L’Italia nel passaggio da paese di emigrazione a paese di immigrazione

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Transcript della presentazione:

L’Italia nel passaggio da paese di emigrazione a paese di immigrazione Processi migratori, territorio e politiche DISPES – UNICAL Docente: Anna Elia a.a. 2014/15

Le migrazioni nel post-fordismo Paesi di destinazione “importatori riluttanti” Fabbisogno diffuso di manodopera nelle nicchie dell’economa informale e negli ambiti più “sgraditi” dell’economia ufficiale Domanda di lavoro di cura (sud Europa): invecchiamento demografico, emancipazione femminile e mancato adeguamento delle politiche pubbliche di sostegno alla famiglia

Anni ’70 l’Italia da paese di emigrazione diventa paese di immigrazione (1) riduzione della grande emigrazione dal Mezzogiorno nel dopoguerra metà anni ‘60; declino della migrazioni interna metà anni ‘70; emigrazione di ritorno anni ‘70. 1975 saldo migratorio positivo: 30 mila unità (i rientri superano le partenze). Le emigrazioni però proseguono soprattutto dal Sud Italia; Cambiamento nella composizione delle migrazioni. Esempio modello tedesco. Emigrazione di rientro conseguenza della diminuzione della domanda di lavoro per la crisi petrolifera del ’73 e delle “politiche di scoraggiamento dell’immigrazione”. In contemporanea incremento dell’emigrazione italiana in Germania per oltre un decennio: ricongiungimenti familiari e seconde generazioni (emergere di problemi sociali);

Anni ’70 l’Italia da paese di emigrazione diventa paese di immigrazione (2) Sviluppo sociale e civile in Italia anni ‘60: emigrazione non più come soluzione a problemi di reddito e di occupazione; Situazione di precarietà degli emigrati all’estero come conseguenza di scelte politiche e sociali dei paesi riceventi; Condizioni di reinserimento degli ex-emigranti poco vantaggiose. Disatteso il mito del “ritorno produttivo”: scarsa possibilità di reinvestire le formazioni professionali acquisite nella “grande fabbrica”. Reinvestimenti delle rimesse nell’edilizia.

Anni ’70 l’Italia da paese di emigrazione diventa paese di immigrazione (3) Riduzione dell’effetto “spinta”. Lo sviluppo del welfare state con un incremento della spesa pensionistica piuttosto che della produzione di servizi. Politiche previdenziali: integrazioni al reddito delle famiglie senza incrementare l’occupazione. Politiche assistenziali nel Mezzogiorno d’Italia (pensioni di vecchiaia e di invalidità. Destinatari soprattutto ex-emigranti). Caratteristica comune ad altri paesi del Mediterraneo;

Anni ’70 l’Italia da paese di emigrazione diventa paese di immigrazione (3) Anni ’70-’80 progressiva riduzione della migrazione interna verso le fabbriche: accresciuti livelli di scolarizzazione; riduzione dei livelli di occupazione nelle fabbriche dovuti alla crisi petrolifera. Anni ‘80-’90 le partenze continuano al di sotto delle 100 mila unità. Difficoltà nel conciliare i livelli salariali della fabbrica con l’indisponibilità di alloggi di proprietà. Il sostegno delle famiglie compensa i periodi di disoccupazione giovanile

Anni ’70 l’Italia da paese di emigrazione diventa paese di immigrazione (4) Anni ‘80 XII Censimento generale della popolazione (1981). L’Italia di scopre paese di immigrazione: rientri (e arrivi) maggiori dell’emigrazione. L’emigrazione dal Sud Italia continua. Emigranti con un grado di scolarizzazione più elevato.