Santa Margherita di Antiochia di Pisidia vergine e martire
La prima memoria della martire antiochena in Occidente è segnata il 20 luglio nel Martirologio di Rabano Mauro, che la designa appunto con il nome di Margherita.
Il racconto della passione della Santa Martire e Vergine fa pensare che il martirio sia avvenuto durante l’ultima persecuzione generale contro i cristiani, la decima ordinata nel 303 dall’Imperatore Diocleziano Caio Valerio. La statua lignea della Santa conservata nel Monastero ed esposta nei giorni che precede la festa liturgica, la rappresenta con i piedi sopra un drago, con la croce e la palma nelle mani, segno della vittoria sul male, grazie alla fede in Gesù Cristo.
Dall’età di quindici anni Margherita era a conoscenza del coraggio dimostrato dai cristiani davanti alla crudeltà delle persecuzioni e nelle sue preghiere chiedeva a Cristo di essere degna della forza dei martiri gloriosi.
Margherita fu chiesta in sposa dal governatore della provincia Romana, Olibrio colpito dalla sua grande bellezza, ma ella rifiutò e questo le costò l’arresto, la prigione, le torture e la morte.
Durante le torture Margherita rivolge a Dio la preghiera di inviare la colomba dello Spirito Santo per purificarla e fortificarla.
Margherita fortificata dallo Spirito Santo, accetta la morte alla quale viene condannata per l’attaccamento e la fermezza che manifesta nella professione della sua fede in Gesù Cristo!
Il martirio cristiano è una confessione di fede nelle condizioni più difficili, che può essere cruento quando si realizza con il versamento del sangue, e incruento quando si è fermi e perseveranti fino alla fine in una situazione che ostacola la fede in Gesù Cristo. Nel Monastero il martirio, è la fedeltà quotidiana in tutte le situazioni, agli impegni del Battesimo e della Professione e si chiama “martirio bianco”. “Non avete resistito ancora fino al sangue nella lotta contro il peccato” affermano le Scritture. Questa resistenza e questa lotta è martirio, perché richiede una convinzione e una fedeltà profonda a Gesù Cristo, il quale è morto per vincere il peccato e la morte ed è risorto per darci la forza anche a noi di seguirlo sulla via della Croce!
Il nome “Margherita” viene dal latino “margarita” e vuol dire “perla”
Il Vangelo paragona il Regno di Dio ad una perla di grande valore…. La perla preziosa trovata da S.Margherita è il suo Battesimo, la sua appartenenza a Gesù Cristo.
Chi sono i Santi e che cosa è la santità?
Mostrare la vita dei santi equivale ad aprire i libri della vita. San Gregorio Magno afferma che i Santi sono una pagina biblica vivente. Essi vengono anche chiamati “libri”. Mostrare la vita dei santi equivale ad aprire i libri della vita. Le pagine di questi libri contengono le azioni compiute dai santi durante la loro vita terrena, le loro preghiere, le loro sofferenze, la loro fede vissuta giorno per giorno…
La santità è il raggiungimento della propria piena identità La santità è il raggiungimento della propria piena identità. Dio ci ha creati simili a Lui e ci chiama a partecipare alla sua vita divina, attraverso Gesù Cristo, modello per ogni uomo, nel raggiungimento della perfezione. La santità è felicità. Essere santi vuol dire essere pienamente umani e felici!
Essere felici secondo il Vangelo significa vivere le Beatitudini!
San Gregorio Magno dice che per giudicare le tenebre bisogna guardare la luce…. Così dobbiamo guardare la vita dei santi per avere una vera valutazione della nostra vita…
… la loro bellezza è come un modello che ci viene presentato perché lo imitiamo.
La santità è una risposta al desiderio di Gesù che conosciamo attraverso la sua Parola divina…
“Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro Celeste…”