Adesione e comunicazione con le altre cellule dello stesso tessuto Le cellule dei tessuti sono circondate dallo spazio extracellulare ripieno di liquido extracellulare (molto diverso per composizione e concentrazione di soluti rispetto al citoplasma) Esse sono ancorate tra loro da strutture (i desmosomi) formate da specifiche proteine di membrana. In qualche caso è necessario che le cellule aderiscano tra loro in modo stretto (giunzione occludente) in modo che il tessuto formi una barriera (ad esempio la barriera emato-encefalica) Le cellule del medesimo tessuto comunicano tra loro attraverso strutture molto più grandi dei canali ionici, le giunzioni serrate (o giunzioni comunicanti o gap junction) Esse sono veri e propri ponti citoplasmatici che permettono il passaggio di piccole molecole organiche come aminoacidi o monosaccaridi
Il citoscheletro All’interno della cellula esiste un complesso di strutture proteiche chiamato collettivamente citoscheletro che assolvono a diverse importanti funzioni Da forma e resistenza meccanica alla cellula raccordandosi con la membrana plasmatica e il sistema delle membrane Mantiene nella giusta posizione gli organuli citoplasmatici Alcuni elementi del citoscheletro fungono da vie per il trasporto di molecole e organuli È implicato nel movimento (specie negli unicellulari) del citoplasma e di ciglia e flagelli Svolge un ruolo chiave nella divisione cellulare
Il citoscheletro è composto da tre diversi tipi di strutture Mictrotubuli (Ø 20 nm) Motilità cellulare Forma della cellula Movimento dei cromosomi e degli organuli Ruolo nel funzionamento di ciglia e flagelli Trasporto assonale Microfilamenti (Ø 5 nm) Scorrimento del citoplasma Movimento ameboide Divisione cellulare Filamenti intermedi (Ø 8-12 nm) (nel neurone prendono il nome di neurofilamenti) Supporto strutturale
Filamenti intermedi (cheratine) Microtubuli (α e β tubulina) Microfilamenti (actina)
Microtubuli e microfilamenti cambiano velocemente forma grazie ai processi di polimerizzazione e depolimerizzazione (ad esempio nel movimento ameboide). Al contrario i filamenti intermedi sono stabili nel tempo. In alcuni processi degenerativi, come ad esempio nella demenza di Alzheimer, gli elementi del citoscheletro proliferano fino a far morire la cellula e poi rimangono a lungo dopo la morte cellulare ( la cosiddetta placca di neurofibrilla)