Il test di Turing a cura di Viola Schiaffonati
Macchine e pensiero Il sogno delle macchine intelligenti Tradizione filosofico-scientifica La nascita dell’intelligenza artificiale (1956) “The study is to proceed on the basis of the conjecture that every aspect of learning or any other feature of intelligence can in principle be so precisely described that a machine can be made to simulate it.” [McCarthy 1955]
Da dove cominciare ... Test di Turing come punto di avvio del dibattito Computing Machinery and Intelligence, 1950 Il gioco dell’imitazione e le possibili obiezioni Alcuni riferimenti al dibattito seguente Non tutti esplicitamente contenuti in Turing Ma scaturiti dalle discussioni nate da Turing
... e come continuare Due possibili interpretazioni del test di Turing Il test del gioco dell’imitazione originale e la versione standard del test di Turing Quali conseguenze per valutare l’intelligenza
Le macchine possono pensare? Problema di definire i termini Macchina Pensare Nessuna risposta univoca Sostituire la prima domanda con un’altra connessa alla prima ed espressa in modo non ambiguo Nuova forma del problema descritta nei termini di un gioco
Il gioco dell’imitazione Tre protagonisti Un uomo (A), una donna (B), un interrogante (C) C in una stanza separato da A e B che conosce come X e Y Obiettivo di C: determinare quale delle due persone sia l’uomo e quale la donna attraverso domande Obiettivo di A: ingannare C e indurlo a sbagliare l’identificazione Obiettivo di B: aiutare C nella corretta identificazione
Le macchine possono pensare? Il test di Turing Le macchine possono pensare? sostituita con Che cosa accade se nel gioco dell’imitazione una macchina prende il posto di A? L’interrogante sbaglia altrettanto spesso in questo caso di quando il gioco è effettuato fra un uomo e una donna?
Perché una nuova domanda? Definizione precisa di un criterio di successo Demarcazione fra capacità fisiche e capacità intellettuali dell’uomo: solo le ultime considerate nel test di Turing Metodo basato su domanda e risposta: introdotti tutti i campi dell’attività umana che si vogliono considerare
Il test di Turing e l’intelligenza Due diverse interpretazioni per il test Definizione operativa di intelligenza: superare i problemi di una caratterizzazione formale Test che fornisce evidenza dell’intelligenza: nessuna misura singola dell’intelligenza Definizione convenzionale e operativa Uso metaforico del termine intelligenza
Le macchine ammesse al gioco E’ possibile pensare a computer digitali che riescano bene nel gioco dell’imitazione? Computer digitali In grado di svolgere qualsiasi operazione svolta da un computer umano Macchine a stati discreti (discrete-state machines)
Riconsideriamo la domanda Le macchine possono pensare? sostituita con E’ possibile che computer digitali con adeguata memoria, in grado di aumentare la loro velocità di azione e adeguatamente programmati, possano sostituire A nel gioco dell’imitazione, con la parte di B fatta da un essere umano?
Le due obiezioni più semplici Obiezione teologica Il pensiero visto come funzione esclusiva dell’anima immortale dell’uomo con origine divina Turing: limitazione all’onnipotenza divina Obiezione dello ‘struzzo’ Conseguenze terribili nel pensare a macchine pensanti Turing: frutto dell’idea dell’uomo superiore a tutti gli altri esseri
Altre obiezioni (1) Argomenti fondati su incapacità varie Le macchine possono fare tutto, tranne X Turing: scetticismo derivante dall’idea di macchine che effettuano solo compiti ripetitivi Obiezione di Lady Lovelace Le macchine fanno solo ciò che gli viene ordinato di fare Turing: è un errore pensare che tutte le conseguenze di un fatto si presentino alla mente simultaneamente
Altre obiezioni (2) Argomento fondato sulla continuità del sistema nervoso Impossibilità di simulare il sistema nervoso come macchina a stati discreti (non è una macchina a stati discreti) Turing: differenza non essenziale nel gioco dell’imitazione
L’obiezione matematica Limitazioni alle capacità delle macchine a stati discreti Uso di alcuni risultati della logica matematica Gödel (1931), Turing (1937) Turing Le stesse limitazioni potrebbero valere anche per l’intelletto umano Nessuna dimostrazione al proposito
Il ruolo dell’incompletezza di Gödel Lucas (1961) Primo teorema di incompletezza di Gödel come prova della falsità della spiegazione della mente come macchina Gli esseri umani possono sempre ‘uscire fuori’ dalla logica limitante per vedere se un problema abbia o meno risposta negativa
Una nuova fisica Penrose (1990) In matematica la contemplazione cosciente può permettere di stabilire la verità di una proposizione in modo non algoritmico Il cervello umano fa uso di certe qualità fisiche che inducono a pensare in modo non algoritmico In direzione di una nuova fisica
Ulteriori obiezioni e repliche Davis (1990) Fallacie nell’argomentazione di Penrose Gillies (1996) Superiorità politica degli esseri umani
L’argomento derivante dall’informalità del comportamento Comportamento umano troppo complesso per essere catturato da regole Le macchine seguono regole e non riescono a imitare il comportamento umano Turing: confusione fra regole di condotta e leggi di comportamento
Alcuni problemi Dreyfus (1972,1992): non tutti i comportamenti intelligenti si possono rendere con un sistema che ragiona logicamente Intelligenza anche senza rappresentazione esplicita di conoscenza simbolica Importanza dell’acquisizione di competenze
L’argomento della coscienza “Fino a quando una macchina non potrà scrivere un sonetto o comporre un concerto ... non potremmo accettare che la macchina eguagli il cervello, cioè che non solo scriva ma sappia di aver scritto” Turing: rischio del solipsismo L’unico modo per essere sicuri che una macchina pensa è essere quella macchina
Coscienza e intenzionalità Problema della coscienza Una macchina per essere giudicata intelligente deve essere consapevole delle proprie azioni e del proprio stato mentale Problema dell’intenzionalità Desideri, credenze e intenzioni di una macchina devono riguardare qualcosa
Searle e il problema della coscienza La stanza cinese: la corretta esecuzione di un programma non porta necessariamente alla comprensione Searle (1992) Naturalismo biologico: la coscienza è una proprietà emergente di sistemi di neuroni opportunamente programmati
Macchine che apprendono Come programmare le macchine per farle giocare in maniera soddisfacente al gioco dell’imitazione? Apprendimento evolutivo Premi e punizioni Da quali aspetti cominciare: attività astratte o attività più concrete?
Due interpretazioni per il test di Turing Sterrett (2000) propone due possibili interpretazioni per il test di Turing Test del gioco dell’imitazione originale (original imitation game test) Versione standard del test di Turing (standard Turing test) La prima offre una migliore caratterizzazione dell’intelligenza
IL TEST DEL GIOCO DELL’IMITAZIONE ORIGINALE LA VERSIONE STANDARD DEL TEST DI TURING Che cosa accade se nel gioco dell’imitazione una macchina prende il posto di A? L’interrogante sbaglia altrettanto spesso in questo caso di quando il gioco è effettuato fra un uomo e una donna? E’ possibile che computer digitali con adeguata memoria, in grado di aumentare la loro velocità di azione e adeguatamente programmati, possano sostituire A nel gioco dell’imitazione, con la parte di B fatta da un essere umano?
Un confronto IL TEST DEL GIOCO DELL’IMITAZIONE ORIGINALE LA VERSIONE STANDARD DEL TEST DI TURING Per vincere al gioco la macchina deve essere scambiata non solo per un essere umano, ma anche per una donna Per vincere al gioco la macchina deve essere scambiata per un essere umano
Il test del gioco dell’imitazione originale Possibilità per la macchina di fare meglio dell’uomo Possibilità di minimizzare le capacità dell’interrogante Finzione sia per l’uomo sia per la macchina Paragonato il livello del loro successo nel fingere di essere una donna
La versione standard del test di Turing Nessun risultato per indicare quando la macchina ha fatto meglio dell’uomo Dipendenza dei risultati del test dalle abilità dell’interrogante Finzione solo per il computer
Abilità intellettuali vs abitudini cognitive Migliore caratterizzazione dell’intelligenza con il test del gioco dell’imitazione originale Per ingannare l’interrogante sono necessarie maggiori abilità intellettuali A deve fare credere a C di essere una donna, sia nel caso che A sia un uomo sia nel caso sia una macchina Capacità di valutare l’appropriatezza delle proprie risposte
Quali vantaggi? Enfatizzare le capacità critiche del pensiero e de-enfatizzare la formazione e l’addestramento Risposte che sono cognitivamente abituali vs. risposte che richiedono riflessione Diminuire il vantaggio dell’uomo nel gioco
Conseguenze Intelligenza intesa in senso più generale e non solo umanamente e culturalmente orientata Per superare il test non è richiesto di aver vissuto una vita umana Tentativo di estrarre un pensiero ‘supercritico’ a partire da quello umano Metro di valutazione delle capacità della macchina Superamento di alcune critiche al test di Turing