1 Didattica della Matematica Matematica 2 Anno Accademico 2003-2004 Filippo Spagnolo Facoltà Scienze della Formazione

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Transcript della presentazione:

1 Didattica della Matematica Matematica 2 Anno Accademico Filippo Spagnolo Facoltà Scienze della Formazione Materiali Didattici SISSIS e Formazione Primaria Conferenze dell'AICM Attività di Ricerca e pubblicazioni del GRIM Proceedings dei Convegni del gruppo Internazionale “21st Project for Mathematics Education” L’importanza delle Matematiche nella vita di tutti i giorni: I processi di matematizzazione, cenni su grandezze e loro misura. Il numero Naturale. Richiami sulle Operazioni con i Naturali. Alcune proprietà

2 Il processo di matematizzazione Il ruolo delle grandezze nel rapporto con le altre discipline: primo approccio alla matematizzazione. Matematica ed arte: La sezione Aurea, la spirale di Archimede; Matematica nella Natura: Fibonacci e il numero di foglie in un albero.

3 Modelli, Metafore, … Pitagora ed i processi di quantificazione nella cultura occidentale Cosa significa Modellizzare: esempi di collegamento con le discipline scientifiche e non. Il ruolo della Metafora. Nel Novecento cosa significa matematizzare: i grafi, algebra astratta e linguistica, ecc… Nell'insegnamento: matematizzazione attraverso le grandezze, Modellizzare analizzando la coerenza interna del modello.

4 Lavoro di gruppo: Individuare nei libri di testo in vostro possesso le attività di matematizzazione attraverso le grandezze; Provate a costruire una grandezza in relazione alle scienze umane.

5 Il problema delle "Grandezze" è quello più generale applicabile poi alle discipline più disparate che richiedono anche un approccio "quantitativo". Possiamo parlare di "Grandezze Omogenee" quando possiamo fare le operazioni di sommare e confrontare. Questo è sufficiente per discipline come la fisica. Una teoria organicamente più forte.

6 Rapporto storico epistemologico tra "Grandezze" e "misura". Commensurabilità e incommensurabilità. Rapporto Razionale e Reale. Il problema di √2. 1u 1u u Piuttosto che definire il rapporto si cercava di metterlo in relazione ad un altro rapporto dello stesso tipo: 2 sta a 7 come 4 sta a 14.

7 Le Frazioni sono gli strumenti adeguati per esprimere i rapporti. Euclide: geometricamente. La nozione di rapporto in Q e in R. (a/b è la stessa cosa di a:b da un punto di vista formale e di comportamenti da parte di allievi su di un problema dato?) a:b rapporto geometrico (operatore, scalare) Rapporti interni: grandezze omogenee; Rapporti esterni: grandezze di natura diversa; Diversi tipi di rapporti: numerici, rapporto come differenza numerica (cosa bisogna aggiungere ad A per ottenere B).

8 Proporzione… Mettere in relazione due oggetti in una analogia permette il trasporto di una struttura o una proprietà conosciuta dall'una verso l'altra. Essa permette di parlare con un linguaggio dell'altro e definire una tale struttura dai caratteri comuni di questi oggetti. Questa analogia è alla base della modellizzazione. Una proporzione è definita come l'uguaglianza tra due rapporti. La teoria delle proporzioni è formalizzata nel XVIII secolo dopo la formalizzazione dell'algebra. Lunghezze e misure. La lunghezza d'un segmento è l'insieme di tutti i segmenti congruenti ad esso. Confronto di lunghezze. Portiamo il primo segmento sul secondo. Evidenziamo le parti congruenti. Quindi si può affermare quale dei due è più grande.

9 Gli approcci al Numero Naturale: L'idea del numero naturale è complessa e richiede pertanto "un approccio che si avvale di diversi punti di vista (ordinalità, cardinalità, misura, insiemistica, ricorsività, etc...) " [3] e viene acquisita dopo lunga interiorizzazione da parte del bambino. Approccio insiemistico (cardinale) - Russell Approccio ordinale Approccio ricorsivo - Peano Approccio basato sulla misura

10 In "Arithmetices Principa nova methodo exposita" [1] del 1889 G.Peano espone l’Aritmetica in forma di sistema ipotetico-deduttivo, assumendo quattro concetti primitivi (numero, unità, successivo e uguale) e nove assiomi (di cui quattro riguardanti l’eguaglianza).[1] In seguito assumerà soltanto i concetti primitivi di zero, numero naturale, e successivo di un numero naturale. I numeri naturali formano una classe (insieme); Zero è un numero naturale; Il successivo di un numero naturale è un numero naturale; Numeri naturali che hanno lo stesso successivo sono uguali; Zero non è successivo di alcun numero naturale; Sia S una classe: se zero è un elemento di S e se ogni qulavolta un numero naturale x sta in S anche il successivo di x sta in S, allora tutta la classe dei numeri naturali è contenuta in S. [1]- art.16,[22] [1]

11  =  1, 2,..., n,...  dove "1" sta per "unità" ed n=n+1 per "successivo". N 0 =  0, 1, 2,..., n,...  dove "0" sta per "zero" ed n=n+1 per "successivo". P =  2, 4,..., 2n,...  dove "2" sta per "unità" e (2n) =2n+2 per "successivo". P 0 =  0, 2, 4,.., 2n,...  dove "0" sta per "unità" e (2n) =2n+2 per "successivo". M=  n, 2n, 3n,.., kn,...  dove "n" sta per "unità" e (kn) =kn+n per "successivo". M 0 =  0, n, 2n,.., kn,...  dove "0" sta per "zero" e (kn) =kn+n per "successivo». Per a  0,A=  1/a, 1/a 2,.., 1/a k,..  dove "1/a" sta per "unità" ed (1/a k ) =1/a k  1/a per "successivo". Per a  0,A 0 =  1/a 0, 1/a,...., 1/a k,...  dove "1/a 0 "sta per "zero" e (1/a k ) =1/a k  1/a per "successivo". Per b  0,B=  b, b 2,...., b k,....  dove "b" sta per "unità" e (b k ) =b k  b per "successivo". Per b  0,B 0 =  b 0, b,...., b k,....  dove "b 0 " sta per "zero" e (b k ) =b k  b per "successivo". La struttura N0 (+,  ) è più ricca della struttura N (+,  ) in quanto possiede un elemento neutro rispetto ad entrambi le operazioni; l’elemento neutro dell’operazione di moltiplicazione si comporta in entrambi i modelli in maniera  naturale  rispetto all’operazione di addizione mentre l’elemento neutro dell’addizione ha rispetto all’operazione di moltiplicazione un comportamento  non naturale , in quanto n  0=0  n  N, cioè "lo zero distrugge" ogni naturale; segue quindi che l'elemento neutro dell'addizione non ha comportamento "naturale" anche rispetto all'operazione di divisione, inversa della moltiplicazione.

12 Dimostrazione: Sia M il sottoinsieme di N tale che Pm è vera per tutti e soli gli m  M. Si ha 0  M e ogni qualvolta un numero naturale x sta in M allora sta in M anche il successivo di x. Allora, per l'assioma 5; N  M; ma per ipotesi M è formato da numeri naurali, cioè M  N; ne segue che M=N cioè Pn è vera per ogni n  N. Il principio di Induzione completa Sia N l'insieme dei numeri nNaturali; ad ogni numero naturale n corrisponda una proposizione Pn. Se accade che: – P0 è vera. – Se Pm è vera allora è vera anche Pm' (essendo m' il successivo del numero naturale m) Allora Pn è vera  n  N. –I numeri naturali formano una classe (insieme); –Zero è un numero naturale; –Il successivo di un numero naturale è un numero naturale; –Numeri naturali che hanno lo stesso successivo sono uguali; –Zero non è successivo di alcun numero naturale; –Sia S una classe: se zero è un elemento di S e se ogni qulavolta un numero naturale x sta in S anche il successivo di x sta in S, allora tutta la classe dei numeri naturali è contenuta in S.

13 Le operazioni in N con gli assiomi del Peano. L'addizione. a+0=a a+b'=(a+b)' Dimostriamo con l'induzione che: "Ad ogni naturale n associamo la proposizione Pn: Esiste il numero naturale a+n." (cioè la definzione 2 è ben posta). P0 è vera: a+0=a ed a è un numero naturale. Se Pm è vera allora esiste il numero naturale a+m e dunque anche il suo successivo (a+m)' è un numero naturale (assioma 2); poiché per definizione è a+m'=(a+m)' esiste il numero naturale a+m' e quindi Pm' è vera. Allora per il principio di induzione completa, Pn risulta vera  n  N, cioè esiste il numero naturale a+n, qualunque sia il numero naturale n. Le proprietà delle operazioni si possono tutte dimostrare con il principio di induzione completa: associativa, commutativa.

14 La moltiplicazione. a  0=a a  b'=(a  b)+a essendo a,b  N e b' il successivo di b. Si dimostra per induzione. Come anche le proprietà associativa e commutativa. Ordinamento. Presi a,b  N, si dice che a è minore o uguale a b, e si scrive a  b, s esiste un c  N tale che b=a+c. Presi a,b  N si dice che a<b se è a  b e a  b.

15 La ricorsività. 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, … z=x+y Cominicia con x=1 e y=1 calcola z=x+y scrivi y al posto di x scrivi z al posto di y

16 L'approccio Cardinale. Per l'approccio cardinale è indispensabile avere come pre- requisito la conoscenza della teoria ingenua degli insiemi. Introdurre poi una relazione: "… essere eqipotente…", due insiemi sono equipotenti se possono essere messi in corrispondenza biunivoca tra di loro. Nel caso finito; Nel caso infinito: Cantor. L'unione di due insiemi (  ): corrisponde alla somma se i due insiemi sono disgiunti. Addizione.  m,n  N, siano A e B tali che A  B=  e tale che card A= m e Card B= n. Si definisce m+n=Card (A  B).

17 Sottrazione. Sia A un insieme finito, Card A=m; sia B  A, CardB=n; si definisce m- n=Card (A\B). (A\B= differenza tra due insiemi) Moltiplicazione. Siano m,n  N; siano A, B due insiemi (non necessariamente disgiunti) tali che Card A=m, Card B=n. Si definisce m  n=card (AxB) Divisione. Sia A un insieme. Per partizione di A si intende ogni suddivisione degli elementi di A a due due disgiunti. Se è possibile ripartire gli elementi di A in insiemi a due a due disgiunti ciascuno costituito da b elementi, diremo che il naturale a è divisibile per il naturale b e chiameremo quoziente di a per b il numero q degli insiemi della partizione.

18 Approccio ordinale. Nell'approccio ordinale gli elementi da prendere in considerazione sono: La corrispondenza biunivoca; La relazione d'ordine. Quindi si definirà una corrispondenza biunivoca tra un determinato insieme A e l'insieme N. La corrispondenza biunivova ordinata sarà anche chiamata isomorfismo d'ordine. N rappresenta: sia la card A (corrispondenza biunivoca) sia una corrispondenza biunivoca ordinata.