Il Sistema Informativo Aziendale LAUREA SPECIALISTICA PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE APRILE 2009 Dott.ssa Bernardeschi Marta AGENZIA PER LA FORMAZIONE.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Energie Alternative un'opportunità per il privato e l'impresa
Advertisements

Costituzione dell’Osservatorio Società della Salute
1 Il Gruppo Autostrade opera nella convinzione che ladozione di politiche ambientali e sociali responsabili costituisca un investimento strategico per.
SIGNIFICATO ED USO DEI REPORTS Laurea specialistica in Scienze delle professioni infermieristiche ostetriche pediatriche EMPOLI 2006 Dott.ssa Bernardeschi.
SIGNIFICATO ED USO DEI REPORTS Laurea specialistica in Scienze delle professioni infermieristiche ostetriche pediatriche EMPOLI 2006 Dott.ssa Bernardeschi.
Il profilo di salute del Piemonte
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
LASP e il governo degli interventi di prevenzione Sala Tevere Regione Lazio Roma, 20 gennaio 2009 Domenico Di Lallo Convegno Regionale.
Sorveglianze e nuovo Piano nazionale della prevenzione Giuseppe Filippetti Ministero Lavoro, Salute e Politiche Sociali Prospettive sulluso del sistema.
ValutaPASSI Gruppo Tecnico PASSI Nazionale Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (ISS) Incontro Coordinamento Nazionale,
Piani regionali di prevenzione il sostegno del Cnesps 17 dicembre 2009.
L’utilizzo della sorveglianza PASSI in Azienda USL e in Regione
Società della Salute della Valdera Convegno R.T. del 6 marzo 2007 Profilo e Immagine di Salute della Valdera Profilo e Immagine di Salute della Valdera.
Deliberazione Giunta Regionale Toscana n. 716 del 3 agosto 2009
Strumenti e metodo per l’analisi dei bisogni
Welfare State “Sistema sociale basato sull’assunzione da parte di uno stato politico di responsabilità primarie per il benessere sociale e individuale.
Le Raccomandazioni Informare e sensibilizzare la popolazione Informare e sensibilizzare la popolazione Attivare organiche azioni di comunità Attivare organiche.
Il PUNTO di VALUTAZIONE FISIOTERAPICA
ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI di Ivrea Pinerolo Torino CORSO DI FORMAZIONE IN MATERIA DI ENTI LOCALI UNIVERSITA DI TORINO.
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Conferenza Economica della Provincia di Ravenna “ L’impresa e il soggetto pubblico per la pianificazione territoriale integrata” Alessandro Lanza PhD,
PIANO INTEGRATO DI SALUTE SALUTE MENTALE E INTERVENTO DOMICILIARE
Strategie per la salute Asl della provincia di Pavia
Il programma delle attività territoriali PAT i nodi salienti da cui muove la programmazione
La sperimentazione presso la Provincia di Pistoia Gruppo tecnico nazionale di lavoro Valutazione della Qualità dellofferta formativa dei sistemi territoriali.
NUOVO SISTEMA DI REMUNERAZIONE IL CASO DEI SERVIZI PER LE DIPENDENZE.
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NELL’ ASL DI MANTOVA
LE PRESTAZIONI SANITARIE
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema (FSE) Obiettivo 1 - Convergenza [IT051PO006]
“TWENTY TWENTY EUROPEAN POLICIES FOR MENTAL HEALTH
Legge provinciale 23 luglio 2010, n. 16
Progetto Sede territoriale Istat per la Campania
Area Innovazione Sociale 1 1 IV ConferenzaPAR Bologna, 20 gennaio 2012 Raffaele Tomba Il Bilancio sociale di ambito distrettuale Agenzia sanitaria e sociale.
Piano nazionale per la prevenzione in agricoltura e selvicoltura: ruolo del Coordinamento Tecnico Interregionale Prevenzione nei Luoghi di Lavoro Roma,
A cura di Maria Vittoria Musella Laboratorio Formativo sulla violenza maschile contro le donne Un approccio condiviso nella prevenzione e nel trattamento.
Itis Galilei di Roma - 9 novembre
Il Piano Nazionale di Prevenzione in Agricoltura :Graduazione dei rischi e buone prassi come opportunità strategica della prevenzione Dr. Giancarlo Marano.
Dispositivi di Protezione Individuale per gli operatori della sanità
Convegno “Governance sanitaria, modelli unici regionali
VALSAT Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale
igiene Scienza della salute che si propone il
Il Dipartimento di Prevenzione C. Quercioli C.I. Programmazione, Organizzazione e Gestione delle Aziende Sanitarie CL. Ingegneria Gestionale a.a.2013/14.
Promozione del sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari
Assistente Sociale Dirigente dott.ssa Donatella Meletti Varese – 9 ottobre DIREZIONE SOCIALE DIPARTIMENTO SVILUPPO E SUSSIDIARIETA’ A.S.S.I. UNITA’
Le leggi di riordino del SSN:
Carla Bietta UOS Epidemiologia – AUSL2 dell’Umbria
PROMUOVERE CHI PREVIENE
“Buone pratiche di gestione integrata tra ARPA e DSP in Area Vasta Romagna” Laura Donnini Programmazione e Controllo AUSL Forlì Forlì, 19 Giugno.
Il profilo di salute della scuola
1 Il Punto Focale Regionale Ruolo e funzioni Daniela Rossi.
LINEE GUIDA PER LE PROCEDURE OPERATIVE. DA SEGUIRE. NELL’ESPLETAMENTO
Regole di implementazione in tema di Specifiche per i Dati Spaziali e loro armonizzazione secondo le aspettative della Commissione Europea 9a CONFERENZA.
LA PIANIFICAZIONE DELLA PREVENZIONE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO POLITICHE REGIONALI Dr.ssa Maria Lovison Direzione Regionale per la Prevenzione.
Il Progetto MATRICE: risultati Federsanità ANCI - ROMA 15 dicembre 2014 AGENAS Mariadonata Bellentani.
PASSI 2010 Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (ISS) Incontro Coordinamento Nazionale, Roma 17 Settembre 2010.
REPORTING INTERNO: PREMESSE
DIREZIONE SANITARIA AZIENDA OSPEDALIERA “LUIGI SACCO”
Proposta di progetto congiunto sul tema della “SCUOLA – SALUTE – LAVORO”
Avviare, attraverso una metodologia che preveda il coinvolgimento di tutti i soggetti che hanno espresso manifestazione di interesse, la costruzione del.
Le dimensioni dello stato di salute in Italia
BILANCIO SOCIALE e PATTO per la SICUREZZA e la LEGALITA’ Alimena – 03 aprile 2014 Il Bilancio Sociale: verso la costruzione delle aree di rendicontazione.
Servizio Assistenza Distrettuale Strumenti per la programmazione integrata sociale e sanitaria Servizio Assistenza Distrettuale, Medicina Generale, Pianificazione.
Adriana Giannini Direttore Dipartimento Sanità Pubblica Azienda USL di Modena Seminario PASSI: i risultati del Sistema di Sorveglianza nell’Azienda USL.
DOSSIER FORMATIVO INDIVIDUALE PERCHE’ FARE UNO SFORZO IN PIU’? COME POSSO SAPERE GLI OBIETTIVI FORMATIVI di UN TRIENNIO? 1dott.ssa Lina Bianconi.
Elementi costitutivi di un Sistema Qualità Corso di Formazione Residenziale “Il Manuale di Accreditamento della funzione specialistica Nefrologica” Aprile.
Il MMG e le attività di sorveglianza e prevenzione Alba - 16 aprile 2016 Maria Chiara Antoniotti Coordinatore regionale sorveglianze PASSI e Passi d’Argento.
PRP DGR 2071 del  Programmi di prevenzione collettiva  Programmi rivolti a gruppi di popolazione a rischio  Programmi volti a prevenire.
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale Piemonte Direzione Generale Regionale Regione Piemonte Assessorato.
Medicina sociale … Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale – Università degli Studi di Macerata.
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l’infanzia e l’adolescenza. Politiche.
Transcript della presentazione:

Il Sistema Informativo Aziendale LAUREA SPECIALISTICA PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE APRILE 2009 Dott.ssa Bernardeschi Marta AGENZIA PER LA FORMAZIONE ASL 11 EMPOLI

S.I.A. OSPEDALE P.S. SALE OPERATORIE REPARTI DIAGNOSTICHE MAGAZZINO….. TERRITORIO DISTRETTI PREVENZIONE DIPARTIMENTI TERR…... AMMINISTRAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA PERSONALE CONTROLLO DI GESTIONE…. MINISTERO REGIONE ALTRI ENTI

QUANTE TIPOLOGIE? EEIS : (European Environmental Information System) Sistema informativo ambientale europeo APAT :(svolge la funzione di NFP) EIOnet per l’Italia – promuove la cooperazione in rete tra i principali soggetti istituzionali aventi competenze in materia di raccolta e gestione di dati e informazioni ambientali, attraverso la specializzazione dei ruoli. SINA : SISTEMA INFORMATIVO AMBIENTALE NAZIONALE SIRA : Sistemi informativi ambientali delle Regioni Agenzia Europea per l’Ambiente Nodi specializzati per ambiti territoriali Tematiche ambientali Competenze specifiche Sistema informativo ambientale europeo SISTEMA INFORMATIVO DI GOVERNO INOLTRE Punti Focali Regionali (PFR) Istituzioni Principali di Riferimento (IPR)

SISTEMA RACCOGLIERE - IMPLEMENTARE - ELABORARE - DISTRIBUIRE LE INFORMAZIONI SISTEMA - RACCOGLIERE - IMPLEMENTARE - ELABORARE - DISTRIBUIRE LE INFORMAZIONI INFORMATIVO - CONSENTIRE DISAGGREGAZIONI TERRITORIALI - CONTENERE DATI IDENTIFICATIVI DEI SOGGETTI - RILEVARE DATI QUALITATIVI SUI FENOMENI - RILEVARE DATI QUANTITATIVI DI USO DELLE RISORSE - ADOTTARE STRUMENTI DI CONOSCENZA DEI BISOGNI DI SALUTE, DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA DI SERVIZI

I DATI ENTITA’ NUMERICHE CHE CI INFORMANO SULL’ATTIVITA’ E PRODUCONO CONOSCENZA = RAPPRESENTAZIONE NON INTERPRETATA DI UN FENOMENO LE INFORMAZIONI AGGREGATI SINTETICI ORIENTATE E QUALITATIVE RICCHE DI SENSO RISPONDENTI A OBIETTIVI INFORMATIVI

L’informazione orientata permette Analisi di bisogni e domande Organizzazione e scelta delle risposte tecniche adeguate Controllo delle risorse impegnate Programmazione degli interventi Misurazione dei risultati Valutazione dei servizi

ALTRE CARATTERISTICHE ANALIZZA TUTTA LA POPOLAZIONE ANALIZZA TUTTI I PROBLEMI FUNZIONE PRESENTE IN TUTTI I SERVIZI NON DELEGATA AGLI ESPERTI PERSONALIZZATA PROCESSO TRA DOMANDA E OFFERTA

- INFORMAZIONE DI ESERCIZIO Tutta l’informazione connessa alla erogazione delle prestazioni Ha caratteristiche di analiticità e risiede dove è prodotta

INFORMAZIONE DI GOVERNO E’ collegata alla utilizzazione delle risorse e quindi alle fasi della programmazione controllo e valutazione Ha forma sintetica e le informazioni vanno dove servono

L’INFORMAZIONE EPIDEMIOLOGICA Necessità di conoscere i bisogni della popolazione Comporre una informazione sintetica sullo stato di salute Ridurre l’incertezza nelle azioni da intraprendere Supportare la Direzione nelle scelte di programmazione

L’informazione per la salute L’informazione per il controllo Convenzioni Contabilità Generale ed Analitica Controllo di gestione Patrimonio Gestione del Personale Anagrafe AssistibiliAnagrafe Assistibili Attività di RicoveroAttività di Ricovero Attività AmbulatorialeAttività Ambulatoriale Attività DiagnosticaAttività Diagnostica Dipartimento del FarmacoDipartimento del Farmaco Attività DistrettualiAttività Distrettuali Dipartimento di PrevenzioneDipartimento di Prevenzione Sottosistema Informativo SerT e Salute MentaleSottosistema Informativo SerT e Salute Mentale Servizio SocialeServizio Sociale Attività dei Medici di Medicina GeneraleAttività dei Medici di Medicina Generale

QUALI FLUSSI MINISTERIALI PER LA PREVENZIONE ? FSL 18.Assistenza Sanitaria Collettiva in Ambiente di vita e di lavoro Scadenza annuale LA. Modello di rilevazione dei costi per livelli di assistenza Scadenza annuale Modelli per l’attività veterinaria Scadenza annuale o semestrale …………...

Piano Nazionale della Prevenzione QUALI CAMBIAMENTI IN ITALIA AMBITI DEL PIANO  Prevenzione cardiovascolare  Screening dei tumori  Prevenzione degli incidenti  Piano delle vaccinazioni CRITICITA’ Insieme di progetti non integrazione Mancanza temi chiave : ambiente/salute Scarso coinvolgimento aree deputate Insufficienti applicazioni di efficacia, valutazione risultati Scarso approccio sistematico all’individuazione delle informazioni essenziali Insufficiente produzione di informazioni di processo e esito per miglioramento continuo Ridotto utilizzo di canali comunicativi con la popolazione

PIANO NAZIONALE PREVENZIONE (Sole 24 Ore sanita’ dic.2008) SICUREZZA RIDUZIONE MORTALITA’ INCID.STRADALI RIDUZIONE INFORTUNI MORTALI E CON ESITI INVALIDANTI DEL 25% NEL TRIENNIO RIDUZIONE MORTALITA’ EVENTI TRAUMATICI IN PARTICOLARE. PER ANZIANI ESPOSIZIONE AGENTI CHIMICI FISICI BIOLOGICI RIDUZIONE INCIDENZA PATOLOGIE DA ESPOSIZIONE CONTENIMENTO NEI LIMITI DEGLI INQUINANTI DA EMISSIONI E SCARICHI PRODUTTIVI RIDUZIONE FONTI INQUINAMENTO INDOOR : AMIANTO E RADON

PIANO NAZIONALE PREVENZIONE PREVENZIONE MALATTIE DA ALIMENTI E ACQUA CONTROLLO E CONTENIMENTO INFEZIONI /INTOSSICAZIONI CHIMICO-FISICHE DA ALIMENTI PREVENZIONE MALATTIE SUSCETTIBILI DI VACCINAZIONE MANTENIMENTO OBIETTIVO DI COPERTURA X LE ELIMINABILI STRATEGIE X PRERPARATI NON ANCORA NEI L.E.A. PREVENZIONE MALATTIE E INFEZIONI DA ASISTENZA SANITARIA RIDUZIONE HIV E SESSUALMENTE TRASMESSE ADOZIONE PRECAUZIONI UNIVERSALI AMBIENTI COLLETTIVI RIDUZIONE INF. SANITARIE E ZOONOSI LIMITAZIONE FOCOLAI AUTOCTONI DA P.IMPORTAZIONE

PIANO NAZIONALE PREVENZIONE STILI DI VITA CONTENIMENTO OBESITA’ INFANTILE SOTTO 10% INCREMENTO CONSUMI FRUTTA E VERDURA RIDUZIONE % FUMATORI INCREMENTO ATTIVITA’ MOTORIA RIDUZIONE MORTALITA’ MALTTIE ISCHEMICHE DEL CUORE E CEREBROVASCOLARI RIDUZIONE COMPLICANZE DIABETE MELLITO TIPO II NEGLI ADULTI PREVENZIONE ONCOLOGICA RIDUZIOME MORTALITA’ TUMORI SCREENING RIDUZIONE FATTORI DI RISCHIO CONNESSI A ESPOSIZIONE CANCEROGENI

QUALI FLUSSI REGIONALI PER LA PREVENZIONE ? Relazione stato di salute Scadenza annuale Indirizzi e strumenti operativi Area della prevenzione (Schede di Pianificazione triennali, di programmazione annuale, elenco dei progetti, Dati e indicatori …..) Scadenza annuale Schede istat di morte Scadenza trimestrale Vaccinazioni e malattie infettive……….

PIANO SANITARIO REGIONALE QUALI NOVITA’ IN TOSCANA QUALITA’ NEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE Sistema Prodotti Finiti per la registrazione ufficiale dati Progetto Passi sistema di sorveglianza continua dei fattori di rischio comportamentali e interventi preventivi (questionario telefonico) Abolizione procedure inefficaci Patto per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro D.P.C.M 7/12/2007

Il S.I. dell‘Arpa è formato dai flussi derivanti dall‘ ATTIVITA‘ DI CONTROLLO E MONITORAGGIO sui fattori di pressione ambientale (es. scarichi idrici, emissioni in atmosfera, rifiuti, ecc) e di tipo sanitario-ambientale (es. acque di balneazione e acque potabili) Si avvale pertanto della raccolta dei dati prodotti nel controlli di: - rifiuti - scarichi idrici - emissioni in atmosfera - inquinamento acustico - acque di balneazione - acque destinate al consumo umano

IL MONITORAGGIO DEI DATI PER LA SALUTE LAUREA SPECIALISTICA PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE

PIANO SANITARIO REGIONALE CAMBIAMENTO CULTURALE DA EROGAZIONE DI ASSISTENZA A EROGAZIONE DI PIANI INTEGRATI DI SALUTE

1)Riunificare discipline protagonisti e azioni diverse per promuovere salute, contrastare la malattia e migliorare la qualità ambientale 2) Individuare i bisogni in modo condiviso e partecipare alla definizione delle azioni 3) Restituire il ruolo di centralità alla comunità locale PUNTI CARDINE DEL P.I.S Articolazione in progetti tematici o azioni di intervento. Si dice integrato perché è condiviso da più soggetti o attori (Comuni, ASL, società civile) e diventa il modo di operare delle Zone-Distretto o delle Società della Salute. I settori di lavoro sui quali si articola il P.I.S. sono i servizi sanitari, la gestione del territorio e le condizioni sociali dei soggetti che vi risiedono

LUOGO DI IDEAZIONE  Il territorio a livello della Zona-Distretto ATTORI  Conferenze dei sindaci  Le Aziende Sanitarie locali  La concertazione avviene tramite il rapporto con le O.SS. e le forze produttive e altre componenti della societ à civile a livello di Zona CARATTERISTICA PRIORITARIA LA SCELTA DEGLI OBIETTIVI DI SALUTE

I DATI SULLA SALUTE LA POPOLAZIONE LA MORTALITA’ LE MALATTIE STILI DI VITA ….. I DATI SOCIALI FAMIGLIE NUMEROSE RDDITO PROCAPITE % DISOCCUPATI DI LUNGA DURATA % ABBANDONI SCOLASTICI DATI AMBIENTALI SITI DA BONIFICARE QUALITA’ DELL’ARIA QUALITA’ VIABILITA’ DEPURAZIONE IDRICA URBANA I DATI

Definizione di un primo Profilo di Salute; Individuazione delle risorse complessive (Comuni, Regione e ASL) costituenti il budget di riferimento per questa fase della programmazione Individuazione dei problemi, dei bisogni e delle opportunità, attraverso gli strumenti della…. partecipazione scelta delle priorità definizione delle azioni stesura dei programmi PERCORSO DEL P.I.S.

QUALI FLUSSI INFORMATIVI ESISTONO PER LA COSTRUZIONE DI INDICATORI UTILI NEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE ? PROGETTO SINDIS ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ ATLANTE ERA SULLA MORTALITA’ EVITABILE OSSERVATORI REGIONALI SUGLI INFORTUNI BANCHE DATI AGENZIE SANITARIE REGIONALI PIANI ANNUALI DEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE RAPPORTO ANNUALE SULLO STATO DELL’AMBIENTE…..

Come valutare i dati? Il dato è importante di per sé es. i decessi nel primo anno di vita, la tossicodipendenza, la presenza di ripetitori E’ più alto in confronto ad altre popolazioni della media regionale della media provinciale es. tumore del polmone nelle femmine, tumore dello stomaco nei maschi CRITERI Diffusione Gravità Fattibilità tecnica delle azioni Costi Competenze

CHE TIPO DI PROCESSO OGNI AZIENDA FATTORI : aspetti rilevanti per monitorare l’andamento dei servizi e la qualita’ degli stessi indicatori : variabili quanti/qualitative che registrano un fenomeno indicativo dei fattori scelti standard : valore atteso per ogni indicatore

QUALE METODOLOGIA PER LA COSTRUZIONE DEI PROFILI DI SALUTE? FASE 1 LETTURA DELLA REALTA’ LOCALE IN TERMINI DI ALCUNI INDICATORI DI SALUTE: MORTALITA’ GENERALE I DATI DEMOGRAFICI LE MALATTIE INFETTIVE GLI INFORTUNI…...

LA SCELTA DEGLI OBIETTIVI DI SALUTE CRITERI ISPIRATORI GRAVITA’ DEL RISCHIO DIFFUSIONE DEL RISCHIO PERCEZIONE DEL RISCHIO POSSIBILITA’ DI SUCCESSO DEGLI INTERVENTI LA SCELTA DEGLI OBIETTIVI DI SALUTE CRITERI ISPIRATORI GRAVITA’ DEL RISCHIO DIFFUSIONE DEL RISCHIO PERCEZIONE DEL RISCHIO POSSIBILITA’ DI SUCCESSO DEGLI INTERVENTI FASE 2 : per ogni obiettivo  Quadro epidemiologico di riferimento  Verifica attività in corso  Piano d’azione  Attori coinvolti  Scelta degli indicatori di risultato

COSTRUIAMO UNA MATRICE DECISIONALE * Elenco dei possibili problemi da affrontare * Elenco degli elementi da considerare per ciascun problema * Punteggio per ciascun elemento per ciascun problema * Graduatoria dei problemi * Scelta delle priorita’ ESEMPI DI METODOLOGIE

Elementi da considerare per scegliere se fare l’intervento Problemi di salute Importanza Condivisione Percezione rischio Fattibilità Competenze Fattibilità Anziani N.A del problema degli attori da parte cittadini tecnica in loco economica Punteggio Inquinamento ambientale Punteggio Inquinamento acustico Punteggio Incidenti stradali Punteggio ……... Abbiamo scelto 1. ….. 2. ….. 3. …..

IL SISTEMA DI REPORTING LAUREA SPECIALISTICA PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE

CARATTERISTICHE del Sistema di Reporting IL REPORTING E’ L’INSIEME ORGANIZZATO E SINTETICO DELLE INFORMAZIONI RACCOLTE IN OGNI STRUTTURA PER: GUIDARE LE ATTIVITA’ SVOLTE A COSA SERVONO I REPORT? A ORIENTARE DIREZIONE E SERVIZI NELLA PROGRAMMAZIONE PORRE IN ESSERE INTERVENTI E DECISIONI PER SUPERARE LE CRITICITA’ EMERSE VALUTARE IL LAVORO

TIPOLOGIE di reports  CONSENTONO DI MONITORARE ATTIVITA’ E OBIETTIVI CON STRUTTURA PREFISSATA E DI TIPO CONSUNTIVO  AIUTANO A IDENTIFICARE FENOMENI E TENDENZE  MIRANO A FORNIRE INFORMAZIONI NECESSARIE A PRENDERE DECISIONI  STRUTTURATI IN FUNZIONE DELLE DECISIONI DA ADOTTARE REPORTS di CONTROLLO REPORTS DECISIONALI REPORTS CONOSCITIVI  UTILI A COMPORRE DATI DI CONTESTO

I REQUISITI MINIMI del report RILEVANZA E CONTROLLABILITA’ CONCISIONE E COMPRENSIBILITA’ ATTENDIBILITA’ IL DESTINATARIO DEVE POTER CONTROLLARE IL CONTENUTO DEVE POTER LEGGERE IN MODO SEMPLICE IL REPORT CONFRONTABILITA’ METODO SISTEMATICO DI PRODUZIONE E STABILITA’ GRAFICA RENDERE POSSIBILI CONFRONTI TEMPORALI DEI FENOMENI

ELEMENTI DI COPOSIZIONE DI UN REPORT DI SERVIZIO CONTESTO ALL’INTERNO DEL QUALE IL REPORT SI USA FINALITA’ INFORMATIVE A COSA DEVE SERVIRE OBIETTIVI DI SALUTE CHE VUOLE RAGGIUNGERE STRUTTURA DEL REPORT LA GRAFICA E LA RISPONDENZA AI REQUISITI MINIMI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA PROPOSTA DI MIGLIORAMENTO

INDICATORICOSA RESTITUIRE LA FORMA La forma tradizionale dei report può essere : - discorsiva - tabellare - grafica

SCHEMA TIPO DI RELAZIONE DI SERVIZIO PRESENTAZIONE OBIETTIVI ANNUALI DA BUDGET PROGETTI PER SETTORE RISORSE DATI DI CONTESTO PRIORITA’ DI AZIONI CONSUNTIVO ATTIVITA’ CON INDICATORI E STANDARD PIANI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ FORMAZIONE………. LA RELAZIONE DI SERVIZIO UN ESEMPIODI REPORTISTICA AZIENDALE

COS’E’ STRUMENTO PER LA DESCRIZIONE QUANTI/QUALITATIVA STATO SALUTE DELLA POPOLAZIONE SERVE A IDENTIFICARE I FATTORI CHE LA INFLUENZANO IDENTIFICA LE AREE PROBLEMATICHE PER SUGGERIRE LE AZIONI “LA RELAZIONE SANITARIA :DALLE INFORMAZIONI ALLE DECISIONI

DESTINATARI : CITTADINI, REGIONI, AMM.RI LOCALI PER CUI E’ STRUMENTO DI RENDICONTAZIONE SOCIALE OBIETTIVI CHIARI SOLO NEL 75% DI QUELLE PRODOTTE NON E’SEMPRE NOTO CHI LA REDIGE, NON SEMPRE C’E’ UN INDICE, ELEVATO N.DI PAGINE CONTENUTI : BISOGNI, DETERMINANTI, DOMANDA SODDISFATTA COPERTURA QUASI OTTIMALE CARENTI: DOMANDA INSODDISFATTA,OFFERTA ASPETTI ECONOMICO/FINANZIARI

INDICATORISistemi Informativi ESEMPI

INDICATORIALCUNI ACCORGIMENTI SUGGERIMENTI: PER MIGLIORARE LA POSSIBILITA’ DI CONFRONTARE DATI ASSOLUTI SI UTILIZZANO FREQUENZE PERCENTUALI TABELLE A DOPPIA ENTRATA SI USANO PER VEDERE COME VARIA UN CARATTERE AL VARIARE DI UN ALTRO CHE SI RITIENE ESSERE ASSOCIATO AL PRIMO

INDICATORILA RACCOLTA DEI DATI LE REGOLE RACCOGLIERE BENE RACCOGLIERE SEMPRE RACCOGLIERE CIO’ CHE SERVE RESTITUIRE PER OSSERVARE PER AUMENTARE LA QUALITA’ PER CAPIRE I FENOMENI COMUNICARE PER CONOSCERE PER AGIRE PER UTILIZZARE AL MEGLIO LE RISORSE