rodorigo

Straniero : ???? che è di un altro Paese che non ha relazione di patria con la persona o con la cosa di cui si parla

Famiglia: ??? termine osco faama = casa, da cui il latino famīlia, cioè l'insieme dei famŭli (moglie, figli, servi e schiavi del pater familias il capo della gens). Pertanto, famiglia in senso stretto ed originario, significa piccola comunità di "persone che abitano nella stessa casa", in senso ampio, l'insieme di persone legate da vincoli di sangue, da rapporto di parentela o affinità o da vincoli religiosi e/o legali quale il matrimonio.

Famiglia e famiglie Il termine famiglia, quindi, può essere usato come sinonimo di casato, stirpe, dinastia oppure in ambito scientifico, in zoologia ed in botanica, per indicare l'insieme di animali o di piante appartenenti a più generi simili.

01.01.2014 Popolazione italiana residente: Fonte : demoistat TOTALE M F T   29.484.564 31.298.104 60.782.668

01.01.2014 Popolazione Residente in Abruzzo : M F T 648.710 685.229 TOTALE M F T   648.710 685.229 1.333.939

01.01.2014 Popolazione residente Provincia dell’Aquila: TOTALE M F T   150.518 156.183 306.701

01.01.2014 Popolazione residente Comune di Avezzano: 20.383 21.823 F T 20.383 21.823 42.206

Popolazione straniera residente Italia : TOTALE M F T   2.330.488 2.591.597 4.922.085

Popolazione straniera residente In Abruzzo: TOTALE M 38.206 F 46.079 T 84.285

Popolazione straniera residente Provincia dell’Aquila : TOTALE M F T   11.436 12.433 23.869

Popolazione straniera residente Comune di Avezzano: TOTALE M F T   1.489 1.752 3.241

% di incidenza % di incidenza della popolazione straniera sulla popolazione locale TOTALE : 7,68 Popolazione totale: Popolazione straniera (3.241/42.206)*100 = 7,68% M F T 20.383 21.823 42.206 TOTALE M F T   1.489 1.752 3.241

% di incidenza % di incidenza della popolazione minorenne straniera sulla popolazione minorenne residente : - Minorenni Avezzanesi: Minorenni Stranieri: (691/7103)*100= 9,73 % sul totale M F T 3662 3441 7103 TOTALE M F T   360 331 691

% di incidenza minorenne straniera / popolazione totale avezzanese : Popolazione avezzanese: Popolazione minorenne straniera: (691/42206)*100= 1,64%

Uno sguardo alla crescita Cittadini stranieri - Distribuzione nel tempo:

Le nazionalità prevalenti : La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 32,8% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco (21,8%) e dall'Albania (9,3%).

Distribuzione della popolazione straniera per età e sesso

Distribuzione della popolazione straniera per età e sesso

Dati statistici Cittadini Stranieri. Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2013 – Avezzano Maschi Femmine Totale Popolazione straniera residente al 1° gennaio 1215 1478 2693 Iscritti per nascita 22 30 52 Iscritti da altri comuni 69 81 150 Iscritti dall'estero 128 132 260 Altri iscritti 168 171 339 Totale iscritti 387 414 801 Cancellati per morte 5 2 7 Cancellati per altri comuni 48 67 115 Cancellati per l'estero 12 21 33 Acquisizioni di cittadinanza italiana 19 31 Altri cancellati 29 38 Totale cancellati 113 140 253 Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali Popolazione straniera residente al 31 dicembre 1489 1752 3241

Dati nazionali In Italia, gli stranieri residenti alla fine del 2013 sono 4.922.085 su una popolazione di 60.782.668, con un’incidenza dell’8,1%. Le donne sono il 52,7% e i minori oltre 1 milione, mentre sono 802.785 gli iscritti a scuola nell’anno scolastico 2013/2014 (incidenza del 9,0% sulla popolazione scolastica complessiva), tra cui 11.470 rom. Il livello di istruzione è notevole: 32,4%ha un diploma , il 10,3% ha una laurea.

Dati nazionali Nel 2013, i visti per soggiorni superiori a 90 giorni sono stati 169.055, di cui solo 25.683 per lavoro subordinato e 1.810 per lavoro autonomo. Attualmente hanno maggiore peso sull’aumento della popolazione straniera i visti per ricongiungimento familiare (76.164) e le nuove nascite(77.705 a fronte di 5.870 decessi).

Dati nazionali Notevole è anche l’incidenza delle famiglie con almeno uno straniero : 2.354.000, pari al 7,1% di tutte le famiglie residenti in Italia), che in un quarto dei casi sono miste.

Dati nazionali Nonostante il policentrismo delle provenienze (196 paesi), si riscontra una notevole prevalenza di alcune aree di origine: oltre la metà (51,1%) proviene da soli cinque paesi (Romania, Albania, Marocco, Cina e Ucraina)

Dati nazionali Un quarto della popolazione straniera risiede in quattro province (Roma, Milano, Torino e Brescia). Gli stranieri residenti in Lombardia (oltre 1 milione) rappresentano il 22,9% del totale nazionale e quelli della provincia di Roma (oltre mezzo milione) il 10,3%.

Dati nazionali Al Censimento del 2011 in media la differenza di età tra stranieri e italiani è stata di 13 anni (31,1 rispetto a 44,2) e questo divario ad oggi fa sì che l’immigrazione influisca positivamente anche sul sistema pensionistico.

Dati nazionali I cittadini italiani per acquisizione, che erano solo 285.785 nel 2001, sono aumenti a 671.394 al Censimento del 2011, cui se ne sono aggiunti 65.383 che hanno acquisito la cittadinanza nel 2012 e 100.712 nel 2013.

Dati nazionali Sono in aumento gli sbarchi dei profughi in provenienza dall’Africa e dall’Asia medio-orientale. Al 31 agosto 2014 le persone sbarcate in Italia sono state complessivamente 112.689, mentre diverse migliaia di persone sono morte in mare nonostante l’operazione “Mare Nostrum”, iniziata il 18 ottobre 2013, che, un anno dopo, ha permesso di salvare oltre 130mila persone.

Mare nostrum Il 3 ottobre 2013 a poche miglia del porto di Lampedusa , naufragio di un'imbarcazione libica usata per il trasporto di migranti, noto come "tragedia di Lampedusa". L'affondamento ha provocato: 366 morti accertati e circa 20 dispersi presunti; i superstiti salvati sono stati 155, di cui 41 minori. In seguito al naufragio di Lampedusa, il governo italiano, guidato dal presidente del consiglio Enrico Letta, decide di rafforzare il dispositivo nazionale per il pattugliamento del Canale di Sicilia autorizzando l'operazione «Mare nostrum» La missione militare e umanitaria la cui finalità è di prestare soccorso ai migranti, prima che potessero ripetersi altri tragici eventi nel Mediterraneo. Il primo novembre 2014 l’operazione è terminata e sostituita da Triton a finanziamento europeo.

Dati nazionali Anche nel 2013 le richieste di asilo sono state in Italia di numero contenuto (26.620) rispetto ad altri paesi europei (127mila in Germania, ad esempio). Il 10 luglio 2014 è intervenuto un accordo Stato- Regioni-Enti Locali per un piano nazionale di accoglienza e i posti messi a disposizione dallo SPRAR (Sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati) sono stati portati a quasi 20mila entro il triennio 2014-2016.

Accordo Sprar Si tratta di un accordo molto importante che prevede un processo d'accoglienza diviso in tre fasi principali: il primo è la "raccolta in mare" o di prima assistenza direttamente nei porti dove è avvenuto lo sbarco, che sarà a totale carico dello stato. Quindi ci sarà lo "smistamento" nei centri regionali per l'identificazione e alla fine l'inserimento nei centri del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) se fanno richiesta d'asilo. Questa fase è a carico dei comuni. Lo Sprar in pochi anni avrà in mano tutta la gestione dell'immigrazione in Italia, i bandi al fine di cercare strutture idonee per l'accoglienza delle varie Prefetture d'Italia Con queste mosse verrà anche finalmente eliminato il problema dei minori stranieri non accompagnati ed in particolare dei bambini più piccoli che giungono con le loro famiglie. Saranno infatti stanziati fino a 70milioni di euro per poter sopperire alla mancanza di strutture e di professionalità idonee alla gestione di tale fenomeno.

Sprar Si tratta di un'intesa politicamente rilevante che prevede in particolare: la raccolta in mare degli immigrati, da parte dello Stato; lo smistamento entro 48 ore in centri regionali per l'identificazione; l'allocazione e l'integrazione nei comuni con metodo Sprar (Sistema per i richiedenti asilo e rifugiati). Il sistema Sprar, dal primo luglio 2014 è stato esteso e consentirà l'accoglienza di 20 mila persone", rispetto alle precedenti 13mila, "e potrà essere ulteriormente esteso a 35 mila, ma per questo dovranno essere erogate più risorse". Finalmente, è stata risolta la vicenda dei minori non accompagnati, che da oggi verranno gestiti con il metodo Sprar e non in maniera separata.

Dati nazionali Risultano in diminuzione le persone non autorizzate all’ingresso che sono state intercettate alle frontiere italiane (7.713), le persone rimpatriate (8.769) e quelle intimate di espulsione ma non ottemperanti (13.529), per un totale di 30.011 individui, in costante diminuzione dal 2006 (quando furono 124.381). Secondo la convinzione prevalente, la popolazione straniera in posizione irregolare è inferiore al mezzo milione, anche perché 430mila non autorizzati a stare in Italia sono stati interessati dai provvedimenti di emersione varati nel 2009 e nel 2012.

Dati nazionali Una realtà molto problematica è quella dei Centri di identificazione e di espulsione. Su 420 Cie operanti in tutta l’Ue (37.000 posti in totale), 10 sono in Italia, dove nel 2013 sono stati trattenuti 5.431 uomini e 585 donne (inclusi 395 romeni e molti provenienti dal carcere), con un tasso di espulsioni eseguite pari al 45,7% e condizioni di vita critiche per quel che riguarda il rispetto dei diritti umani, come attesta anche l’organizzazione Medici per i diritti umani (MEDU) e come la stessa Commissione del Senato per i diritti umani ha riconosciuto.

Dati nazionali L’incidenza degli stranieri sul totale degli occupati era del 3,2% nel 2001 ed è aumentata nel 2011 all’8,2%. Tra i lavoratori stranieri il tasso di disoccupazione è salito nel 2013 al 17,3% e il numero di disoccupati a 493mila.

Dati nazionali La crescita della popolazione italiana è dovuta per il 92% all’apporto degli immigrati. Si stima che, senza l’apporto degli stranieri, dal 1993 al 2006 la popolazione italiana sarebbe diminuita di 650mila abitanti.

Dati nazionali I minori stranieri, o figli di immigrati, sono in Italia 585.496, il 21,9% del totale degli stranieri. In alcune province l’incidenza delle nascite dei minori stranieri è molto elevata: superano il 20% a Mantova, Treviso, Piacenza e Modena. Prato è la provincia che in termini assoluti ha la maggiore incidenza di nascite con il 24,6% dei nati. Il 49% degli stranieri sono europei, prevalentemente dell’Europa dell’Est (39%). Il 26% sono africani, con una sensibile diminuzione dal 1990, quando erano il 35,1%; gli americani sono l’11,3%, gli asiatici il 17,10

Dati nazionali La prima nazionalità per residenza anagrafica è l’Albania con 348.813 persone, seguita dal Marocco con 319.537 persone, la Romania con 297.570, l’Ucraina con 107.118 e la Cina con 127.822. L’Ucraina, fenomeno emergente nei dati Istat, nel 1992 non era inclusa nei primi 20 Paesi di provenienza degli stranieri e oggi è al quarto posto. I cinesi nel 1992 erano 15mila, oggi sono oltre centomila.

Dati nazionali Tra le motivazioni della presenza in Italia, 664.552 persone dichiarano motivi familiari, cioè il 29,3% di tutti i soggiorni. Il 62,6% motivi di lavoro. Il lavoro e la famiglia rappresentano quindi da soli il 90% dei motivi della presenza degli stranieri in Italia. In cinque anni i permessi di soggiorno per motivi famigliari sono raddoppiati, da 334.129 nel 2000 a 664.552 al 31 dicembre 2005 (dati Ministero dell’Interno) . Gli africani e gli asiatici sono i più giovani: le nigeriane hanno in media 26,7 anni, gli uomini del Bangladesh 26,7 anni. Le donne ucraine e moldave sono invece quelle con l’età media più alta: rispettivamente 41,8 e 38 anni.

Dati nazionali Il panorama delle religioni presenti tra la popolazione immigrata in Italia nel 2005 è del tutto plurale. Le percentuali di appartenenza religiosa (da il Dossier statistico della Caritas 2006) non si sono modificate di molto negli ultimi anni. I cristiani sono circa la metà del totale . I cristiani sfiorano il milione e mezzo (1.491.000). Tra loro, sono 668.048 i cattolici, gli ortodossi 659.162,insieme rappresentano il 43,7% della popolazione immigrata. I protestanti rappresentato il 3,9% degli immigrati. I musulmani sono, invece, poco più di un milione (1.009.023), il 33,2% tra gli immigrati. Un peso molto inferiore per gli induisti (2,5%) e i buddisti (1,9%).

Dati nazionali L’Agenzia delle Entrate ha reso noti a fine 2006 i dati sulle dichiarazioni dei redditi presentate da cittadini stranieri. Nel 2004 ammontano a 2.259.000, pari all’81% degli stranieri regolarmente presenti nello stesso periodo. Si stima che negli ultimi due anni il fenomeno stia aumentando, principalmente perché gli immigrati per rinnovare il permesso di soggiorno hanno bisogno di un lavoro regolare. In Italia, nel 2004, 1,87 miliardi di euro sono stati pagati in tasse dagli stranieri, che nel complesso hanno dichiarato guadagni per 21,3 miliardi di euro. Gli immigrati contribuiscono a far crescere il prodotto interno lordo dell’Italia. Nel 2005 gli stranieri hanno dato al Pil un contributo di 86,7 miliardi, cioè il 6,1% del totale. Senza l’apporto del lavoro degli immigrati, il reddito prodotto in Italia sarebbe sceso nel 2002 (-0,1%), nel 2003 (-0,6%), nel 2005(-0,9%).

Dati nazionali Sono1.200.000 gli stranieri che hanno un conto in una banca italiana, pari al 57% degli stranieri in Italia. I primi clienti sono romeni, seguiti dai marocchini e dagli albanesi. Il 60,6% degli stranieri sono diventati clienti di banche italiane negli ultimi cinque anni (dati Abi-Cespi del 14 dicembre 2005). Dai dati stimati da Il Sole 24 Ore dell’11 dicembre 2006, gli immigrati che hanno un conto in banca o alla posta sono circa 1.500.000. Le banche hanno stimato di aver circa 2 milioni e 150mila clienti immigrati, le poste contano circa 1 milione di clienti stranieri (inserto n. 4 Sole24ore del 18 dicembre 2006).

Dati nazionali Secondo l’Istituto di ricerche scenari immobiliari, nel 2005 gli immigrati proprietari di casa risultavano 560.000 e il dato è in costante crescita. Gli immigrati rappresentano il 15% della quota totale di acquisti di immobili e sono 447.000 i finanziamenti per gli acquisti di case. Spesso infatti la rata del mutuo è più bassa dell’affitto di una casa.

Dati nazionali Aumentano gli alunni stranieri nelle scuole italiane: nell’anno scolastico 2005/2006 gli alunni di cittadinanza non italiana erano 431mila, con una incidenza sulla popolazione scolastica del 5% (Dati Ministero dell’Istruzione, settembre 2006) . L’incremento più consistente si è avuto nelle scuole secondarie di secondo grado, pari al 38,2% rispetto all’anno precedente. Questo significa che se pure alcuni sono adolescenti nati in Italia o venuti da piccoli, una parte consistente è rappresentata da adolescenti giunti in Italia da grandi a seguito dei ricongiungimenti familiari. Nelle scuole superiori si verificano i problemi maggiori di integrazione e di abbandono scolastico. Nel 2001/2002 è stato promosso il 77% degli stranieri, contro l’84% del totale degli alunni, nel 2003/2004 la percentuale è scesa al 72,6% a fronte dell’85% del totale degli alunni.

Dati nazionali Al 31 dicembre 2009, su 4 milioni e 235 mila cittadini stranieri residenti in Italia (pari a circa il 7 % della popolazione totale) le famiglie in cui era presente almeno uno straniero ammontavano a 2 milioni e 74 mila (8,3 % del totale delle famiglie); tra queste, il 22,6 per cento era costituito da famiglie miste, composte, cioè, sia da italiani sia stranieri.

Dati nazionali Le famiglie con stranieri presentano una struttura per età più giovane rispetto alle famiglie composte soltanto da cittadini italiani. Si tratta, infatti, di famiglie con un’età media di 30 anni, contro i 43 anni delle famiglie di italiani. La più giovane età delle famiglie con stranieri si associa a un’elevata presenza di minori in famiglia (nel 36,3 % è presente almeno un minore, contro il 26,1 % delle famiglie italiane) che risulta più o meno marcata a seconda della provenienza geografica.

Dati nazionali Le condizioni di deprivazione materiale riguardano circa 1/3 delle famiglie con stranieri (il 34,5 %, contro il 13,9 % delle famiglie composte solamente da italiani). La presenza di minori acuisce le difficoltà economiche delle famiglie, siano esse composte solamente da italiani o da stranieri: le prime, tuttavia, avvertono la difficoltà economica soltanto con la presenza di tre o più minori (si passa dal 14,8 % di quelle con due minori al 23,7 % di quelle che di minori ne contano almeno tre). Le famiglie con stranieri, invece, presentano più frequentemente difficoltà già in presenza di un solo minore (passando dal 32,1 % di quelle dove i minori sono assenti al 37 % delle famiglie con un minore).

Dati nazionali I lavoratori immigrati (2.089.000 secondo l’Istat, considerando solo i residenti) costituiscono 1/10 della forza lavoro. Attualmente però stanno pagando duramente gli effetti della crisi e sono arrivati ad incidere per 1/5 sul totale dei disoccupati. La perdita del lavoro, oltre a compromettere la loro situazione economica, in base alle leggi attualmente vigenti compromette anche la regolarità del loro soggiorno in Italia e l’esercizio dei diritti che ne conseguono, con dirette conseguenze su tutto il nucleo familiare.

Dati nazionali in Italia il 38% delle famiglie straniere vive al di sotto della soglia di povertà, contro il 12,1% delle famiglie italiane. Le prime hanno un reddito medio di 17,4 mila euro e un consumo medio di 17,7 mila, quindi superiore alle entrate, dovuto soprattutto alle rimesse destinate ai Paesi d’origine. Le seconde percepiscono mediamente 33 mila euro, per un consumo di 24 mila euro e un risparmio annuo di 8,8 mila euro.

Dati nazionali La distanza tra famiglie italiane e straniere, in relazione all’entità e alla struttura dei redditi e alle forme di risparmio e di investimento, rende evidente le caratteristiche delle attuali disuguaglianze.

Dati nazionali

I fondi per l’immigrazione Nel 2004 il 92% della spesa generale per l’immigrazione è stato speso dal ministero dell’Interno per controllare e contrastare l’immigrazione: su 206.622.000 euro, ben 190.271.000. La Corte dei conti nel maggio 2005 ha richiamato l’attenzione del governo sulla sproporzione dei soldi spesi per il controllo a scapito dei fondi per favorire l’integrazione degli stranieri in Italia. Per un euro speso a favore dell’integrazione degli stranieri, ne sono stati spesi 4 per tenere lontani e rinviare indietro gli immigrati. Nel 2005 la quota destinata alle Regioni del Fondo nazionale Politiche sociali ammontava a 518 milioni di euro, dimezzato rispetto al 2004 che aveva visto uno stanziamento di un miliardo di euro.

I fondi per l’immigrazione Il decreto Bersani, nel 2006, ha incrementato il Fondo, portandolo a 775 milioni di euro. Nel 2007 la somma del Fondo destinata alle regioni ammonterà a circa 900 milioni di euro. La Finanziaria 2007 ha istituito il Fondo per le politiche per l’inclusione sociale degli immigrati, con l’obiettivo di affrontare situazioni di degrado sociale ed abitativo, con particolare riguardo alle condizioni dei migranti e dei loro familiari. Il Fondo è finalizzato alla realizzazione di un piano per l’accoglienza degli alunni stranieri, anche per favorire il rapporto scuola famiglia, mediante l’utilizzo per fini non didattici di apposite figure professionali madrelingua quali i mediatori culturali. La somma stanziata ammonta a 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009.

Fondo Asilo, migrazione e integrazione 2014-2020 Obiettivi: Il Fondo Asilo e migrazione sostituisce i programmi del periodo di programmazione 2007-2013: Fondo europeo per l'integrazione dei cittadini dei Paesi terzi Fondo europeo per i rifugiati Fondo europeo per i rimpatri

Azioni: Il Fondo Asilo,Migrazione e integrazione finanza azioni in materia di: sistemi di accoglienza e asilo integrazione dei cittadini di Paesi terzi e migrazione legale rimpatrio Circa l'asilo, la priorità è lo sviluppo del Sistema europeo comune di asilo e, in particolare, le azioni per migliorare le condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo e le procedure di asilo negli Stati membri, oltre che per migliorare l'efficacia del sistema di condivisione delle responsabilità fra gli Stati membri e con i Paesi terzi . La parte dei fondi gestita a livello centrale finanzia: Azioni transnazionali azioni collegate alla "dimensione esterna" Azioni particolarmente innovative Azioni di emergenza studi iniziative pubbliche e lo sviluppo dei nuovi sistemi IT per la gestione dei flussi migratori.

Finanziamento: La dotazione finanziaria per il programma è di 3.137,42 miliardi di euro. La maggior parte dei finanziamenti (più dell'80%) saranno erogati secondo la gestione condivisa, cioè in cooperazione con gli Stati membri. La Commissione propone però di passare dal sistema attuale di programmazione annuale (all'interno di un quadro pluriennale e generiche priorità politiche) a un sistema di programmazione pluriennale. Le risorse globali sono impiegate nell'ambito: dei programmi nazionali delle azioni dell'Unione dell'assistenza emergenziale della rete europea sulle migrazioni dell'assistenza tecnica

Ripartizione fondi : una somma fissa, calcolata sulla base di criteri oggettivi (ad es., numero delle domande di asilo, numero di decisioni positive che riconoscono la protezione internazionale, numero dei rifugiati reinsediati, numero dei cittadini di Paesi terzi residenti, decisioni di rimpatrio assunte e rimpatri effettuati,...), erogata all'inizio della programmazione per assicurare continuità dei finanziamenti e possibilità per gli Stati di programmare adeguatamente. Ogni Stato avrà comunque diritto a una somma minima di 5 milioni di euro. una somma flessibile, in aggiunta alla somma fissa, e variabile a seconda della volontà del singolo Stato di finanziare, attraverso il suo programma nazionale, azioni che rispondono a specifiche priorità stabilite a livello UE a seguito di un dialogo politico con gli Stati membri. Questa somma sarà erogata in due fasi: una all'inizio del programma pluriennale e una nel 2017, per rispondere a eventuali mutamenti nei flussi migratori e nei bisogni degli Stati membri. Parte dei fondi saranno invece gestiti a livello centrale e finanzieranno azioni transnazionali, azioni particolarmente innovative, azioni collegate alla "dimensione esterna", nonché le azioni di emergenza, gli studi, le iniziative pubbliche e lo sviluppo dei nuovi sistemi IT per la gestione dei flussi migratori