LE RICORDANZE Gianluca Fiorentino Luca Giordano Martina Laezza Fabrizio Maglione Ennio Maione Alessandro Rocco Giorgio Sartorio.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Poesia multimediale Introduzione
Advertisements

e il naufragar m’è dolce in questo mare
Un addio trionfante.
GIACOMO LEOPARDI Giacomo Leopardi, nacque nel 1798 a Recanati, cominciò gli studi sotto la guida di Precettori privati, rivelando un ingegno eccezionalmente.
Essere donna.
Giacomo Leopardi Dalle Operette ai Canti “pisano-recanatesi”
Giacomo Leopardi ( ) Recanati.
Giacomo Leopardi Nasce a Recanati (Marche) nel 1798.
IL RITIRO E’ ARTICOLATO IN QUESTA MANIERA
Giovanni Pascoli la poesia delle piccole cose.
SEMPRE CARO MI FU QUEST’ERMO COLLE,
A Silvia di Giacomo Leopardi.
GIACOMO LEOPARDI.
“Per far crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”
Il piccolo principe Di Antoine de Saint Exupéry.
Esistevano milioni di stelle nel cielo
IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI
Per te … tutto il bene del mio cuore!.
La cosa più bella Saffo: Nuovi valori.
GIACOMO LEOPARDI.
Gli occhi del cuore..
Giacomo leopardi Vita ed opere.
Uscire con un altra donna
Gandhi, uomo sempre occupato, risparmiò alcuni minuti al giorno
LE RICORDANZE di Giacomo Leopardi IIIa parte.
Di GIACOMO LEOPARDI PASSERO SOLITARIO.
Poesie di Nazim Hikmet.
Trieste.
Giacomo Leopardi Recanati 1898 – Napoli 1837
 .
Stella magica d’oriente, io ti invoco, traccia il cammino
14° QUADRO GESU E DEPOSTO NEL SEPOLCRO (Annuncio: Pasquale 5°)
La speranza di pure rivederti 1937
Giacomo Leopardi: “L’Infinito”.
GIACOMO LEOPARDI (1798, RECANATI – 1837, NAPOLI)
Per riflettere sulla dislessia
VIVIAMO INSIEME Come comunità IL natale di gesù.
LE RICORDANZE di Giacomo Leopardi Ia parte.
La capra 1.
Giacomo Leopardi 1798 – 1837.
LE RICORDANZE di Giacomo Leopardi II a parte LE RICORDANZE di Giacomo Leopardi II a parte.
LA VITA FUGGE, ET NON S’ARRESTA UN’HORA
Rerum vulgari fragmenta.
Questa mattina mi sono svegliato e mi sono sentito così riposato… Era da tanto che non mi sentivo così bene…
Canto Notturno di un Pastore Errante dell’Asia
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
A Silvia Giacomo Leopardi Presentata da: Marika Compagnone
IL SABATO DEL VILLAGGIO
Fotografie ed Arrangiamento Musicale realizzati da:
Gaia Affinito Sabrina Carrelli II A L.S.
A SILVIA Di Giacomo Leopardi.
NESSUNO ESCLUSO.
Parafrasi a Silvia.
A SILVIA Giacomo Leopardi.
ANALISI TESTO Giacomo Leopardi L'Infinito
Silvia, ti ricordi ancora quel periodo della tua vita quando la bellezza si rifletteva nei tuoi occhi che esprimevano gioia e pudore e tu lieta e carica.
Silvia, ricordi ancora il tempo della tua vita mortale, quando la bellezza splendeva nei tuoi occhi ridenti e sfuggenti, e tu, lieta a e pensosa stavi.
Parafrasi a Silvia Tromboni Alessandro.
Se pensi di perdere tempo leggendo questo messaggio, sei in errore. Ti commuoverai e forse piangerai. Questo fatto é vero e emozionante.
A Silvia Di Giacomo Leopardi.
Tra i paesaggi dei due componimenti se ne estende un terzo, nel quale i piani temporali possono arrivare a confondersi e a fondersi, ma pure a sintetizzarsi.
«IL PASSERO SOLITARIO»
A cura della prof.ssa Maria Isaura Piredda
Giovanni Pascoli, Myricae
Letteratura e Filosofia Un percorso tematico su testi di scrittori e filosofi del Novecento.
Istituto Comprensivo “Filippo De Pisis” Ferrara Concorso “Memorie e ricordi: tracce, parole, segni” classe 1B
Giuseppe Ungaretti FRATELLI.
DANTE E L’ESPERIENZA DELL’AFFETTO In quella parte di libro de la mia memoria dinanzi a la quale poco si potrebbe leggere, si trova una rubrica la quale.
Giacomo Leopardi L’ infinito.
Istituto scolastico Quirino Maiorana Classe 3I Cariotti Orazio Christian Tesin a L’infanzia e l’adolescenza in una prospettiva interdisciplinare.
Transcript della presentazione:

LE RICORDANZE Gianluca Fiorentino Luca Giordano Martina Laezza Fabrizio Maglione Ennio Maione Alessandro Rocco Giorgio Sartorio

"Vaghe stelle dell'orsa..."

"...in questo natìo borgo selvaggio..."

"...il sol che nasce su romita campagna..."

"E sebben voti son gli anni miei, sebben deserto, oscuro il mio stato mortal, poco mi toglie la fortuna, ben veggo."

"...e lungamente mi sedetti colà su la fontana pensoso di cessar dentro quell'acque la speme e il dolor mio..."

"...Fugaci giorni! A somigliar d'un lampo son dileguati.

"O Nerina! E di te forse non odo questi luoghi parlar?"

ANALISI

INTRODUZIONE Questo canto fu composto a Recanati dal 26 agosto al 12 settembre 1829, dieci mesi dopo il suo ritorno da Firenze e sedici mesi dopo la composizione di A Silvia, e fu pubblicato per la prima volta in Firenze nel 1831. Per il personaggio di Nerina alcuni critici ipotizzano la figura di Teresa Fattorini altri, come Piervirgili in Nuovi documenti, ipotizza per primo che si tratti di Maria Belardinelli, recanatese, nata da famiglia contadina il 15 novembre 1800 e stabilitasi in Recanati nel 1821 con la famiglia. "Le finestre della casupola da lei abitata" scrive il Mestica "stavano quasi di fronte a quelle della camera da letto di Giacomo, guardanti a settentrione verso il carro di Boote. Era una biondina candidissima, come la Nerina Galatea di Virgilio, e morì il 3 novembre 1827 circa un anno avanti all'ultima tornata di Giacomo a Recanati".

CONTENUTO 1° strofa: (vv 1-27) ricordi della vita giovanile e confronto col presente 2° strofa: (vv 28-49) invettiva contro Recanati 3° strofa:(vv 50-76) rapporto tra i ricordi, il presente e la visione filosofica della condizione umana; 4° strofa(vv 77-103) contrasto da speranze della gioventù e della sua vita; 5° strofa: (vv 104-118) legame tra condizione presente e condizione giovanile, rimpianto; 6° strofa: (vv 119-135) parabola universale, vita priva di piaceri; 7° strofa :(vv 136-173) figura di Nerina, confronto tra presente e passato.

GRANDI IDILLI Dal pessimismo storico a quello cosmico Risorgimento Dal pessimismo storico a quello cosmico Consapevolezza del vero Riflessione universale sulla giovinezza e sulla morte Equilibrio tra «vero» e «caro immaginar» Assenza del titanismo Innovazione metrica Linguaggio del vago e indefinito

TEMI Il tema fondamentale, che è anche il titolo del canto, è la ricordanza del passato in correlazione alla visione del presente: Tematicamente simile ad "A Silvia"; 7 stanze con pensieri differenti. I temi rispecchiano i "Grandi Idilli": elegìa della giovinezza, ovvero la vita che si presenta pura al ragazzo; elegìa della speranza, ossia un inganno dell'età giovanile; contemplazione dell'amore nella figura di Nerina; critica di Recanati, rabbia dettata dall'insoddisfazione del proprio isolamento.

RITMO E FIGURE FONETICHE Il ritmo è calmo e meditato, spezzato da enjambements. Il linguaggio è armonioso, scandito da: Allitterazioni: |l| |r| |m| |n|, |e| vv 4-6-9-14-15: «Ascoltando il canto della rana rimota alla campagna» (v 12-13) Iterazioni: vv 7 "quante immagini... Quante fole" vv 57-58 "dolce...dolce"; Anafore: vv 160, 164,168 " o Nerina". I timbri non gradevoli laddove è presente una riflessione amara: "strani" vv 31.

FIGURE SEMANTICHE E SINTATTICHE Prosopopea: "Vaghe stelle dell'orsa" v 1: mondo idillico e protetto, vago e indefinito; Analogia : "l'età verde" v 28: giovinezza; Enumerazione: "Qui passo gli anni, abbandonato, occulto, senz'amor, senza vita" (vv 38-39): sofferenza, critica di Recanati; Iperbole: "Che pensieri immensi" (v 19): speranze; Apostrofi :" O speranze, speranze" (v 77): speranza, " O Nerina" (v 136): amore cosciente dei sentimenti; Ossimoro: " la speme e il dolor mio" (v 109): speranza e dolore, termini inscindibilmente legati; Ipallage : "sul conscio letto, dolorosamente " (v114): conosceva le sue sofferenze, esempio dell'arido vero; Interrogazioni: " E di te forse non odo questi luoghi parlar?" (intera strofa): assenza di Nerina, perdita irrecuperabile delle illusioni giovanili. Lo stile è ipotattico, con la prevalenza del polisindeto, che evidenzia l'affollarsi dei ricordi. È presente un registro semplice arricchito da un lessico ricercato e locuzioni peregrine.

CONSIDERAZIONI Inganno, conforto effimero ed evidente illusione Contrasto tra realtà e illusione Ricordi del «Caro tempo giovanil» Inganno, conforto effimero ed evidente illusione Felicità e serenità Ritorno al borgo natio Impossibile ritrovare innocenza e mancanza di consapevolezza dei limiti della vita Illusione Capacità di immaginare perduta conl’età adulta Esperienza insegna che l’esistenza è tristezza e la speranza è vana

CONSIDERAZIONI Elegia (componimento poetico di carattere nostalgico) Pensiero della morte come unico sollievo Avvicinarsi del crepuscolo Alla giovinezza, alla speranza e a Nerina Critica aspra e sferzante contro il popolo ignorante che lo deride ed esclude Sensazione d’aver vissuto d’inganni, sconforto, tristezza e senso di inutilità Nerina è personificazione dell’amore finito e della giovinezza perduta Invettiva contro Recanati Il senso dell’esistenza è negato dalla realtà