Il Progetto Educativo del Gruppo Scout di Caravaggio

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Gruppo AGESCI Cormons I
Advertisements

ATTRAVERSARE LA PORTA AZIONE CATTOLICA ITALIANA Arcidiocesi di Otranto
Classe prima Obiettivi Specifici di Apprendimento
Catechesi e famiglia Il compito della famiglia nella crescita nella fede dei ragazzi Acerra 27 dicembre 05 Luciano Meddi.
Esperienza: Percorso parallelo genitori-figli in preparazione della Prima Comunione.
Proposta Pastorale Esigenze per assicurare una speciale attenzione alla famiglia nella nostra proposta.
Lavoro dei gruppi primo incontro
Incontro di formazione per educatori alla I esperienza
Aquino, Basilica Cattedrale, 18 maggio 2009 La famiglia di fronte allemergenza educativa La famiglia di fronte allemergenza educativa.
Lo sforzo di molti, la passione di tutti
Percorso Equipe Caritas diocesana, Roma, 20/22 novembre 2006 LORGANISMO PASTORALE CARITAS.
CARITAS DIOCESANA E CHIESA
Pass-wor(l)d Percorso formativo per gruppi adulti Giornate di presentazione dellanno.
La CASA come metafora dellAzione Cattolica Attenzione missionaria e agli ambiti di vita: La casa può essere vista dal di fuori, nitida, colorata, riconoscibile.
Il nuovo sentiero.
Dove Vogliamo Andare ?.
“Andando fate discepoli … “(Mt 28,20)
EDUCARE CON UN PROGETTO Gli itinerari educativi
Accolto linvito a partecipare al gioco, nella seconda fase i ragazzi si impegnano a farne proprio lo stile nel rispetto di tutti. La gioia cristiana.
ARCIDIOCESI DI UDINE UFFICIO DIOCESANO PER LA PASTORALE DELLA FAMIGLIA
l’evoluzione spirituale dell’adulto”
Accompagniamo i giovanissimi a farsi testimoni coraggiosi e attenti, con i propri atteggiamenti e le proprie scelte, di unesperienza di fede talmente.
Cammino Giovanissimi Anno 2008/2009. Anna & Davide Vi presentano...
Parlare per farsi ascoltare
Barbetta Michela Magnoni Lorena Santarsiero Aurora
Idee di fondo Indici Domande di approfondimento
Il Papa ai catechisti: siate creativi, non abbiate paura
ANCHE I GENITORI VANNO A SCUOLA!
Lo Scautismo è un movimento mondiale di giovani ed adulti
UDINE 2012 In che modo accompagnare? Elaborare un cammino catechistico.
SINTESI FOCUS TEMATICI mattina. INTERIORITÀ E SPIRITUALITÀ Valorizzare la dimensione liturgica nellorizzonte della fede comunitaria, mediante anche il.
LECYD è il cammino che propone il Regnum Christi per accompagnare gli adolescenti nel processo di maturazione come persone e come credenti; per aiutarli.
Percorso di preparazione al matrimonio. Il sacramento del Matrimonio
L'ascolto della parola di Dio e il suo approfondimento meditativo;
Educare all’amore.
Progettazione I. R. C. Scuola dell’infanzia Maria s. s
Nella catechesi per l’iniziazione cristiana
Titolo presentazione Sintesi dei lavori di gruppo
L’ACCOGLIENZA.
SEI EDUCAZIONI ALLA CONVIVENZA CIVILE
Parrocchia Santa Lucia – Ruvo PFR neo-educatori.
Trinità: il Dio vivo dell’amore.
la catechesi dell’iniziazione cristiana oggi?”
IL RUOLO DEI GENITORI NELL’ACCOMPAGNARE I FIGLI A CALCIO
FORMARE AD UNA FEDE ADULTA
Parrocchia S. Maria Assunta Moricone - Rm
Nuova I.C.F.R. Riscoprire la bellezza del Cristo accompagnando i nostri figli sul cammino dell'iniziazione cristiana.
Percorso di preparazione al matrimonio
Gruppo Famiglia Anno
Azione Cattolica Italiana
REDATTO DAGLI ALUNNI DELLA CLASSE 5^ SEZ. A PLESSO VIA DE CARO I.C. “A. MALERBA” – CATANIA Anno scolastico
La figura dell’Animatore
Bella è l’ACR! Appunti per una proposta di fede dell’ACI ai bambini e ai ragazzi, oggi.
SCUSATE...AVREI UN IMPEGNO
Indicazioni per ridisegnare un nuovo modo di comunicare la fede oggi
IL METODO NELLA CATECHESI.
Educare e comunicare la fede oggi l’impegno catechistico in Italia. dal Documento Base a Verona Intervento di Luciano MEDDI – Caserta 24 settembre.
Infanzia e Morale Temi teologici nell' IRC. LINEE PRINCIPALI  Cultura  Principi per la formazione globale della persona  Il Patrimonio storico.
Comunità Pastorale «Santi Gottardo e Giovanni Paolo II»
Incontro del 24 Ottobre 2015 Benedici, Signore, i nostri figli e figlie. Dona loro salute, serenità e gioia di vivere. Rendici ogni giorno attenti e stupiti.
MONFALCONE 31 GENNAIO 2016 Generare alla fede: genitori protagonisti.
NUOVI STILI DI VITA PER UN NUOVO UMANESIMO RETE INTERDIOCESANA NUOVI STILI DI VITA.
La bellezza e la fatica di essere catechista. DIOCESI DI FORLI’ - BERTINORO.
C ome far “Bella l’ACR” Alla scoperta del rapporto tra animazione e formazione in ACR Azione Cattolica Italiana Parrocchia S. Giorgio M. -Racale.
PER VIVERE UNA RELAZIONE PROFONDA BISOGNA ESSERE MATURI transizione manuale.
AGESCI - Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani REGIONE MARCHE Nuovo Iter di Fo.Ca. 22 Novembre 2008 Area Formazione Capi.
INCONTRO PRESIDENTI E RESPONSABILI di AC 18 MARZO
Rinnovamento della Politica I giovani tra impegno politico e nuove utopie Il ruolo dell’associazionismo e dei movimenti.
Strumenti del mestiere RYS &. Sono strumenti del metodo che servono ad aiutare i rover e le scolte a migliorare la conoscenza di se stessi e del loro.
Nel contesto della realtà attuale. Iª Parte La carità in rapporto a quale contesto e a quali bisogni? IIª Parte L’animazione pastorale, stile progettuale.
Transcript della presentazione:

Il Progetto Educativo del Gruppo Scout di Caravaggio

Sommario Due parole sullo scoutismo in generale e sul Metodo Educativo Scout La necessità di un Progetto Educativo inserito nel metodo scout Le direzioni del nostro Progetto Educativo Come impostare un rapporto fra gruppo scout e famiglie sui contenuti del Progetto Educativo

Lo Scoutismo in Generale La proposta scout è un’esperienza di vita dove conta più il fare che il dire e ciò che si vive più di quanto viene imparato a tavolino. “La strada entra dai piedi.” Il metodo educativo dell’Agesci è una proposta educativa che: - vede i giovani come autentici protagonisti della loro crescita; - deriva da una visione cristiana della vita; - tiene conto della globalità della persona e quindi della necessaria armonia con se stessi, con il creato, con gli altri; - è attenta a riconoscere valori, aspirazioni, difficoltà e tensioni nel mondo dei giovani

I principi cardine dell’educazione scout Baden-Powell ha posto a fondamento della proposta scout quattro punti: formazione del carattere salute e forza fisica abilità manuale servizio del prossimo

Nello scoutismo moderno si aggiungono: Educazione alla Fede Educazione all’Amore, Coeducazione Educazione alla cittadinanza Educazione alla mondialità e alla pace

Lo Scoutismo Cattolico Italiano: L’AGESCI in 2 parole L'Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (AGESCI) fu fondata nel maggio del 1974 come risultato della fusione di ASCI (1916-1928,1944-1974) e AGI (1943-1974). L'AGESCI appartiene al WOSM: World Organization of the Scout Movement e alla WAGGGS: World Association of Girl Guides and Girl Scouts. L'AGESCI conta circa 200.000 membri in tutta Italia, organizzati in più di 1.800 gruppi locali e divisi in unità in relazione all'età.

Lo specifico dell’AGESCI Nella proposta educativa dell’AGESCI, Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, la crescita nella Fede rappresenta un aspetto irrinunciabile nella crescita di ogni persona. La proposta di catechesi si realizza attraverso sia un azione esplicita di insegnamento, esperienza di celebrazione e spiritualità e momenti di esperienza concreta: “catechesi occasionata”

I membri dell'AGESCI sono divisi in tre fasce d'età Bambini da 8 ad 11 anni (Unita’: Branco/Cerchio) Adolescenti da 12 a 16 anni (Unita’: Reparto) Ragazzi da 16 a 20/21 anni (Unita’: Comunita’ Rover/Scolte) E poi ci sono I “Capi” (educatori)

Il “Metodo” Autoeducazione Vita all’aperto Gioco Vita comunitaria Educazione al Servizio “Scouting” (tecniche tipiche)

Qualche dettaglio su alcuni elementi del metodo…

Autoeducazione Il Ragazzo è il primo protagonista della propria educazione. Egli vive nella comunità impegnandosi attraverso la PROMESSA ed accettando i valori positivi espressi dalla LEGGE Compito del Capo “...è quello di far esprimere liberamente ciascun ragazzo, scoprendo ciò che vie è dentro, e quindi di prendere ciò che c’è di buono e svilupparlo...”(Baden-Powell) Un cammino di crescita personalizzato, mira ad aiutare ogni ragazzo a superare i propri limiti e a valorizzare le capacità di ciascuno Graduale scoperta della propria vocazione umana e cristiana

Vita nella Natura - Essenzialità La natura è l’ambiente privilegiato in cui viene vissuta l’esperienza scout. Il ragazzo impara a misurare le proprie capacità in un ambiente reale e la natura, lungi dall’essere idolatrata, è per lui scuola di essenzialità. L’abitudine all’osservazione acuta, l’attenzione alle piccole cose, l’ascolto delle voci e dei rumori del creato: tutto può aiutare a cogliere il linguaggio di Dio, in ogni cosa si nasconde un segno.

“La guida e lo scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà” Gioco - Avventura La proposta educativa scout fa leva sulla voglia di gioco del bambino, sullo spirito di avventura del ragazzo e sul desiderio di socialità del giovane per condurre la persona verso obbiettivi più alti. Tutta l’esperienza educativa è vissuta alla luce di una visione positiva del futuro che spinge ad un impegno attivo piuttosto che ad una semplice attesa. “La guida e lo scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà”

La Strada L’esperienza della strada insegna a perseverare passo dopo passo verso la meta, a condividere ciò che abbiamo con chi ci sta accanto, ad accettare la fatica del cammino e la provvisorietà della sosta La strada è esperienza concreta e stile di vita La strada è luogo di spiritualità per vivere in pienezza il Vangelo.

Comunità Lo scout vive il suo cammino formativo insieme ai suoi pari. L’esperienza di vita di gruppo aiuta a sviluppare la capacità di relazione, l’assunzione di ruoli e responsabilità, l’attenzione all’altro, la condivisione, divenendo così scuola per vivere in armonia nella comunità ecclesiale. Lo scout sa di appartenere alla Chiesa come ad una famiglia. Il gruppo è sempre in funzione della persona e deve offrire a ciascuno esperienze capaci di stimolarlo nella propria crescita personale.

Educazione al servizio educazione all’amore per gli altri, al bene comune e alla solidarietà, a vivere e lavorare insieme per costruire un mondo più giusto, a rendersi utili in qualunque momento ciò sia richiesto, mettendo a disposizione le proprie energie e capacità

Educazione al servizio: come e quando L’educazione al servizio del prossimo si attua progressivamente lungo tutto il cammino scout, iniziando dalle buone azioni dei lupetti e delle coccinelle, per passare alla buona azione dell’esploratore e della guida, fino al servizio a carattere continuativo del rover e della scolta stile di vita e atteggiamento che caratterizza l’uomo e la donna negli ambiti della comunità ecclesiale, della politica, del volontariato e delle relazioni più in generale.

Simbolismo Il linguaggio rituale e simbolico è una parte importante della vita dello scout. L’uniforme, il saluto, il fazzolettone, le cerimonie di gruppo rappresentano aspetti rituali che fanno parte dell’esperienza quotidiana. Osserviamo quindi una significativa convergenza con il linguaggio simbolico caratteristico della rivelazione biblica. Buona premessa al linguaggio liturgico della Chiesa , che, appunto, è fatto di parole, azioni, gesti ed oggetti capaci di esprimere il mistero.

Dalla Promessa alla Partenza Gli scout vengono gradualmente portati a scoprire tutto quanto detto in un percorso continuo e con diversi gradi di consapevolezza dalla Promessa fino alla tappa finale: la Partenza (dopo i 20 anni): scelta di vivere i valori acquisiti nella vita adulta. La Partenza è la meta finale che proponiamo: l’intera proposta educativa scout ha il suo fine ultimo nella scelta adulta di servire, ad imitazione di Gesù, impegno assunto con la Promessa e maturato con la Partenza, conseguendo così la propria felicità procurandola agli altri.

Educare con un Progetto Il Metodo da solo, applicato ciecamente, non è sufficiente. La Comunità Capi di un gruppo ha la responsabilità di capire quali sono gli elementi del metodo da privilegiare per rispondere alle necessità dei ragazzi di quel gruppo, in quel momento, in quella situazione. Allo stesso tempo deve capire come concretizzare le scelte del metodo: cosa fare in pratica, con quali mezzi, per quali obiettivi. Il tutto tenendo conto dello Statuto e del Regolamento dell’Associazione Scout Questo si chiama: Progetto Educativo di Gruppo

Il Progetto Educativo di Gruppo Il progetto educativo di gruppo assicura l’unitarietà della proposta educativa dell’Associazione tra le varie unità, la sua continuità tra le varie branche Il progetto educativo di gruppo viene concretizzato nei programmi di unità con gli strumenti specifici di ciascuna branca

Gli Elementi Base del P.E. Analisi della realtà: Chi sono i nostri ragazzi oggi, quali esigenze, quali problemi, in quale tipo di società vivono (famiglia, scuola, parrocchia, compagnie, ecc.), quali stimoli ricevono, … Quali sono le caratteristiche del nostro gruppo oggi Identificazione delle emergenze educative più importanti Obiettivi da raggiungere per ognuno dei filoni educativi da privilegiare Strumenti scelti per arrivare a questi obiettivi e 2) sono osservazioni di carattere generale, 3) e 4) dipendono dalla “Branca” (dall’età dei ragazzi)

Il P.E. del gruppo di Caravaggio “L’Analisi”: chi siamo, dove andiamo, a che punto siamo I temi educativi da privilegiare Mete, Obiettivi e Strumenti

I bambini (fino a 11/12 anni) Già da piccoli sono molto impegnati… Non sempre sono seguiti come dovrebbero Subiscono la trasformazione della famiglia tradizionale Fortemente influenzati dai messaggi esterni, specialmente televisivi che impongono delle mode (vedi esempio del Wrestling) Anche la scuola ora limita il tempo libero In compenso sanno tante cose in più rispetto ai loro coetanei di 10-15 anni fa… Devono più che mai essere introdotti al valore della sincerità, a non seguire l’esempio “del più furbo”…

pre-adolescenti e adolescenti (12-16) E’ forse il nostro problema centrale (ma lo è per tutta la società italiana…) Non siamo tanto preoccupati per come sono i ragazzi quando sono con noi, ma come sono soprattutto fuori dalle nostre attività Il problema più evidente in questo momento: un certo numero di ragazzi che fa fatica a rispettare l’impegno della lealtà e a seguire le regole del gioco scout in maniera corretta. Questo può esprimersi anche in forme di indisciplina e disturbo e bullismo. Esiste a volte un vero e proprio problema di rispetto degli altri.

Esiste in genere un problema di coerenza di comportamento tra quando si è in attività sotto il controllo dei capi e quando invece si è extra attività Svogliatezza? Una certa difficoltà ad entusiasmarsi per un progetto, a mettere passione nelle cose… Notiamo anche da tempo una non sufficiente attenzione alle cose, allo spirito del risparmio e dell’attenzione verso il materiale. Non c’è sempre un livello sufficiente di vita comunitaria e la giusta capacità di confrontarsi fraternamente in modo pieno e corretto

salvo un certo numero di eccezioni, di poca attenzione agli aspetti relativi alla vita di Fede. Esiste anche un problema di atteggiamenti e abitudini non positive, come per esempio il problema del bere o del fumo di sigaretta (e altro). Il fattore fumo si sta estendendo in maniera maggiore rispetto al passato anche alle ragazze. Molta libertà rispetto al tradizionale controllo da parte della famiglia?

I giovani (da 16 anni in su): la Branca R/S In questo caso è doveroso sottolineare che coloro che rimangono negli scout a questa età sono quelli che hanno già fatto un certo tipo di scelta. In qualche modo sono “(auto)selezionati” e non sono quindi una fotografia né dei giovani di Caravaggio né dei giovani italiani.

Sembra prevalere un disinteresse forte verso la politica locale, mentre più interesse suscitano la politica nazionale e internazionale e le grandi tematiche (come ad esempio l’ecologia). Nel complesso si evince la necessità di recuperare la vera realtà dell’essere soggetto politico attivo, la responsabilità personale verso il bene comune, che sembra essere avvertita solo per ciò che è distante e non nelle piccole situazioni quotidiane e locali. Altro aspetto da tenere in considerazione è la sensazione di disorientamento nell’uso del tempo, che, stando a quanto osservato, non è mai o quasi utilizzato per approfondire o seguire passioni personali (hobbies o sport), col rischio che sia lo scoutismo a divenire una pratica da tempo libero. In stretto collegamento a ciò è da esplorare con attenzione tutto ciò che riguarda il rapporto di rovers e scolte con alcool, droga ed eccessi in genere.

Attenzione particolare è data dai ragazzi anche all’aspetto fede, in particolare modo al rapporto contrastato con la Chiesa locale, attenzione che deve essere colta in senso positivo e coltivata con momenti importanti di spiritualità. A parte sarà da approfondire la tematica riguardo alla sessualità, al rapporto con il loro corpo e con l’altro sesso.

I Temi più caldi sui quali intervenire Sulla base delle considerazioni sopra esposte crediamo che sia prioritario impegnare la nostra azione educativa del prossimo futuro sui seguenti filoni educativi: Educazione alla Fede Educazione alla vita comunitaria Educazione alla lealtà Educazione al rispetto degli impegni, delle regole, delle persone e delle cose Educazione all’attenzione alle domande e problemi della società in cui viviamo Educazione all’amore

Quali obiettivi in pratica? Con quali mezzi si raggiungono? A questo punto il progetto si differenzia: per ogni eta (Branca) esistono necessariamente obiettivi diversi che si raggiungono con mezzi diversi, ma che tutti i Capi condividono e portano avanti con coerenza verso la stessa meta. Proviamo ad illustrare la cosa con degli esempi...

Esempio n.1 Branca Lupetti e Coccinelle Filone educativo: Educazione al rispetto delle cose possibile obiettivo: impare a considerare la tana/grande quercia come cosa propria Attività concrete (strumenti per arrivare all’obiettivo): pulire la tana regolarmente costruire dei piccoli arredi ...

Ancora su L/C Filone educativo: Educazione al rispetto delle regole possibile obiettivo: capire che per giocare bene e meglio occorre rispettare le regole Attività concrete (strumenti per arrivare all’obiettivo): ideare dei giochi con regole chiare e semplici (obiettivo per Capi) premiare la sincerità di chi ammette errori/violazioni, di chi non accusa gli altri, di chi dice la verità, di chi non fa il furbo... ...

Esempio n.2 Branca Esploratori e Guide Filone educativo: Educazione al rispetto delle cose possibili obiettivi: cura del materiale comune (di Squadriglia, del Reparto, ...) prendere coscienza del valore del materiale Attività concrete (strumenti per arrivare all’obiettivo): saper fare delle riparazioni reperire i soldi necessari per acquistare del materiale necessario per una attività ...

Ancora su E/G Filone educativo: Educazione alla lealtà possibile obiettivo: imparare a valutare onestamente se stessi Attività concrete (strumenti per arrivare all’obiettivo): prendere una responsabilità concreta, per es. un incarico di Squadriglia (tesoriere, magazziniere, ecc.) verificare periodicamente il proprio operato all’interno dei Consiglio di Sq., del Consiglio della Legge, ecc. ...

Esempio n.3 Branca Rovers e Scolte Filone educativo: Educazione alla fede possibile obiettivo: impare a confrontarsi personalmente con la Parola Attività concrete (strumenti per arrivare all’obiettivo): cercare un dialogo personale con un sacerdote partecipare a dei campi di spiritualità ...

Chi è responsabile del P.E.? Da quanto dovrebbe emergere con chiarezza che la Comunità Capi ha la responsabilità del P.E. del gruppo: responsabilità nell’analisi, nell’individuazione dei temi educativi sui quali puntare nella scelta di obiettivi e mezzi concreti Questo non vuol dire che altri soggetti non vadano interpellati se non altro per conoscenza, indagine, consiglio, ecc. In particolare: tutte le altre agenzie educative che hanno un ruolo nel territorio: Famiglia, Scuola, Parrocchia

L’evoluzione del P.E. Il P.E. di un gruppo scout è dinamico: ogni anno viene sottoposto a revisione e aggiornato Ogni 3 o 4 anni, di solito, e se si ritiene che siano intervenuti cambiamenti importanti nella situazione del gruppo, dell’ambiente sociale, nelle esigenze dei ragazzi, ecc. viene totalmente rinnovato, a partire dall’analisi fino alla definizione di nuovi obiettivi.

Il ruolo delle Famiglie Noi ci sentiamo in dovere il dovere di mettere a conoscenza le famiglie del nostro P.E. coscienti del fatto che: la famiglia è la prima responsabile dell’educazione dei figli. . Per una migliore efficacia dell’azione comune sarebbe bello se le famiglie potessero condividere in pieno le stesse linee educative. Dove c’è armonia e collaborazione i frutti non potranno mancare. Chiediamo alle famiglie del gruppo di capire la diversità fra gli scout e un gruppo puramente ricreativo. In questo senso “l’essere scout” dei figli deve coinvolgere i genitori.

Il rapporto Famiglie-Capi Scout Mantenendo ognuno l’ambito delle proprie responsabilità, possiamo cooperare in varie fasi del progetto educativo: Confrontarci sull’analisi della situazione dei nostri ragazzi: Capi e Genitori hanno diversi punti di osservazione Scambiarci suggerimenti su priorità, obiettivi... Chiedersi se e come in Famiglia si possono perseguire obiettivi comuni con il gruppo scout e cercare di immaginare con quali mezzi ciò si possa fare...

Esempi possibili Filone educativo: Educazione al rispetto delle persone, delle regole, delle cose e del loro valore Come ci dobbiamo comportare quando ? 1. perdono o danneggiano qualcosa? chiedono del denaro? “rispondono male”? vengono meno ad un impegno preso? ...

Una proposta per voi Confrontiamoci su temi di alto spessore educativo Scadenza: almeno una volta all’anno... .

Modalità possibili... Piu che cercare soltanto un esperto da ascoltare promuovere il confronto non solo fra noi, ma anche tra diverse coppie di genitori, cercando di comparare diversi modi di reagire ai problemi, di stimolare, di prevenire, ecc. ecc. Noi capi in attività siamo oberatissimi: qualcuno potrebbe offrirsi come aiutante per programmare incontri, diffondere materiale, animare gruppi di discussione...