Il Corpo. E il Sangue... Testo: Mc 14, Musica: Albinoni. Concerto nº 10 in Fa. Larghetto. Gesù ci dona se stesso così come Lui è: José Antonio Pagola. “Gesù: Approccio storico”.
Come ci dicono gli esegeti, quella “ultima cena” fu solo la ultima di una lunga catena di pranzi e cene che Gesù era solito celebrare con ogni tipo di gente. Il modo di fare di Gesù fu sorprendente e scandaloso. Gesù non seleziona i commensali. Si siede a tavola con i pubblicani, lascia che si avvicinino le prostitute, mangia con gente impura ed emarginata, esclusa dall’Alleanza con Dio. Li accoglie non come moralista, ma come amico. La sua tavola è aperta a tutti, senza escludere nessuno. Il suo messaggio è chiaro: tutti hanno un posto nel cuore di Dio. José Antonio Pagola. Il cammino aperto da Gesù
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». All’apparenza sembra che siano i discepoli a prendere l’iniziativa, a interessarsi del tema. In realtà è Gesù che si anticipa e ha tutto previsto...
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?". Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.... Una casa in Gerusalemme dove sono forestieri, una sala preparata, una persona che li metterà in contatto con il padrone. Seguendo le istruzioni di Gesù, fidandosi di Lui, si trova tutto ciò di cui si ha bisogno. Cenacolo
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Gesù si identifica con il pane, dice che è pane. Noi forse siamo più portati a pensare e a dire che il pane è Gesù invece di dire che Gesù è pane, come dice Lui. Gesù è l’anfitrione. Condividere la mensa è il grande simbolo della convivenza, della riconciliazione, dell’inclusione. I banchetti sono la miglior metafora del Regno. Durante la sua vita Gesù approfittò dei momenti dei pasti per trasmettere i suoi insegnamenti: il suo concetto di Regno, il modo di agire di quanti vogliono essere suoi discepoli, la sua immagine del Padre. Tutto quanto è necessario per darci vita, perché diamo vita, per farci partecipi della sua vita.
Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». Il pane che si spezza e si condivide, il calice di vino che si versa, riassumono il significato della vita di Gesù: una vita donata, una vita per gli altri. E’ quello che ci raccomanda quando dice: “Fate questo in memoria di me”. Non vuol dire di ripetere come una abitudine alcune parole e alcuni gesti che non impegnano né trasformano la vita. E’ un invito a seguirlo, a essere disposti la lavare i piedi, a non escludere né scomunicare nessuno e a essere pane, vino, luce, pace per il mondo, a contagiare speranza. Come Lui.
« Dà da mangiare a colui che è moribondo per fame, perché se non gli avrai dato da mangiare, lo avrai ucciso » Vaticano II - G.S. 69
Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Con la fine della cena non finisce nulla, tutto comincia. E’ il momento di trasformare in vita il messaggio e la raccomandazione di Gesù. Identificandoci con la sua mentalità, le sue preferenze, le sue opzioni, il suo modo di agire, per costruire un mondo più giusto, più umano, più solidale, dove le persone vivano con dignità e siano felici. Si tratta di prolungare il fascino di uno stile di vita come il suo. Monte degli Ulivi
Questo è il mio corpo. Il mio corpo trionfante nei vostri corpi gloriosi. Il mio corpo maltrattado nei vostri corpi torturati. Il mio corpo vigoroso nei vostri corpi gagliardi. Il mio corpo degradato nei vostri corpi malaticci. Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue. Il mio sangue vigoroso nel vostro sangue veemente. Il mio sangue versato nel vostro sangue sparso. Il mio sangue vivificante nel vostro sangue rinnovato. Il mio sangue offeso nel vostro sangue disprezzato. Il mio corpo è pane: una grossa pagnotta benedetta. Un corpo di farina di un altro sacco. Il mio sangue è vino: un sangue versato come vino generoso. Riserva speciale. Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.