Questa domenica è innanzitutto quella della grande parabola, quella del figlio prodigo. È la domenica di tutti i figli prodighi che noi siamo... Dei figli prodighi e dei fratelli maggiori dai giudizi taglienti, a loro modo partiti lontano dal cuore del Padre.
Che ciascuno di noi, oggi, si lasci dunque afferrare dalla novità dell'amore di Dio !
L'esodo fu segnato da erranze spirituali, da infedeltà. Ma la fedeltà di Dio al suo popolo è rimasta incrollabile. È la fedeltà del Padre verso il figlio prodigo.
Una fedeltà che ingloba Israele, la chiesa, ciascuno di noi. Perché ciascuno è chiamato a lasciarsi afferrare da essa verso ciascuno e verso tutti echeggia la chiamata di Paolo: " Lasciatevi riconciliare con Dio." Che la chiesa trasmetta questa appello : si rivolge a tutti, al prodigo come al figlio maggiore, egli è anche il suo amato.
Signore Gesù, attraverso le molteplici parabole, ci hai svelato la misericordia infinita di Dio nostro Padre.
Offrendoci ancora il pane della tua parola e quello della tua Eucarestia, ci fai comunicare alla presenza amorosa di colui che non guarda prima l'errore iscritto in noi, ma il nostro legame privilegiato con lui, la nostra condizione di figlie e di figli benamati.
Grazie per averci avvicinato così al nostro Padre e di chiamarci ad essere gli ambasciatori della sua riconciliazione.
« Giunto ormai al termine della sua vita, lapostolo Paolo chiede al discepolo Timoteo di cercare la fede con la stessa costanza di quando era ragazzo. Sentiamo questo invito rivolto a ciascuno di noi, perché nessuno diventi pigro nella fede ». (Porta Fidei)