UNIVERSITà DEGLI STUDI DI MACERATA

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UNIVERSITà DEGLI STUDI DI MACERATA   UNIVERSITà DEGLI STUDI DI MACERATA Laurea Specialistica In Scienze Delle Pubbliche Amm.Ni E Delle Org.Ni Complesse LA DEFINIZIONE DEL MERCATO RILEVANTE E La valutazione del potere di mercato Relatore: Studentesse: Prof. Federico Boffa Veronica Garbuglia Joana Gjepali

DEFINIZIONE DEL MERCATO RILEVANTE È STRUMENTALE ALLA VALUTAZIONE DEL POTERE DI MERCATO Dove il compito dell’ Antitrust non sarà quello di identificare un insieme di prodotti che si “rassomigliano” l’ uno all’ altro, ma di un’ insieme di prodotti (e di aree geografiche) che esercitano vincoli competitivi uno sull’ altro determinando interazioni tra le imprese coinvolte. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

DEFINIZIONE DEL MERCATO DI PRODOTTO IL TEST SSNIP small (piccolo) ma significativo (but significant) e non transitorio (not transitory) aumento nei prezzi (increase in prices) COME FUNZIONA? Es. in una situazione di monopolio, sul quale operi un unico venditore di mele. Il test andrà ad analizzare se l’ ipotetico monopolista troverebbe profittevole aumentare il prezzo al di sopra del livello corrente. IN CASO DI RISPOSTA AFFERMATIVA: - Le mele non subiranno la concorrenza di altri prodotti; - IL MONOPOLISTA NON TRAE VANTAGGI: Qualora l’ aumento del prezzo spinga una parte dei consumatori a preferire altri frutti, di conseguenza quello delle mele non sarà un mercato a sè stante "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

DEFINIZIONE DEL MERCATO DI PRODOTTO SOSTITUIBILITÀ DAL LATO DELLA DOMANDA: in riferimento ai prodotti che possono esercitare dei vincoli competitivi sui beni, cioè in particolare quelli che sono percepiti dai consumatori come sostituti. SOSTITUIBILITÀ DAL LATO DELL’ OFFERTA: possibilità che alcune imprese che producono beni differenti, possano in tempi non lunghi, reagire all’ aumento del prezzo, entrando sul mercato competendo con esso. il passaggio ad una nuova produzione deve essere: - AGEVOLE; - RAPIDO; - CONVENIENTE. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

DEFINIZIONE DEL MERCATO DI PRODOTTO PROBLEMA NEI CASI NON DI FUSIONE: la “cellophan fallacy” Es. art. 82 vieta l’abuso di posizione dominante . Occorre stabilire se l’impresa in esame sia effettivamente dominante cioè detenga sufficiente potere di mercato. Caso in cui l’ipotetico monopolista possa aumentare i prezzi concorrenziali ( perché l’aumento dei prezzi correnti potrebbe portare ad una definizione ampia di mercato perché l’impresa ha già una posizione dominante). In molti casi possiamo attenderci che i legami di sostituibilità tra prodotti non rimangano costati ma che l’elasticità incrociata tra prodotti, ad es. di qualità diversa, cresca al crescere delle differenze di prezzo. Se due beni qualità diversa fossero venduti ad un prezzo concorrenziale, tale da riflettere i loro costi di produzione l’elasticità incrociata potrebbe risultare limitata, suggerendo la definizione di mercati distinti per i due beni, ma se data la bassa elasticità il più pregiato sia venduto ad un prezzo più elevato i consumatori troverebbero conveniente il passaggio al sostituto meno pregiato, con una crescita del dell’elasticità incrociata. Valutando i legami di sostituibilità tre i prodotti ai prezzi correnti, che riflettono un elevato mark-up per il prodotto pregiato, consentito dal suo potere di mercato saremmo portati ad includere entrambi i prodotti nello stesso mercato rilevante . A questo problema ci si riferisce con l’espressione cellophan fallacy riscontrato per la prima volta nel caso du Pont. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

Caso du Pont La Corte suprema degli Stati Uniti ritenne che l’esistenza di un’alta elasticità della domanda tra il cellophan ( venduto ad un prezzo elevato da du Pont) ed altri materiali di imballaggio pieghevoli ( come i sacchetti di carta) implicasse una definizione del mercato ampia, tale da includere gli altri materiali da imballaggio. Decisione questa, che fu più tardi criticata, con l’argomento che l’esistenza di una così alta elasticità di sostituzione era essa stessa un indicatore del l’alto potere di mercato posseduto da du Pont. L’analisi della sostituibilità aveva infatti evidenziato come il prezzo praticato dalla du Pont includesse già i benefici di un elevato potere di mercato, spingendo i consumatori di tale prodotto a passare a dei sostituti inferiori. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

APPLICAZIONE DEL TEST SSNIP STRUMENTI USATI PER IMPLEMENTARE IL TEST: ELASTICITÀ DEL PROPRIO PREZZO; ELASTICITÀ INCROCIATE AL PREZZO; IL TEST DI CORRELAZIONE DEL PREZZO; DIFFERENZE DI PREZZO; CARATTERISTICHE ED USO DEI PRODOTTI E PREFERENZE DEI CONSUMATORI; MERCATI TEMPORALI STAGIONALI E MULTIPLI; MERCATI DEL POST VENDITA (O SECONDARI). "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

APPLICAZIONE DEL TEST SSNIP 1. ELASTICITÀ DELLA DOMANDA AL PROPRIO PREZZO: definita come la variazione percentuale della quantità domandata, in seguito all’ incremento di un punto percentuale del prezzo di un prodotto; 2. ELASTICITÀ INCROCIATA AL PREZZO: tra i prodotti A e B è definita come la variazione percentuale della domanda per il prodotto B, a fronte di un aumento dell’ 1% del prezzo del prodotto A. L’ elasticità bassa ci indica ad es. che i prodotti diversi dalle mele non sono percepiti dai consumatori come sostituti, quindi vi è un mercato separato per le mele. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

APPLICAZIONE DEL TEST SSNIP 3. TEST DI CORRELAZIONE DEL PREZZO (STIGLER E SHERWIN): indicano come le serie di prezzo di differenti prodotti si evolvono nel tempo. “Un mercato per un bene è un’ area all’ interno della quale il prezzo di tale bene tende all’ uniformità, tenuto conto dei costi di trasporto”. L’ idea è che più è alta la correlazione, più probabile sarà che i due beni appartengano alla stessa area di mercato. INFLUENZANO IL TEST: 1. La frequenza (giornaliera, settimanale, mensile) con cui sono rilevate le variazioni; 2. divergenza del prezzo in base ai cambiamenti della qualità o a causa delle variazioni dei costi di trasporto e transizione. 3. Influenza dei fattori comuni (cosidetto problema della correlazione spuria) "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

APPLICAZIONE DEL TEST SSNIP 4. DIFFERENZA DI PREZZO: In base al test della correlazione del prezzo vi è l’ idea che due prodotti appartenenti allo stesso mercato tenderanno ad avere lo stesso prezzo. Si va a verificare se nel tempo siano simili non solo le variazioni, ma anche i livelli di prezzo di due prodotti. La differenza di prezzo non ci fornisce nessuna informazione utile sulla definizione del mercato rilevante, in quanto nulla si sa circa le differenze dei costi o di qualità. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

APPLICAZIONE DEL TEST SSNIP 5. CARATTERISTICHE ED USO DEI PRODOTTI: Forniscono alcune informazioni sul grado di sostituibilità tra i prodotti. 5. PREFERENZE DEI CONSUMATORI: Ciò che guida i consumatori non sono solo le semplici caratteristiche ma anche i gusti e le preferenze che su di esse esercitano, che possono portare a considerare sostituti prodotti con caratteristiche diverse. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

APPLICAZIONE DEL TEST SSNIP 6. MERCATI TEMPORALI, STAGIONALI E MULTIPLI Rischio di definire i mercati rilevanti in modo che a priori può risultare non ovvio. Es. le banane sono disponibili in grandi quantità tutto l’ anno, mentre le arance durante i mesi invernali. Di conseguenza le arance e le banane appartengono allo stesso mercato durante i mesi invernali ma non durante gli altri mesi. 7. MERCATI DEL POST – VENDITA o MERCATI SECONDARI Mercati primari (es. automobili) Mercati secondari (es. parti di ricambio). I mercati secondari per essere considerati come mercati separati dipenderanno: - dal prezzo del prodotto secondario; - dalle probabilità che tali parti hanno di essere sostituite; - dal grado di informazione degli acquirenti. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

DEFINIZIONE DEL MERCATO GEOGRAFICO PER L’ APPLICAZIONE DEL TEST SSNIP BISOGNA CONSIDERARE AI FINI DI DEFINIRE IL MERCATO RILEVANTE: Le stime dell’ elasticità; I test di correlazione; Le informazioni riguardanti le importazioni e i costi di trasporto. RUOLO DELLE IMPORTAZIONI: Elzinga e Higarty (1973) propongono l’ uso dei dati sulle spedizioni, per identificare le aree corrispondenti ai mercati geografici; IL TEST SI COMPONE IN DUE PARTI: Accerta che ci sia “little in from outside” – cioè che le importazioni incidano per una piccola parte sul consumo locale; Che ci sia “little out from inside” – cioè, che una parte limitata della produzione locale venga esportata. Una data area geografica è definita come mercato rilevante se tutte e due le condizioni sono soddisfatte. COSTI DI TRASPORTO: Relativamente ai prezzi di un dato prodotto. Anche se nel passato non è avvenuta nessuna spedizione da una regione verso l’altro, il fatto chi i costi di trasporto incidano poco sui prezzi implica che tali spedizioni sono pur sempre possibili e che quindi esiste un vincolo competitivo a limitare l’aumento dei prezzi in una regione. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

VALUTAZIONE DEL POTERE DI MERCATO DEFINIZIONE: IL POTERE DI MERCATO E’ L’ ABILITA’ CHE HA UN IMPRESA NEL FISSARE I PREZZI AL DI SOPRA DEI SUOI COSTI MARGINALI. MERCATI PERFETTAMENTE CONCORRENZIALI: ovvero non c’ è potere di mercato MERCATI REALI: le strutture di mercato non sono frammentate per l’ esistenza di costi fissi e sono poche le volte in cui i prodotti sono concepiti come perfetti sostituti da tutti i consumatori PROBLEMATICHE LEGATE AL POTERE DI MERCATO; 1. Quale misura del potere di mercato si deve utilizzare; 2. qual’ è la soglia di potere di mercato alla quale far riferimento per indicare che un’ impresa avendo un certo potere di mercato deve chiedere l’ intervento delle autorità a tutela della concorrenza, tale problema viene risolto in modo diverso dalle autorità. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

INDICE DI LERNER DEFINIZIONE: =/ (P1 – C1) PROBLEMATICHE: RAPPORTO TRA MARK-UP DELL’ IMPRESA, OVVERO DIFFERENZA TRA IL PREZZO E IL COSTO MARGINALE: =/ (P1 – C1) INDICATORE: L’indice aumenta con il mark-up praticato all’ impresa. E’ un indicatore facile il quale si vorrebbe applicare ai mercati analizzati. PROBLEMATICHE: 1. Non è semplice stimare il costo marginale di un’ impresa. (concetto molto teorico); 2. Determinare l’impatto di una variazione della quantità prodotta di un’ impresa sul costo tot. è molto difficile; 3. Le Autorità anche se a conoscenza della tecnologia e impresa hanno comunque difficoltà a risalire al costo marginale (non ha incentivo l’ impresa a rivelare all’ autorità i suoi costi). INEFFICIENZA PRODUTTIVA DELL’ IMPRESA MONOPOLISTA: ovvero ha costi più alti di quelli efficienti. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

VALUTAZIONE INDIRETTA DEL POTERE DI MERCATO E’UNA PROCEDURA TIPICA DOVE FAN RIFERIMENTO LE AUTORITA’ ANTITRUST DI TUTTO IL MONDO: DEFINIRE IL MERCATO RILEVANTE E SU QUESTO PROCEDERE ALLA VALUTAZIONE DEL POTERE DI MERCATO. QUESTO PREVEDE DI MISURARE LE QUOTE DI MERCATO DELLE IMPRESE. MODELLO DI COURNOT: Nelle caratteristiche della struttura di mercato e quindi anche nella distribuzione funzionale delle imprese, far riferimento alle quote di mercato per valutare il potere delle imprese è l’ elemento principale per determinare gli equilibri di mercato e i prezzi. QUINDI PIÙ GRANDE È IL NUMERO DI IMPRESE E MINORI LE QUOTE DI MERCATO PIÙ I PREZZI SI AVVICINANO AI COSTI MARGINALI CON UN’ AFFIEVOLIRSI DEL POTERE DI MERCATO DELLE IMPRESE. IMPRESA IN POSIZIONE DOMINANTE: un’ impresa con un alta quota di mercato non per forza è dominante. Infatti questa non è in grado di incrementare i prezzi in modo significativo se c’ è libertà d’ entrata nell’ industria o se un’ acquirente ha un certo potere contrattuale e si può rivolgere ai fornitori rivali. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

QUALI SONO LE SOGLIE PER LE QUOTE DI MERCATO? DEFINIZIONE: MOLTE AUTORITÀ ANTITRUST SONO ESPLICITE SUL MODO DI USARE LE SOGLIE PER LE QUOTE DI MERCATO COME STRUMENTO DI INVESTIGAZIONE OFFICE OF FAIR TRADING: le loro linee guida per valutare il potere di mercato indicano due soglie molto ragionevoli: - Sotto il 40% è improbabile che un’ impresa venga giudicata dominante; - Sopra il 50% può esserci dominanza. CASO “UNITED BRANDS”: le imprese sotto inchiesta vennero giudicate dominanti con quote di mercato tra il 40 e 45%. CE (COMMISSIONE EUROPEA) e CEG (CORTE EUROPEADI GIUSTIZIA: Non sono molto chiare ma d’ accordo con l’ Office of Fair Trading. La CE fissa tale soglia al 25% la CEG non è chiara. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

COME SI MISURANO LE QUOTE DI MERCATO? DEFINIZIONE: UNA VOLTA DEFINITO IL MERCATO RILEVANTE SI POSSONO CALCOLARE LE QUOTE DI MERCATO DI TUTTE LE PIÙ GRANDI IMPRESE. QUOTE DI MERCATO IN TERMINI DI UNITA’ E VALORI: un es. di ciò è l’ industria mineraria, cioè è poco importante per l’ analisi della concorrenza vedere che una certa impresa ha o ha avuto il 20% del mercato, se le sue riserve si esauriscono nel giro di poco tempo togliendogli così una posizione rilevante sul mercato o esercitando un vincolo competitivo con i suoi rivali. PERSISTENZA NEL TEMPO DELLE QUOTE DI MERCATO: è un utile indicatore sulla situazione di un’ industria se ad es. la quota di mercato di un’ impresa è superiore al 50% su un arco temporale compreso tra i 5 e 10 anni, questo può essere un indizio della sua possibile dominanza. Al contrario una distribuzione delle quote di mercato tra i principali concorrenti che varia su di un orizzonte temporale relativamente breve può far capire che c’ è un contesto molto competitivo nel quale nessuna impresa è dominante. CAPACITA’ PRODUTTIVA IN ECCESSO: tale livello avuto dalle imprese rivali è un importante informazione. Se, infatti lì attuale capacità produttiva di tali imprese è poco sufficiente a soddisfare la domanda presente, la loro elasticità d’ offerta e quindi l’ abilità di togliere i concorrenti aumentando le loro vendite è molto bassa. Se invece tale capacità ce l’ hanno in buona misura ci si deve attendere che il potere di mercato dell’ impresa sotto indagine è vincolato. Grazie a questa spiegazione la quota di capacità produttiva di ogni impresa, rispetto a quella di tutta l’industria può essere un utile informazione. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

FACILITÀ DI ENTRATA SE UN’ IMPRESA CERCA DI AUMENTARE I SUOI PREZZI, I SUOI ATTUALI RIVALI POSSONO REAGIRE ANDANDO AD INCREMENTARE LA LORO CAPACITÀ PRODUTTIVA.QUANDO I SUOI RIVALI RISPONDONO VIVAMENTE IL POTERE DI MERCATO DI UN’ IMPRESA SARÀ LIMITATO. CIÒ PUÒ ESSER FATTO SIA DAI CONCORRENTI ATTUALI CHE DAI POTENZIALI ENTRANTI. SE AD ES. L’ IMPRESA LEADER SUL MERCATO HA PRATICATO PREZZI SEMPRE AGGRESSIVI OGNI VOLTA CHE NUOVE IMPRESE CERCANO DI ENTRARE NELL’ INDUSTRIA , COSÌ L’ IMPRESA LEADER È RIUSCITA A COSTRUIRSI LA NOMINA DI IMPRESA TENACE E I POTENZIALI ENTRANTI TENGONO QUESTO IN CONSIDERAZIONE AL MOMENTO DI DECIDERE SE ENTRARE O MENO. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

POTERE DEGLI ACQUIRENTI DEFINIZIONE: L’ ABILITÀ DI UN’ IMPRESA A PRATICARE PREZZI ALTI DIPENDE ANCHE DAL GRADO DI CONCENTRAZIONE DEGLI ACQUIRENTI. UN’ IMPRESA È PIÙ LIBERA DI ESERCITARE POTERE DI MERCATO, QUANDO HA DI FRONTE A SE CONSUMATORI E ACQUIRENTI DISPERSI CHE NON QUANDO HA UN NUMERO LIMITATO DI ESSI. CONCORRENZA TRA I VENDITORI: un’ acquirente forte può fare rivalsa sul suo potere contrattuale per stimolare tale concorrenza, minacciando i venditori di rivolgersi ad altri fornitori. La concentrazione di acquirenti può anche rendere più semplice l’ entrata di nuovi produttori. POTERE DEL MONOPLISTA: dato che gli acquirenti non coordinano le loro decisioni su quale venditore scegliere, il monopolista può rimanere il solo venditore nell’ industria e che esso ottiene profitti molto più alti rispetto a coloro che devono entrare. POTERE DI UN SOLO ACQUIRENTE: quando si ha tale situazione o tutti gli altri si coordinano e questo comprerà da uno dei potenziali entranti, rendendone possibile l’ entrata. Il compito del potere dell’ acquirente, nel vincolare i venditori viene analizzato dalle agenzie Antitrust. NEI CASI EUROPEI DI FUSIONE AD ES. CIÒ HA PORTATPO LA CE AD APPRIOVARE DELLE FUSIONI CHE ALTRIMENTI SAREBBERO STATE VIETATE. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

TECNICHE ECONOMETRICHE VALUTAZIONE DEL POTERE DI MERCATO: alcune tecniche quantitative che vengono usate per valutare il potere di mercato, spesso sono anche usate per valutare gli effetti sull’ equilibrio di mercato di una fusione. MODELLI LOGIT: Ovvero si fa riferimento all’ approccio di domanda residuale usando tali modelli. Ad es. se si vuol stimare il potere di mercato in un’ industria caratterizzata da “n” prodotti diversi. Un approccio naturale è quello di impostare un sistema con “n” equazioni di domanda, dove la domanda per ogni prodotto viene espressa come funzione dei prezzi di tutti i prodotti che sono presenti sul mercato. SONO MOLTO UTILI I MODERNI STRUMENTI ECONOMETRICI NELL’ APPLICAZIONE CONCRETA AI CASI ANTITRUST. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

ELASTICITÀ DELLA DOMANDA RESIDUALE TECNICA DI BAKER E BRESNAHAN: È una tecnica quantitativa molto utile per valutare il potere di mercato e gli effetti delle fusioni. Tale tecnica si basa sulla stima diretta dell’ elasticità della domanda residuale. PUNTI PRINCIPALI: 1. Può esserci un problema quando un incremento di prezzo da parte di un’ impresa A di solito ha degli effetti sulle scelte di prezzo delle altre imprese. Di conseguenza per una giusta valutazione del potere di mercato bisognerebbe stimare anche in quale misura un certo incremento di prezzo da parte di un’ impresa vada a stimolare le reazioni dei rivali; 2. La stima della domanda residuale è una tecnica che semplifica di molto questo compito e riduce la necessità di disporre di diversi dati. ELASTICITA’ DELLA FUNZIONE DI DOMANDA RESIDUALE: Per valutare il potere di mercato di un’ impresa A, questa tecnica prevede la stima di un unico coefficiente. Tale elasticità è la funzione di domanda che fronteggia l’ impresa A quando la reazione di tutte le altre imprese è stata presa in considerazione. VARIABILI STRUMENTALI: Andando a regredite la funzione di domanda residuale di una sola impresa si ha una stima che non è consistente, dato che il prezzo di equilibrio o quantità sono determinati dalle schede di domanda e offerta di un’ impresa. Quindi la stima dell’ elasticità di domanda residuale di solito è accompagnata dall’ uso del metodo della “variabile strumentale”, con l’ obiettivo di risolvere il problema delle relazioni simultanee e ottenere stimatori consistenti. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)

MODELLI LOGIT DEFINIZIONE: sono un modo particolare di specificare le scelte di un consumatore che va a fronteggiare un insieme di prodotti diversi. Le utilità del consumatore che fanno riferimento alle diverse scelte, sono distinte in una certa componente che è nota all’ osservatore esterno e dipendente dal prezzo, reddito o altre variabili osservabili e da una componente che non può esser vista dall’ osservatore esterno, relativa all’ utilità che il consumatore deriva dall’esercizio di un bene o con quelle date caratteristiche. QUESTI MODELLI SONO UTILI PER LA VALUTAZIONE DEL POTERE DI MERCATO QUANDO CI SONO VINCOLI SIGNIFICATIVI NEI DATI DISPONIBILI. "La definizione del mercato rilevante e la valutazione del potere di mercato” (MOTTA M. - POLO M. - Cap.3)