Scuola Invernale Triple

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Scuola Invernale Triple Lessico e significato Elisabetta Jezek Università di Pavia Scuola Invernale Triple Roma, 26-30 gennaio 2009

Premessa Analisi e rappresentazione del significato delle parole. Polisemia e sua rappresentazione in un modello del lessico. termine insufficiente per rendere conto del complesso fenomeno della denotazione multipla. Visione dinamica del significato lessicale. il significato di una parola è modulato in contesto in funzione del significato delle parole adiacenti. il significato è assegnato a livello sovralessicale!.

Lezione 1 L’ambiguità lessicale Tipi di ambiguità lessicale Omonimia Polisemia Polisemia regolare nominale verbale aggettivale Vaghezza

Lezione 2 La modulazione del senso in contesto Principio di composizionalità: problemi Modellizzazione della polisemia Modello del Lessico Generativo (Pustejovsky 1995, 2001, 2006) integrazione con analisi empirica (Hanks & Pustejovsky 2005).

Lessico e semantica Uno dei problemi cruciali nell’analisi del lessico è quello di stabilire con precisione che cosa significhino le parole; lo studio di questo aspetto va comunemente sotto il nome di semantica lessicale

Lessico e semantica Lessico e semantica sono solo in parziale sovrapposizione Il significato è soltanto una delle proprietà delle parole Le parole non sono gli unici elementi della lingua ad avere un significato la semantica è propria anche di strutture sintattiche e categorie morfologiche

Una stessa categoria o nozione semantica può essere resa con mezzi lessicali o con mezzi grammaticali Diatesi struttura passiva: ricevere, subire ecc. verbi inerentemente passivi Genere ragazzo / ragazza vs. neerl. jonge / meisje Numero libro / libri vs. indon. buku / buku buku

Problemi principali di una teoria semantico-lessicale 1. le parole tendono a esibire un diverso significato in dipendenza dal contesto in cui si trovano contestualità del significato ho comperato un sacco ho mangiato un sacco 2. il significato delle parole è l’elemento a partire dal quale costruiamo il significato delle frasi ma ciò nonostante il significato delle frasi raramente è costituito dalla semplice “somma” dei significati delle singole parole è arrivato il momento di vuotare il sacco chi ti conosce?

In altre parole … Se da un lato le parole contribuiscono con il loro significato a costruire quello della frase, il contesto in cui una parola si trova influenza il suo significato. the chicken and egg problem!

Tipi di contesto Contesto sintattico Contesto semantico [SN[ _ SN]] [ ART _ AGG] Contesto semantico saltare un fosso saltare un pasto Contesto situazionale o pragmatico il tuo amico è proprio forte

L’ambiguità lessicale Si intende per ambiguità lessicale la proprietà di una parola di esibire denotazioni diverse a seconda del contesto in cui si trova. Gradi di complessità nell’analisi e nella rappresentazione di questo fenomeno.

Ambiguità contrastiva (Weinreich 1964) Una stessa forma lessicale ha accidentalmente due significati distinti e non correlati. Arbitraria associazione di più sensi a una stessa forma. omonimia I diversi sensi sono in antagonismo (o in competizione). I diversi sensi sono discreti. Tipicamente, due letture antagoniste danno luogo a zeugma (non possono essere attivate allo stesso tempo). (Cruse 2004, 106).

Omonimia: esempi riso sfoderare un riso beffardo un riso integrale *È un riso beffardo e integrale sfoderare sfoderare la spada sfoderare un bel sorriso sfoderare il cappotto *Ha sfoderato il cappotto e poi la spada *Ha sfoderato il cappotto e un bel sorriso *Ha sfoderato la spada e un bel sorriso L’ambiguità contrastiva richiede informazione contestuale e pragmatica per essere risolta.

Omonimia intercategoriale romanzo un lungo romanzo (s.) una lingua romanza (agg.) salutare un clima salutare (agg.) salutare gli amici (v.) adagio parlare adagio (avv.) un antico adagio (n.)

Ambiguità complementare (Weinreich 1964) Una stessa forma lessicale esibisce più sensi, corrispondenti a manifestazioni diverse dello stesso significato di base in contesti diversi (è possibile rintracciare una correlazione tra questi due significati) polisemia associazione non arbitraria di più sensi a un’entrata lessicale

Polisemia collo divorare aprire massaggiare il collo un maglione dal collo lungo stappando la bottiglia ho rotto il collo divorare Il gatto ha divorato le polpette Ho divorato il suo nuovo romanzo aprire aprire una finestra aprire un negozio aprire un dibattito

Omonimia o polisemia? penna vite una penna di pavone una penna di plastica strumento utilizzato per scrivere, anticamente ricavato da una penna d'oca vite svitare una vite piantare una vite [ETIM] deriv. di vite1 perché la filettatura elicoidale ricorda il viticcio

chair green ‘He pushed his chair back from the table’ ‘He had become chair of the chemistry department’ ‘He was an unsuccessful candidate for the chair of astronom’ green ‘a delightful village overlooking the green’ ‘Both rooms overlooked the green and were light and sunny’

Tipi di ambiguità complementare? libro ‘afferrò il libro che gli stavo porgendo e iniziò a sfogliarlo’ ‘è impossibile riassumere questo libro’ vino ‘Versò il vino nel bicchiere’ ‘I sommeliers consigliano di aprire i vini importanti e vecchi con molto anticipo’ volo ‘Il volo è durato tre ore’ ‘Il volo è atterrato in orario’ ‘Io intanto ho comprato altri voli per Natale’

Tipi di ambiguità complementare? pentola ‘coprite la pentola facendo cuocere a fuoco lento’ ‘si misero a ragionare in cucina, mentre la pentola bolliva’ biblioteca ‘Ho raggiunto la biblioteca a piedi’ ‘La biblioteca ha acquistato nuovi libri’ ‘La biblioteca chiude durante le vacanze’ Freud ‘In quel momento entrò Freud in persona’ ‘Freud è in edicola’

Tipi di ambiguità complementare? Contesto: ristorante ‘the ham sandwich wants his check’ (Nunberg 1978) ‘persona che ha ordinato il panino al prosciutto’ ‘ask seat 18 if he wants to swap’ (Markert e Nissim 2005) ‘persona che occupa il posto 18’

Quante polisemie ci sono? I sensi possono essere più o meno distanti tra loro (“discrete”, Cruse 2004). Il caso di libro è particolare (Pustejovsky 1995): discretezza senza antagonismo ‘Il libro che sto traducendo pesa un chilo’ Le relazioni tra i sensi possono essere di tipo diverso. I sensi osservati in contesto possono essere più o meno stabili. significati stabili vs. significati occasionali significati inerenti vs. costruiti in contesto significati estesi vs. significati modulati

Vaghezza Proprietà delle parole il cui significato non è definito nei suoi confini, ma si definisce nella situazione comunicativa Aggettivi indicanti proprietà graduali alto, basso, corto, stretto, largo, grosso, caldo, freddo ‘e un grosso libro’ ‘è un libro di 300 pagine’ Nomi che indicano fasce d’età bambino, adolescente, ragazzo, giovane, adulto, anziano ‘è ancora un ragazzo’

Polisemia regolare (Apresjan 1974) Alcuni casi di polisemia sono regolari nel senso che la relazione tra le due letture si applica non a singole entrate lessicali ma a gruppi di entrate. polisemia sistematica polisemia logica

Polisemia regolare nei nomi contenitore / contenuto ‘abbiamo aperto una bottiglia’ ‘abbiamo bevuto una bottiglia’  quantità di contenuto: ‘abbiamo bevuto una bottiglia di vino’ !! si è bevuto tutte le bottiglie aperte oggetto fisico / apertura ‘la porta cedette al suo slancio’ ‘In cima, una porta vi conduce nella tromba delle scale’ ‘Un'ampia porta immette nel portico’ produttore / prodotto ‘non ho ancora visto la sua nuova Toyota’ ‘la Toyota ha licenziato cento dipendenti’

Polisemia regolare nei nomi massa / oggetto individuato ‘non bevo caffè’ ‘due caffè, grazie’ animale / carne o cibo allevare un pollo cuocere il pollo i polli allevati in tempi più brevi si cuociono più velocemente pianta / frutto o fiore ‘ho spermuto un limone’ ‘ho piantato un limone’  melo, mela

Polisemia regolare nei nomi persona / opera prodotta dalla persona ‘Rembrand è nato in Olanda’ ‘è stato rubato un Rembrand’ *‘Rembrand è nato in Olanda e è stato rubato ieri sera’ cfr. *Maria (la torta fatta da Maria) era deliziosa strumento / persona che lo suona ‘ho comprato una tromba’ ‘la tromba ha suonato molto bene’ proprietà / persona con la proprietà ‘la sua autorità è indiscussa’ ‘parla solo con le autorità’

Polisemia regolare nei nomi processo / risultato ‘la costruzione della casa è durata due anni’ ‘la nuova costruzione è alta due piani’ evento / cibo ‘il pranzo è durato a lungo’ ‘il pranzo era disgustoso’  Il pranzo è durato a lungo e era disgustoso luogo / istituzione / persone ‘sto andando in città’ ‘la città ha finanziato un nuovo progetto’ ‘la città dorme’ luogo / evento ‘ci siamo conosciuti a Chernobil’ ‘ci siamo incontrati un anno dopo Chernobil’

Polisemia regolare nei nomi Il caso dei Nomi d’azione (Apresjan 1974) action / subject of the action state / cause of this state action / object of the action action / result of action action / second object of the action action / mean of action action / instrument of action action / manner of its execution action / place of action action / time of action action / quantity of action

Polisemia regolare nei nomi Il caso dei nomi d’azione (Simone 2000, Gaeta 2004, Melloni 2007, Jezek 2008) parcheggio ‘il parcheggio è consentito soltanto ai residenti’ =evento ‘abbiamo raggiunto il parcheggio a piedi’ =luogo ‘stanno costruendo un nuovo parcheggio’ =oggetto fisico regolamento il regolamento delle attività =evento la scuola ha adottato un nuovo regolamento =oggetto astratto il nuovo regolamento è sul mio tavolo =oggetto fisico non tutti i sensi hanno lo stesso statuto.

Lo spostamento metonimico La polisemia regolare nei nomi è spesso frutto di uno spostamento metonimico. La metonimia opera sulla base del procedimento dell’associazione (Cruse 2004, 209). Nella metonimia, usiamo un referente per indicarne un altro ad esso associato. Il vero referente (the intended referent) è rimosso (non è espresso). “we establish links between objects of a different nature and the links thus established allow reference to one object in terms of another appropriately linked to it” (Fauconnier 1984) the reference trigger: what is said the reference target: what is meant the connector: the pragmatic function ‘Freud è in edicola’

Lo spostamento metonimico connector (Fauconnier 1984) pragmatic function (Nunberg 1978) meaning transfer, reference transfer, indirect reference (Nunberg 1995) operazione discorsiva (Simone 2008)

Lo spostamento metonimico I sensi derivati da spostamenti metonimici sono codificati nel lessico o sono costruiti in contesto? Non vi è una relazione diretta tra convenzionalità e lessicalizzazione. I sensi possono essere convenzionali ma non specificati nel lessico: ‘aprire il vino’ Gli spostamenti metonimici hanno una direzione preferenziale? CONTENITORE per CONTENUTO CONTENUTO per CONTENITORE AUTORE per OPERA OPERA per AUTORE PROPRIETÀ per PERSONA con la proprietà PERSONA con la proprietà per PROPRIETÀ

Caso particolare: la metonimia logica Ricostruzione di un evento che si suppone codificato nella semantica nominale l’interpretazione default è fornita lessicalmente ‘non finisci la bottiglia?’ (bere) ‘ho sentito il cane’ (abbaiare) ‘Luca ha interrotto la collega’ (parlare) ‘Cerca di evitare i cibi grassi’ (mangiare) cfr. Briscoe et al. 1990, Pustejovsky 1995, Verspoor 1997, Lapata & Lascarides 2001.

Polisemia regolare nei verbi i verbi a alternanza causativa/incoativa: rompere Luisa ha rotto la chiave La chiave si è rotta x CAUSA [y DIVENTA <rotto>] causativo [y DIVENTA <rotto>] incoativo Polisemia legata a polimorfismo.

Restrizioni sull’alternanza Alcuni verbi consentono un’alternanza causativa/incoativa, altri no (cfr. Jezek 2003). dissolvere ‘Il sole ha dissolto la nebbia’ ‘La nebbia si è dissolta’ svanire *Il sole ha svanito la nebbia’ ‘La nebbia è svanita’

lucidare ‘Luisa ha lucidato le scarpe’ *‘Le scarpe si sono lucidate’ macchiare Luisa ha macchiato le scarpe’ ‘Le scarpe si sono macchiate’

‘Luisa ha foderato il vestito’ *‘Il vestito si è foderato’ accorciare foderare ‘Luisa ha foderato il vestito’ *‘Il vestito si è foderato’ accorciare Luisa ha accorciato il vestito’ ‘Il vestito si è accorciato’

Relazioni di entailment Se è vero che TR, è vero che INTR Se è vero che Luisa ha macchiato le scarpe, è vero che le scarpe si sono macchiate. Se è vero che Luisa ha accorciato il vestito, *è vero che il vestito si è accorciato.

Classi di Verbi Italiani (Jezek 2003) Classe Verbo Trans Intr Av Intr Es Intr Pron 1 abolire x - 2 camminare 3 cadere 4 pentirsi 5 squillare 6 approfittare 7 ammuffire 8 sedimentare 9 mangiare 10 affondare 11 alzare 12 ingiallire 13 continuare 14 chiudere 15 bruciare

Classi di Verbi Italiani (Jezek 2003) Classe 1. abolire TR ‘il governo ha abolito la pena di morte’ INTR *il governo ha abolito Classe 9. lavorare TR ‘Luca lavora il legno’ INTR AV ‘Luca lavora’ Classe 10. aumentare TR ‘i negozianti hanno aumentato il prezzo’ INTR ES ‘il prezzo è aumentato’ INTR PRON *il prezzo si è aumentato Classe 11. alzare TR ‘le pioggie hanno alzato il livello del fiume’ INTR PRON ‘il livello si è alzato’ INTR ES *il livello è alzato

Polisemia verbale aprire (trans)  Polisemia senza polimorfismo. aprire una bottiglia ‘rendere accessibile il contenuto’ aprire un negozio ‘avviare’ aprire un dibattito ‘iniziare’ aprire una bottiglia aprire una porta  Polisemia senza polimorfismo.

La polisemia verbale è spesso frutto di processi metaforici anziché metonimici lo spostamento metonimico si applica a un referente, mentre nel caso dei verbi abbiamo una predicazione. La polisemia verbale è appartemente meno sistematica di quella nominale e è strettamente connessa al polimorfismo.

Polisemia aggettivale veloce un treno veloce: treno che può andare velocemente un lavoro veloce: lavoro che può essere svolto velocemente un pilota veloce: pilota che può guidare velocemente una strada veloce: strada che può essere percorsa velocemente un panino veloce: panino che può essere mangiato velocemente! non e’ plausibile che ci siano sensi differenti di veloce per ogni contesto.

Riassumendo La polisemia è meglio definita come denotazione multipla. proprietà delle parole di esibire denotazioni diverse a seconda del contesto in cui si trovano. Esistono diversi tipi di polisemie. Come possono essere rappresentate in un modello lessicologico? Ne parliamo domani!!

Riferimenti bibliografici Apresjan D. J., 1974, Regular Polysemy. In Linguistics 142: 5-32. Briscoe, T., Copestake, A. and B. Boguraev 1990. Enjoy the Paper: Lexical Semantics via Lexicology. In Proceedings of the 13th International Conference in Computational Linguistics COLING - 90, 42-47. Cruse, A. 2004. Meaning in Language. Oxford: Oxford University Press. Fauconnier, G. (1985), Mental Spaces, Cambridge Mass.: The MIT Press. Gaeta L., 2004. Nomi d’azione. In M. Grossmann & F. Rainer (eds) La formazione delle parole in italiano, Tuebingen: Niemeyer. Hanks, P. and J. Pustejovsky 2005. A Pattern Dictionary for Natural Language Processing. In Revue Francaise de Langue Appliquée, 10:2 Jezek, E. 2003. Classi di Verbi tra Semantica e Sintassi. Pisa: Edizioni ETS. Jezek, E. 2008. Polysemy of Italian Event Nominals. In Faits des Langues 30. Special issue on Nominalisations: 251-264. Lapata, M. and A. Lascarides 2003. A Probabilistic Account of Logical Metonymy. In Computational Linguistics 29(2): 261-315 Markert, K. and M. Nissim 2006. Metonymic Proper Names: a Corpus-Based Account. In A. Stefanowitsch (ed.) Corpora in Cognitive Linguistics. Vol. 1. Metaphor and Metonymy, Berlin/New York: Mouton de Gruyter. Melloni C., 2007, Polysemy in word formation: the case of deverbal nominals, PhD dissertation, University of Verona, Italy.

Riferimenti bibliografici Nunberg 1979. The non-uniqueness of Semantic Solutions: Polysemy. Linguistics and Philosophy 3: 143-184. Nunberg, G. 1995. Transfers of Meaning. In Journal of Semantics 12, 109-132. Pustejovsky, J. 1995. The Generative Lexicon, Cambridge Mass., The MIT press. Pustejovsky J., 2001. Type Construction and the Logic of Concepts. In P. Bouillon & F. Busa (eds), The Syntax of Word Meaning, Cambridge, Cambridge University Press, p. 91-123. Pustejovsky J., 2006, Type Theory and Lexical Decomposition. In Journal of Cognitive Science 6, p. 39-76 Simone R. 2000. Cycles Lexicaux. In Studi Italiani di Linguistica Teorica e Applicata (SILTA), 2, p. 259-287. Simone, R. 2008. Coefficienti verbali nei nomi. In Bertinetto P.M. (a cura di), Il verbo. Atti del Convegno della Società Italiana di Glottologia, Pisa, 2006. Weinreich U. 1964. Webster’s Third: A Critique of its Semantics. In International Journal of American Linguistics 30: 405-409. Verspoor C. 1997 Contextually-dependent Lexical Semantics. PhD diss., University of Edinburgh.