70° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE: 1945-2015 TEMA: LA RESISTENZA A PAESE situazione, azioni, personaggi OBIETTIVI: conoscere e approfondire situazioni, fatti, azioni, personaggi di Paese; suscitare interesse, stimolare il desiderio-bisogno di approfondire; tenere viva la memoria. RITARDO: La maggior parte dei “testimoni” di quel periodo sono morti C’è stato l’oblio! IMPEGNO dell’ A.N.P.I.: evitare che “scenda il buio”; dedicare un MONUMENTO ai PARTIGIANI DI PAESE.
IL COMUNE DI PAESE Grado di istruzione Il comune di Paese assume l’attuale configurazione geografica nel 1920 quando la frazione di Monigo viene aggregata al comune di Treviso. Nel 1923 l’ultimo sindaco eletto viene privato del mandato e sono esautorati gli organi elettivi, il Consiglio e la Giunta. Il 23 dicembre 1923 Domenico D’Alessi è nominato Podestà, carica che rimarrà in vigore fino alla Liberazione. Abitanti: 9.140 al 31/12/1945; 21.996 al 31/12/2014. Grado di istruzione 1951 2011 Tot. % M F Tot Residenti 9.268 4612 4656 22.000 11000 LAUREA 8 0,01 -- DIPLOMA 97 1 49 48 LIC. MEDIA 130 1,4 90 40 LIC. ELEM. 6.285 67,8 3141 3144 Alfabeti senza titolo studio 1.105 11,9 534 571 Analfabeti 428 4,6 174 254
La casa La maggior parte dei cittadini abita in vecchie case coloniche, generalmente prive di servizi igienici. La quasi totalità delle abitazioni hanno il “cesso” in una piccola costruzione vicina alla concimaia. Per fare il bagno, normalmente una volta alla settimana, si usa il “mastel da lavar” e, per la pulizia mattutina, un catino e la brocca dell’acqua. Solo pochi hanno un pozzo da cui attingere acqua potabile. La maggior parte deve ricorrere alle poche fontane pubbliche dell’acquedotto o a pozzi privati. Per il bucato si usa, quando è possibile, l’acqua dei canali. Quasi tutte le abitazioni sono allacciate alla rete elettrica e buona parte dispone di cortile e orto. La casa La maggior parte dei cittadini abita in vecchie case coloniche, generalmente prive di servizi igienici. La quasi totalità delle abitazioni hanno il “cesso” in una piccola costruzione vicina alla concimaia. Per fare il bagno, normalmente una volta alla settimana, si usa il “mastel da lavar” e, per la pulizia mattutina, un catino e la brocca dell’acqua. Solo pochi hanno un pozzo da cui attingere acqua potabile. La maggior parte deve ricorrere alle poche fontane pubbliche dell’acquedotto o a pozzi privati. Per il bucato si usa, quando è possibile, l’acqua dei canali. Quasi tutte le abitazioni sono allacciate alla rete elettrica e buona parte dispone di cortile e orto.
Situazione Le condizioni economiche delle famiglie sono assai precarie Situazione Le condizioni economiche delle famiglie sono assai precarie. Dal 1941 sono razionati i generi alimentari, il vestiario e altri beni di consumo. Vengono messi a disposizione, per esempio, quantità giornaliere o mensili di alimenti; una quantità di punti da utilizzare in un anno per acquistare vestiario o indumenti intimi. Si diffonde, specialmente nelle città, il mercato nero. Nella nostra realtà ci si arrangia allevando animali (polli, anatre, oche, conigli, il maiale…..), raccogliendo erbe, coltivando l’orto. Le donne, quasi tutte, sanno lavorare a ferri, confezionare capi di vestiario. Buona parte dei maschi sono in grado di riparare o costruire attrezzi per il lavoro, piccoli mobili, impagliare sedie, ecc.
Attività La grande maggioranza dei residenti lavora i campi. La maggior parte degli agricoltori lavora fondi di modeste dimensioni garantendo a malapena la sussistenza alla famiglia. Pochi proprietari terrieri possiedono buona parte dei terreni che danno in conduzione a fittavoli e mezzadri, i quali lavorano piccoli appezzamenti e sono costretti a cedere, in buona misura, il raccolto per pagare gli onorari ai proprietari. Gli operai sono una minoranza e lavorano soprattutto nei tre stabilimenti esistenti nel comune: il pastificio Pistrelli & Vettorello (a Porcellengo), l’ industria Montini (a Padernello) e il “deposito” Marnati & Larizza (a Castagnole). Molti sono costretti ad emigrare ( in Francia, Belgio, Svizzera, Germania, Argentina, Brasile, USA…) o a cercare lavoro in altre regioni. I pochi diplomati e i rari laureati sono impiegati presso studi professionali o uffici pubblici. C E N S I M E N T O Anno Popolazione residente Attiva A D D E T T I AGRIC. INDUS. ALTRE ATTiV. 1951 N° 9.268 4.403 2.718 1.054 631 % / / / 62 24 14 2011
LA RESISTENZA 8 settembre 1943 – Proclamazione dell’ Armistizio 9 settembre 1943 – Si costituisce il Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.) che assume la direzione della guerra di Liberazione Inizia la RESISTENZA Molti reparti dell’esercito italiano rifiutano di combattere a fianco dei tedeschi e contrastano la reazione del sovrastante esercito tedesco. Fin dai primi giorni alcuni soldati di PAESE muoiono combattendo contro i tedeschi. Il Gen. Castellano firma l’Armistizio Cavinato Giovanni, militare del 53° Gruppo Artigl. contraerea, muore il 9 settembre a Monterotondo; Girotto Gualtiero, marinaio cannoniere della corazzata Roma, muore il 9 settembre nel golfo dell’Asinara; Vendramin Rainieri, marinaio capo cannoniere, muore il 23 settembre a Rodi. A Cefalonia i fanti della divisione Acqui, dopo una eroica resistenza vengono proditoriamente massacrati in massa dopo la resa. ( Sono fucilati 9.000 soldati e 406 ufficiali, testimonianza dell’eroismo del reparto e della barbarie del nemico tedesco). Fra loro due cittadini di Paese: Marconato Augusto, VII° Btg. Carabinieri-Div. Acqui, medaglia d’argento al Valor Militare; Nasato Guerrino, sergente 317° Rgt. Fanteria-Div. Acqui. Altri militari e civili di Paese moriranno combattendo contro i tedeschi in Italia, in altri paesi, in campi di concentramento dove vengono deportati. I deportati nei LAGER sono stati . . . .
Avvenimenti nel comune di PAESE e dintorni FORMAZIONE DI GRUPPI DI PATRIOTI Nel comune di Paese, a partire dall’autunno del 1943 si costituiscono gruppi di Patrioti Sono composti da giovani antifascisti che continuano a vivere “normalmente” di giorno e, durante la notte, compiono azioni di sabotaggio. SOSTEGNO E’ di vitale importanza l’aiuto e il sostegno – sia pur da una limitata parte della popolazione – da parte, soprattutto, dei contadini e delle famiglie. Spesso si trovano in situazioni di difficoltà – esponendosi anche a gravi rischi - ma danno ospitalità, cibo, indumenti ai patrioti. “Molte famiglie della Parrocchia durante la guerra hanno ospitato spesso soldati alleati e partigiani (in una famiglia c’era l’infermeria di questi ultimi), molti giovani erano iscritti e collaboravano con questi” (Relazione dell’ Arciprete di Padernello Antonio Borsato – 1.6.1945) Azioni che determinano: difficoltà di comunicazione, ostacoli al trasporto di munizioni e di rifornimenti alle truppe… interruzione di linee elettriche e telefoniche, in particolare: a Paese e Castagnole (primavera- estate 1944) ripetuti deragliamenti di treni con distruzione di merci vagoni e locomotive, interruzioni dell’uso della ferrovia I partigiani assaltano depositi e caserme per procurarsi munizioni e armi.
Dal mese di maggio del 1944 alla Liberazione i partigiani hanno “fatto uscire” dallo stabilimento Marnati & Larizza una notevole quantità di materiale, fornito - in buona parte - alle formazioni che operavano nelle zone limitrofe e, anche, nel Montello e nel Grappa “…otto persone (Pasquali Guido e Antonio, Cappellazzo e altri cinque garibaldini) che dal mese di maggio ’44 ad aprile ’45 hanno “fatto uscire” una notevole quantità di materiale ( 30.000 proiettili per armi portatili, 20.000 inneschi e capsule di mina, 500 m di miccia L.C., 250 bombe a mano, oltre 6 q.li di esplosivo,…) utilizzato dalla brigata stessa e, in buona parte, fornito alle formazioni partigiane ...”,
COSTITUZIONE DI SQUADRE PARTIGIANE Nella zona compresa fra Treviso, il Piave, il Montello e il Sile si costituiscono diverse formazioni partigiane di varia “ispirazione”. La Brg. “Piero Gobbato” opera in una zona compresa fra il Montello e Treviso, più precisamente in un’area comprendente Venegazzù, Caonada, Postioma, Paese, S. Giuseppe, periferia di Treviso, Ponzano, Fontane, Catena, Arcade e Giavera. Nella zona di Ponzano si costituisce la Brg. “L. Bavaresco”, formata da una cinquantina di persone, buona parte di Ponzano, Paderno, Campagna, Porcellengo, Cornuda, Arcade, Nervesa. Ha il comando a Paderno ed è composta da tre battaglioni. A Paese, pochi giorni dopo l’ 8 settembre un gruppo di antifascisti di Paese ha i primi contatti con il rag. Pizzinato a Treviso. Si costituisce il Battaglione “Zancanaro” (che nell’agosto ’44 si trasforma in Brigata), i cui aderenti risiedono in particolare a Villa, Paese e Sovernigo; si aggregano pure le formazioni, già attive, di Sala e Pezzan, comandate da Bruno Baldrocco. A Postioma il Parroco si fa promotore di un incontro di un gruppo partigiano locale con sfollati da Treviso, il geometra Ferracin e il capitano Brambilla facenti parte del movimento clandestino provinciale di liberazione. Il gruppo partigiano locale, con a capo Arturo Mattiazzi, viene aggregato al movimento insurrezionale provinciale, servizio informazioni, e dà origine al Btg. Bruno e Rino Chiarello, all’interno del quale aveva un importante ruolo il capitano Brambilla. Altre presenze: squadra “Italia Libera” e Btg. DEL POPOLO
Azioni di sabotaggio dalla primavera del 1944 all’Aprile ’45 Colpite, in particolare: la linea ferroviaria Treviso – Castelfranco fra Paese e Santi Quaranta, nei pressi di S. Gottardo e a Istrana ( B ) la linea ferroviaria Treviso – Montebelluna (Castagnole, Postioma, Signoressa) ( D ) le linee elettriche ad alta tensione le linee telefoniche lungo le ferrovie Distruzione 4 camere blindate su 8 proiettili presso lo stato Marnati & Larizza di Castagnole, riducendo, così, a meno della metà la potenzialità produttiva di materiale bellico. ( C ) Cattura del commissario politico del Fascio di Paese Bombardamenti – lancio di spezzoni – mitragliamenti – “Pippo” 24-3-’45 Gidi Urio ( 17 anni ) viene colpito a morte durante un mitragliamento aereo mentre percorre in bicicletta la strada Feltrina
LE BRIGATE NERE ATTACCHI E RITORSIONI La lotta si fa sempre più cruenta. Le rappresaglie delle brigate nere e dei tedeschi sono atroci: terrorizzano la gente. A Trevignano i tedeschi, per rappresaglia, prelevano dieci uomini e li trasportano a Montebelluna: al mattino del 22 marzo, a gruppi di cinque alla volta, vengono fucilati barbaramente nei pressi del campo sportivo. A Padernello, il 24 marzo ’45 le brigate nere di Treviso portano via con violenza BAVARESCO LUIGI e GASPARINI GIOVANNI. Il 26 marzo una quindicina di brigatisti neri al comando di Giorgio Brevinelli (Lince) circondano e occupano la casa di Parisotto Angelo ai confini di Postioma, interrogano e minacciano i presenti sospettati di nascondere armi e favorire i partigiani. Il 12-4-’45 la Brg. “Bavaresco” attacca il 29° Deposito Misto di Istrana dove vengono fatti prigionieri e disarmati 60 militari e catturati – presso la Casa del Fascio – cinque ufficiali, giudicati da un Tribunale Partigiano costituito sul posto e giustiziati, perché riconosciuti colpevoli di gravi imputazioni. 20 aprile 1945 - Boccaletto e Contò interrogati e torturati – Morte di Contò Francesco
ULTIMI GIORNI DI GUERRA Notte 24-25 aprile: prelevamento armi e materiali alla caserma De Dominicis. La sera del 26 aprile, assalto alla polveriera di Castagnole. Il 28 aprile, cattura di militari tedeschi a Porcellengo. La sera del 28 aprile i soldati del presidio di Paese rifiutano la resa e fuggono Ultimi scontri il 29 e 30 aprile
ANCORA STRAGI Q U I N T O CASTELLO DI GODEGO Il 29 aprile a Quinto patrioti della Brg. “Mameli” sono attaccati da reparti corazzati tedeschi in ritirata: muoiono, combattendo, tre partigiani. Altri quattro vengono catturati e fucilati in località “Al Gambero” LA FEROCIA delle SS: - 80 ostaggi trucidati a Castello di Godego Unità delle spietate <<SS>> tedesche in ritirata, giunte nel pomeriggio del 29 aprile 1945 a Castello di Godego, fucilano ottanta ostaggi prelevati nei comuni padovani di S. Giorgio in Bosco, Villa del Conte e S. Martino di Lupari, oltre a un cittadino locale.
PARTIGIANI TRUCIDATI dai NAZIFASCISTI LA LIBERAZIONE I partigiani delle brigate “Garibaldi”, “Giustizia e Libertà” della zona Ponzano-Paese-Quinto partecipano alla battaglia finale per la Liberazione di Treviso e comuni limitrofi PARTIGIANI TRUCIDATI dai NAZIFASCISTI Il 23 agosto 1944 LIBERATO PRAVATO, in viaggio per raggiungere i volontari di stanza sul Cansiglio, rimane ferito in combattimento tra Cordignano e Sacile. Ricoverato all’ospedale di Conegliano viene prelevato dai fascisti e ucciso insieme ad altri tre patrioti per vendicare l’attentato al Commissario fascista di Conegliano. PRAVATO LIBERATO di Gustavo, nato a Paese nel 1926, residente a Paese (primo a destra nella foto a fianco) NOTE – Partigiano combattente - Appartenente alla Brg. Zancanaro “Catturato ferito, dopo il ricovero veniva prelevato dall’ospedale e trasportato in barella al cimitero comunale dove veniva fucilato assieme ad altri tre patrioti”- Conegliano, 15.10.’44 L’ Amministrazione comunale gli ha intitolato la scuola elementare di Paese e una via (Famiglia Pravato – Liberato è il primo a destra)
Tre fratelli (Oscar, Liberato e Alcide) sono stati partigiani AGGUATO a un gruppo di quattro partigiani di “Giustizia e Libertà” composto da Gobbato, Luigi Rossi e i fratelli BRUNO e GINO BIANCHIN BIANCHIN BRUNO 1922 - 1944, residente a Postioma “Durante un’azione, veniva catturato e dopo lunghe sevizie veniva fucilato a Corti di S. M. del Rovere di TV l’8.9.’44”. MEDAGLIA DI BRONZO al VALOR MILITARE “alla memoria”. R I S C H I Pericoli di delazioni da parte di cittadini pressati e minacciati in particolare dalle brigate nere. Rischi di infiltrazione di partigiani fatti prigionieri dai fascisti che, per salvarsi, tradiscono gli ex compagni tornando nelle loro brigate per raccogliere informazioni da fornire al nemico. Fra i nemici c’è chi fa il doppio gioco e fornisce preziose informazioni e, a volte, anche armi per conoscere piani e progetti, per controllare e catturare avversari
BIANCHIN GINO 1926 – 1944 residente a Postioma “Durante un’azione, veniva catturato, dopo lunghe sevizie veniva fucilato a Corti di TV l’8. 9. ‘44”. CROCE DI GUERRA “alla memoria” Nella notte fra il 7 e l’8 settembre 1944 nelle vicinanze della Chiesa Vecchia di Fontane è stato teso un agguato a un gruppo di quattro partigiani di “Giustizia e Libertà” guidato da Piero Gobbato: Luigi Rossi è rimasto subito gravemente ferito e i militi fascisti hanno impedito ogni soccorso per ore, fino alla morte; Piero Gobbato e i fratelli (tomba F.lli Bianchin; Bianchin Ferruccio - cugino -, staffetta ) BRUNO e GINO BIANCHIN sovrastati dai fascisti, sono stati catturati interrogati, torturati, processati in modo sommario, portati in località “alle Corti” e fucilati.
BORTOLIN GIUSEPPE 1924 – 1944 “Con il Btg. Cirillo in pianura, dopo il rastrellamento del settembre, catturato dalle Brigate Nere, veniva interrogato, picchiato, seviziato, processato, condannato a morte in quanto <responsabile di appartenenza a banda armata> e fucilato a Treviso il 24.12.1944” Catturato dalle brigate nere dopo il rastrellamento del Cansiglio ( sett. ’44 ), dopo percosse, interrogatori, torture il 22 dicembre ’44 viene processato e condannato “alla pena di morte mediante fucilazione nella schiena in quanto responsabile di appartenenza a banda armata”. La sentenza viene eseguita il 24 – 12 - 1944. (osteria SS. Angeli – Castagnole)
BAVARESCO LUIGI e GASPARINI GIOVANNI BAVARESCO LUIGI e GASPARINI GIOVANNI. catturati dalle brigate nere di Treviso il 24 marzo 1945 Dopo interrogatori e atroci torture vengono avviati ad Oderzo e, durante il tragitto, uccisi a Fagarè della Battaglia (...due dei “molti giovani che a Padernello erano iscritti e collaboravano con i partigiani”, come “molte famiglie della Parrocchia che, durante la guerra, hanno ospitato soldati alleati e partigiani”) -cfr. Relaz. Parroco di Padernello)
BAVARESCO LUIGI (GRIFONE) di Gaudio, nato a Paese il 17-02-1925, residente a Padernello NOTE – Partigiano combattente - Appartenente alla Brg. Bavaresco (div. Sabatucci) – “Catturato dalle Brigate Nere, dopo atroci torture, veniva avviato ad Oderzo; durante il tragitto veniva trucidato a Fagaré della Battaglia il 28.03.1945”. MEDAGLIA D’ARGENTO al VALOR MILITARE “alla memoria”. Luogo in cui stavano Pacifica Bavaresco e il fratello quando sono giunte le brigate nere per catturare Luigi il 24 marzo 1945 Oltre a Luigi, il padre Gaudio e la sorella (staffetta ), sono stati partigiani. GASPARINI GIOVANNI (NANI) di Giuseppe, nato a Paese il 24-04-1924, residente a Padernello NOTE – Soldato – 152° Rgt. Fanteria “Trieste” - Partigiano combattente - Appartenente alla Brg. Bavaresco (div. Sabatucci) – “Catturato dalla Brigate Nere a Padernello, dopo torture veniva ucciso per rappresaglia a Fagaré della Battaglia il 28.03. 1945” MEDAGLIA DI BRONZO al VALOR MILITARE “alla memoria» ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ (abitazione di Luciano Desidera) Ruolo importante di Luciano Desidera (comandante Btg. “L. Cattarin”)