Appunti su Starlogo & Netlogo Michele Sonnessa Torino, 7 febbraio 2004.

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Appunti su Starlogo & Netlogo Michele Sonnessa Torino, 7 febbraio 2004

Note storiche LISP By John McCarthy 1958 Dylan Smalltalk Logo By Seymour Papert 1983 Starlogo by Mitchell Resnick Netlogo by The Center for Connected Learning and Computer-Based Modeling

Gli strumenti…  Observer: insieme di funzioni che hanno accesso a tutti gli oggetti  Screen: classica matrice toroidale che può essere disegata e può speciali oggetti detti turtles  Patch: casella della griglia spaziale che può contenere n turtles e variabli di stato  Turtle: agente, che è capace di movimento e può contenere variabili e funzioni Breed: variabile di stato delle turtle che consente la differenziazione tra tipologia di ruoli per ciascun agente  Plot: strumento grafico capace di disegnare serie storiche  Output window: terminale su cui gli oggetti possono scrivere

Aspetti tecnici Starlogo  Implementazione Java  Multithreading ibrido  Codice (logo), interfaccia grafica e stato della simulazione salvati in un unico file  Codice interpretato  Ambiente chiuso: non è possibile richiamare funzioni dall’esterno, nonché importare o esportare dati  Sorgente non distribuito Netlogo  Implementazione Java  Multithreading ibrido  Codice (logo), interfaccia grafica e stato della simulazione salvati in un unico file  Codice interpretato **  Ambiente e sorgenti chiusi  File I/O minimale (supporta il formato testo) ** Più veloce di Starlogo (?)

L’ambiente AAlcuni comandi crt ask-turtles ask-patches globals patches-own Esempio di codice: globals [cnt] to setupModel ca crt 10 ask turtles [setxy random 10 0] set cnt 0 end

Le turtles  Alcuni comandi fd heading setxy setcolor turtles-own Esempio di codice: turtles-own [status] to go if (status = 0) [ set heading random 360 fd 1 ] if (xcor > 10) [ set status 1 set color blue ] end

Netlogo = Starlogo++; SShapes BBehaviuorSpace <<>> Multi-run NNet>>logo

Principi di scrittura dei modelli  Interazione orientata allo spazio  Comunicazione mediata dall’ambiente (patch)  Ridotto utilizzo delle strutture dati  Uso di poche tipologie di comportamenti e di agenti  Utilizzo del parallelismo

Esempi AAnts AAnt optimisation TTuring machine CCooperation