2^ A O.C.B. ILLUMINISMO… lavoro di Sara Marano e Pamela Bernardi Docente: Prof. Elda Biondi
ILLUMINISMO Nella prima metà del 700, mentre imperversavano le guerre di successione volute dai sovrani assoluti, in tutta Europa si agitavano idee nuove che, a poco a poco, trasformarono la società e la politica. Le migliorate condizioni di vita, un costante aumento di produzione, sia industriale sia agricola, le conquiste della scienza e della tecnica, aumentavano nelluomo la fiducia nelle sue capacità e nel progresso. Perciò si diffuse un certo ottimismo e la vita fu intesa come sforzo verso la produzione di beni materiali che contribuissero al benessere universale, mentre ci si convinceva sempre più che la ragione, con i suoi lumi, avviasse i popoli sulla via della felicità. Artefice e protagonista di questo nuovo modo di considerare la vita fu il ceto borghese e illuminismo si chiamò il movimento filosofico che, basandosi sulla ragione, elaborava idee concrete di giustizia sociale.
In campo filosofico, infatti, alla base delle nuove concezioni stava luguaglianza degli uomini in nome della ragione che, essendo facoltà propria di ognuno, li rende tutti uguali per natura e destinati a conoscere e a spiegare i principi universali e il mistero della vita. Il passato e la tradizione erano considerati inutile bagaglio di errori e di superstizioni e perciò da rinnegare in nome di un ideale di progressiva educazione dello spirito umano, teso alla conquista del futuro attraverso la ragione. Si rifiutò anche ogni idea di Dio, in quanto non dimostrabile scientificamente, e si sostituì ad essa lidea di una intelligenza creatrice, quasi un istinto naturale, a cui luomo ubbidisce attraverso la pratica dellonestà: in campo politico, il principio di uguaglianza fece sorgere lidea della fraternità universale, intesa come solidarietà fra i cittadini uniti nello stato da un contratto per la promozione e la difesa degli interessi di tutti.
Fece sperare anche in una maggiore giustizia sociale attraverso la più equa distribuzione dei beni, secondo la proposta di Rousseau. Lesaltazione della ragione portò al rifiuto del governo assoluto e sembrò un abuso che un solo uomo si imponesse a tutto il popolo: Montesquieu prospettò la suddivisione dei poteri dello stato (legislativo,esecutivo e giudiziario) in tre organismi diversi con un reciproco controllo.