Romano Paduano Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri

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Transcript della presentazione:

Romano Paduano Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri Medico Chirurgo Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Udine Ente di diritto Pubblico (D.L.C.P.S. 13/9/1946, n. 233)

Ruolo dei medici I medici non hanno solo il ruolo di diagnosticare e curare le malattie ma devono prevenirle per tutelare al meglio la salute dei cittadini.

Agenzia sanitaria Emilia Romagna La promozione della salute è la capacità di condizionare i fattori che la determinano. È un processo che comprende azioni dirette a: rafforzare le capacità delle persone, cambiare le condizioni sociali, ambientali, fisiche ed economiche orientare l’offerta dei servizi sanitari Marco Biocca Agenzia sanitaria Emilia Romagna

I DETERMINANTI DELLA SALUTE Individuali Socioeconomici Ambientali Stili di vita Accesso ai servizi Patrimonio genetico Censo Aria Alimentazione Sistema scolastico Sesso Occupazione Acqua e alimenti Attività fisica Sistema sanitario Età Esclusione Luogo di vita, abitazione Fumo Servizi sociali Ambiente sociale e culturale Alcool Attività sessuale Farmaci Trasporti Attività ricreative

Art.5 - Educazione alla salute e rapporti con l’ambiente Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini. A tal fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile tesa all’utilizzo appropriato delle risorse naturali, anche allo scopo di garantire alle future generazioni la fruizione di un ambiente vivibile. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva.

Il rapporto che lega il medico alla salvaguardia della salute e dell’ambiente trova riscontro in numerose leggi. La 833/1978 (art. 2 comma 5) attribuisce al SSN “ la promozione e la salvaguardia della salubrità e dell’igiene dell’ambiente naturale di vita e di lavoro”. Il decreto 502/1992 in materia sanitaria (art. 7-quinquies, comma 2) prevede “l’integrazione fra politiche sanitarie e politiche ambientali e l’esercizio da parte dei medici della sorveglianza epidemiologica e della comunicazione del rischio per la partecipazione delle comunità alla tutela della salute e dell’ambiente”.

Il principio di precauzione ovvero “l’assenza di prove non è prova di assenza”. Da medici, vista l’importanza della posta in gioco – la salute dei cittadini – riteniamo che il principio di precauzione si debba basare non solo sulla disponibilità di dati che provino la presenza di un rischio, ma soprattutto su dati che assicurino il contrario.

Il principio di precauzione Dichiarazione di Rio (Earth summit del 1992) all.art. 15 e dalla comunicazione della CEE COM 2000 (2 febbraio 2000) esplicita che “il ricorso al principio di precauzione trova applicazione qualora i dati scientifici siano insufficienti, inconcludenti o incerti e la valutazione scientifica indichi che possibili effetti possono essere inaccettabili e incoerenti con l’elevato livello di protezione prescelto dall’Unione Europea”. Costituzione Europea (art. III- 233) richiama nuovamente il principio di precauzione chiarendone il campo di applicazione che comprende “ tutte le situazioni in cui si identifichi un rischio ma non vi siano prove scientifiche sufficienti a dimostrarne la presenza o l’assenza, o a determinare adeguati livelli di protezione”.

L’Ordine dei Medici rivendica un ruolo tecnico nella gestione di queste problematiche in quanto depositario della missione di tutela della salute pubblica e ritiene indispensabile la propria attenzione alle problematiche ambientali che influenzano direttamente od indirettamente la salute dei cittadini. Vanno garantiti in ogni caso tre principi fondamentali: lo sviluppo sostenibile: i bisogni del presente vanno soddisfatti senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare le proprie necessità. la precauzione: è un principio che deve valere quando i dati scientifici sono insufficienti, inconcludenti, incerti o contrastanti e la valutazione scientifica indica possibili effetti inaccettabili ed incoerenti con l’elevato livello di protezione della salute dei cittadini come indicato dall’Unione Europea. Questo principio deve valere soprattutto quando mancano dati certi che garantiscono l’assenza di rischio per la salute dei cittadini. Principio del rischio/beneficio: ogni nostra azione induce dei cambiamenti . Ogni provvedimento deve viaggiare nella costante valutazione del rapporto rischio/beneficio che va fondata sulle conoscenze scientifiche disponibili e senza altre sovrastrutture ideologiche di etica assolutistica ed integralista.

I medici si propongono come sentinelle sul territorio per rilevare situazioni di criticità che possono essere d’impatto negativo sulla salute dei cittadini e vogliono anche svolgere un ruolo sempre più capillare di informazione ed educazione sanitaria e chiedono alle Istituzioni locali, regionali e nazionali di coinvolgere la Professione da subito e non quando ci si trova a vivere situazioni di emergenza.

Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Medici sentinelle per l'emergenza e oltre l'emergenza rifiuti Napoli 9 febbraio 2008 La Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), a fronte delle crescenti preoccupazioni dei cittadini sui possibili impatti negativi sull'ambiente e sulla salute determinati dai processi di smaltimento dei rifiuti, si propone di esercitare quel ruolo di garanzia e tutela proprio dell'esercizio professionale dei medici, oggi imperiosamente chiamati ad esprimersi su questioni complesse e controverse sul piano tecnico scientifico e delicatissime sul piano civile e sociale.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti ma più in generale quello degli impatti ambientali dei processi produttivi, anche in riferimento alla drammatica emergenza della Campania, pone in evidenza come queste scelte abbiano bisogno di informazioni, di partecipazione e come le omissioni, i silenzi e la mala gestione abbiano profondamente minacciato, quando non consumato, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

La FNOMCeO: a. sollecita tutti i medici italiani a ricercare e segnalare ogni possibile connessione tra rilievi di morbilità e mortalità riscontrati e rischi ambientali costituendo una "rete di sentinelle" nelle comunità e nei territori; b. ritiene indispensabile potenziare la ricerca multidisciplinare sui meccanismi di produzione, diffusione e di danno degli inquinanti ambientaIi, sul monitoraggio di quelli già noti e sulle migliori tecniche di controllo e di prevenzione primaria e secondaria;

c. giudica indispensabile il potenziamento della rete dei soggetti abilitati ai controlli ambientaIi migliorando la qualità e la quantità degli strumenti a disposizione; d. raccomanda agli enti e ai soggetti di ricerca in campo epidemiologico l'ottimizzazione delle tecniche e delle metodologie di valutazione di impatto dei fattori ambientali sulla salute delle popolazioni e dei territori; e. valuta come indispensabile la garanzia di terzietà e di autorevolezza tecnica e scientifica dei soggetti preposti alla sorveglianza nonche la periodica rendicontazione pubblica degli esiti riscontrati;

f. propone che lo smaltimento dei rifiuti, così come tutte le scelte coinvolgenti la salute dei territori da fattori ambientali, siano oggetto di "livelli uniformi di regolamentazione" il cui rispetto è da considerare una condizione per l'accesso ai finanziamenti italiani (CIP 6) e ai fondi comunitari; g. sollecita un piano straordinario di intervento da inserire quindi nell'ambito delle grandi opere, per la sistematica bonifica delle discariche illegali e la certificazione della messa a norma di quelle esistenti;

h. ritiene di poter rassicurare i cittadini che l'impatto sulla salute di discariche progettate, costruite e mantenute secondo la normativa è ampiamente ricompreso nel principio di rischio beneficio avendo fino ad oggi dimostrato impatti negativi sulla salute non significativi;

i. ritiene che le tecniche di incenerimento dei rifiuti abbinato al recupero energetico (i termovalorizzatori) debbano rispettare i seguenti requisiti: • vanno riallocati esclusivamente all'interno di un sistema funzionante di smaltimento integrato dei rifiuti secondo la direttiva 2006/l2/UE • devono essere costantemente migliorati in ragione delle migliori tecnologie disponibili (BAT) al fine di misurare e contenere gli impatti negativi sull'ambiente e sulla salute • devono avvalersi di una contestuale rete efficace di misurazione degli inquinanti ambientaIi e modelli validati di rilevazione epidemiologica di morbilità e di mortalità per più cause • vanno inseriti in una politica più generale di incentivazione con altre metodiche di smaltimento efficace dei rifiuti che oggi, rispetto all'incenerimento, appaiono svantaggiate per un minore interesse del mercato pur potendo presentare minori rischi ambientali.

I medici non hanno solo il ruolo di diagnosticare e curare le malattie ma devono prevenirle per tutelare al meglio la salute dei cittadini. I cittadini devono sentire l’obbligo morale e solidale di un atteggiamento responsabile verso i problemi ambientali e verso la raccolta differenziata.