Diritti sociali e livelli essenziali delle prestazioni

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Diritti sociali e livelli essenziali delle prestazioni di Emanuele Ranci Ortigosa direttore scientifico IRS Osservatorio nazionale sulla attuazione della l.328/2000 Cnel – Roma, 18 giugno 2008

Perchè questa ricerca La definizione dei livelli essenziali costituisce una scelta cruciale per garantire, in base al dettato costituzionale, diritti sociali alle persone e alle famiglie e per promuovere un nuovo rapporto tra le istituzioni e tra queste e i cittadini

Perché questa ricerca La ricerca qui presentata ha esaminato quanto è stato elaborato sul tema negli ultimi anni per arrivare a indicare alcuni obiettivi che per esser realizzati richiedono il concorso dei diversi livelli istituzionali e delle parti sociali.

I contenuti Livelli essenziali: stato del dibattito e proposte di sviluppo Federalismo fiscale e finanziamento dei livelli essenziali Descrizione del campo e declinazione dei livelli Prove di declinazione: 4.1 il sostegno alla non autosufficienza 4.2 i servizi per l’infanzia 4.3 il contrasto alla povertà Analisi specifiche: 5.1 legislazione nazionale e regionale e esperienze 5.2 la spesa sociale nazionale, regionale, locale

Il gruppo di lavoro Paolo Bosi, Università di Modena Barbara Da Roit, Irs, ora Univ. di Utrecht Cristiano Gori, Irs Franco Pesaresi, Comune di Ancona Emanuele Ranci Ortigosa, Irs (coordinatore)

Parte prima Perché i livelli essenziali Cosa sono Che caratteristiche hanno

Perché i livelli essenziali Vi sono condizioni sociali e relativi bisogni tanto pregiudizievoli per le persone, le famiglie, la nostra convivenza sociale, da comportare la definizione di diritti sociali e di misure ad essi correlate volte ad assicurare al cittadino una tutela e una promozione rispetto ad essi.

Quali bisogni e quali risposte Lo sviluppo delle politiche di welfare implica che vengano via via definiti: quali bisogni vengono considerati rilevanti dalle amministrazioni pubbliche; chi ne sono i portatori; quali opportunità vengono loro offerte (servizi di vario genere, erogazioni monetarie, ecc.).

I livelli essenziali I livelli essenziali sono uno strumento di esplicitazione e di chiarificazione di diritti e di prestazioni atte a garantirli. Possono riaffermare diritti e prestazioni già dovute al presente, ma soprattutto in campo sociale devono attivare un processo verso obiettivi di tal natura che si definiscono e che ci si impegna a perseguire e realizzare

Universalità I livelli essenziali si collocano entro politiche e interventi sociali a carattere universalistico, rivolti cioè a tutta la popolazione che presenta quel bisogno e la necessità di quell’intervento, a prescindere dalle caratteristiche e dalle storie personali e lavorative dei destinatari

Selettività Può però associarsi all’universalità anche la selettività, prevalentemente in base al livello di reddito, individuale o familiare, o anche su altri fattori di bisogno assunti come discriminanti. La selettività determina inclusione ed esclusione, o priorità di accesso

Esigibilità Un diritto individuale, una tipologia di offerta o un fattore di qualità di questa, assunto come livello essenziale, deve essere “garantito” come dice la Costituzione. Diverse modalità di garanzia: garanzia civile garanzia amministrativa forme di tutela e di negoziazione sociale

Quale campo di livelli essenziali? I livelli essenziali possono concernere campi di bisogni assai diversi, ed anche risposte ad essi assai diverse. Noi ci occuperemo essenzialmente dei livelli essenziali rilevanti per le politiche sociali, per i quali sono state utilizzate varie definizioni: Lep Liveas Leps

Erogazioni monetarie e servizi il campo degli interventi e delle risorse considerate comprende erogazioni monetarie (anche quelle discutibilmente attualmente gestite a livello nazionale), e servizi il rapporto fra queste due componenti è rilevante e va fortemente riequilibrato comprende anche la componente sociale dei Lea sociosanitari che vanno riconsiderati in un quadro unico, o almeno coerente e paritario

Definizione generale e realizzazione graduale I Livelli essenziali riguardano l’insieme dei diritti sociali e coinvolgono quindi l’insieme degli interventi, dei servizi, delle risorse impegnate per attuarli. Va costruita una impostazione e una metodologia generale, assunta per tutte le aree di declinazione, per evitare settorializzazioni e incoerenze. L’attuazione può essere necessariamente graduale per le diverse aree di problemi e progressiva nel perseguimento degli obiettivi

Il percorso di definizione Gli interrogativi cui occorre rispondere: Chi? Quali portatori di quali bisogni sono i potenziali beneficiari? (a chi, a che condizione) Cosa? Quali prestazioni e contenuti sono da considerare essenziali? Come? Quale tipo di definizione di livello essenziale si assume e come se ne assicura l’esigibilità? Con quali risorse?

Parte seconda Chi deve definirli Chi deve realizzarli

Competenze istituzionali Nel campo delle politiche socio assistenziali la riforma costituzionale del 2001 ha sancito la competenza legislativa esclusiva delle Regioni, ma ha affidato allo Stato la definizione di livelli essenziali delle prestazioni volte a garantire i diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale

COSTITUZIONE ART. 117, C.2, LETT.M Lo Stato ha legislazione esclusiva …(sulla)… determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale

Livelli irrinunciabili e livelli essenziali nella Costituzione La Costituzione già afferma e tutela dei diritti sociali perfetti e incomprimibili ( esempio art. 38, c.1). I livelli essenziali vanno oltre questa soglia COSTITUZIONE ART. 38, C. 1 Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale.

Il percorso istituzionale La Costituzione riformata fa carico allo Stato della definizione dei livelli essenziali Tale definizione non può avvenire che con modalità partecipative, in ambito istituzionale e sociale I livelli essenziali delle prestazioni vanno definiti legislativamente, con possibili agganci ai processi programmatori

Livelli essenziali: fonti normative ordinarie LEGGE 328/00 ART. 2, C.2 I soggetti di cui all’art. 1 e 3 sono tenuti a realizzare il sistema integrato degli interventi e servizi che garantisce i livelli essenziali delle prestazioni di cui all’art. 22, e a consentire l’esercizio del diritto soggettivo a beneficiare delle prestazioni economiche…. LEGGE 328/00 ART. 22, C.2 Gli interventi indicati costituiscono il livello essenziale delle prestazioni sociali erogabili sotto forma di beni e servizi … nei limiti delle risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali LEGGE 328/00 richiama anche i vigenti diritti sociali soggettivi

Livelli essenziali e livelli di governo I livelli essenziali di cui alla Costituzione sono prerogativa dello Stato La loro concreta attuazione passa attraverso Regioni e Comuni Nessuna norma impedisce a Regioni e Comuni di disciplinare e realizzare loro livelli essenziali

Parte terza Come si possono costruire i livelli essenziali Quali possono essere i contenuti e gli indicatori

Contenuti e Indicatori Diritti esigibili Tipologia di servizi e interventi Requisiti di qualità Entità di risorse professionali, finanziarie, strumentali

La definizione del livello essenziale Indicazione del diritto sociale considerato e della condizione di bisogno che esige tutela Individuazione chiara dei titolari del diritto soggettivo Oggetto: prestazione, servizio, insieme di servizi e prestazioni Quantità e qualità delle “prestazioni” da garantire Costi delle prestazioni a carico degli utenti Criteri e modalità di accesso Strumenti per garantire l’esigibilità del diritto

Normativa ordinaria di riferimento Il punto di partenza è dato dall’art. 22, c.2, della l.328/00, con la sua elencazione di “interventi” e “misure” e relativi portatori di bisogno/titolari di diritti: misure di sostegno alla povertà misure economiche per favorire la vita autonoma e la permanenza a domicilio interventi di sostegno ai minori e ai nuclei familiari anche attraverso l'affido e l'accoglienza in strutture comunitarie; misure per sostenere le responsabilità familiari misure di sostegno alle donne in difficoltà interventi per l'integrazione sociale delle persone disabili, ivi compreso la dotazione di centri socio-riabilitativi, di comunità alloggio e di accoglienza; interventi per le persone anziane e disabili per favorire la permanenza a domicilio, nonché la socializzazione e l'accoglienza presso strutture residenziali e semiresidenziali; prestazioni socio-educative per soggetti dipendenti informazione e consulenza alle famiglie per favorire la fruizione dei servizi e l'auto aiuto.

Dalla normativa una griglia per la costruzione dei livelli essenziali Facendo riferimento alla l.328 e alle leggi regionali Pesaresi ha elaborato una tabella che riprendo con qualche adattamento nella slide che segue. Nella mia proposta essa va compilata indicando nella prima colonna le aree di bisogno e di intervento, con i rispettivi titolari di diritti ( chi, quali diritti, a che condizioni…), nelle colonne seguenti le corrispondenti diverse tipologie di prestazioni da assicurare, i relativi standard quantitativi e qualitativi, le risorse attivate per produrli.

Griglia per la formulazione delle “prestazioni” Tipologie/ aree Prestazioni monetarie Servizio sociale Pronto intervento Assistenza domiciliare Strutture semiresiden Strutture residenziali Totale Famiglia 6.693 231 6.924 Minori 40 151 1.020 173 1.424 Anziani 1.862 133 477 68 326 2.866 Povertà 19.341 106 8 19 6 47 19.527 Disabili 10.929 417 131 222 117 11.816 Dipendenze 17 27 2 1 5 3 55 immigrati 34 62 38 143 Popolazione 418 38.916 1.545 12 670 1.326 704 43.173 29 29

Parte quarta I livelli essenziali per quale politica sociale Diritti e standard Interventi prioritari

Lo stato dell’arte Nelle elaborazioni sul tema si è venuta affermando l’esigenza di: individuare i livelli essenziali come diritti sociali esigibili (approccio costitutivo) declinarli in modo multidimensionale Nei documenti di analisi e proposta degli attori istituzionali e sociali l’attenzione è spesso centrata sulle unità di offerta, oggetto di programmazione (approccio redistributivo)

Finalità dei livelli essenziali Garantire diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale Finalità perseguita mediante politiche che definiscono tali diritti e gli specifici titolari individuano percorsi e strumenti per garantirli, su criteri di incremento delle opportunità, appropriatezza, adeguatezza, esigibilità (concezione pluridimensionale di “prestazione”) definiscono modalità di implementazione e supporto, anche con premi/sanzioni assicurano le risorse per realizzarli in tutto il paese

Questione cruciale Ostacoli oggettivi In quale misura e con quali strumenti è possibile attraverso la definizione dei livelli essenziali perseguire l’affermazione dei diritti sociali e lo sviluppo dei servizi e degli interventi territoriali Ostacoli oggettivi Risorse per il finanziamento del sistema regionale e locale dei servizi e degli interventi Implementazione dei servizi e degli interventi sul territorio

Risorse Cruciale per i livelli essenziali è la disponibilità di risorse finanziarie adeguate grazie al concorso di Stato, Regioni, Enti locali e compartecipazione degli utenti (Isee adeguata) Documento Regioni: l’attuale Fondo nazionale delle politiche sociali è una sommatoria di stanziamenti volti alla promozione di politiche sociali. Introdurre i livelli essenziali comporta altra logica e ben altri finanziamenti Si pone un serio problema redistributivo, per la entità dei bisogni e la consistenza e qualità dell’offerta diverse da Regione a Regione. L’introduzione dei livelli richiede la riforma delle attuali erogazioni monetarie gestite centralmente assumendo una strategia di scambio

La realizzazione dei livelli essenziali Definita una impostazione e una metodologia generale, l’implementazione dei livelli essenziali può essere processuale e graduale, tanto in merito ai diritti che alle prestazioni Inizialmente la definizione dei diritti sarà restrittiva, ma con criteri di inclusione espliciti e omogenei La definizione dei diritti si estende gradualmente in relazione alle risorse disponibili e al riequilibrio territoriale dell’offerta di servizi e prestazioni

Il territorio Luogo di effettività sperimentale e a regime dei livelli essenziali Luogo di coinvolgimento degli interlocutori, di definizione dei progetti, di erogazione delle prestazioni nel mix prescelto, di verifica e valutazione Sviluppare la governance, e arricchire e integrare la rete istituzionale e sociale come condizione di effettività dei livelli essenziali sociali e sanitari

Responsabilità I contenuti del diritto prima indicati vanno assicurati individuando Chi è responsabile della sua attuazione Quali sono le risorse disponibili e da chi assicurate Come e da chi viene garantita l’esigibilità del diritto Come si monitora la sua implementazione

Interventi prioritari un piano di servizi per il sostegno delle responsabilità familiari (servizi per la prima infanzia); un programma completo di assicurazione contro il rischio della non autosufficienza, fondato - accanto a trasferimenti monetari, che prendono le mosse da una riforma dell’indennità di accompagnamento – sull’offerta di una gamma adeguata di servizi; un programma di contrasto della povertà, sulle linee del Reddito minimo di inserimento, sperimentato nel corso della passata legislatura; il riordino degli interventi di redistribuzione monetaria con funzioni di sostegno delle responsabilità familiari (detrazioni Irpef e assegni familiari).

Quali prospettive? Vi sono seri nodi da sciogliere. Governo, Regioni, enti locali, forze sociali hanno molto da fare e da sperimentare Livelli essenziali sono nati in sanità per contenere la spesa, selezionare le prestazioni Attraverso la 328 e la riforma della Costituzione vengono assunti nel sociale in prospettiva del tutto diversa Leps sono una opportunità storica per l’affermazione di diritti nel campo del sociale Partita dura, sotto il profilo istituzionale, politico, tecnico, economico