MONITORAGGIO RESPIRATORIO

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Transcript della presentazione:

MONITORAGGIO RESPIRATORIO Monitoraggio dei gas nell’aria inspirata ed espirata Pulsossimetria Capnografia Monitoraggio transcutaneo della PCO2 Monitoraggio della meccanica respiratoria A) NON INVASIVO Monitoraggio emogasanalitico continuo intermittente Monitoraggio emodinamico e della SvO2 B) INVASIVO

PULSOSSIMETRIA La pulsossimetria si basa sull’impiego di una sonda, posta sulle dita delle mani e dei piedi, sull’orecchio, naso ecc, che contiene due diodi che emettono luce alternativamente nella lunghezza d’onda del rosso (660 nm) e dell’infrarosso(940 nm) e un fotodetettore. L’Hb e la O2Hb assorbono e trasmettono la luce in maniera differente. L’unica differenza di assorbanza dei tessuti si verifica quindi in coincidenza con l’afflusso di nuovo sangue ossigenato a ogni sistole. La pulsossimetria non fornisce informazioni sull’iperossia ma solo sulla presenza di un’ipossia poiché al disotto di una PO2 di 60 mm Hg la PaO2 è correlata pressocchè linearmente con la SaO2. Artefatti possono essere dovuti alla presenza di movimenti, a low-flow states, a vasocostrizione da bassa temperatura ambientale.

CAPNOGRAFIA I E’ la metodica che misura la CO2 nel tempo e ne visualizza la Pressione parziale su uno schermo. La misurazione della CO2 nell’aria espirata sfrutta la capacità di questo gas di assorbire parte dei raggi infrarossi ( a lunghezza d’onda 4,3 nm) causando un’attenuazione del fascio di luce. I sistemi per il rilevamento della CO2 si distinguono in: Mainstream, in cui il misuratore è posizionato direttamente nelle vie aeree ( paziente intubato ). Sidestream, nei quali una parte del flusso espirato viene convogliato lateralmente verso un analizzatore.

CAPNOGRAFIA II. La ETCO2 (end tidal CO2) tende normalmente ad avere valori molto simili alla PaCO2, con Da-ACO2 di 2-5 mm Hg. Questo valore tende ad aumentare in presenza di aumento dello spazio morto e del rapporto V/Q. L’aumento del gradiente è dovuto alla diluizione del gas proveniente dagli alveoli con rapporto V/Q normale, contenenti quantità normali di CO2, con gas espirato dagli alveoli ad aumentato rapporto V/Q, che contengono poca CO2.

CAPNOGRAFIA III. La ETCO2 è influenzata dalla funzione respiratoria che elimina la CO2 e cardiocircolatoria che provvede al trasporto della CO2 dalle cellule ove viene prodotta al polmone. Se una delle due variabili, ad esempio la funzione respiratoria viene mantenuta costante ( ad es. durante ventilazione meccanica ), le variazioni della ETCO2 dipenderanno solo dalla funzione cardiocircolatoria. La presenza di una PEEP intrinseca , ostacolando gli scambi della CO2 tra alveolo e capillare, altererà il gradiente Da-ACO2.

Caduta brusca ETCO2 ~ 0 * Guasto del capnografo * Intubazione esofagea * Ostruzione tubo endotracheale * Disconnessione dal respiratore Caduta brusca ETCO2 >0 Se il Vm si riduce, posizionamento non corretto del tubo endotracheale, cuffia sgonfia, connessione errata tra tubo e respiratore con perdita nel circuito. Se si associa ad aumento della pressione delle vie aeree, parziale ostruzione del tubo.

Riduzione esponenziale della ETCO2 generalmente correlata ad alterazioni emodinamiche. Una rapida caduta in 10-15 atti respiratori a valori del 50% di quelli basali indica una riduzione di flusso nel circolo polmonare ( perdita acuta di sangue, ostacolo al ritorno venoso, embolia Polmonare ecc. ) . Una rilevazione all’emogasanalisi di un aumento della PCO2 conferma la genesi emodinamica.

ETCO2 persistentemente bassa con anomalia del plateau. a) Incompleta espirazione da ostruzione delle vie aeree. b) Gas espirati diluiti da gas freschi per VT eccessivamente piccolo ( soprattutto nei bambini ). c) Frequenze eccessivamente alte di aspirazione del capnografo in rapporto a VT bassi. d) Diluizione dei gas del circuito. ETCO2 persistentemente bassa con plateau normale. Escluso il malfunzionamento del capnografo: a) Aumento dello spazio morto con alterazione V/Q. b) Ipovolemia c) Riduzione portata cardiaca.

La ETCO2 decresce gradualmente. a) Diminuzione temperatura corporea e della produzione di CO2. b) Aumento della ventilazione. c) Riduzione della perfusione polmonare. ETCO2 in aumento graduale con incremento del plateau. a) Aumento della temperatura corporea e della produzione di CO2. b) Perdita del sistema di ventilazione (riduzione Vm con TV sufficiente). c) Ostruzione parziale delle vie aeree con VT sufficiente. d) Assorbimento di CO2 dall’esterno( interventi in laparoscopia). Improvviso aumento della ETCO2. a) Somministrazione di bicarbonati. b) Declampaggio aortico o di grosse arterie degli arti inferiori.