Uno scettico Contro gli stoici Sesto Empirico Uno scettico Contro gli stoici
Il pensiero “animalista” Gli animali sono dotati di : lógos prophorikós ma anche di lógos endiáthetos La prova indiretta: Adversus mathematicos (11 libri) [ Adversus dogmaticos II, 287 (Ad.Math. VIII, 287)] La prova diretta: Pyrrhoniae hypotyposes (pyrróneioi hypotypóseis) I,62-78
La prova indiretta : l’Adversus dogmaticos Adv. math. VIII, 287; “Se, infatti, essi (sc.tà áloga tôn zóon ) posseggono un lógos prophorikós è necessario che in loro sia presente anche quello endiáthetos, giacché ove si prescinda da questo anche quello proferito risulta inconsistente”
La prova diretta: gli Schizzi pirroniani Il Lógos endiáthetos (secondo gli Stoici) consiste in: 1. la scelta(haíresis) delle cose piacevoli e la fuga di quelle dannose 2. la conoscenza (gnôsis) dei mezzi attraverso cui ottenerle 3. il conseguimento delle virtù che rispondono alla propria indole naturale 4. il conseguimento di ciò che riguarda le proprie affezioni/passioni.
Il cane di Crisippo Pyrrh. hyp. I, 69 “Secondo Crisippo, poi, che particolarmente si batte in difesa (sympolemoûnta) degli animali irragionevoli, il cane partecipa anche della tanto celebrata dialettica. Dice infatti l’autore che esso per lo più si appoggia sul quinto argomento indimostrabile, quando, arrivato a un trivio e annusate due vie per le quali non passò la fiera, infila senz’altro la terza, senza nemmeno annusare le tracce.
Il cane di Crisippo “... Afferma infatti l’antico filosofo che esso cane si comporta come se facesse questo ragionamento (logízesthai): «la fiera è passata o per di qua, o per di là, o per quella parte. Per di qua no, per di là no, dunque per quella parte».
Il cane animale perfetto ...Se, pertanto, appare che questo animale, sul quale, a cagione d’esempio, abbiamo fermato il nostro discorso, e sa scegliere ciò che gli conviene ed evitare ciò che lo disturba, e possiede l’arte di procacciarsi ciò che gli conviene, ed è in grado di comprendere e mitigare le proprie affezioni, e non è privo di virtù, poiché in questo consiste il ragionamento (lógou) interiore (endiathétou) perfetto (teleiótes) il cane, per questo rispetto, sarebbe un animale perfetto.”
Il lógos prophorikós: le due argomentazioni Contro la visione antropocentrica (e grecocentirca): gli animali hanno un loro linguaggio, siamo noi uomini che non lo comprendiamo (come avviene con la voce dei barbari) La varietà delle voci animali: le voci degli animali variano al variare delle circostanze
Il lógos prophorikós contro la visione antropocentrica Pyrrh. hyp. I,74sqq Noi vediamo, cosa notevole, anche gli animali dei quali discorriamo, proferire (propherómena), anche, voci (phonás) umane, come le piche e alcuni altri. Anche se non comprendiamo (syniénai) le voci (phonás) degli animali, così detti, irragionevoli, non sarebbe del tutto assurdo pensare che essi discorrano (dialégesthai) Anche quando udiamo la voce dei barbari, non la comprendiamo, anzi ci fa l’impressione di essere uniforme (taúten monoeidê)
Il lógos prophorikós: la varietà delle voci animali Pyrrh. hyp. I,75 Per tornare ai cani, noi li udiamo emettere una data voce, quando vogliono allontanare qualcuno, un’altra, quando urlano, un’altra, quando sono battuti, un’altra differente, quando scodinzolano di gioia. Insomma, se uno fissasse la sua attenzione a questo fatto, riscontrerebbe una grande differenza di voci (phonês) e in questo e negli altri animali secondo le differenti circostanze, talché ne concluderebbe, verisimilmente, che gli animali, così detti, irragionevoli (áloga zôa), partecipano, anche, del ragionamento esternato (prophorikoû lógou).