1 Il rinnovo del contratto d’appalto dei servizi di igiene urbana Osservatorio Provinciale Rifiuti Provincia di Varese.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Normativa sulla gestione dei rifiuti
Advertisements

Vantaggi ed opportunità per l’Ente
Le caratteristiche del Prezzario dei lavori pubblici e le sue Commissioni prezzi.
Ecomondo Rimini, 05 novembre 2010 Progetto: LIFE08 ENV IT RELS « Innovative chain for energy REcovery from waste in naturaL parkS » Comune di Reggio.
LEGGE ATTUALE D.P.R. N° 1124 DEL 30 GIUGNO D.LGS. N° 38 DEL INTEGRAZIONE E MODIFICA DEL D.P.R. N° 1124 DEL
RIFIUTI SOLIDI Gianfranco Tarsitani.
Torino - 16 febbraio Il successo passa dal porta a porta Franco Tecchiati Dirigente Servizio Programmazione Sviluppo Sostenibile e Rifiuti Lo stato.
Progetto ChORUS Competenze, Organizzazione, Risorse Umane a Sistema ___________________________________________________________________________________________________________________________________.
Ammissibilità della spesa
DETERMINAZIONE A CONTRARRE Art. 11 D. Lgs 163/2006 Art. 192 D
1 Gestione dei servizi alla persona Mix di pubblico e privato: concorrono soggetti pubblici privati e del terzo settore attraverso la programmazione concertata.
L'autonomia Universitaria: aspetti introduttivi. art. 33 Cost. >. Il sistema universitario italiano è stato regolamentato da: –" legge Casati" del 1859.
Obiettivi Copertura integrale dei Costi del Servizio relativo alla gestione dei rifiuti Copertura distinta dei Costi di Gestione e dei Costi per Investimenti,
T.d.P. Monica MINNITI & T.d.P. Carmine DI PASCA
Akron S.p.A. – Unità produttiva di Ferrara (FE)
PROCEDURA PER L’ASSEVERAZIONE DELLE IMPRESE
LA TARIFFA SUI RIFIUTI Assessorato ai Lavori Pubblici, Protezione Civile e Autonomie Locali.
PIATTAFORMA RIFIUTI. ARGOMENTI: 1. GLI OBBIETTIVI DELLOSSERVATORIO RIFIUTI - OPR 2. LINTRODUZIONE DELLA PIATTAFORMA RIFIUTI 3. I RISULTATI DA RAGGIUNGERE.
3° Conferenza Programmatica Gianluca Intini – Politecnico di Bari
Lezione n. 05 La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie. John Maynard Keynes Anno Accademico
111 La Revisione del REGOLAMENTO per LAMMINISTRAZIONE, LA FINANZA E LA CONTABILITA (ATTIVITA NEGOZIALE CAPO VI) La Revisione del REGOLAMENTO per LAMMINISTRAZIONE,
CICLO IDRICO INTEGRATO: VINCOLI E OPPORTUNITA PER LALTO CALORE SERVIZI S.P.A. Tariffa e sostenibilità del piano degli investimenti 23 Maggio 2008.
ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI SULLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN ITALIA G. Ferrari; N. Ferrari; R. Sammito.
Tariffa Rifiuti Dalla Tassa alla Tariffa CO.SE.A Consorzio Servizi Ambientali Castel di Casio - Bologna - Italia Mauro Sanzani Responsabile Consulting.
Dalla RACCOLTA DIFFERENZIATA al RICICLO FILOSOFIA - TECNOLOGIA - RISPARMIO FILOSOFIA - TECNOLOGIA - RISPARMIO.
LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ITALIA
IMPRESA E DIRITTO: “Licenze e Autorizzazioni per aprire” IMPRESA E DIRITTO: “Licenze e Autorizzazioni per aprire” Licenze e Autorizzazioni per aprire:“COMMERCIO.
IMPRESA E DIRITTO: “Licenze e Autorizzazioni per aprire” IMPRESA E DIRITTO: “Licenze e Autorizzazioni per aprire” Licenze e Autorizzazioni per aprire:“COMMERCIO.
Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione.
1 « Seminario sul diritto comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni » Roma, 19 marzo 2009 Le regole fondamentali delle direttive 2004/17/CE.
ART. 63 d.lgs. 446/97 Canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche Testo: in vigore dal 18/08/2002 modificato da: L del 01/08/2002 n. 166 art. 10.
La conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni Agenzia per l’Italia Digitale Roma, 27 maggio 2015.
LE NUOVE PROCEDURE DI AFFIDAMENTO DEI CONTRATTI
La conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni Enrica Massella Ducci Teri Roma, 27 maggio 2015.
La preparazione e la gestione delle gare per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas: le prime prassi e i nuovi interventi normativi Avv.
PROGETTO DI LEGGE DISPOSIZIONI A SOSTEGNO DELL'ECONOMIA CIRCOLARE, DELLA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI URBANI, DEL RIUSO DEI BENI A FINE VITA,
Predisposizione del Catasto E Calcolo dei Canoni Milano Giugno Canoni patrimoniali di concessione.
comma 1, lett. b) Patto per la Salute
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Accreditamento delle sedi formative di: Costanza Bettoni, con la collaborazione di Laura Evangelista per le schede 18, 19, 20 e 21. Roma, Luglio 2001.
1 IL QUADRO NORMATIVO. DLGS N. 276/2003 Non applicazione alle PA (art. 1 comma 2) Applicazione della somministrazione di lavoro a tempo determinato (art.
1 Le norme sul personale del DL n. 223/2006 Materiale didattico a cura del dott. Arturo Bianco.
1 Il regolamento di organizzazione A cura del dott. Arturo Bianco.
L’Accordo Quadro ANCI CONAI Bologna, 13 gennaio 2016.
La Raccolta Differenziata Porta a Porta La raccolta rifiuti diventa una faccenda domestica Comune di Corniglio 6 Luglio 2012.
Comune di Bedonia Provincia di Parma Bilancio di previsione Relazione tecnica Assessore Bilancio Serpagli Gianpaolo Marzo 2014.
Il consorzio rifiuti La legislazione vigente dispone che i comuni assicurano tutta la gestione dei rifiuti (raccolta, trasporto, impiantistica e nettezza.
Ing. Monica Summa Camera di Commercio di Napoli 1 “ La gestione in sicurezza delle attrezzature: aspetti generali ed applicativi ” Sala Consiglio Camera.
. L’ATTESTAZIONE DI CAPACITA’ FINANZIARIA PER I CENTRI REVISIONE AUTO Napoli, 14/12/2013 – relatore dott. Pasquale Falzarano.
PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO NELLE PP.AA - I DOCUMENTI ALLEGATI AL BILANCIO DI PREVISIONE PRIMA DEL D.LGS. 118/2011 -
A.A ottobre 2008 Facoltà di Scienze della Comunicazione Master in Comunicazione nella PA Le politiche attive del lavoro prof. Nedo Fanelli.
Utilizzo fanghi in agricoltura in Provincia di Pavia opportunità e pericoli Pavia 19 febbraio 2016.
L’assetto gestionale del settore in Toscana e la nuova normativa sui rifiuti urbani e i servizi pubblici locali Andrea Sbandati – Direttore Cispel Toscana.
Fiscalità 2015: Operazioni con soggetti residenti in paesi a regime fiscale privilegiato Dr Alberto Perani Milano, 24 febbraio 2015 In collaborazione con.
1 Settore Diritto d’Impresa e Fisco Guido Marzorati 22 novembre 2007 Normativa di riferimento 1.Legge 23 dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2007) 2.D.L.
SUBORDINAZIONE E AUTONOMIA DOPO IL TU CONTRATTI DI LAVORO DLGS. 81/2015.
LA TRANSIZIONE VERSO UN SISTEMA DI RACCOLTA AD ALTA RESA NEL COMUNE DI CIAMPINO 1.
L’iscrizione al Registro dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche Paolo Pipere Responsabile Servizio Ambiente e Innovazione Organizzativa.
Campobasso – 13° Seminario Regionale del Progetto PRISCA – MOLISE Dall’ecocentro al centro di riuso Riduzione dei rifiuti nel Comune di Termoli.
Rapporti tra il d.lgs. 231/2001 e la normativa in materia di sicurezza sul lavoro Pesaro, 12 maggio 2008 Avv. Daniele Tanoni.
LA RESPONSABILITA’ DEI PRODUTTORI LA GESTIONE DEI RAEE PROFESSIONALI (2)
1 Comune di Bolgare Relazione annuale “Rifiuti anno 2006” A cura di: Raffaello Maffi Assessore all’Ambiente Nadia Belotti Ufficio Ambiente.
La riforma dei servizi pubblici locali e l’impatto sulle aziende L’art. 35 della Legge Finanziaria 2002 Andrea Sbandati - Direttore Cispel Toscana.
Acquisti verdi: il Piano d’Azione Nazionale Il Piano d’Azione Nazionale per il GPP è stato recepito con Decreto Interministeriale n. 135 dell'11 Aprile.
1 CGIL Dipartimento Mercato del Lavoro e Formazione Decreto Legge n°112 del 25 giugno 2008 Art. 23 Modifiche alla disciplina del contratto di Apprendistato.
La zonizzazione e gli standard Prof. Luigi Piemontese.
Ammissibilità della spesa al FSE PO Seminario Sistema dei controlli Relazione di Ilaria Parisi.
DECRETO RAEE OBBLIGHI E SCADENZE Ing. Riccardo Corridori Servizio Centrale Ambiente ANIE.
La normativa in materia impiantistica: nuovi scenari di sicurezza - Milano, 20 Maggio 2005 La normativa in materia impiantistica: nuovi scenari di sicurezza.
REGOLAMENTO PER L’APPLICAZIONE DELLA TASSA ECOLOGIA E AMBIENTE (TARSU) (D.Lgs. 507/1993) COMUNE DI MONOPOLI.
Transcript della presentazione:

1 Il rinnovo del contratto d’appalto dei servizi di igiene urbana Osservatorio Provinciale Rifiuti Provincia di Varese

2 INDIVIDUAZIONE DEI SERVIZI OGGETTO D’APPALTO Art. 21 – D.Lgs 5 febbraio 1997 – n° 22 Art. 7 - D.Lgs 5 febbraio 1997 – n° 22 Comma 1 - I comuni effettuano la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento in regime di privativa nelle forme di cui alla Legge 8 giugno 1990, n°142 e dell’art.23. Comma 7 - I comuni possono istituire nelle forme previste dalla Legge 142/90, servizi integrativi per la gestione dei rifiuti speciali non assimilati ai rifiuti urbani. Comma 2 – sono rifiuti urbani: a)rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b)rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità, ai sensi dell’art.21,comma 2, lettera g); c)rifiuti di qualsiasi natura o provenienza giacenti sulle strade ed aree pubbliche d)rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua; e)rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; f)rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lett. b),c) e e).

Carta e cartone Vetro Plastica piccole dimensioni Altri tipi di Plastica Metalli di piccola dimensione Altri tipi di metallo legno Rifiuti biodegradabili di cucine e mense (FORSU) Oli e grassi Abbigliamento (indumenti) Prodotti tessuti Vernici Solventi Acidi Sostanze alcaline Prodotti fotochimici Medicinali Pesticidi Batterie e pile Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio Areosol Rifiuti urbani ( rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni ) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata – frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15.01) Apparecchiature contenenti CFC Apparecchiature elettroniche Grassi e oli commestibili Oli e grassi diversi da quelli di cui alla voce Vernici, inchiostri, adesivi e resine con sostanze pericolose Vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi dal Detergenti contenenti sostanze pericolose Detergenti diversi da quelli della voce Medicinali citotossici e citostatici Medicinali diversi da quelli della voce Batterie ed accumulatori di cui alle voci , , Batterie ed accumulatori diversi da quelli di cui alla voce Apparecchiature elettriche ed elettroniche, diverse da e 23 contenenti componenti pericolosi Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce , e Legno, contenente sostanze pericolose Legno diverso da quello di cui alla voce Plastica Metallo Rifiuti prodotti dalla pulizia dei camini e ciminiere Altre frazioni non specificate altrimenti

Rifiuti biodegradabili Terra e roccia Altri rifiuti non biodegradabili – rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri) Rifiuti urbani non differenziati Rifiuti dei mercati Residui della pulizia stradale Fanghi delle fosse settiche Rifiuti della pulizia delle fognature Rifiuti ingombranti Altri rifiuti urbani non specificati altrimenti – altri rifiuti urbani – imballaggi ( compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata ) Imballaggi di carta e cartone Imballaggi in plastica Imballaggi in legno Imballaggi metallici Imballaggi in materiali compositi Imballaggi in materiali misti Imballaggi in vetro Imballaggi in materiale tessile Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolodse o contaminati da tali sostanze Imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi i contenitori a pressione vuoti

5 Carta e cartone Vetro Rifiuti biodegradabili di cucine e mense (umido) Abbigliamento Tessuti Solventi Acidi Sostanze alcaline Prodotti fotochimici Pesticidi Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio Oli e grassi Vernici, inchiostri, adesivi e resine Detergenti Medicinali Batterie ed accumulatori Pile e batterie Apparecchiature elettriche, elettroniche fuori uso Rifiuti prodotti dalla pulizia dei camini e ciminiere Legno Plastica Metallo Rifiuti biodegradabili (scarti vegetali) Terra e roccia Rifiuti urbani non differenziati Rifiuti dei mercati Residui della pulizia stradale Fanghi delle fosse settiche Rifiuti della pulizia delle fognature Rifiuti ingombranti Altri rifiuti urbani non specificati altrimenti Imballaggi di carta e cartone Imballaggi in plastica Imballaggi in legno Imballaggi metallici Imballaggi in materiali compositi Imballaggi in materiali misti Imballaggi in vetro Imballaggi in materiale tessile Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze Imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi i contenitori a pressione vuoti

6 Spurgo pozzi e pozzetti Raccolta rifiuti indifferenziati Raccolte differenziate (stradali, porta a porta) Raccolte in piattaforma Spazzamento strade (meccanico e manuale) Rifiuti assimilati Bonifiche scarichi abusive Rifiuti cimiteriali Manutenzione del verde Raccolta frazione umida Rifiuti speciali in convenzione Deaffissioni Pulizia graffiti Lavaggio strade Pulizia parchi e giardini Diserbo stradale

7 GLI STRUMENTI DELLA GESTIONE DEI SERVIZI GESTIONE AMBIENTALE GESTIONE ECONOMICA GESTIONE ESECUTIVA Leggi Regolamenti Ordinanze Progetti Contratti Tariffa Convenzioni Contributi Strutture/impianti Forme di gestione Ricerca del soggetto esecutore Capitolati/convenzioni

8 GESTIONE AMBIENTALE Leggi Regolamenti Ordinanze Progetti

9 REGOLAMENTI Art.21- comma 2 – DLgs 5/2/97, n°22 a) Le disposizioni per assicurare la tutela igienico-sanitaria di tutte le fasi della gestione dei rifiuti urbani b) Le modalità del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani c) Le modalità di conferimento della raccolta differenziata e del trasporto dei rifiuti urbani al fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni di rifiuti e promuovere il recupero degli stessi; d) Le norme atte a garantire una distinta ed adeguata gestione dei rifiuti urbani pericolosi e dei rifiuti da esumazione ed estumulazione di cui all’art.7, comma 2°, lett. f); e) Le disposizioni necessarie a ottimizzare le forme di conferimento, raccolta e trasporto dei rifiuti primari di imballaggio in sinergia con le altre frazioni merceologiche, fissando standard minimi da rispettare; f) Le modalità di esecuzione della pesata dei rifiuti urbani prima di inviarli a recupero e allo smaltimento; g) L’assimilazione per quantità e qualità dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani ai fini della raccolta e smaltimento sulla base dei criteri fissati ai sensi dell’art. 18, comma 2°, lettera d). Sono comunque considerati urbani……..(spazzamento)……..; Riprende e dettaglia gli elementi dell’art 8 ex Dpr 915/82

10 REGOLAMENTI Tariffa smaltimento rifiuti Discipline attuative Art. 49 del Dlgs 22/97 Comma 4 – Divisione della tariffa in parte fissa e parte variabile Comma 6 – Suddivisione della tariffa per fasce d’utenza Comma 10 – Incentivi per la raccolta differenziata Comma 11 – Obiettivi programmatici Comma 14 – coefficiente di riduzione per le utenze non domestiche Gestione della piattaforma comunale: - orari, frazioni merceologiche,modalità di conferimento, - tipologia d’utenza, modalità di individuazione e riconoscimento - tariffa di conferimento, modalità di pagamento - Incentivi all’uso della struttura Vari regolamenti di dettaglio di alcuni servizi contemplati nel regolamento di cui all’art. 21 del Dlgs 22/97. Un esempio:

11 GESTIONE ESECUTIVA Strutture/impianti Forme di gestione Ricerca del soggetto esecutore Capitolati/convenzioni

12 GESTIONE DIRETTA GESTIONE INDIRETTA APPALTO A TERZI Gestione in economia con propri mezzi e personale Gestione a mezzo di proprie aziende o consorzi Gestione in appalto a soggetti privati Ex art.113, comma a), del DLgs 18 agosto 2000, N° 267 modificato dall’art.35 della L.28 dicembre 2001, n°448. Ex art.113, commi c), e), f), e artt.114, 115 e 116, del DLgs 18 agosto 2000, N° 267, modificato dall’art.35 della L.28 dicembre 2001, n°448. Ex art.113, comma b), del DLgs 18 agosto 2000, N° 267 modificato dall’art.35 della L.28 dicembre 2001, n°448.

13 GESTIONE DIRETTA Gestione in economia con propri mezzi e personale BASSI COSTI DIRETTI Un dipendente pubblico (CNL Enti locali) costa mediamente il 30% in meno del comparto igiene urbana ( € contro €) BASSI COSTI FINANZIARI Ammortamenti non vincolati - Facilità di finanziamento – Detassazione – diretta reperibilità di entrate – ammortamento spese generali ELEVATA GESTIBILITA Organizzativa Gestione diretta consente di adeguare, in tempi brevi, la struttura ai progetti ed alle necessità emergenti Basse redittività produttive e scarsa elasticità d’uso del personale Difficoltà di programmazione in termini di risorse strutturali ed operative Forti limiti di immediatezza d’intervento stante i percorsi “burocratici” obbligati RIGIDITA’ STRUTTURALE BASSA PROGRAMMABILITA’ LIMITI ORGANIZZATIVI Difficoltà nella gestione di acquisti e manutenzioni

14 ELEVATI COSTI DIRETTI Il dipendente pubblico costa come il privato BASSI COSTI FINANZIARI Facilità di finanziamento– diretta reperibilità di entrate ELEVATA GESTIBILITA organizzativa Gestione propria consente comunque di adeguare, in tempi brevi, la struttura ai progetti ed alle necessità emergenti Mediocre redittività produttive e scarsa elasticità d’uso del personale Facilità nella programmazione in termini di risorse strutturali ed operative Limiti di immediatezza d’intervento stante i percorsi “burocratici” obbligati (evidenza pubblica) PARZIALE RIGIDITA’ STRUTTURALE BUONA PROGRAMMABILITA’ LIMITI ORGANIZZATIVI GESTIONE INDIRETTA Gestione a mezzo di proprie aziende o consorzi Mediocre redittività produttive e scarsa elasticità d’uso del personale e delle attrezzature

15 BASSI COSTI DIRETTI ELEVAT I COSTI FINANZIARI Gli investimenti sono delegati al privato, ma remunerati “sufficientemente” nell’arco temporale di contratto BASSI COSTI DI GESTIONE La gestione è limitata al controllo e alla contabilità Alta redittività produttiva e ottima elasticità d’uso del personale Difficoltà nella programmazione in termini di servizio (personale e mezzi) Se gestiti, elevati standard produttivi e immediatezza d’intervento a forte di emergenze RIGIDITA’ STRUTTURALE difficile PROGRAMMABILITA’ ELEVATI STANDARD ORGANIZZATIVI Impossibilità di modifiche “indolori” alla struttura organizzativa APPALTO A TERZI Gestione in appalto a soggetti privati RIGIDITA’ PROGETTUALE Difficoltà nella proposta di nuovi servizi o di modifiche della struttura contrattuale

16 APPALTO A TERZI D.Lgs 17 marzo 1995, n°157 Attuazione della Direttiva 92/50/CEE in materia di appalti pubblici di servizi G.U. 6 maggio 1995, n°104 Art.6 a) PUBBLICO INCANTO c) APPALTO CONCORSO b) LICITAZIONE PRIVATA d) TRATTATIVA PRIVATA Procedura aperta Procedura ristretta Procedura negoziata Chiunque presenta offerta Presenta offerta chi invitato Presenta progetto-offerta chi invitato Presenta offerta su richiesta, negoziabile N.B.: In considerazione dei limiti economici e procedurali non viene considerata la trattativa privata come forma di aggiudicazione della concessione e si rinvia alle specifiche dell’art.7 del Dlgs157/95 per un suo eventuale utilizzo obbligato. asta licitazione progetto N.B.

17 LICITAZIONE DOCUMENTAZIONE DESCRITTIVA CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO STIMA DEI COSTI COMPLESSIVI  Discreta conoscenza della realtà territoriale e di servizio  Buona conoscenza giuridico-amministrativa  Sufficiente aggiornamento tecnico scientifico  Discreta capacità progettuale  Obiettivi ben definiti Si rende necessaria la predisposizione di adeguata documentazione relativa ai dati base per l’effettuazione dei servizi in concessione quali: Elenchi demografici - Planimetrie e stradari - Quantitativi storici di raccolta dei rifiuti – Censimento contenitori – eventuali schede descrittive dei servizi E’ necessario stimare in modo sufficientemente definito i costi complessivi di servizio (base d’appalto) sulla base: Precedenti costi di servizio, revisioni prezzi – dotazioni di bilancio aggiornate Deve essere predisposto un “forte” capitolato d’appalto dove considerare tutte le possibili variabili presenti nella gestione dei servizi, suddividendolo in vari capitoli o titoli:  Descrizione dell’appalto (oggetto della concessione)  Rapporti economici tra le parti  Obblighi della concessionaria  Vigilanza e controllo  Disposizioni generali  Descrizione dei servizi  Norme di rinvio COMMISSIONE Composizione media professionalità, composizione mista: interni + consulenti

18 PROGETTO DOCUMENTAZIONE DESCRITTIVA CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO STIMA DEI COSTI COMPLESSIVI  Discreta conoscenza della realtà territoriale e di servizio  Obiettivi ben definiti  Sufficiente conoscenza giuridico-amministrativa  aggiornamento tecnico scientifico non necessario  capacità progettuale pressochè nulla Si rende necessaria la predisposizione di adeguata documentazione relativa ai dati base per l’effettuazione dei servizi in concessione quali: Elenchi demografici - Planimetrie e stradari - Quantitativi storici di raccolta dei rifiuti – Censimento contenitori – eventuali schede descrittive dei servizi E’ necessario stimare in modo discretamente definito i costi complessivi di servizio (base d’appalto) sulla base: Precedenti costi di servizio, revisioni prezzi – dotazioni di bilancio aggiornate Deve essere predisposto un capitolato “aperto” dove consentire l’inserimento degli elementi progettuali:  Descrizione dell’appalto (oggetto della concessione)  Rapporti economici tra le parti  Obblighi della concessionaria  Vigilanza e controllo  Disposizioni generali  Norme di rinvio COMMISSIONE Composizione elevata professionalità, prevalentemente esterna

19 DOCUMENTAZIONE DESCRITTIVA CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO STIMA DEI COSTI COMPLESSIVI  Ottima conoscenza della realtà territoriale e di servizio  Obiettivi ben definiti  Buona conoscenza giuridico-amministrativa  Indispensabile aggiornamento tecnico scientifico  Elevata capacità progettuale Si rende necessaria la predisposizione di adeguata documentazione relativa alla descrizione dei servizi in concessione quali: Schede descrittive d’analisi dei servizi - Elenchi demografici - Planimetrie e stradari - Quantitativi storici di raccolta dei rifiuti – Censimento contenitori – E’ necessario stimare in modo puntuale i costi complessivi di servizio (base d’appalto) sulla base: Specifiche analisi di costo Deve essere predisposto un capitolato “rigido”come per la licitazione, ma con uno specifico e dettagliato capitolo relativo alla descrizione dei servizi  Descrizione dell’appalto (oggetto della concessione)  Rapporti economici tra le parti  Obblighi della concessionaria  Descrizione dei servizi  Vigilanza e controllo  Disposizioni generali  Norme di rinvio ASTA COMMISSIONE Composizione semplice, prevalentemente interna

20 LICITAZIONEPROGETTOASTA ProgettualitàMediaNullaElevata Costi garaMediElevatiBassa Gestibilità di garaNormaleComplessaSemplice ObiettiviSuff. definitiBen definitiDefiniti Costi servizioSuff. programmabiliNon programmabiliProgrammabili CapitolatoNormaleGenericoParticolareggiato Gestibilità contratt.BuonaSufficienteElevata ConflittualitàMediaElevataBassa Struttura controlloNormaleElevata profess.Normale

21 CAPACITA’ FINANZIARIE CAPACITA’ TECNICHE Situazione economica Situazione finanziaria Analisi dei bilanci con riferimento alle voci: Entità del capitale sociale Andamento del fatturato annuo Incidenza del personale Ammortamenti Utile d’impresa Certificazioni bancarie REQUISITI NORMATIVI Capacità strutturale Requisiti aggiuntivi Affidabilità operativa Numero dei comuni serviti Bacino d’utenza complessivo Durata dei contratti Tipologia dei servizi erogati Numero di dipendenti Descrizione dei mezzi Staff tecnico aziendale Possesso o gestione di impianti Contratti di conferimento Collaborazioni tecniche Ricerche e progetti Certificazioni ISO/EMAS Iscrizione all’ALBO NAZIONALE Requisiti giuridici

22 A corpo A misura Il Concessionario verrà retribuito sulla base dei servizi erogati indipendentemente da quanto sia il suo risultato effettivo Il Concessionario verrà retribuito sulla base del risultato effettivo La retribuzione avverrà con il riconoscimento di un “canone” per ogni servizio espletato (mensile o annuo) indipendente dai quantitativi raccolti e tale corrispettivo risulterà immodificabile nell’arco di vigenza contrattuale (fatta salva la revisione prezzi) Il Concessionario verrà remunerato sulla base dell’effettive quantità raccolte (certificate) o su parametri di misurazione rigidi (es. Km per spazzamento)ed ogni modifica del servizio comporterà una redifinizione dei corrispettivi

23 A corpo A misura Consente una programmabilità dei costi d’esercizio Non necessita di un controllo “fiscale” dei servizi E’ indipendente dall’apporto diretto dell’utenza Facilità di predisposizione degli atti amministrativi Non consente una programmabilità di nuovi servizi o variazione degli stessi Può portare a diseconomie Non “premia” l’apporto diretto dell’utenza Non permette un controllo della concessionaria Consente una programmabilità dei servizi e delle sue modifiche Controllo effettivo della concessionaria e dei flussi Possibilità del riconoscimento dall’apporto diretto dell’utenza Facilita le modifiche “ambientali” ed “economiche” dell’appalto in corso d’opera Non consente una dettagliata programmabilità di costi d’esercizio Necessita di un controllo assiduo e specifico E’ strettamente legato alla risposta diretta dell’utenza Complica i percorsi amministrativi Richiede una “forte”struttura interna

24

25

26 PENALITÀ La mancanza di effettuazione di un servizio, oltre all’obbligo del recupero dello stesso, deve prevedere una penalità dimensionata al costo della mancanza e non a parametri fissi da applicare solo in casi non dimensionabili POSSIBILITÀ DI RESCISSIONE UNILATERALE E’ necessario inserire un apposito articolo che preveda la possibilità di una rescissione unilaterale, anche parziale, in caso di gestione “diversa”riconoscendo unicamente il mancato ammortamento dei mezzi e il mancato utile aziendale. APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA SULLA SICUREZZA E’ necessario dare applicazione della normativa in materia di sicurezza (L.626/94) chiedendo specificatamente il POS relativo al contratto e nel caso di subappalto è necessario verificare se è necessaria la nomina di un Coordinatore della sicurezza e redazione del relativo Piano di Coordinamento (L.494/96) CONTROLLO DEL PERSONALE E’ necessario verificare il rispetto del regolare trattamento del personale dall’applicazione del CCNL e delle posizioni contributive, il possesso dei DPI e della relativa formazione. VERIFICA DEGLI IMPIANTI TERMINALI Se non è previsto un rapporto diretto comune-impianto è necessario verificare gli impianti terminali indicati dalla concessionaria; attraverso trasmissione in copia della autorizzazione (non comunicazione) ed eventuale sopralluogo.

27 COLLABORAZIONE E’ opportuno istituzionalizzare il rapporto di collaborazione tra l’ente e la concessionaria, attraverso anche la costituzione un tavolo tecnico permanente a cui delegare anche eventuali contenziosi. POSSIBILITÀ DI PREDETERMINARE I COSTI EXTRACONTRATTUALI Introdurre ad integrazione del capitolato un Elenco Prezzi Unitari (in similitudine ai LLPP) ove, se necessario, ricorrere in caso di istituzione di nuovi servizi o di interventi extracontrattuali. REPORT DI SERVIZIO E’ necessario vincolare la concessionaria alla produzione di documentazione, o ad un sistema di certificazione, dei servizi svolti per una ufficializzazione dei controlli ed acquisizione di informazioni per il rapporto con l’utenza e gli enti di controllo. RAPPORTO CON L’ UTENZA E’ necessario creare un sistema di rapporto anche diretto con la concessionaria da parte dell’utenza per reclami, informazioni e chiarimenti attraverso un numero verde o un sito web o una casella di posta elettronica. Si evita la congestione degli uffici comunali (oppure istituzione dello sportello rifiuti) REVISIONE PREZZI Se è possibile evitare l’introduzione di diabolici meccanismi di revisione prezzi è sufficiente il riconoscimento della variazione ISTAT a far tempo dal secondo anno di servizio. Unica variazione prevedibile è il maggior costo unitario del trasporto in caso di modifica della destinazione terminale dei rifiuti E’ opportuno garantire una “forte” immagine del servizio attraverso l’uso di attrezzature nuove (contratti quinquennali) o seminuove (contratti inferiori ai cinque anni) personalizzati e con elevato grado di manutenzione e decoro. VISIBILITÀ ED IMMAGINE

28 GESTIONE ECONOMICA Contratti Tariffa Convenzioni Contributi

29 ENTRATEUSCITE CANONI O CORRISPETTIVI ALLA CONCESSIONARIA TARIFFA DI CONFERIMENTO AGLI IMPIANTI COSTO GESTIONALE INTERNO (struttura ecologia) COSTO GESTIONALE ESTERNO (consulenze) INVESTIMENTI STRUTTURALI (piattaforma) INVESTIMENTI ATTREZZATURE (contenitori) INFORMAZIONE (comunicazione, corsi, ecc.) Pertinenze dirette Pertinenze indirette COSTI DI RISCOSSIONE TARIFFE GESTIONE CONTENZIOSO COSTO GESTIONALE INTERNO (struttura tributi) COSTO GESTIONALE ESTERNO (consulenze) INVESTIMENTI STRUTTURALI (software-hardware) INFORMAZIONE (comunicazione) Pertinenze dirette Pertinenze indirette TARIFFA SMALTIMENTO RIFIUTI CORRISPETTIVI PER SERVIZI A DOMANDA CORRISPETTIVI PER SMALTIMENTO RIFIUTI SPECIALI NON ASSIMILATI CONTRIBUTI CONAI VENDITE DI FRAZIONI RECUPERABILI ACCERTAMENTO EVASIONE TARIFFARIA CONTRIBUTI PROVINCIALI FINANZIAMENTI REGIONALI CONTRIBUTI E SPONSORIZZAZIONI Art.49 Comma 4 BIS Dlgs 22/97 – Art.8 DPR 158/99 Da inviare all’Osservatorio Nazionale sui rifiuti due anni prima dell’applicazione della tariffa.

30 Metodo normalizzato Comma 5, art 49 DLgs 22/97 – DPR 158/99 Comma 1 bis e16, art 49 DLgs 22/97 Sperimentazioni Partendo dal piano finanziario e da una anagrafe dettagliata è possibile, attraverso parametri statistici, determinare l’ammontare della tariffa in base alla tipologia insediativa e alla superficie occupata dall’utenza stessa. L’utilizzo della divisione dei costi in parte fissa e variabile e l’applicazione dei coefficienti di produzione tra una range minimo/massimo consente una legittima variabilità della tariffa e permette di modificare la struttura contributiva (da tassa a tariffa)anche attraverso un percorso graduale nel tempo. Viene consentito ai Comuni la possibilità di sperimentare forme di applicazione tariffaria “difformi” totalmente o parzialmente dal metodo normalizzato. Le prime esperienze in Italia stanno dimostrando quanto la tariffa debba essere vincolata al rapporto quantità/qualità del rifiuto conferito dall’utenza e costi effettivi di servizio.

31