UTILIZZAZIONE DEL FRUTTOSIO E DEL GALATTOSIO Il fruttosio viene fosforilato da un chinasi specifica presente solo nel fegato e immesso nella via glicolitica o trasformato in glucosio-6-fosfato, in dipendenza delle condizioni energetiche cellulari. Poiché, a differenza del glucosio, l’ingresso del fruttosio nella via glicolitica avviene senza l’intervento dell’enzima regolatore fosfofruttochinasi (vedi glicolisi pag. 148), elevate quantità di fruttosio nella dieta possono portare alla formazione di acetil-CoA (prodotto della decarbossilazione ossidativa del piruvato) utilizzabile per la sintesi degli acidi grassi. Questi ultimi danno luogo alla sintesi di trigliceridi, esportati al tessuto adiposo tramite le VLDL. Elementi di Chimica e Biochimica Rita Roberti, Giovanni Alunni Bistocchi
Elementi di Chimica e Biochimica Rita Roberti, Giovanni Alunni Bistocchi
Il galattosio è trasformato in galattosio-1-fosfato per opera della galattochinasi. La sua utilizzazione richiede la conversione in UDP-galattosio, catalizzata dalla galattosio-1-P uridiltransferasi. Successivamente l’UDP-galattosio è convertito in UDP-glucosio. Quest’ultima reazione è reversibile e permette anche la sintesi di galattosio da glucosio, processo importante per la sintesi del lattosio nella ghiandola mammaria. La mancanza congenita di galattosio-1-P uridiltransferasi determina l’accumulo di galattosio-1-P nei tessuti e di galattosio nel sangue, con conseguente ritardo mentale, cataratta e altre anomalie. La carenza dell’enzima nel neonato può essere facilmente diagnosticata nel globulo rosso, consentendo di intervenire con una dieta carente di lattosio. Nell’adulto l’UDP-galattosio si può formare anche per azione di un secondo enzima non espresso nel neonato, la UDP-galattosio pirofosforilasi. Elementi di Chimica e Biochimica Rita Roberti, Giovanni Alunni Bistocchi
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