Gli alunni e i genitori del IV Circolo Didattico di Gela plesso Albani Roccella Via Fuentes In collaborazione con presentano.

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Transcript della presentazione:

Gli alunni e i genitori del IV Circolo Didattico di Gela plesso Albani Roccella Via Fuentes In collaborazione con presentano

Prepariamoci al Teatro… …riscoprendo le nostre Radici

Gruppo di progetto Insegnanti: Barbiera Luigia Castellano Calogera Farruggia Adele Navarra Giuseppa Riccobene Angela Sciascia Rosaria Esperto esterno Guglielmo Greco

Dialetto Siciliano

Siciliano occidentale Il dialetto siciliano ebbe origine dal latino medievale. I dialetti si possono dividere in tre zone: L’uso del siciliano è molto diffuso sia come lingua familiare che come lingua conviviale tra persone in stretta relazione. Siciliano occidentale Siciliano centrale Siciliano orientale

Grandi autori Bufalino Pirandello Verga Capuana Camilleri

“Un populu, Diventa poviru e servu Quannu ci arrobbanu a lingua Addutata di patri: È persu pi sempri!!” Ignazio Buttitta

Proverbi Fai bene e scordalu, fa mali e pensaci (se fai bene dimenticalo, se fai male pensaci) Morsi ‘u figghozzu, finiu ‘u cumparatu (morto il figlioccio, finito il comparato) Bon tempu e bruttu tempu un dura tutto ‘u tempo (Buon tempo e brutto tempo non dura tutto il tempo) Cu tempu spetta, tempu perdi. (chi tempo aspetta, tempo perde) A cummurità fa l’omu vili. (la comodità fa l’uomo pigro) A mamma amurusa capisci a figghia muta. (La mamma amorosa capisce la figlia muta) Cu beddra voli pariri, assà guai av’a patiri! (Chi bella si vuole fare pene e guai deve sopportare) Arbulu di beddru vidiri e frutti nenti. (Albero bello a vedersi ma non produce frutti)

Filastrocche Luna luna Luna, luna, luna. Di lu celu sì patruna, Unni vai a tali banni Mi saluti San Giovanni. San Giovanni a la marina Mi saluti Catirina. Catirina Catirina, Catirina Catirina Cu t’à desi sta Catirina? Mi la resi lu Signuruzzu La Matri di Diu e San Giusippuzzu. Chi? Chi? Chicchirichì Sutta u lettu ci nne trì E cu tia fannu quattru Tu si u sceccu e iu ti cacciu E ti cacciu cò vastuni Tu si u sceccu e iu u patruni

Conte Ciccu villutu, sonami lu mutu. Sonamillu beni, Ca l’angilu veni. Veni di Roma; Porta ‘na cruna, Di centucinquanta; La picurina canta. Canta lu gaddru, Affacciatu a la finestra, Cu trì palummi ‘ntesta… Bì, ba N’esci fora e vola ccà! Luna lunedda Fammi na cudduredda, Fammilla bedda ranni Ci la portu a San Giuvanni, San Giuvanni non la voli, Ci la portu a san Nicoli, San Nicoli si la pigghia, Ci la duna a li cunigghia Li cunigghia scala scala, Ci rumperu la quartara, La quartara china di meli Viva, viva San Micheli, Olè.

Il canto viene con noi e ci accompagna dalla culla alla bara Giuseppe Pitrè

Canti popolari

Piccolo zibaldone Nturciniari avvolgere Abbaffarisi accovacciarsi Ogghiu olio Pinnularu palpebra Quasetta calza Rraccamari ricamare Sparagnu risparmio Trubbula torbido Ùmmira ombra Vanniari parlare a gran voce Zzàara zagara Abbaffarisi accovacciarsi Bbabbiari prendere in giro Cavaddiari galoppare Ducazioni educazione Esiliu asilo Filina ragnatela Gargiata schiaffone Iurnata giornata Lagnusia pigrizia Marrùggiu manico

Folklore

Prepariamoci al teatro…

Scuola serale

A Gela (dialetto gelese) Gela nostra bedda e ‘nginiusa Di mari e di campagna circundata, Antica terra forti e gluriusa Tesori tu n’hai n’quantità. Gela, Gela si meravigghiusa Pitroliu, mari e scavi Su la ricchizza to. Da seculi t’affacci a sta cullina E guardi ‘ntornu maistusa e bedda Ca pari, sull’unuri, ‘na regina Taliati foristeri chi c’è cca.