Strumenti di valutazione autentica per apprendere la Lingua Inglese

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Strumenti di valutazione autentica per apprendere la Lingua Inglese nella Scuola Primaria Letizia Carpini, Cristina Granucci Workshop Convegno: La valutazione degli apprendimenti per gli apprendimenti linguistici

L’Educazione Linguistica nello specifico della Lingua Straniera implica una pratica costante delle quattro abilità linguistiche garantendo all’alunno la significatività degli apprendimenti coinvolgendo l’alunno e motivandolo ad esprimersi e confrontarsi in situazione anche in LS; ampliando il lessico attraverso la scoperta di vocaboli, funzioni e il loro utilizzo in situazioni comunicative. armonizzando la parola con gesti, suoni, ambienti, oggetti dello scenario comunicativo modulando il curricolo dell’educazione linguistica L1/LS e avvalendosi di linguaggi verbali e non verbali che facilitano e arricchiscono la comunicazione favorendo attraverso un approccio ludico la naturalità di acquisizione capace di coinvolgere il bambino ad esprimersi; promuovendo la convivenza democratica attraverso la strutturazione di esperienze insieme al gruppo, a coppie, individualmente.

AUTOVALUTAZIONE PER SVILUPPARE CAPACITÀ DI METACOGNIZIONE E DI AUTO- RIFLESSIONE Riflettere sulle esperienze per dar loro significato Misurarsi con le proprie potenzialità Raggiungere una graduale consapevolezza delle proprie attitudini, dei propri bisogni Riconoscere l’evoluzione delle proprie abilità Mettere in atto strategie e processi di apprendimento diversificati

AUTOVALUTAZIONE DOCUMENTARE il raggiungimento delle competenze non solo il raggiungimento delle competenze ma anche i relativi processi (l’itinerario percorso per giungere a …) CHE COSA È STATO FATTO COME LO SI È FATTO

Adattamento da L. Mariani STRUMENTI DI AUTOVALUTAZIONE Adattamento da L. Mariani

Titolo /Descrizione del lavoro STRUMENTI DI AUTOVALUTAZIONE Dossier Adattamento da L. Mariani N. Titolo /Descrizione del lavoro Tipo di lavoro Ragioni della scelta Data 1 Testo Individuale Ricorda un’esperienza interessante o significativa. Mi è piaciuto. È piaciuto all’insegnante e ai miei genitori. 2 Disegno Spontaneo Penso che metta in evidenza le mie “qualità”. È piaciuto ai compagni. 3 File A coppia. Lavoro rivisto dall’insegnante Una “conquista” nell’apprendimento: ho imparato ad usare “Power Point” 4 Relazione alla classe Di gruppo Si riferisce a un argomento importante. Ho fornito un aiuto importante grazie alle mie conoscenze “storiche”. 5 Lettura e comprensione Ricostruzione di una storia con immagini e didascalie Sono riuscito a comprendere un racconto in lingua inglese aiutandomi con le immagini e imparando parole nuove. 6

RIFLESSIONE SUI LAVORI SCELTI PER IL DOSSIER STRUMENTI DI AUTOVALUTAZIONE RIFLESSIONE SUI LAVORI SCELTI PER IL DOSSIER Perché l’ho scelto? Che cosa dimostra che so fare? Che cosa dimostra che devo migliorare? Quali progressi ci sono rispetto ai lavori precedenti? Che cosa ho imparato con questo lavoro? Su cosa ho dato il meglio di me stesso? Su cosa devo dare di più?

FORME DI VALUTAZIONE IN CONTESTO Classe quarta Le esperienze riportate sono tratte da un itinerario di lavoro basato sulla lettura del libro “Alice nel Paese delle Meraviglie”, strettamente connesso con i percorsi di Lingua Italiana pubblicati in “Proposte per il curricolo verticale” , (M. Piscitelli, I. Casaglia, B. Piochi). Alla lettura dei vari capitoli in Lingua Italiana viene affiancata la lettura in Lingua Inglese, tratta dal testo ridotto e adattato: “Alice in Wonderland”,Giunti Junior Il percorso è sorto all’interno del gruppo di ricerca e sperimentazione del Lend di Firenze, coordinato da Maria Piscitelli.

Prima esperienza Il tunnel Per un tratto la tana del coniglio continuava a mo’ di tunnel, poi, d’improvviso, piegava verso il basso, in modo così inaspettato che Alice non ebbe il tempo di decidere se iniziare a calarsi o meno in quello che le parve un pozzo decisamente profondo. Dato che mentre precipitava, ebbe parecchio tempo per guardarsi attorno e domandarsi che cosa le sarebbe capitato, i casi erano due: o il pozzo era molto profondo, o lei scendeva con estrema lentezza. Alice si mise a osservare le pareti del pozzo e notò che erano tutte occupate da credenze e scaffali: qui e là vide carte geografiche e illustrazioni appese a pioli. Passando davanti a una mensola, afferrò al volo un barattolo con l’etichetta Marmellata d’arance, ma, con sua grande delusione, scoprì che era vuoto: non piacendole l’idea di lasciarlo cadere giù in basso, per paura di poter far del male a qualcuno, si ingegnò di ricollocarlo su uno dei ripiani che le sfilavano davanti mentre scendeva … Giù, giù, giù … Quand’è che avrebbe smesso di precipitare? Poiché non c’era altro da fare, dopo un po’ Alice si mise a parlare: “Mancherò molto a Dina stasera temo” (Dina era la sua gatta).”Spero che si ricorderanno di metterle il latte nella ciotola, all’ora del tè. Dina, mia cara! Come vorrei che fossi qui, a cadere insieme a me! Non ci sono topi nell’aria, temo, ma potresti sempre acchiapparti un pipistrello: in fondo somiglia moltissimo a un topo, sai? Ma mi domando se i gatti mangiano i pipistrelli!” E qui Alice cominciò a sentirsi alquanto assonnata. Sentì che stava per addormentarsi. Aveva appena cominciato a sognare … quando di colpo: Tonf! Tonf!... Atterrò su un mucchio di bastoncelli e foglie secche. La sua discesa era terminata.

“ Come in un sogno … Alice precipita. L’insegnante legge alla classe il brano invitando gli alunni a ricostruire sul quaderno attraverso il disegno e le parole l’esperienza della caduta nel tunnel di Alice: “ Come in un sogno … Alice precipita. Rappresenta la caduta di Alice utilizzando immagini, nomi, aggettivi, verbi, pensieri …” L’attività viene svolta sia in Lingua Italiana che in Lingua Inglese

Alice falls into a very deep well... Like in a dream... Alice falls into a very deep well... What can it be? ...down down goes Alice... Oh, my dear Dina! What’s that noise? LARGE HOLE DARK I’m tired! PICTURES SHELF BOOKS It’s hot! DEEP DARK BOOKS JAM BAT BLACK CAT HONEY GLASS

Diario di bordo (diario dell’esperienza) STRUMENTI DI AUTOVALUTAZIONE Diario di bordo (diario dell’esperienza) Quando è stato effettuato il lavoro? Quanto tempo hai impiegato per concluderlo? Che cosa ha fatto l’insegnante? Quali sono state le indicazioni di lavoro? Come hai lavorato? (Per spiegare, l’ alunno può verbalizzare oppure anche esplicitare attraverso il disegno il proprio procedimento di lavoro) Sei/Non sei soddisfatto del tuo lavoro? Perché? A che cosa ti è servito questo lavoro? Che cosa hai imparato? Che cosa ti è/non ti è piaciuto? Perché?

Seconda esperienza 1. L’insegnante legge un brano tratto dal libro in lingua inglese: “…Alice is now in a room with a little door. But the door is too small for her! In the room there is also a table. It is big and made of glass. On the table Alice sees a bottle with a label: “Drink me”. Alice drinks from the bottle and she becomes very small! But the door is locked. Where is the key? Alice sees a small golden key on the table, but now she is too small to catch it. Then she sees a little box with a label: “Eat me”. In the box there is a cake. Alice eats a piece of the cake and becomes very big! She can catch the key now!

2. Dopo la lettura l’insegnante chiede ai ragazzi quali parole ed espressioni sono riusciti a comprendere. I bambini, a turno, evidenziano le parole e le espressioni che hanno individuato e queste vengono annotate alla lavagna, diventando patrimonio comune. PRIMO MOMENTO AUTOVALUTATIVO Si fornisce una scheda agli alunni per annotare le riflessioni relative a questa prima fase di lavoro: Dove avevi già sentito le parole e le espressioni a te note? Sai anche come si scrivono? Prova a scriverle

SECONDO MOMENTO AUTOVALUTATIVO 3. L’insegnante distribuisce agli alunni il testo diviso in sequenze, le quali vengono corredate dalle immagini relative. Gli alunni devono leggere le sequenze in silenzio e abbinarle alle immagini fornite. A questo punto l’insegnante chiede agli alunni: se sono riusciti ad individuare nel testo scritto le parole conosciute se dopo la lettura, l’osservazione e l’abbinamento con le immagini, hanno potuto individuare ulteriori parole o espressioni note, che vengono socializzate e annotate alla lavagna, per arricchire il patrimonio lessicale comune SECONDO MOMENTO AUTOVALUTATIVO La scheda si arricchirà con le seguenti domande: Era giusta la forma scritta delle parole da te conosciute? Hai individuato nel testo scritto ulteriori parole a te note? Se sì, quali? Ne conoscevi il significato? Dove le avevi viste/sentite/imparate?

TERZO MOMENTO AUTOVALUTATIVO 4. A questo punto il senso generale del brano è noto a tutti i bambini, ma rimangono alcune parole sconosciute. L’insegnante chiede agli alunni di provare ad ipotizzare il significato dei termini sconosciuti, avvalendosi anche di alcune “cards” predisposte dall’insegnante stessa, fra cui si trovano però anche degli “intrusi”. TERZO MOMENTO AUTOVALUTATIVO spiega come hai ragionato per ipotizzare il significato delle parole sconosciute (puoi scrivere in modo “libero” o con schemi oppure puoi disegnare)

QUARTO MOMENTO AUTOVALUTATIVO 5. Grazie al contributo di tutti si annotano alla lavagna le parole “ipotizzate”. L’insegnante chiede agli alunni di esprimere collettivamente un giudizio sui vari significati individuati, di scartare quelli evidentemente sbagliati e di restringere il campo alle ipotesi maggiormente plausibili. A questo punto non resta che verificare le nostre ipotesi. QUARTO MOMENTO AUTOVALUTATIVO in che modo puoi verificare le ipotesi effettuate? (Consultare il vocabolario o il libro di testo, chiedere all’insegnante …) ( Come momento conclusivo si può scegliere di utilizzare uno degli strumenti autovalutativi presentati precedentemente)