Determinanti del primo ordine

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
1 I numeri relativi DEFINIZIONE. Si dicono numeri relativi tutti i numeri interi, razionali e irrazionali dotati di segno (positivo o negativo). ESEMPI.
Advertisements

Le distribuzioni di probabilità continue
Risolvere la seguente disequazione razionale intera di I grado
MATEMATICA PER L’ECONOMIA
I numeri naturali ….. Definizione e caratteristiche
MATEMATICA PER L’ECONOMIA
Mat_Insieme Lavoro di Gruppo Prodotti Notevoli
TAV.1 Foto n.1 Foto n.2 SCALINATA DI ACCESSO ALL’EREMO DI SANTA CATERINA DEL SASSO DALLA CORTE DELLE CASCINE DEL QUIQUIO Foto n.3 Foto n.4.
1 Pregnana Milanese Assessorato alle Risorse Economiche Bilancio Preventivo P R O P O S T A.
Vettori e matrici algebrici
PROPRIETÀ DEI DETERMINANTI
Si definisce matrice di ordine mn una tabella della forma:
COORDINATE POLARI Sia P ha coordinate cartesiane
LE MATRICI.
Frontespizio Economia Monetaria Anno Accademico
Sintesi dei dati La sintesi dei dati comporta una perdita di informazioni, deve quindi essere privilegiato l’indice di sintesi che minimizza la perdita.
esponente del radicando
2ab2 2b4 4x − 2y a 3b2y3 3b2y3b Definizione e caratteristiche
Definizione e caratteristiche
Algebra delle Matrici.
Algebra lineare.
Esercitazioni su circuiti combinatori
PROGETTO LAUREE SCIENTIFICHE
EIE 06/07 II / 1 Strumenti delle politiche agricole in economia aperta equilibrio di mercato in economia aperta politiche di un paese importatore politiche.
RICHIAMI ELEMENTARI DI ALGEBRA MATRICIALE
Statistica per le decisioni aziendali ed analisi dei costi Modulo II - Statistica per le decisioni Aziendali Richiami di Algebra Matriciale.
Ufficio Studi UNIONCAMERE TOSCANA 1 Presentazione di Riccardo Perugi Ufficio Studi UNIONCAMERE TOSCANA Firenze, 19 dicembre 2000.
NUMERI RELATIVI.
Sistemi di equazioni lineari
Il linguaggio Fortran 90: 4. Array: Vettori e Matrici
Introduzione all’algebra lineare
Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon
Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale - Universita di Pavia 1 Scritte scritte scritte scritte scritte scritte scritte Scritte scritte Titolo.
OPERAZIONI CON TRINOMI DI II° GRADO
I numeri relativi by iprof.

Num / 36 Lezione 9 Numerosità del campione.
Lezione 4 Probabilità.
Le matrici e I Sistemi lineari.
2 3 4 RISERVATEZZA INTEGRITA DISPONIBILITA 5 6.
I numeri interi relativi
Presentazione a cura di:
MATRICI classe 3 A inf (a.s ).
Fasi del Problem Posing Accettare il dato Elencare gli attributi E - se - non Elenco delle alternative Fare composizione A cura di Alberta De Flora.
Le operazioni con i numeri
I NUMERI IMMAGINARI X2 + 1 = 0 X2 = -1
Definizione di determinante
1 Negozi Nuove idee realizzate per. 2 Negozi 3 4.
Scheda Ente Ente Privato Ente Pubblico. 2ROL - Richieste On Line.
1 Guida per linsegnamento nei corsi per il conseguimento del CERTIFICATO DI IDONEITÀ ALLA GUIDA DEL CICLOMOTORE.
Bando Arti Sceniche. Per poter procedere è indispensabile aprire il testo del Bando 2ROL - Richieste On Line.
Scomposizione polinomi
LE SAI LE TABELLINE? Mettiti alla prova!.
(-2)*(-1)+(3)*(1)+(-2)*(0) 5 Riga 1 Colonna 1 a 11.
Esempi risolti mediante immagini (e con excel)
Strumenti di calcolo ingenui
Massimo comun divisore
Corso di ELETTROTECNICA
I chicchi di riso e la sfida al Bramino
Massimo Comune Divisore e Minimo Comune Multiplo
Acceleratori e Reattori Nucleari
Corso di Matematica (6 CFU) (4 CFU Lezioni +2 CFU Esercitazioni)
Il numero più grande Accademia dei Lincei
TRASFORMATA DI FOURIER
OPERAZIONI CON TRINOMI DI II° GRADO
MATRICI.
IL GIOCO DEL PORTIERE CASISTICA. Caso n. 1 Il portiere nella seguente azione NON commette infrazioni.
CALCOLO DEL DETERMINANTE DELLA MATRICE TRE PER TRE
Sistemi di equazioni lineari. Sistemi di primo grado di due equazioni a due incognite Risolvere un sistema significa trovare la coppia di valori x e y.
Prof. Cerulli – Dott. Carrabs
Transcript della presentazione:

Determinanti del primo ordine I DETERMINANTI Ad ogni matrice quadrata A di ordine n risulta sempre possibile associare un numero reale che chiameremo determinante di A An det A = |A| Determinanti del primo ordine n = 1 A1 = (a11) det A1 = |A1| = a11 A1 = (2) det A1 = |A1| = 2

Determinanti del secondo ordine det A2 = |A2| = a11a22a12a21 det A2 = |A2| = = (1)(1)(1)(3) = 13 = 4 = det A2 = |A2| = = (4)(0)(1)(3) = 03 = 3 =

Determinanti del terzo ordine det A3 = |A3| = = a11a22a33+ a12a23a31+a13a21a32+ (a13a22a31+ a11a23a32+ a12a21a33) Prima regola pratica! Per calcolare il determinante di una matrice A basta riscrivere, accanto alla matrice A, le prime due colonne di A e poi sommare tra di loro i prodotti degli elementi che si trovano sulle diagonali principali a cui vanno sottratti tutti i prodotti degli elementi situati sulle diagonali secondarie Metodo di Sarrus

det A3 = |A3| = = = = = 21+72+80[210+32+18] = = 173260 = 87 = (1)(7)(3) + (3)(4)(6) + (5)(2)(8) + ] = [ (5)(7)(6) + (1)(4)(8) + (3)(2)(3) = 21+72+80[210+32+18] = = 173260 = 87 = det A3 = |A3| = = = (3)(4)(5) + (2)(2)(3) + (1)(5)(7) + ] = [ (1)(4)(3) + (3)(2)(7) + (2)(5)(5) = 60+1235[124250] = = 37[104] = +141

Data una matrice quadrata A di ordine n si definisce minore complementare Aij dell’elemento generico aij della matrice A il determinante della sottomatrice ottenuta da A cancellando la i-esima riga e la j-esima colonna Data una matrice quadrata A di ordine n si definisce complemento algebrico Aij dell’elemento generico aij della matrice A il minore complementare di aij, preso con il segno positivo o negativo a seconda che i+j sia rispettivamente pari o dispari Aij = (1)i+jAij

A11 = =(2132)=11 è il minore complementare di a11=1 A12 = =(624)=18 è il minore complementare di a12=3 A13 = =(1642)=26 è il minore complementare di a13=5

=(940)=31 =(330)=27 =(818)=10 =(1235)=23 =(410)=6 =(76)=+1 A21 = =(940)=31 è il minore complementare di a21=2 A22 = =(330)=27 è il minore complementare di a22=7 A23 = =(818)=10 è il minore complementare di a23=4 A31 = =(1235)=23 è il minore complementare di a31=6 A32 = =(410)=6 è il minore complementare di a32=8 A33 = =(76)=+1 è il minore complementare di a33=3

A11 = (1)i+jAij = (1)1+1A11 = +(2132)=11 è il complemento algebrico di a11=1 A12 = (1)i+jAij = (1)1+2A12 = (624)=+18 è il complemento algebrico di a12=3 A13 = (1)i+jAij = (1)1+3A13 = +(1642)=26 è il complemento algebrico di a13=5

A21 = (1)i+jAij = (1)2+1A21 = (940)=+31 è il complemento algebrico di a21=2 A22 = (1)i+jAij = (1)2+2A22 = +(330)=27 è il complemento algebrico di a22=7 A23 = (1)i+jAij = (1)2+3A23 = (818)=+10 è il complemento algebrico di a23=4 A31 = (1)i+jAij = (1)3+1A31 = +(1235)=23 è il complemento algebrico di a31=6 A32 = (1)i+jAij = (1)3+2A32 = (410)=+6 è il complemento algebrico di a32=8 A33 = (1)i+jAij = (1)3+3A33 = +(76)=+1 è il complemento algebrico di a33=3

Data una qualunque matrice A di ordine mn si definisce minore estratto dalla matrice A il determinante ottenuto da A cancellando i righe e j colonne in modo tale che risulti m–i = n–j Ogni elemento di una qualunque matrice rappresenta un minore del primo ordine N.B.! Data una qualunque matrice rettangolare A di ordine mn risulta sempre possibile calcolare i suoi minori aventi per ordine il più piccolo tra i numeri m ed n

n = 2 < m = 3 sono i minori estraibili da A del secondo ordine sono i minori estraibili da A del primo ordine |1|, |2|, |3|, |5|, |7|, |9| m = 2 < n = 3 sono i minori estraibili da A del secondo ordine sono i minori estraibili da A del primo ordine |1|, |2|, |3|, |2|, |1|, |0|

m = 3 < n = 4 sono tutti i minori estraibili da A del terzo ordine sono solo alcuni minori estraibili da A del secondo ordine

Per calcolare il determinante di una matrice A di ordine n  3 (n = 3, 4, 5, 6, …) occorre fissare una riga (o colonna) a proprio piacere e poi sommare i prodotti degli elementi di tale riga (o colonna) per i rispettivi complementi algebrici

si fissa a priori una riga (o una colonna) a proprio piacere Seconda regola pratica! Per calcolare il determinante di una matrice A di ordine n  3 (n = 3, 4, 5, 6, …) si procede come segue: si fissa a priori una riga (o una colonna) a proprio piacere si applica la regola dei segni (si parte sempre dall’elemento a11, a cui va attribuito il segno positivo; si procede, per righe e per colonne, mai per diagonali, a segni alterni; il procedimento si arresta nel momento in cui, a ciascun elemento della riga o colonna scelta a priori, è stato attribuito un segno) si sommano i prodotti ottenuti moltiplicando gli elementi della riga (o colonna) scelta per i propri minori complementari Metodo di LAPLACE

RIASSUMENDO SARRUS LAPLACE LAPLACE A è una matrice quadrata di ordine n = 3 SARRUS LAPLACE A è una matrice quadrata di ordine n  4 (n = 4, 5, 6, …) LAPLACE

fissiamo, ad esempio, la prima riga SARRUS n = 3 = det A3 = |A3| = 141 (cfr. slide 11) LAPLACE fissiamo, ad esempio, la prima riga per la regola dei segni + +

det A3 = |A3| = = 141 N.B.! Nel caso di una matrice quadrata A di ordine n è sempre possibile calcolare il suo determinante applicando indifferentemente uno dei due metodi proposti

fissiamo, ad esempio, la terza riga LAPLACE n = 4 fissiamo, ad esempio, la terza riga per la regola dei segni + + + det A4 =

Risulta ora possibile calcolare i determinanti del terzo ordine, utilizzando uno dei due metodi, in maniera del tutto arbitraria Nel caso in esame sarà sufficiente calcolare gli ultimi due determinanti di ordine 3 (gli altri sono moltiplicati per 0, quindi il risultato del prodotto sarà nullo!!!) det A4 = = 16 N.B.! Come risulta facilmente intuibile dall’esempio, nell’utilizzare il metodo di Laplace conviene fissare sempre una riga (o una colonna) nella quale ci sia un maggior numero di zeri (i calcoli si semplificano!!!)