LA MIA NOTTE NON HA OSCURITÀ, MA TUTTE LE COSE RISPLENDONO NELLA LUCE
La vasta crisi culturale, di cui oggi siamo testimoni, si ripercuote nella crisi dell’educazione e della formazione delle nuove generazioni. Siamo in una “notte oscura” della cultura, che è innanzitutto buio e silenzio di Dio, smarrimento del senso essenziale della vita, naufragio dell’io e del cosmo.
Dio rimane escluso dalla cultura e dalla vita pubblica e la fede in Lui diventa più difficile, anche perché viviamo in un mondo che, ormai, viene considerato opera nostra, nel quale non c’è più posto per Dio, anzi è divenuto completamente “estraneo”.
Noi cristiani corriamo, oggi, persino il pericolo di congedare gentilmente Dio anche dalla nostra vita ecclesiale. Rischiamo costantemente di vedere Dio e gli altri come concorrenti della nostra felicità e ci ripieghiamo su noi stessi.
Tutto questo sta avendo enormi ripercussioni, soprattutto in Europa, dove, come diceva Giovanni Paolo II, “i valori cristiani fanno sempre meno testo”. Qui Dio sta morendo, o è, persino, già morto.
Purtroppo, partendo dall’Europa, culla della civiltà cristiana, questo problema ha trovato terreno fertile in tante parti del mondo.
Dio perchè permette tutto questo? Sicuramente, anche Lui, è profondamente rattristato proprio come noi, ma, essendo stato ormai cacciato dalle nostre scuole (con l’abolizione del Crocifisso, di non voler alcuna preghiera e di non leggere la Bibbia perché cosa da preti), dai nostri governi, insomma dalle nostre vite, Lui, da quel gentiluomo che è, si è messo da parte.
Per cui, ora, come possiamo pretendere la Sua protezione e benedizione?
L’umanità ormai ha scelto, nella maggior parte dei casi e situazioni, la strada del permissivismo estremo in famiglia (non è più considerato giusto riprendere i propri figli, quando decidono di comportarsi male, per non danneggiare la loro auto-stima, o quando permettiamo alle nostre figlie di abortire, se lo vogliono, senza dirlo ai loro genitori); nelle scuole, nella politica, nella vita in genere.
Ora, però, ci chiediamo perché nei nostri figli non c’è più coscienza, o perché non riescano più a distinguere il giusto dallo sbagliato; perché non li disturbi perseguitare e uccidere i diversi, i loro compagni di scuola e, persino distruggere se stessi, ripiegandosi su mete effimere, sulla droga, sul sesso illecito, sul blasfemo o sui temi satanici?
Scrive uno studente: “Caro Dio perché non hai salvato la piccola bambina uccisa nella sua classe? Distinti saluti, uno studente preoccupato”.
E la risposta: “Caro Studente Preoccupato, nelle scuole non mi è permesso entrare, neanche a Natale. Distinti saluti, Dio”.
Se Gesù entrasse qui in questo momento, cosa ci direbbe? “Ve l’avevo detto di amarvi, ma non l’avete fatto, ed ecco le conseguenze!”.
Bizzarro come è semplice, per la gente, mettere nell’immondizia Dio e meravigliarsi perché il mondo sta andando all’inferno. Curioso, come la gente crede a ciò che dicono i giornali, televisione, cartomanti, maghi, oroscopi e contesta ciò che dice la Bibbia.
Bizzarro come qualcuno dice “Io credo in Dio” nonostante segua Satana, il quale peraltro crede in Dio.
Bizzarro come il volgare e l’osceno circolino liberamente, anche in famiglia, mentre le discussioni pubbliche a scuola o sul posto di lavoro su DIO siano state soppresse o meglio, sono state proibite per legge.
Bizzarro di come io sia preoccupato di cosa la gente pensa di me, piuttosto di essere preoccupato di cosa Dio pensa di me. L’unica risposta a tutto questo bisogna trovarla nel nostro allontanamento da Dio, perché lo vediamo quasi come un ostacolo al raggiungimento della nostra felicità; questo purtroppo ci sta facendo vivere “una delle notti più buie che abbiamo mai visto”.
Solo da Dio può venire il cambiamento decisivo del mondo. «La mia notte non ha oscurità, ma tutte le cose risplendono nella luce». San Lorenzo Elaborato da: Anna Lollo, don Mauro Giallombardo e Mimma Stroscio