Tettonica delle placche

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Tettonica delle placche

Tettonica delle placche o tettonica a zolle e‘ il modello sulla dinamica della terra. Già da parecchio tempo prima della grande intuizione di Alfred Wegener ( F. Bacon nel 1620 e Buffon circa un secolo dopo) si erano notate le quasi perfette corrispondenze tra le coste atlantiche dell’America meridionale e quelle occidentale dell’Africa e le grandi somiglianze tra la flora e la fauna dei due lontani continenti, nonché alcune rispondenze di carattere litologico: da queste osservazioni nacque l’ipotesi che le due masse fossero state unite in un lontano passato. La formulazione scientifica di questa ipotesi è opera di Alfred Wegener: nel suo libro “La formazione degli Oceani e dei Continenti” (1915) espone la sua teoria sulla Deriva dei Continenti .

Circa 200 milioni di anni fa tutti i continenti erano riuniti in un’unica massa continentale, che Wegener chiamò Pangea, circondata da un unico grande Oceano, la Pantalassa ( i due termini derivano dal greco antico, dove παν significa tutto, γή significa Terra e θαλασσα significa Mare). Questo super – continente si sarebbe in seguito fratturato; i diversi frammenti, come enormi zatteroni, sarebbero andati alla deriva, allontanandosi l’uno dall’altro, fino ad occupare la posizione attuale.

. Lo studioso portò prove a favore della sua teoria, come - le analogie di flora e fauna, - la corrispondenza tra le coste, - i resti paleontologici ( Mesosaurus, rettile vissuto circa 250 milioni di anni fa sia in Africa che in Sudamerica, privo di strutture che potessero permettere la capacità natatoria), - la continuità geologica di strutture rocciose africane e sudamericane, ma il nodo fondamentale, rimasto sempre senza risposta, fu l’individuazione del motore dello spostamento e, proprio su questo fu duramente attaccato dall’ambiente scientifico legato alla Geologia. Wegener morì nel 1930 senza essere riuscito a dimostrare in modo definitivo la fondatezza della sua ipotesi. Naturalmente Wegener ebbe anche dei sostenitori: tra questi il grande geologo Suess e lo svizzero Argan, il quale, basandosi proprio sull’ipotesi di Wegener, fornì una rivoluzionaria spiegazione della formazione del sistema alpino-himalayano; esso sarebbe nato dal poderoso scontro di due masse continentali alla deriva, Laurasia e Gondwana.

Anello di fuoco Il terreoto è stato il peggior terremoto della storia del Giappone, ed uno dei cinque più grandi terremoti che sia mai stato registrato nel mondo. Un muro di 10 metri di acqua ha spazzato via tutto fino a 6 chilometri nell’entroterra. Auto e case sono stati spinte dall’acqua come se fossero giocattoli per bambini. Dalla scossa iniziale, ci sono state più di 100 scosse di assestamento di magnitudo 5.0 o maggiore. Non si sa quanto sarà alto il numero dei morti alla fine. Grandi aree di terra sono ora completamente sotto l’acqua e 4,4 milioni di famiglie nel nord-est del Giappone non hanno energia elettrica.

Se non avete mai sentito parlare del “Ring of Fire“, ora sarebbe il momento ideale per iniziare a conoscerlo. Il “Ring of Fire” o Anello di Fuoco, è una zona dove un gran numero di terremoti ed eruzioni vulcaniche si verificano nel bacino del Pacifico. In 40.000 km a forma di ferro di cavallo, sono associati una serie quasi continua di fosse oceaniche, archi e cinture vulcaniche e movimenti delle placche terrestri. Circa il 90 per cento dei terremoti nel mondo si verificano lungo l’Anello di Fuoco. Circa il 75 per cento dei vulcani del mondo si trova lungo l’Anello di Fuoco. I più devastanti terremoti ed eruzioni vulcaniche sono avvenuti proprio in questa zona negli ultimi anni: - lo tsunami del 26 dicembre 2004 causato da un grande sisma in Indonesia - il terremoto di 8,8 m che ha colpito il Cile centrale lo scorso febbraio 2010 - il grande terremoto che il mese scorso ha devastato Christchurch in Nuova Zelanda- i vulcani della Kamchatka in Russia che dalla fine dello scorso anno sono in continua eruzione

La faglia di sant‘andrea La faglia di Sant'Andrea (in inglese, San Andreas Fault) è una faglia geologica che si estende per 1287 km attraverso la California, tra la placca nordamericana e la placca pacifica. È famosa per i devastanti terremoti che si sono verificati nelle sue immediate vicinanze. La faglia fu individuata per la prima volta nella California settentrionale nel 1895 da Andrew Lawson, professore di Geologia dell'Università di Berkeley, che la chiamò così a partire da un piccolo lago, la Laguna de San Andreas, situato su una valle formata proprio dalla faglia a sud di San Francisco. Dopo il terremoto di San Francisco del 1906, Lawson scoprì anche che la faglia di Sant'Andrea è tesa in particolare nella California meridionale.