CSN1 2 Febbraio 2004 P. Morettini 1 La nuova politica di RedHat La linea di prodotti RedHat Enterprise Linux L’accordo HEP Europe – RedHat Che fare ?

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CSN1 2 Febbraio 2004 P. Morettini 1 La nuova politica di RedHat La linea di prodotti RedHat Enterprise Linux L’accordo HEP Europe – RedHat Che fare ?

CSN1 2 Febbraio 2004 P. Morettini 2 Dismissione di RedHat Linux Nell’estate 2004 RedHat ha annunciato la dismissione della linea ”RedHat Linux”. In particolare gli aggiornamenti di RH 7.x e 8.0 sono stati garantiti fino alla fine del 2004, mentre l’ultima versione, RH 9.0, sarà aggiornata fino ad Aprile Inutile dire che la mancanza di aggiornamenti rende una distribuzione piuttosto inutile. La comunità open-source rilascia usualmente gli aggiornamenti dei pacchetti per l’ultima versione del kernel. La propagazione all’indietro delle correzioni a releases precedenti viene curata dai compilatori delle distribuzioni.

CSN1 2 Febbraio 2004 P. Morettini 3 RedHat Enterprise Linux RedHat esce quindi dal mercato delle distribuzioni gratuite di Linux per dedicarsi al mercato professionale. In realtà partecipa, come sponsor, al progetto FEDORA che è una distribuzione free, a supporto limitato, dove verranno sperimentate le nuove tecnologie prima dell’ introduzione nel mercato professionale. La linea Red Hat Enterprise è giunta alla versione 3 e propone tre prodotti: RedHat Enterprise Linux WS RedHat Enterprise Linux ES RedHat Enterprise Linux AS

CSN1 2 Febbraio 2004 P. Morettini 8 I prezzi ufficiali annui BasicStandardPremium RedHat Enterprise Linux WS x86$ 179$ 299 Itanium, AMD64$ 792 RedHat Enterprise Linux ES x86$ 349$ 799 RedHat Enterprise Linux AS x86$ 1499$ 2499 Itanium, AMD64$ 1992$ 2988

CSN1 2 Febbraio 2004 P. Morettini 9 L’accordo CERN-RedHat Durante la conferenza HEPiX 2003 si è presa la decisione di condurre una trattativa con RedHat comune a tutto il mondo HEP. Di fatto sono state condotte due trattative di interesse HEP: una dal DoE che interessa i laboratori americani ed una dal CERN (in particolare da Alan Silverman) che interessa i laboratori europei. La trattativa americana è chiusa, quella europea è in corso ma la sostanza è la stessa. C’è poi un’offerta accademica che può valere anche per laboratori di ricerca che lavorano con le università.

CSN1 2 Febbraio 2004 P. Morettini 10 I prezzi scontati L’offerta per l’Europa è di 28 € a licenza WS. L’offerta accademica è di 25 $ a licenza WS oppure una site licence da 2500 € più 7 € per FTE. Non sono riuscito a sapere/capire: Quanto costano ES ed AS nello schema HEP. Il costo accademico è 50 $ per AS. Se l’INFN può sottoscrivere una site- licence accademica collettiva per 2000/3000 FTE.

CSN1 2 Febbraio 2004 P. Morettini 11 Ma quanto ci costa? Viste le incertezze quella che segue è più fantascienza che una reale stima. Comunque, assumendo che si possa fare una licenza collettiva INFN avremmo: Base Site Licence 2500 € 2500 FTE17500 € 300 Servers15000 € Totale35000 € La cifra non è enorme. Tanto per fare un raffronto, l’INFN paga a Microsoft per gli aggiornamenti dei sistemi operativi e Office circa 100 K€ all’anno per 3700 FTE. Va detto che questo è lo scenario in assoluto più ottimistico.

CSN1 2 Febbraio 2004 P. Morettini 12 Che fare? Servers (I) Qui temo che la risposta sia “pagare”. Da un punto di vista strettamente teorico oggi pomeriggio potremmo ancora installare un server con un software gratuito, ma è difficile non pensare che, nel prossimo futuro, i server di fascia alta saranno adeguatamente supportati solo da distribuzioni a pagamento. RHEL ES o AS sono i primi candidati ma non gli unici: la recente acquisizione di SUSE da parte di NOVELL fa pensare che IBM possa, in futuro, adottare ufficialmente un prodotto SUSE per i propri servers.

CSN1 2 Febbraio 2004 P. Morettini 13 Che fare? Servers (II) In realtà, più del prezzo che, almeno per ora non dovrebbe essere spaventoso, mi pare preoccupante la prospettiva di fare un passo indietro nel tempo. Dal nostro punto di vista, uno dei punti forti di Linux è stata la possibilità di evitare legami stretti con un particolare produttore di hardware e di poter scegliere, per ogni applicazione, la tipologia di macchina con il miglior rapporto prezzo-prestazioni. La specializzazione del sistema operativo dei servers rischia di creare nuovi legami tra hardware e software di cui faremmo volentieri a meno.

CSN1 2 Febbraio 2004 P. Morettini 14 Che fare? WS e working nodes (I) Qui la situazione è molto più variegata. Da un punto di vista tecnico non c’è al momento una forte ragione per preferire un prodotto con supporto a lungo termine rispetto a un prodotto gratuito “head of the line” (ad esempio FEDORA). I working nodes delle farm hanno meno problemi di sicurezza dei servers (possono vivere in reti protette); inoltre spesso (on-line, event filter, grid) devono essere configurate in modo molto particolare (kernel modificato, compilatori bloccati,…) e questo le mette comunque al di fuori della logica degli aggiornamenti regolari. Per le workstations poi aggiornare meno di una volta all’anno significa perdere moltissime funzionalità.

CSN1 2 Febbraio 2004 P. Morettini 15 Che fare? WS e working nodes (II) Però i servers si possono trascinare dietro anche le workstations… Ad esempio RH mette nei suoi servers una versione migliorata di NFS che tuttavia deve essere presente sia lato server che lato client. C’è poi l’incognita del software. L’esperienza di MacOs X (che è una sorta di Linux) mostra che i grandi produttori di software di utilità generale (Microsoft, Adobe,…) non hanno grossi problemi a migrare le loro applicazioni su sistemi Unix-like. Ovviamente chi si accaparra per primo Office o Photoshop riuscirà a guadagnare una buona fetta di mercato consumer.