IL SABATO DEL VILLAGGIO

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Transcript della presentazione:

IL SABATO DEL VILLAGGIO GIACOMO LEOPARDI IL SABATO DEL VILLAGGIO Davide Lauro e Rossella Russo IIA L.S. Gandhi

Il sabato del villaggio è una poesia lirica composta da Giacomo Leopardi nel mese di settembre del 1829 durante il suo ultimo periodo trascorso a Recanati. Questa canzone fa parte dei cosiddetti canti “Pisano-recanatesi” o chiamati anche “Grandi idilli”.

GRANDI IDILLI TEMI: LINGUAGGIO: Illusioni e speranze proprie della giovinezza Rimembranze di quadri di vita borghigiana con le suggestioni date dalle immagini “vaghe e indefinite” LINGUAGGIO: Più misurato, limpido musicale Termini e locuzioni inconsuete

CONTENUTO: Descrizione di una scena di vita quotidiana in un paese, in cui gli abitanti si preparano con ansia al giorno di festa, nell'atmosfera serale di un sabato primaverile; Descrizione concentrata su: la "donzelletta" figura ideale della giovinezza e del lavoro nei campi; la "vecchierella" contempla la fine del giorno, ricorda la sua giovinezza; i "fanciulli“ rappresentano l'infanzia lieta e spensierata; i “lavoratori”, il contadino e falegname rappresentano la fatica prima dell'alba. Quadro paesaggistico della notte che scende. PRIMA PARTE: Riflessione: sulla vanità dell'attesa della festa; sulla vita. SECONDA PARTE:

METRICA: Si tratta di una canzone libera, con versi e rime svincolati dalle regole della metrica. E’ composta da 51 versi, settenari, che conferiscono un ritmo incalzante, ed endecasillabi che accordano un ritmo lento, raggruppati in quattro strofe di lunghezza differente. FIGURE METRICHE: Sinalefe: v.6 (ornare-ella/si-appresta); v.7 (petto-e-il); v.37 (opra-anzi-il). Sineresi: v.48 (mio). Dieresi: v.39 (pien/gioia). CESURA: v.7 (dimani, al dì di festa, il petto). ENJAMBEMENT: vv. 4-5: “reca in mano/un mazzolin di rose e viole”; vv. 33-34: “la sega/del legnaiuol”; vv. 40-41: “tristezza e noia/recheran l’ore”.

FIGURE FONETICHE: Allitterazioni: Delle lettere /c/ /s/ /t/ /v/ /z/ negli ultimi versi, che conferiscono a questa parte del componimento un tono di amarezza; Di dittonghi /ia/ /io/ /ie/; Della lettera /l/ nei primi quattro versi che è volta a suscitare nel lettore una sensazione di dolcezza e delicatezza che rispecchia la donzella. Assonanze: v.5 "onde-suole". Rime: Solo 16 versi rimano tra loro con rime baciate e alternate: vv.2-4-5 (sole-viole-suole); vv.6-7 (appresta-festa); vv.7-8 (crine-vicine); vv.9-13-15(vecchierella-snella-bella); vv.16-19 (imbruna-luna); vv.24-26 (gridando-saltando); vv.27-29 (romore-zappatore); vv.31-32 (face-tace).

FIGURE SINTATTICHE: Climax: la prima crescente ai vv.1-9 "La donzelletta (che indica la gioventù) e la vecchierella (che indica la vecchiaia); la seconda descrescente ai vv.29-43 "Lo zappatore (che indica l'età matura) e il garzoncello (che indica la gioventù). Anastrofi o inversioni: v.11 "E novellando vien "; v.45 "D'allegrezza pieno"; v.41 "E noia recheran l'ore". Duplicazioni (o geminatio, o epanalessi, o epizeusi, o iterazione): v.33 “Odi il martel picchiare, odi la sega”; vv.45-46 "Un giorno d'allegrezza pieno/Giorno chiaro, sereno”. Iperbati: vv.6-7 "Tornare ella si appresta/Dimani, al dì di festa, il petto e il crine"; v.42 "Ciascuno in suo pensier farà ritorno"; vv.50-51 "Ma la tua festa/ ch'anco tardi a venir non ti sia grave".

FIGURE SEMANTICHE: Metafore: v.11 "Buon tempo“; v.15 "Età più bella“; v.38 "Più gradito giorno“; v.44 "Età fiorità“; v.49 "Stagion lieta“; v.47 "Festa di tua vita“. Metonimie: v.17 "Il sereno" che sostituisce la parola "Cielo"; v.20 "La squilla" che sostituisce "Campana". Apostrofi: al v.43 "Garzoncello scherzoso"; al v.48 "Fanciullo mio". sono tutte metafore della giovinezza è metafora dell'età adulta

Similitudini: vv.44-45 "Cotesta età fiorita è come un giorno d'allegrezza pieno". Litoti: v.50 "Altro dirti non vo“. Perifrasi: v.10 “Incontro là dove si perde il giorno”. Personificazioni: v.1 "La donzelletta" che indica il fiorire della gioventù; v.9 "La vecchierella" che indica l'anzianità; v.29 "Il zappatore" che indica la maturità dell'uomo; v.43 "Garzoncello" che indica la gioventù.

REGISTRO LINGUISTICO: Lessico classico Espressioni borghigiane Diminutivi: donzelletta- ­vecchierella- garzoncello evidenziano una tenerezza del poeta verso i suoi personaggi; mazzolin evidenzia la delicatezza e la freschezza primaverile. Annotazioni scandiscono il passar del tempo: “in su calar del sole”, ” già tutta l’aria imbruna “, “ torna azzurro il seren, e tornan l’ombre “, “or la squilla…”, “Poi quando intorno è spenta…”. Molte preposizioni: "su la", "in sul“.

TEMATICHE: Rievocazione dell’età fiorita; Il ricordo, i quadri di vita paesana con le suggestioni date dalle immagini “vaghe e indefinite”; L’evanescenza della giovinezza.

COMMENTO: PESSIMISMO COSMICO Descrizioni e riflessioni sul sabato pomeriggio Il sabato rappresenta l'attesa della Domenica Si tratta di un’attesa gioiosa Attesa del sabato= attesa dell’entrata nell’età adulta Per Leopardi il passaggio di età si rivela vuoto e illusorio Attesa gioiosa della festa viene presentata con un velo di malinconia L'attesa del sabato è simbolo della felicità che non esiste Il poeta trova conferma della verità da lui scoperta: ognuno di noi è destinato alla sofferenza PESSIMISMO COSMICO

FINE