Tra domanda di merito e voglia di partecipazione LA CITTA’ DEI GIOVANI Tra domanda di merito e voglia di partecipazione Roma, 9 luglio 2008
I giovani nelle pagine dei quotidiani “Giornate da precari, notti in discoteca. Viaggio da Bologna alla Riviera, alla scoperta di una generazione che ha smesso di sognare” (28 giugno 2008) “I giovani come il Quarto Stato ma non sanno dove andare” (18 luglio 2007) “Egoisti per necessità. Non chiamateci figli di papà”. Poco impegno nel sociale. sul banco degli imputati anche i genitori troppo “lassisti” (19 giugno 2008) “Gli under 35 contro gli eccessi di «casta»” (25 marzo 2008) Generazione Peter Pan. Chi ha tarpato le ali dei trentenni? (10 aprile 2008) “Per i giovani la flessibilità è sinonimo di precarietà” (14 febbraio 2008)
I giovani e la vita pubblica: la ricerca di Cittalia L’immagine dei giovani che ci consegnano le cronache e l’opinione pubblica appare spesso come la rappresentazione, opaca, di una generazione ripiegata su se stessa, con pochi sogni e senza un concreto impegno collettivo. Cittalia – Fondazione Anci Ricerche ha voluto dare il suo contributo attraverso un’indagine condotta su un campione di 2.000 soggetti con età compresa tra i 18 e i 34 anni che fa emergere un quadro con alcune sorprese. Una domanda forte di spazi pubblici, di rappresentanza civica e politica, di riforme radicali e di meritocrazia. Una domanda per lo più irrisolta che, ad oggi, non trova sbocchi adeguati ma che può rappresentare una buona base di partenza per definire nuove politiche giovanili e per ripensare le città “a misura” dei giovani.
Un contesto sfidante Nonostante situazioni nazionali molto diverse, già il Libro Bianco della Commissione europea descrive uno scenario in cui i giovani europei appaiono caratterizzati da alcuni elementi comuni: ritardato ingresso nel mercato del lavoro e conseguente slittamento nel tempo della creazione di una famiglia, frequenti avvicendamenti tra studio e lavoro, percorsi individuali più variegati che in passato; ridotto ruolo integratore della scuola/dell’università, del lavoro e del contesto sociale. Ciò si traduce spesso in una perdita di fiducia nei sistemi decisionali esistenti e in un certo disinteresse per le forme tradizionali di partecipazione alla vita pubblica, ma anche alle organizzazioni sociali. La maggioranza di giovani vorrebbe tuttavia influenzare le politiche, ma non sa come intervenire. In un contesto sociale in rapida evoluzione, caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione e da una maggior distanza tra i giovani e le forme tradizionali della vita politica, la partecipazione piena e totale dei giovani alla vita politico-sociale diventa una sfida importante. Investire nei giovani è una delle chiavi del successo della strategia di Lisbona: fare dell’Europa “l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo”.
Voglia di vita comune e di “spazi pubblici” Emerge nei giovani una forte domanda di socializzazione. Non è vero che sono attenti alla sola dimensione privata: chiedono maggiori occasioni di incontro e di socializzazione. Cosa deve offrire “culturalmente” una città: Più risposte possibili Giovani Creare più spazi culturali per giovani 57 Fare delle piazze luoghi di incontro 33 Favorire l’apertura di luoghi ricreativi 30 Creare eventi di impatto 29 Rafforzare le associazioni culturali e ricreative 29 Valori % Il ritorno dei giovani agli spazi pubblici può rappresentare un fattore decisivo nelle politiche di riqualificazione urbana: piazze e luoghi pubblici partecipate e vissute dai giovani trasmettono alla collettività la percezione di città e quartieri “abitati e vivi”; rallentano il loro degrado e limitano i fenomeni di microcriminalità urbana.
Voglia di meritocrazia come uguale accesso alle opportunità I giovani chiedono alle istituzioni di impegnarsi per favorire la meritocrazia, intesa come “uguaglianza” di accesso alle opportunità e come selezione/premio in base al merito e ai risultati raggiunti. Ritiene che il Suo Governo ideale dovrebbe operare secondo il principio della meritocrazia? Giovani 18-24 anni 25 – 34 anni si 65 47 74 Valori % I giovani chiedono una società basata sul riconoscimento del merito, indipendentemente dalle origini. L’opportunità nel salire “sull’ascensore sociale” dipende dalle capacità e dalle abilità del singolo e non dalle conoscenze che si hanno. Il riconoscimento del merito è dunque la strada auspicata per favorire la mobilità sociale.
Voglia di impegno e di politica I giovani vogliono impegnarsi per la propria collettività, sia attraverso la politica che la partecipazione alla vita sociale. La partecipazione dei cittadini alla vita politica è: Valori % Giovani Indispensabile 49 Utile 44 Inutile 6 Dannosa 1 Tuttavia, questa forte domanda di impegno civico e sociale richiede nuove forme di partecipazione. Ritiene necessarie nuove modalità che consentano ai cittadini di concorrere, indirizzare le scelte politiche? Giovani Molto + abbastanza 82 Poco 14 Per niente 4 Valori %
Voglia di impegno e di politica (segue) La maggior parte dei giovani vuole influenzare le scelte della società, ma secondo forme d’impegno che superino le vecchie strutture e i vecchi meccanismi di partecipazione. Attraverso quali modalità ritiene sia più opportuno partecipare alla vita sociale e politica del Suo Comune e fare sentire la propria voce? partecipare a incontri o dibattiti pubblici 16 impegnarsi in comitati di cittadini 15 sottoscrivere petizioni e votare ai referendum 13 contattare direttamente le amministrazioni locali 11 avere contatti con i partiti politici 10 avere contatti con il sindaco 10 prendere parte di manifestazioni di protesta 7 avere contatti con organizzazioni sindacali 5 avere contatti con associazioni tematiche e di volontariato 4 altro 9 Valori % Giovani
Voglia di essere protagonisti I giovani chiedono di partecipare allo sviluppo della comunità e del Paese, sapendo di poter fare bene e ritenendo che la loro partecipazione rinnovi la politica. L’impegno di più giovani nella vita politica: rinnova la politica 61 rende la politica più moderna 29 non cambia nulla perché l’età non c’entra 6 rende la politica meno seria 4 Giovani Valori % I giovani vogliono essere considerati come una forza e non come un problema da gestire, richiedendo un proprio spazio di rappresentanza. Ritiene che le liste elettorali dovrebbero avere un numero minimo obbligatorio di giovani candidati. Lei è molto, abbastanza, poco, per nulla d’accordo: 18-24 anni 25-34 anni 35 e oltre molto + abbastanza 76 74 66 Poco + per nulla 24 26 34 Valori %
Voglia di cambiamento I giovani hanno le idee chiare su quali temi occorre prioritariamente intervenire per favorire il cambiamento. Il Suo Governo ideale dovrebbe puntare su: Giovani Giovani Linea decisionista 55 Linea della concertazione 45 Riforme radicali 69 Riforme graduali 31 Federalismo 58 Centralismo 42 Ispirazione laica 69 Ispirazione cattolica 31 Valori % I giovani vogliono uno Stato laico, capace di dare risposte decise e radicali ai problemi e alle emergenze del Paese, in un contesto di federalismo amministrativo e fiscale.
Voglia di sicurezze I giovani appaiono sicuri delle azioni da cantierare in via prioritaria per contrastare il crescente e diffuso sentimento di precarizzazione. Il Suo Governo ideale dovrebbe puntare a sviluppare azioni finalizzate a: Giovani Giovani Rendere sicuri i posti di lavoro 80 Flessibilità mercato lavoro 20 Rafforzare controlli immigrazione 68 Maggiore integrazione 32 Aumentare salari,stipendi,pensioni 59 Ridurre le tasse per tutti 41 Valori % L’aumento dei salari è fortemente collegato ad un’altra forte esigenza: la casa. Per questo chiedono agevolazioni economiche (51%), ma anche la costruzione di nuove case popolari (23%) e il sostegno alle famiglie in difficoltà con un potenziamento dei contributi per l’affitto (28%). Gli elevati canoni di locazione rappresentano un grande problema: l’82% degli under 34 si dice favorevole al ritorno dell’equo canone.
Voglia di qualità della vita I giovani hanno le idee chiare su quali temi occorre intervenire prioritariamente per migliorare il proprio benessere. Su quali servizi del territorio occorre intervenire per agevolare lo svolgimento delle sue attività: Più risposte possibili Riduzione problemi traffico e parcheggio 50 54 48 Estensione orari uffici, banche, poste 42 22 52 Maggiore efficienza trasporto pubblico 41 51 35 Estensione orari uffici pubblici 33 35 32 Flessibilità orari negozi 32 23 37 Flessibilità servizi medici e ambulatori 25 23 26 Orari scuole più flessibili 12 23 6 Giovani 18-24 anni 25-34 anni Valori %
Voglia di migliorarsi e ottenere la fiducia Nonostante la propensione all’impegno, i giovani di oggi si considerano in larga misura “peggiori” rispetto ai giovani delle generazioni passate. A suo parere, i giovani di oggi sono migliori o peggiori rispetto a quelli di 20 anni fa? 18-24 anni 25-34 anni 35 e oltre migliori 21 23 22 non e' cambiato nulla 36 39 45 peggiori 43 38 33 Valori % La causa potrebbe essere riconducibile al modo in cui i giovani sentono di essere percepiti dall’opinione pubblica, fortemente centrato sul disimpegno, sulla futilità, sulla mancanza di autonomia dalle famiglie. Un’immagine negativa che incide sull’autostima di queste generazioni, che invece hanno voglia di impegnarsi e di mettersi in gioco.
Voglia Comune I giovani considerano il Comune l’ente più vicino ai cittadini, quello a cui in prima istanza ci si rivolge per la soluzione immediata dei propri problemi. Quale tra le seguenti istituzioni è la più vicina ai cittadini: Comune 74 73 75 Provincia 10 13 8 Regione 11 9 12 Stato 5 5 5 Giovani 18-24 anni 25-34 anni Valori % Una forte identificazione con la territorialità dell’Ente locale intesa proprio come capacità di recepire esigenze e tradurle in risposte concrete.
Alcune considerazioni L’analisi evidenzia le domande che i giovani pongono a chi governa i territori dove vivono. È una domanda molto articolata, alla quale non può darsi una risposta unica e semplificante. I comuni per la loro “prossimità” con i problemi, rappresentano il livello di governo che prima degli altri si ritrovano a dover comprendere i fenomeni, recepire le istanze locali, formulare le soluzioni. Ma, da soli, possono poco: occorre infatti un sistema di policy articolato e duraturo, in grado di integrare le diverse leve di intervento: le regole, gli incentivi e i servizi. Occorre che il governo nazionale, quelli regionali e quelli locali agiscano secondo un disegno condiviso per evitare duplicazioni e sovrapposizioni (che, tra l’altro, la situazione di debolezza della finanza pubblica non permette) e generare interventi di valore, per aiutare concretamente i giovani a sviluppare appieno le loro aspirazioni.
Quali politiche per i giovani? Promuovere l’autonomia politiche per l’occupazione politiche abitative accesso al credito mobilità Promuovere il merito interventi sul sistema educativo e universitario per favorire la mobilità sociale (ascensore sociale) promozione di percorsi integrati scuola-lavoro liberalizzazione dell’accesso alle professioni Promuovere la cittadinanza attiva accesso alle tecnologie della informazione coinvolgimento nell’elaborazione e nella diffusione di informazioni volontariato servizio civile sostegno alla rappresentanza sociale e politica
Quali politiche per i giovani? (segue) Sostenere l’inclusione sostegno ai giovani in condizioni di disabilità interventi sulla dispersione scolastica prevenzione del disagio sociale prevenzione e contrasto delle dipendenze patologiche sostegno alle “seconde generazioni” Sostenere le giovani donne azioni positive per l’occupazione delle donne e per la leadership femminile conciliazione dei tempi di vita e di lavoro sostegno alla maternità servizi per l’infanzia
La città dei giovani Piani locali Giovani (uno strumento innovativo di programmazione per orientare le politiche locali dal punto di vista della promozione dei giovani) Progettazione e riqualificazione di spazi urbani per la socialità Spazi dedicati ai giovani e sostegno alla creatività giovanile Costruzione e messa a norma di impianti sportivi dedicati alla pratica di base degli sport minori Tempi e orari della città Comunicazione e informazione (reti wi-fi gratuite; ..) Accesso agevolato ai consumi culturali, alla pratica sportiva e al trasporto pubblico Promozione dell’associazionismo giovanile, del volontariato civico, delle relazioni intergenerazionali Coinvolgimento dei giovani e delle loro rappresentanze nelle scelte della città
Il lavoro di analisi di Cittalia: aspetti metodologici L’analisi è stata realizzata utilizzando i dati di un indagine CATI e CAWI condotta da Publica Res su un campione di 2.000 soggetti con età compresa tra i 18 e i 34 anni, residenti sul territorio nazionale, rappresentativi dell’universo di riferimento in base ai parametri di sesso, età (18-24 e 25-34) e zona di residenza. In riferimento alla fascia di età presa a campione, si precisa che fino alla fine degli anni ’80, le principali indagini sui giovani si orientavano verso un campione di età compresa tra i 15 e i 24 anni; negli anni ’90, la soglia superiore si è attestata a 29 anni per poi aumentare nuovamente nel terzo millennio includendo anche i trentaquattrenni. Sono stati presentati i comportamenti di entrambe le fasce d’età solo laddove esistono sostanziali differenze. In caso contrario la voce “Giovani” identifica la media ponderata rispetto al totale dei giovani intervistati.