- Scritto tra il 1605 (prima parte) e il 1615 (seconda parte); il titolo originale è “L’ingegnoso hidalgo Don Chisciotte della Mancha” - Entra a pieno titolo nella letteratura del c.d. Siglo de oro spagnolo - Per la sua figura affascinante, ha ispirato numerosi artisti, musicisti e scrittori, diventando così uno dei libri fondamentali per lo sviluppo della cultura occidentale anche ai giorni nostri - Nodo del “non so ché” caro al barocco - Don Chisciotte in realtà non è totalmente folle: la sua follia sta nel voler applicare i valori della cavalleria medievale al periodo contemporaneo, privo di una qualunque base di sviluppo e di accettazione
- Rappresenta “l’anti-eroe” del poema: porta il realismo estremo della società accanto all ʼ idealismo del cavaliere errante - Portatore del sapere popolare, per nulla poetico, e del buon senso - Pur cercando di far rinsavire Don Chisciotte, finisce con l ʼ entrare nel circolo vizioso della sua follia
- Nasce ad Alcalà de Henares nel 1547 e muore a Madrid nel Partecipa alla famosa battaglia di Lepanto (1571), nella quale perde una mano - Maggior esponente, assieme a Lope de Vega, del barocco letterario spagnolo, diventa famoso grazie al suo capolavoro. - Sviluppa il Don Chisciotte sulla crisi dei valori rinascimentali, aprendo la via alla letteratura moderna; critica dunque dei cavallereschi - Prime ricerche nell ʼ inconscio; sente il bisogno di scoprire ed indagare le zone d’ombra della coscienza (il sogno, la fantasia, l’attrazione dell ʼ ignoto)