Rischi e danni nel settore Turismo

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Rischi e danni nel settore Turismo Ruolo dell’Organismo bilaterale ne D. Lgs 81/08 Stresa (VB) 18-3-2015 Dott. Francesco Lembo Direttore S.Pre.S.A.L Dott. Francesco Lembo Direttore S.Pre.S.A.L

Andamento infortunistico nel settore alberghiero e della ristorazione Stresa – 18 marzo 2015

L’International Labour Office (I. L. O L’International Labour Office (I.L.O.), durante la giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro del 28-4-2013, dedicata al tema della prevenzione delle malattie professionali ,ha tracciato il quadro globale di quella che ha definito l’epidemia nascosta ovvero quella delle morti bianche. I dati stimati e divulgati sono quelli di un bollettino da guerra globale Stime dell’I.L.O. Il numero di vittime causate da incidenti e malattie legate al lavoro supera i due milioni di unità (2,34 milioni di persone) Il numero di incidenti mortali è stato di 321.000 (14%)di cui 150.000 in itinere Il numero di malattie mortali è stimato pari 2.02 milioni: dei 6300 decessi che avvengono ogni giorno: 5500 sono provocati da svariate malattie professionali; 438.000 decessi per esposizione e contatto con sostanze pericolose, di cui 100.000 per amianto; Ogni anno il numero di casi di malattie professionali non letali stimate è di 160 milioni. Si stima che le malattie e gli incidenti sul lavoro sono responsabili della perdita di oltre il 4% del prodotto interno lordo.

In Italia il costo degli infortuni e delle malattie professionali è stimato intorno ai 48-51 miliardi di euro.

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI relativa ad un quadro strategico dell'UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020 BRUXELLES, 6-6-2014 L’obiettivo della Commissione Europea: garantire nell’UE, agli oltre 217 milioni di lavoratori, un ambiente di lavoro sano e sicuro

Le sfide principali della Commissione europea migliorare l'attuazione delle disposizioni di legge da parte degli Stati membri, in particolare rafforzando la capacità delle microimprese e delle piccole imprese di mettere in atto misure di prevenzione dei rischi efficaci ed efficienti migliorare la prevenzione delle malattie legate al lavoro affrontando i rischi attuali, nuovi ed emergenti far fronte al cambiamento demografico

Infortuni e malattie professionali 2001-2010

Andamento degli infortuni in tutti i settori – ASL VCO Fonte dati: INAIL FLUSSIWEB

Andamento infortuni definiti – ASL VCO Fonte dati: INAIL FLUSSIWEB

Andamento infortuni definiti nel settore turismo e ristorazione – ASL VCO Fonte dati: INAIL FLUSSIWEB

Infortuni sul lavoro denunciati nel settore alberghi e ristorazione ITALIA REGIONE PIEMONTE ASL VCO Anno 2012 Anno 2013 Fonte dati: INAIL FLUSSIWEB

Infortuni sul lavoro definiti nel settore alberghi e ristorazione ITALIA REGIONE PIEMONTE ASL VCO Anno 2012 Anno 2013 Fonte dati: INAIL FLUSSIWEB

Numero notizie di infortunio pervenute al Servizio di cui 9 mortali: - 3 itinere 2 decesso per cause naturali 1 stradale 2 non in occasione di lavoro 1 in occasione di lavoro di cui 2 mortali: - 1 itinere - 1 decesso per cause naturali di cui 3 mortali: - 3 decessi per cause naturali di cui 3 mortali: - 3 in occasione di lavoro ( 1 agricolo + 2 edili) Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni denunciati allo SPRESAL ASL VCO – fonte dati: SPRESALWEB Totale infortuni 1720 Totale infortuni 1555 Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni denunciati nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Totale infortuni 75 Totale infortuni 105 Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni in itinere suddivisi per sesso Infortuni denunciati nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Infortuni in itinere suddivisi per sesso Anno 2013 Anno 2014 Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni in occasione di lavoro suddivisi per sesso Infortuni denunciati nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Infortuni in occasione di lavoro suddivisi per sesso Anno 2013 Anno 2014 Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni in occasione di lavoro per gravità Infortuni denunciati nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Infortuni in occasione di lavoro per gravità Totale infortuni 57 Totale infortuni 86 Il contributo degli infortuni con prognosi > 40 gg è pari a circa il 12% nel 2013 e 10,4% nel 2014. Più del 40% degli infortuni con prognosi > 40 gg nel 2013 ha interessato donne con mansione generica. Il dato viene confermato anche nel 2014 che vede emergere anche la mansione di cuoco soprattutto nelle donne. Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni in occasione di lavoro con prognosi > 40 gg Infortuni denunciati nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Infortuni in occasione di lavoro con prognosi > 40 gg Anno 2013 Il numero di infortuni in occasione di lavoro con prognosi > 40 gg registra un aumento pari a circa il 28% nel 2014 in termini assoluti mentre con riferimento al sesso si può notare come il n° di infortuni a carico di donne sia confermato mentre quello degli uomini aumenta di più del doppio in valori assoluti. Anno 2014 Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni in occasione di lavoro con prognosi < 40 gg Infortuni denunciati nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Infortuni in occasione di lavoro con prognosi < 40 gg Anno 2013 Il numero di infortuni in occasione di lavoro con prognosi > 40 gg registra un aumento pari a circa il 28% nel 2014 in termini assoluti mentre con riferimento al sesso si può notare come il n° di infortuni a carico di donne sia confermato mentre quello degli uomini aumenta di più del doppio in valori assoluti. Anno 2014 Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni in occasione di lavoro suddivisi per mansione – anno 2013 Infortuni denunciati nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Infortuni in occasione di lavoro suddivisi per mansione – anno 2013 Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni in occasione di lavoro suddivisi per mansione – anno 2014 Infortuni denunciati nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Infortuni in occasione di lavoro suddivisi per mansione – anno 2014 Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni in occasione di lavoro suddivisi per mansione (solo uomini) Infortuni denunciati nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Infortuni in occasione di lavoro suddivisi per mansione (solo uomini) Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni denunciati nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Infortuni in occasione di lavoro suddivisi per mansione (solo uomini) con prognosi > 40 gg Anno 2013 Anno 2014 Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni denunciati nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Infortuni in occasione di lavoro suddivisi per mansione (solo uomini) con prognosi < 40 gg Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni in occasione di lavoro suddivisi per mansione (solo donne) Infortuni denunciati nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Infortuni in occasione di lavoro suddivisi per mansione (solo donne) Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni denunciati nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Infortuni in occasione di lavoro suddivisi per mansione (solo donne) con prognosi > 40 gg Anno 2013 Anno 2014 Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni denunciati nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Infortuni in occasione di lavoro suddivisi per mansione (solo donne) con prognosi < 40 gg Fonte dati – SpresalWEB

Infortuni nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Fonte dati – SpresalWEB

Associazione sede della lesione e tipologia di lesione Infortuni nel settore alberghiero e ristorazione nell’ASL VCO Associazione sede della lesione e tipologia di lesione Ferita-taglio dita mano/mano Lombalgia schiena Contusione piede Distorsione ginocchio Fonte dati – SpresalWEB

Malattie Professionali denunciate ITALIA REGIONE PIEMONTE ASL VCO Anno 2012 Anno 2013 Fonte dati: INAIL FLUSSIWEB

Malattie Professionali definite ITALIA REGIONE PIEMONTE ASL VCO Anno 2012 Anno 2013 Fonte dati: INAIL FLUSSIWEB

Andamento Malattie Professionali in tutti i settori - Regione Piemonte Fonte dati: INAIL FLUSSIWEB

Andamento Malattie Professionali nel settore alberghi e ristorazione Regione Piemonte Fonte dati: INAIL FLUSSIWEB

Andamento Malattie Professionali in tutti i settori - ASL VCO Fonte dati: INAIL FLUSSIWEB

Andamento Malattie Professionali nel settore alberghi e ristorazione ASL VCO Fonte dati: INAIL FLUSSIWEB

Attività di vigilanza nel settore alberghi e ristorazione Fonte dati: U.L.S.S. 12 Veneziana

Attività di vigilanza nel settore alberghi e ristorazione Fonte dati: U.L.S.S. 12 Veneziana

Attività di vigilanza nell’ASL VCO – anno 2014 Fonte dati: SPRESALWEB

Verbali di prescrizione redatti dall’ASL VCO - anno 2014 N° 3 verbali di prescrizione: N°1 per indagine infortunio su attrezzatura di lavoro non conforme (scale) RISTORANTE N° 2 per attività di vigilanza: violazione valutazione rischio elettrico; valutazione rischi + rischio elettrico + formazione ENTRAMBI CAMPEGGI Fonte dati: SPRESALWEB

Protezione dei lavoratori nel settore alberghiero, della ristorazione e del catering (HO.RE.CA.)

Il settore Horeca è costituito principalmente da piccole imprese con meno di 10 dipendenti. La sua forza lavoro è costituita perlopiù da giovani: secondo una statistica europea (EU-25, Eurostat 2005) circa il 48% dei dipendenti ha meno di 35 anni, mentre le persone di 55 anni o di età superiore rappresentano meno del 10% della forza lavoro (benché questa percentuale stia aumentando a causa del cambiamento demografico). Le donne, che costituiscono circa il 54% della forza lavoro, superano i lavoratori di sesso maschile. Questo settore viene considerato come una buona opportunità per entrare nel mondo del lavoro, sia per i giovani, sia per le persone poco qualificate. Il livello di istruzione di questa forza lavoro è basso: il 40% dei dipendenti è in possesso di qualifiche di livello relativamente basso; soltanto 1 dipendente su 10 ha un livello di istruzione elevato. Nonostante le condizioni di lavoro impegnative, il settore non presenta tassi di infortuni e malattie superiori alla media.

I rischi lavorativi più significativi di questo settore sono i seguenti: lavoro che richiede uno sforzo fisico dovuto a posture erette e statiche per periodi prolungati, al trasporto e al sollevamento, ai movimenti ripetuti, spesso associati ad altre condizioni di lavoro sfavorevoli, come la progettazione inadeguata del luogo di lavoro; esposizione ad alti livelli di rumori: circa il 29 % dei lavoratori del settore sono esposti a rumori e oltre il 4 % ritiene che essi mettano a rischio la loro salute (1); ambienti di lavoro caldi o freddi, in particolare alte temperature combinate con correnti d’aria e porte aperte, e l’alternanza tra il lavoro svolto al caldo, in condizioni di umidità e in ambienti freddi, quali i magazzini; tagli e bruciature; inciampi, scivolamenti e cadute causati da pavimenti umidi e scivolosi, ostacoli e cadute dall’alto; sostanze pericolose; ad esempio, l’ampio impiego di agenti detergenti e di agenti biologici nel cibo.

I fattori di rischio psicosociali più importanti sono: orari di lavoro lunghi e straordinari: il settore è caratterizzato da lunghi turni e da orari di lavoro irregolari e inusuali; un’ampia parte del lavoro viene svolto quando le altre persone non sono al lavoro; difficoltà a mantenere l’equilibrio vita-lavoro, in particolare considerando l’imprevedibilità degli orari di lavoro, la lunghezza dei giorni lavorativi e la mancanza di controllo sul lavoro; carichi e ritmi di lavoro pesanti: circa il 75 % dei lavoratori si lamenta dell’elevato ritmo di lavoro; il 66 % deve lavorare con scadenze ristrette, mentre il 48 % afferma di non avere sufficiente tempo per completare il proprio lavoro (1); scarso controllo sul lavoro: il lavoro monotono che non lascia spazio alla creatività e che richiede scarsa iniziativa è molto diffuso;

contatto con i colleghi e con il superiore: la mancanza di supporto può aggravare lo stress sul lavoro; circa il 70 % della forza lavoro si sente libero di chiedere sostegno ai colleghi, mentre soltanto il 53 % ai propri supervisori (1); contatto continuo con i clienti che può essere fonte di stress o, nei casi peggiori, può portare a molestie e persino a violenze; mancanza di formazione e istruzione: alcune di queste occupazioni non richiedono un’istruzione formale e possono essere svolte da chi ha un basso livello di formazione e di esperienza; le persone non sono sempre sufficientemente formate per il loro lavoro, il che può essere fonte di stress.

Prevenzione degli infortuni sul lavoro nel settore alberghiero e della ristorazione I datori di lavoro hanno l'obbligo morale, oltre che legale, di garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre. Il rispetto di questo obbligo comporta anche vantaggi economici: la perdita di un valido dipendente rappresenta un danno per l'impresa, senza considerare i costi di assunzione e di inserimento dei rimpiazzi. (Forti perdite per un infortunio in alta stagione. Lo chef di un ristorante con fatturato annuo di 200 000 € lavorando inciampava su di un pavimento difettoso. Era il periodo di alta stagione. Non riuscendo a trovare rapidamente chi potesse rimpiazzarlo, il ristorante subiva una perdita di 11 830 €.) La maggior parte degli infortuni si può prevenire con una gestione e supervisione adeguate, unite a un'efficace formazione. La prevenzione degli infortuni è parte integrante della gestione di un'azienda di successo. I datori di lavoro possono scongiurare la maggior parte degli infortuni e delle malattie sul lavoro individuando ed eliminando, o perlomeno riducendo al minimo, i pericoli sul lavoro.

Come posso evitare i rischi? Scivoloni, inciampate e cadute Utensili taglienti e coltelli Ustioni e bruciature Movimentazione manuale di carichi e disturbi muscolo-scheletrici Rumore Sostanze pericolose Gas compresso per la mescita di bevande Esposizione a temperature elevate Pericoli di incendio Pericoli psicosociali

Scivoloni, inciampate e cadute Rappresentano la causa più comune di infortunio nel settore alberghiero e della ristorazione. La dinamica di tale evento infortunistico è principalmente causata da superfici rese scivolose dall’acqua ,da residui di cibo o dall’olio. Il rischio di accadimento aumenta quando: si usano calzature sbagliate non idonee si cammina troppo in fretta per presenza di ostacoli/ingombri nei passaggi per mancato uso di corrimano sulle e per distrazione

Come si interviene dopo una attenta valutazione e misura del rischio,ovvero qual è il piano per ridurre al minimo tecnologicamente possibile il rischio ? provvedere ad una corretta pulizia dell’ambiente di lavoro e delle zone calpestabili ed assicurare spazi liberi da ostacoli/ingombri garantire un’illuminazione adeguata negli ambienti siano essi luoghi di lavoro o passaggi chiudere sportelli di forni, lavastoviglie, di armadiature camminare adagio, senza fretta evitando di correre cautela nello spostarsi nelle aree nascoste alla vista come magazzini, banchine di carico

LA PERCEZIONE DEL RISCHIO LAVORATIVO

Il progetto nasce con l’obiettivo di raccogliere informazioni per dare forma e immagine al rischio lavorativo percepito e ricevere risposte ad una serie di domande come: Qual è la percezione del rischio fra esercenti, i loro collaboratori e i lavoratori dipendenti? Quando fra gli stessi si accende la spia d’allarme? Gli infortuni si verificano maggiormente dove il rischio è percepito alto?o al contrario? Il vantaggio economico può spingere ad assumere alcuni rischi ? E’ vero che la formazione facilita la percezione del rischio?

OBIETTIVI DELL’INDAGINE RILEVARE IL LIVELLO DI PERCEZIONE DEL RISCHIO LAVORATIVO FRA GLI ADDETTI DEI SETTORI TURISMO, COMMERCIO E SERVIZI; ORIENTARE LE INIZIATIVE DELLA CPT SICUREZZA (OPP) E DELLE RLST; RENDERE UTILE, QUINDI PUBBLICO L’ESITO DELLO STUDIO.

SOGGETTI COINVOLTI IMPRESE PER SETTORE

AMBITO STATISTICO IN CUI L’INDAGINE SI E’ REALIZZATA Sono state individuate 102 imprese di varia entità e attività. Esse contano, complessivamente oltre 500 dipendenti. La metà di esse occupato da 1 a 3 dipendenti. Le imprese che hanno alle proprie dipendenze dai 2 ai 5 lavoratori sono il 74%; dai 6 ai 9 sono il 20% e solo il 6% delle imprese ha 10 dipendenti o più. 47 imprese turistiche esercenti le seguenti attività economiche (quasi la metà in provincia e il resto in Bologna): osteria, trattoria, bar, drogheria, pasticceria, gelateria, agenzia viaggi, albergo, campeggio ecc.. 55 imprese del Commercio e Servizi esercenti le seguenti attività economiche (quasi 2/3 in provincia e il resto in Bologna): Ferramenta, macchine edili, alimentari, macchine agricole, abbigliamento, carni, prodotti ittici, mobili, promotori finanziari, intermediari, ricambi auto, utensili, rottami, noleggio tv, autoscuola, tabaccheria, autoveicoli, profumeria, materiali edili, elettrodomestici, cartoleria, grandi magazzini, progettazione impianti, pubblicità, gioielleria, associazioni, carburanti, frutta e verdura, piante e fiori, tessili, tappeti, macchine per legno, arredamento, ecc..

PROVENIENZA DEGLI INTERVISTATI

RUOLO DEGLI INTERVISTATI

COMPOSIZIONE DEL CAMPIONE Su 520 questionari  inviati ne sono rientrati 364, pari al 70%. Di questi 364, i questionari completi di dati personali attendibili sono 297 pari all' 81%. Le donne sono 156 pari al 53%, gli uomini 141 pari al 47%. La fascia di età più rappresentata è quella che va da 31 a 45 anni (quasi il 50%).   Le donne sono in maggioranza tra i «dipendenti» mentre gli uomini lo sono tra i titolari.   Le basse percentuali di extracomunitari e di «collaboratori» (cioè non titolari/soci o  dipendenti), non hanno consentito adeguate valutazioni per le categorie citate.

COMPOSIZIONE DEL CAMPIONE

La prima parte del questionario affronta la conoscenza degli attori della prevenzione ed il loro ruolo nell’ambito della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro 1.1 L’EBTER Ente Bilaterale 1.2 I sindacati 1.3 L’associazione dei datori di lavoro 1.4 Il RLS 1.5 Il Servizio di Medicina del Lavoro dell’AUSL

Emergono: Scarsa conoscenza del ruolo dell’Ente Bilaterale (74% del campione, in particolare donne, dice di non conoscerlo. La scarsa conoscenza riguarda anche l’Associazione dei Datori di Lavoro (dice no il 57% del totale, sempre con prevalenza femminile). Va meglio al Sindacato, il cui ruolo in materia di tutela della sicurezza sul lavoro è conosciuto dal 78% degli addetti. La figura del RLS è nota al 66% del campione (senza sostanziali differenze di genere) e, trattandosi di aziende di piccole dimensioni (con meno di 5 dipendenti), la conoscenza deriva da esperienze lavorative pregresse in altri contesti. Anche il Servizio di Medicina del Lavoro risulta conosciuto solo dal 58% degli addetti.

Sei a conoscenza di

2. Consapevolezza del rischio Viene rilevata una «percezione» di basso rischio lavorativo nel settore. In particolare si evidenzia che : - l’88% del campione risulta essere a conoscenza dei rischi specifici presenti nell’ambiente di lavoro - il 60% ha acquisito tale conoscenza dopo specifica formazione. Tra i rischi posti all’attenzione dei soggetti sottoposti al test hanno indicato con maggiore interesse al primo posto il rischio da situazioni di stress, seguito dal rischio infortunio per uso di attrezzature, poi da quello ergonomico/posturale.

2. Consapevolezza del rischio

2. Consapevolezza del rischio

• il rapporto con la gestione dell’orario di lavoro; 3. Contesto aziendale In termini di fatica fisica la situazione appare pienamente accettabile (solo il 7% ritiene migliorabile la condizione contro il 54% che la considera buona). Stessa condizione per i quesiti su: • fatica mentale (anche se la percentuale del migliorabile sale al 14% concordando con le risposte al quesito 2.4 in cui le situazioni di stress sono indicate come rischio più presente); • il rapporto con la gestione dell’orario di lavoro; • l’organizzazione del lavoro. NOTA: Per i quesiti riguardanti “la condizione di lavoro in termini di gestione dell’orario di lavoro” e “sentirsi valorizzati per il lavoro svolto” si riscontra l’impennata di “non risposto”.

3. Contesto aziendale

3. Contesto aziendale

4.2 Le persone rischiano per: 4.1 Quanto contano te, nell’assumere o meno dei rischi, i seguenti fattori? Su questa serie: 4.1.1: La gravità delle conseguenze 4.1.2: Il parere o la reazione degli amici 4.1.3: La novità dell’esperienza/curiosità 4.1.4: La possibilità di ottenere vantaggi (economici o altro tipo) abbiamo avuto risposte di buon senso. La maggior rilevanza l’hanno avuta le conseguenze (46% di «molto importante»), scarsamente rilevante l’ottenere vantaggi di vario tipo (13%), il parere degli amici (12%), la novità e curiosità (9%). 4.2 Le persone rischiano per: NOTA preliminare: In questo capitolo si è verificato un netto incremento delle “non risposte” (circa 40 a domanda per un 12-‐14% del campione). Il risultato propone l’importanza di ritenere che le persone rischiano perchè «convinte di avere il controllo della situazione». Poco importante è stato giudicato «…per farsi notare», «…per andare contro corrente» e «…per sentirsi parte del gruppo». Più equilibrate le percentuali sul rischiare per «Sentirsi capace di vincere la paura»

4.1 … per assumere dei rischi, quanto conta …

4.1 … per assumere dei rischi, quanto conta …

4.2 Le persone rischiano per…

4.2 Le persone rischiano per…

4.3 Al rischio associ… Quando si parla di «rischio» in buona misura viene evocata la «Paura» ma particolarmente il «Pericolo» (in maggioranza per gli uomini). In questa evocazione “il Destino” è ritenuto poco importante, così come “la Sfida” e il “Coraggio” (soprattutto dagli uomini). Importante e molto importante anche per “l’Incoscienza” e «l’ignoranza» (soprattutto per gli uomini)

4.3 Al rischio associ…

4.3 Al rischio associ…

4.3 Al rischio associ…

4.4 Quanto influiscono sul verificarsi di incidenti… Possiamo escludere di fatto la casualità negli eventi infortunistici. Il 10% (ma son pur sempre troppi), del campione ritiene molto importante, la fatalità ma per il resto si ritengono molto importanti la negligenza (58%), l’incompetenza (54%), la stanchezza (52%), la fretta (46%). Fattori statisticamente determinanti per il verificarsi degli incidenti.

4.4 Quanto influiscono sul verificarsi di incidenti…

4.5 Ritieni di essere capace di evitare i rischi per te stesso? 4.6: Ritieni di essere capace di valutare i rischi che corri? Le risposte ai quesiti 4.5 e 4.6, esprimono consapevolezza (vera o presunta), della capacità di valutare ed evitare i rischi nel proprio ambito di lavoro. 4.7 In generale possiamo evitare i rischi? Appare una certa consapevolezza che i rischi si possono evitare o almeno ridurre. Nel presente quesito, come nel successivo, le differenze di genere sono molto marcate. 4.8 Faresti un lavoro che ti esponesse a rischio di infortunio? In questi ultimi punti si affermano «discrete differenze di genere». In evidenza la disponibilità del 31,4% dei soggetti a rischiare in cambio di adeguata remunerazione (di cui il 47% degli uomini contro il 17% delle donne), dato che potrebbe sommarsi al quasi 28% di chi rischierebbe se si trattasse di lavoro gratificante (…gratificante quanto, come?). Il no secco è sotto il 30% ma col 54% delle donne e il 4% degli uomini.

4.9 Come valuti le seguenti affermazioni sugli infortuni … ? Questa serie di 9 domande, che possiamo considerare tra quelle con maggiore potenziale di conflittualità tra i ruoli, ha riscontrato l’astensione del 22% dei partecipanti. Si doveva esprimere il proprio punto di vista su come e perché ci si infortuna. Anche in questo caso abbiamo avuto risposte che hanno espresso sostanziale buon senso e senza evidenti segni di contrapposizioni tra ruoli (vedere in particolare le risposte alle 4.9.5/6/7).

4.9 Come valuti le seguenti affermazioni sugli infortuni … ?

4.9 Come valuti le seguenti affermazioni sugli infortuni … ?

4.9 Come valuti le seguenti affermazioni sugli infortuni … ?

5 Indicazione delle priorità nelle proposte di miglioramento

Dallo studio condotto sulla percezione del rischio le principali risultanze possono essere così riassunte: 1) Priorità di miglioramento - necessità di una adeguata formazione e informazione - adeguare la sicurezza delle attrezzature 2) Criticità - limitata conoscenza degli attori nel campo della sicurezza nei luoghi di lavoro (in particolare dell’Ente Bilaterale) - scarsa percezione del rischio con sopravvalutazione delle proprie capacità per evitarlo 3) Aspetti positivi - armonia e scarsa conflittualità tra i ruoli e buon senso espresso dalla gran parte dei soggetti nel riconoscere i giusti comportamenti e le responsabilità in capo a tutti a prescindere dal ruolo ricoperto

IL RUOLO DEGLI ORGANISMI PARITETICI

Art. 20 del D.Lgs 626/94 Definizione di Organismi Paritetici A livello territoriale sono costituiti organismi paritetici tra le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, con funzioni di orientamento e di promozione di iniziative formative nei confronti dei lavoratori. Tali organismi sono inoltre prima istanza di riferimento in merito a controversie sorte sull'applicazione dei diritti di rappresentanza, informazione e formazione, previsti dalle norme vigenti. Sono fatti salvi, ai fini del comma 1, gli organismi bilaterali o partecipativi previsti da accordi interconfederali, di categoria, nazionali, territoriali o aziendali. Agli effetti dell'art. 10 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, gli organismi di cui al comma 1 sono parificati alla rappresentanza indicata nel medesimo articolo.

Definizione di Organismi Paritetici «organismi paritetici»: organismi costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, quali sedi privilegiate per: la programmazione di attività formative e l'elaborazione e la raccolta di buone prassi a fini prevenzionistici; lo sviluppo di azioni inerenti alla salute e alla sicurezza sul lavoro; l'assistenza alle imprese finalizzata all'attuazione degli adempimenti in materia; ogni altra attività o funzione assegnata loro dalla legge o dai contratti collettivi di riferimento;

Art. 10 del D.Lgs 81/08 Informazione e assistenza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, tramite le AA.SS.LL. del SSN, il Ministero dell'interno tramite le strutture del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, l'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro (ISPESL), il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, il Ministero dello sviluppo economico per il settore estrattivo, l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), l'Istituto di previdenza per il settore marittimo (IPSEMA), gli organismi paritetici e gli enti di patronato svolgono, anche mediante convenzioni, attività di informazione, assistenza, consulenza, formazione, promozione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, in particolare nei confronti delle imprese artigiane, delle imprese agricole e delle piccole e medie imprese e delle rispettive associazioni dei datori di lavoro.

ART. 32 comma 4 Capacità e requisiti professionali degli addetti e dei responsabili dei servizi di prevenzione e protezione interni ed esterni I corsi di formazione di cui al comma 2 sono organizzati dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano, dalle università, dall'ISPESL, dall'INAIL, o dall'IPSEMA per la parte di relativa competenza, dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco dall'amministrazione della Difesa, dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione e dalle altre Scuole superiori delle singole amministrazioni, dalle associazioni sindacali dei datori di lavoro o dei lavoratori o dagli organismi paritetici, nonché dai soggetti di cui al punto 4 dell'accordo di cui al comma 2 nel rispetto dei limiti e delle specifiche modalità ivi previste. Ulteriori soggetti formatori possono essere individuati in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.

ART. 37 Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti Comma 7 I Dirigenti e i preposti ricevono a cura del datore di lavoro, un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza del lavoro. I contenuti della formazione di cui al presente comma comprendono: a) Principali soggetti coinvolti e relativi obblighi; b) Definizione e individuazione dei fattori di rischio c) Valutazione dei rischi d) Individuazione delle misure tecniche organizzative e procedurali di prevenzione e protezione Comma 7.bis La formazione di cui al comma 7 può essere effettuata anche presso gli organismi paritetici di cui all’art. 51 o le scuole edili, ove esistenti, o presso le associazioni sindacali dei datori di lavoro o dei prestatori d’opera Comma 12 La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti deve avvenire, in collaborazione con gli organismi paritetici ove presenti nel settore e nel territorio in cui si svolge l’attività del datore di lavoro,durante l’orario di lavoro e non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori

Art. 48 Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale di cui all'articolo 47, comma 3, esercita le competenze del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di cui all'articolo 50 e i termini e con le modalità ivi previste con riferimento a tutte le aziende o unità produttive del territorio o del comparto di competenza nelle quali non sia stato eletto o designato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. 2. Le modalità di elezione o designazione del rappresentante di cui al comma 1 sono individuate dagli accordi collettivi nazionali, interconfederali o di categoria, stipulati dalle associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. In mancanza dei predetti accordi, le modalità di elezione o designazione sono individuate con decreto del Ministro del lavoro,della salute e delle politiche sociali, sentite le associazioni di cui al presente comma. 3. Tutte le aziende o unità produttive nel cui ambito non e' stato eletto o designato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza partecipano al Fondo di cui all'articolo 52…….. 4. Per l'esercizio delle proprie attribuzioni, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale accede ai luoghi di lavoro nel rispetto delle modalità e del termine di preavviso individuati dagli accordi di cui al comma 2. Il termine di preavviso non opera in caso di infortunio grave. In tale ultima ipotesi l'accesso avviene previa segnalazione all'organismo paritetico.

Art. 48 Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale 5. Ove l'azienda impedisca l'accesso, nel rispetto delle modalità di cui al presente articolo, al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale, questi lo comunica all'organismo paritetico o, in sua mancanza, all'organo di vigilanza territorialmente competente. 6. L'organismo paritetico o, in mancanza, il Fondo di cui all'articolo 52 comunica alle aziende e ai lavoratori interessati il nominativo del rappresentante della sicurezza territoriale. 7. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale ha diritto ad una formazione particolare in materia di salute e sicurezza concernente i rischi specifici esistenti negli ambiti in cui esercita la propria rappresentanza, tale da assicurargli adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi. Le modalità, la durata e i contenuti specifici della formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale sono stabiliti in sede di contrattazione collettiva secondo un percorso formativo di almeno 64 ore iniziali, da effettuarsi entro 3 mesi dalla data di elezione o designazione, e 8 ore di aggiornamento annuale. 8. L'esercizio delle funzioni di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale e' incompatibile con l'esercizio di altre funzioni sindacali operative.

Art. 51 Organismi Paritetici A livello territoriale sono costituiti gli organismi paritetici di cui all'articolo 2, comma 1, lettera ee). Fatto salvo quanto previsto dalla contrattazione collettiva, gli organismi di cui al comma 1 sono prima istanza di riferimento in merito a controversie sorte sull'applicazione dei diritti di rappresentanza, informazione e formazione, previsti dalle norme vigenti. Gli organismi paritetici possono supportare le imprese nell'individuazione di soluzioni tecniche e organizzative dirette a garantire e migliorare la tutela della salute e sicurezza sul lavoro 3.bis Gli organismi paritetici svolgono e promuovono attività di formazione, anche attraverso l’impiego dei fondi interprofessionali di cui all’art. 118 della legge 23 dicembre 2000 n.388,e successive modificazioni, e dei fondi di cui all’art.12 del decreto legislativo 10 settembre 2003 n.276, nonché, su richiesta delle imprese,rilasciano una attestazione dello svolgimento delle attività e dei servizi di supporto al sistema delle imprese,tra cui l’asseverazione della adozione e della efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza di cui all’art.30, della quale gli organi di vigilanza possono tener conto ai fini della programmazione delle proprie attività 4. Sono fatti salvi, ai fini del comma 1, gli organismi bilaterali o partecipativi previsti da accordi interconfederali, di categoria, nazionali, territoriali o aziendali.

Art. 51 Organismi Paritetici Agli effetti dell'articolo 9 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, gli organismi di cui al comma 1 sono parificati ai soggetti titolari degli istituti della partecipazione di cui al medesimo articolo. Gli organismi paritetici di cui al comma 1, purché dispongano di personale con specifiche competenze tecniche in materia di salute e sicurezza sul lavoro, possono effettuare, nei luoghi di lavoro rientranti nei territori e nei comparti produttivi di competenza, sopralluoghi per le finalità di cui al comma 3. Gli organismi di cui al presente articolo trasmettono al Comitato di cui all'articolo 7 una relazione annuale sull'attività svolta. Gli organismi paritetici comunicano alle aziende di cui all'articolo 48, comma 2, i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale. Analoga comunicazione effettuano nei riguardi degli organi di vigilanza territorialmente competenti. 8.bis Gli organismi paritetici comunicano all’INAIL i nominativi delle imprese che hanno aderito al sistema degli organismi paritetici e il nominativo o i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale.

Ruolo e competenze degli Organismi Paritetici 1. sono prima istanza di riferimento per dirimere controversie sorte sull'applicazione dei diritti di rappresentanza, informazione e formazione, previsti dalle norme vigenti fatto salvo quanto previsto dalla contrattazione collettiva (art. 51). 2. svolgono, anche mediante convenzioni, attività di informazione, assistenza, consulenza, formazione, promozione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in particolare nei confronti delle imprese artigiane, delle imprese agricole e delle piccole e medie imprese e delle rispettive associazioni dei datori di lavoro (art. 10). 3. svolgono attività di supporto alle imprese nell'individuazione di soluzioni tecniche e organizzative dirette a garantire e migliorare la tutela della salute e sicurezza sul lavoro.Tale attività può essere effettuata nei luoghi di lavoro rientranti nei territori e nei comparti produttivi di competenza purché si dispone di personale con specifiche competenze tecniche in materia di salute e sicurezza sul lavoro (art. 51). 4. trasmettono al Comitato Regionale di Coordinamento di cui all'articolo 7(DPCM 21-12-07 pubblicato G.U. n. 31 del 6-2-08) una relazione annuale sull'attività svolta (art.51).

Ruolo e competenze degli Organismi Paritetici 5. comunicano alle aziende e ai lavoratori interessati il nominativo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale ove non eletti o designati (art. 48 commi 1 e 6). Analoga comunicazione effettuano nei riguardi degli organi di vigilanza territorialmente competenti - ASL e la DPL nel solo settore Costruzioni(art.51) 6. Elaborano e raccolgono insieme ad Altri ENTI o ISTITUTI le buone prassi che sono validate dalla Commissione Consultiva Permanente per la Salute e Sicurezza sul Lavoro (art.2 lett v).

Art. 52 comma 1 Sostegno alla piccola e media impresa, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali e alla pariteticità Presso l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e' costituito il fondo di sostegno alla piccola e media impresa, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali e alla pariteticità. Il fondo opera a favore delle realtà in cui la contrattazione nazionale o integrativa non preveda o costituisca sistemi di rappresentanza dei lavoratori e di pariteticità migliorativi o, almeno, di pari livello ed ha quali obiettivi il:     sostegno ed il finanziamento, in misura non inferiore al cinquanta per cento delle disponibilità del Fondo, delle attività delle rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza territoriali, anche con riferimento alla formazione; finanziamento della formazione dei datori di lavoro delle piccole e medie imprese, dei piccoli imprenditori di cui all'articolo 2083 del codice civile, dei lavoratori stagionali del settore agricolo e dei lavoratori autonomi;     sostegno delle attività degli organismi paritetici.

Grazie per l’attenzione