LA LINEA MAGINOT
La linea Maginot prende il nome da Andrè Maginot, eroe e ministro della Guerra francese che la progettò. Era la linea fortificata più potente d'Europa, costruita in 10 anni lungo il confine con la Germania. Il genio militare fece costruire lungo la frontiera con la Germania e l’Italia lavori di fortificazione per fermare un attacco nemico. Le linee rosse più importanti rappresentano le zone potentemente fortificate. La valle della Mosella, il paese di Bitche, il Nord dell’Alsazia, i passi delle Alpi corrispondevano ai passaggi naturali più facili da valicare. Altre zone meno vulnerabili lungo la frontiera furono anche fortificate ma con lavori più leggeri.
Il tracciato della Linea Maginot
Plan de manoeuvre de la tourelle de 75 mm du bloc 3 à Schoenenbourg
Da ovest a est la linea fortificata oltrepassa gli ultimi contrafforti dei Vosgi e si dirige verso il Reno. Allo scoppio della guerra (3 settembre 1939) tutti coloro che abitavano nella zona compresa tra la Linea Maginot e la frontiera con la Germania dovettero essere evacuati. In questo settore la linea comprendeva sistemazioni difensive di differente importanza, quali: tre grosse opere d’artiglieria (Schoenenbourg, Hochwald e Four à Chaux); una piccola opera di fanteria (Lembach); numerose casematte, destinate a presidiare gli sbarramenti anticarro e a garantire la continuità della linea; osservatori e ricoveri.
Il Forte di Schoenenbourg
Costruito tra il 1931 e il 1935, il Forte di Schoenenbourg è l’opera d’artiglieria situata più a est della "Linea Maginot". L’ossatura di questa famosa linea fortificata era costituita da 58 opere (tra cui, per l’appunto, quella di Schoenenbourg), realizzate per presidiare il confine francese che va dal Belgio al Reno. Un’altra parte molto importante della linea venne edificata nelle Alpi. Dotata di due entrate e sei blocchi di combattimento, l’Opera di Schoenenbourg poteva ospitare una guarnigione di 620 uomini. Nel 1940 fu la più bombardata della Linea Maginot. Grazie al coraggio dei suoi soldati ed alla sua potente artiglieria l’opera poté, tuttavia, impedire al nemico di sfondare il fronte alsaziano allorché la Francia era già stata in gran parte occupata dai Tedeschi. Nonostante i bombardamenti aerei ed i tiri d’artiglieria, tra i quali quelli di un obice da 420 mm., l’opera rimase intatta. Dopo l’armistizio del 25 giugno, la sua guarnigione resistette per altri cinque giorni e si arrese solo per ordine dell’Alto Comando Francese. Fino al 1945 lo Schoenenbourg fu occupato dai Tedeschi che, prima di abbandonarlo, fecero saltare le due entrate. Tra il 1950 ed il 1955 l’opera venne ripristinata e riutilizzata dall’esercito francese. Dismesso nel 1965, lo Schoenenbourg fu affidato nel 1982 ad un’associazione di volontari (Association des Amis de la Ligne Maginot d’Alsace) che, da allora, lavora per conservare questo patrimonio della storia e dell’architettura francesi. Composta da soci francesi e tedeschi, l’A.A.L.M.A. ha voluto indicare, con la sua iniziativa, la strada da seguire per una completa riconciliazione tra i due Paesi.
Grossa Opera di Schoenenbourg è una tipica opera della Linea Maginot Grossa Opera di Schoenenbourg è una tipica opera della Linea Maginot. Schematicamente, essa può essere suddivisa in due parti - posteriore e anteriore - distanti, l’una dall’altra, circa 1000 metri e collegate tra loro dalla galleria principale, nella quale circolavano le locomotive elettriche a trolley dell’opera. La parte posteriore comprende i due blocchi di ingresso, uno per le munizioni (Entrée Munitions o E.M.) e l’altro per gli uomini (Entrée Hommes o E.H.) ed è dotata, al suo piano inferiore, della caserma principale, di varie sale per il personale, della cucina, dell’infermeria e della centrale elettrica. La parte anteriore è composta da sei blocchi di combattimento, di cui tre per fanteria (1, 2 e 6), e tre d’artiglieria (3, 4 e 5). Decisamente più importanti, questi ultimi erano dotati di torrette per cannoni da 75 mm. (blocchi 3 e 4) e per mortai da 81 mm. (blocco 5). Da segnalare, infine, che il blocco 2 disponeva di una torretta per mitragliatrici. In prossimità della parte destinata ai blocchi di combattimento si trovava il posto di comando principale (P.C.), in cui operavano i comandanti e gli ufficiali più importanti dell’opera. Va ricordato che nel 1940 l’Opera di Schoenenbourg poteva contare su un presidio di circa 620 uomini.