L’alleanza tra le donne le associazione e gli operatori della nascita

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Transcript della presentazione:

L’alleanza tra le donne le associazione e gli operatori della nascita Rete Italiana Tuteliamoci il Parto Barbara Siliquini - bs Buongiorno, È con molto piacere che oggi sono qui. Ringrazio gli organizzatori di questo convegno per la sensibilità che hanno avuto, e che negli ultimi tempi noto diventare sempre più frequente, di interpellare le donne, le madri e di renderle parte attiva, integrante e, speriamo, sempre più centrale, dei temi che riguardano la nascita. Moltiplicando non solo le occasione per ascoltare dalle madri l’esperienza della nascita e i loro bisogni intorno a ciò, ma moltiplicano le opportunità per gli operatori del settore di conoscere direttamente come noi madri ci poniamo di fronte al tema della nascita per creare insieme reti ed esperienze virtuose per riqualificare l’esperienza e il mondo della nascita nel nostro paese…… www.tuteliamocilparto.it

Barbara Siliquini - bs Aylin, 5 Baby spring08 Samuel, 3 Chi sono io? Di professione faccio la “donna manager” nel settore delle tecnologie informatiche e di telecomunicazioni al servizio delle aziende, sono laureata in EC…… nulla di più distante dal contesto medico e dei servizi alla persona. Affianco a questo sono mamma di 3 bimbi: Aylin, Samuel e una creatura che ho portato con me a questo convegno e che se ne sta tranquilla nel mio grembo, dove si è accomodata da poco più di 3 mesi. Io dico sempre che i bimbi sono come un percorso di formazione. Io, come donna, come madre e come individuo, con Aylin ho fatto le scuole elementari, con Samuel le medie……non so se ce la farò a laurearmi! Comunque con i miei bimbi è nata l’esigenza di capire le esperienze di gravidanza e parto vissute, andare a fondo per scavare nelle distonie che avvertivo, fino al riappropriarmi fisicamente e mentalmente di un’esperienza, quella della gravidanza e del parto, che non può che vedere me, madre e donna, come protagonista unica, centrale, consapevole ed in controllo. Così da alcuni anni studio, leggo approfondisco, mi interesso a questo affascinante tema, la donna e la sua capacità e competenza a dare alla luce la vita. Così sono diventata socia di Nascere in casa Torino, una associazione di genitori, sono co-fondatrice e presidente dell’Associazione Parto Naturale, che opera sul territorio lombardo, e sono attiva, sin dalla fondazione nella rete Tuteliamoci il Parto, che mi ha chiesto oggi di rappresentarla.

…il risveglio delle donne… La tecnologia amica Le donne comunicano, si compattano e fanno rete valicando le distanze Si informano, studiano e si confrontano e assumono un ruolo attivo Nascono gruppi di auto aiuto e nascono le coscienze …questa lista è uno strumento meraviglioso, autogestito, autonomo, nato dal deserto di informazione in cui latita la gravidanza e la nascita oggi in Italia. E' una reazione alle mancanze del servizio, ma è soprattutto condivisione di conoscenze e accoglimento, e il fatto che sia virtuale nulla toglie alla sua efficacia… Pat Questo magnifico gruppo ti tirerà su il morale, ma ti aiuterà soprattutto a conoscere te stessa, la fisiologia della donna e del parto … marzia …grazie a questa lista, ai vostri racconti, ai vostri consigli, al vostro sostegno, ai libri che mi avete fatto leggere, ai colloqui con le ostetriche... non mi sento più ignorante come una capra, mi sento forte e consapevole e cosciente anche dei miei limiti…. Silvia Per quelle madri che come me sono vicine ai temi di una nascita consapevole, umanizzata e naturale, parlare di “tecnologia amica” e di “parto” è dura… Il mio parere è che per la gravidanza e il parto la tecnologia sia un supporto a cui ricorrere in rari e meditati casi, sappiamo invece che oggi è fin troppo presente… Devo però dire che da quando invece la tecnologia abilita l’accesso alle informazioni e una comunicazione più facile, a basso costo e che abbatte le barriere spazio temporali, è diventato uno strumento utilissimo per consentire alle donne di fare coesione, di informarsi, di studiare, di mettere in discussione i dogmi, di assumere un ruolo attivo, e di farlo grazie alla forza che da il non sentirsi sole. Il potersi confrontare quando si pensa o si agisce controcorrente, specie affrontando temi delicati e complessi come la salute nostra e dei nostri figli. Così, grazie al confronto, al conforto, ad una rete di supporto (che forse sostituisce il concetto di comunità fisica, di rete fra donne vivo fino a poco meno di 50 anni fa, ma che gode dell’evoluzione culturale delle donne nell’ultimo mezzo secolo), le donne si risvegliano, e, con la difficoltà di sempre, di conciliare mille vite (madre, moglie, lavoratrice, manager familiare), cresce e si mette al servizio delle altre donne per un tema che e’, credo, una delle basi più forti del proprio valore, del proprio essere donna. E se ne riappropria. Io modero una di queste “reti” o gruppi di “auto aiuto”, si chiama “partonaturale”. Pensate che il gruppo nasce nel 2003, e oggi conta 600 iscritte, per il 97% donne, ma anche qualche papà, un illuminato ginecologo e diverse ostetriche tra cui un uomo, qualche mamma ginecologa che frequenta in qualità di madre e non di ginecologa. Quando io racconto di queste esperienze alle ostetriche, specie alle ospedaliere, perché, e scusate se qui non sono politically correct, ma l’esperienza dell’assistenza al parto in ospedale è, ad oggi, davvero davvero dura per madri, bebè e ostetriche, fatta eccezione per qualche raro e fortunato caso, e’ come vederle respirare ossigeno. Sapere che le donne cominciano ad essere in prima linea nella difesa di una nascita umana e nel rispetto della naturalita’ e fisiologia e’, per gli operatori che si mettono in discussione e che avvertono i problemi del sistema attuale, rigenerante. Vi ho riportato alcune tra le decine di email di donne che esprimono la preziosità delle reti di donne per le donne e il ruolo che esse vogliono avere oggi nella nascita. Le donne si costituiscono poi in associazioni vere e proprie che operano sul territorio e che, si sostengono tra loro attraverso il contatto con altre donne, appunto… È da qui, da questo percorso di consapevolezza e di possibilità di unire le forze, che nasce l’esperienza di Tuteliamoci il Parto.

Un’azione comune, la nascita di TIP, le donne coinvolgono operatori e istituzioni maggio 2006, la Ministra Livia Turco dichiara platealmente che garantirà parto fisiologico con epidurale gratis per tutte lettera di firme on line - 14 associazioni e c.a 334 persone autunno 2006 su “Donna & Mamma” l’invito della Ministra Turco alle lettrici per stabilire un filo diretto con loro febbraio 2007 viene pubblicato uno stralcio della nostra lettera e una replica assai poco convincente… marzo 2007 nuova lettera, questa volta proponendo alcune iniziative concrete - 27 Associazioni e 413 persone 23 aprile 2007 siamo convocate al Ministero della Salute 7 maggio Incontro al Ministero – in quell’occasione le rappresentanti di 2 associazioni di genitori incontrano M.Toschi di Andria (gine), I.Marzetti di Syrio e Andria (ostetrica), P.Maghella del MIPA (ed. perinatale) le mamme propongono di unire le forze e coinvolgere altre associazioni e singoli: nasce… “TUTELIAMOCI IL PARTO”. Vedi slide che spiega come nasce TIP: letterea dell’associazione Nascere in casa, raccolta firme on line…. 23 aprile – convocazione al Ministero. in quell’occasione le donne diramano la notizia in rete e chiedono ai vari professionisti della gravidanza e del parto, e in particolare alle ostetriche di unirsi a loro nel confronto con il Ministero, perche’, a noi pare, che il tema dell’umanizzazione della nascita e della tutela dei diritti della donna in gravidanza parto e puerperio e del bambino non possa prescindere da un ritorno ad un concetto di ostetricia che ormai si e’ perduto. dalla parte delle donne, di quelle donne che conoscono il tema, o che hanno la fortuna di approcciare la gravidanza attraverso ostetriche illuminate e sapienti come Polina, come le amiche della casa maternità di Milano, c’è una consapevolezza forte del ruolo che l’ostetriche deve recuperare. E si badi che noi non vogliamo affatto che l’ostetrica si sostituisca al medico in una prassi di gestione dei parti che oggi e’ inqualificabile (alcuni la qualificano come medicalizzazione), dobbiamo tornare al concetto di arte ostetrica. Cioe’ il mondo della nascita deve subire una mutazione profonda.

Oggi siamo alcune centinaia fra mamme, papà, ostetriche, medici, psicologi, educatrici e associazioni uniti dalla volontà di salvaguardare la gravidanza e la nascita dagli eccessi della medicalizzazione

Cosa chiede TIP rispetto al DDL: LA GARANZIA per le donne, durante il travaglio, il parto e la degenza ospedaliera di ottenere: • il soddisfacimento dei loro bisogni e che questi non siano subordinati a esigenze di reparto. LA LIBERTA’ • di essere accompagnate dal proprio compagno o da una o più persone di fiducia, • di soddisfare le proprie esigenze rispetto a movimenti e posizioni poiché è dimostrato che ciò favorisce il decorso fisiologico del travaglio e del parto, • di tenere il proprio bambino sempre con sé, LA SICUREZZA di evitare l’eccessivo ricorso a procedure classificate dannose da organismi internazionali quali l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). IL RISPETTO DELLA PRIVACY E DEI TEMPI DELLA PARTORIENTE

Cosa chiede TIP rispetto al DDL: Che SI GARANTISCA alle donne, durante la gravidanza: IL DIRITTO • all’accesso ad informazioni complete, imparziali e sostenute da evidenze scientifiche sui rischi e benefici di: - esami in gravidanza, terapie, interventi e procedure mediche in gravidanza, travaglio e parto, - metodi farmacologici (ad esempio anestesia epidurale) e non farmacologici di contenimento del dolore del parto, • alla scelta della modalità e dei luoghi del parto con particolare riferimento alla scelta informata e completa tra le varie strutture ospedaliere, case maternità o domicilio, • all’accesso a pubblicazioni di dati e protocolli raccolti con cura e forniti dalle strutture per una scelta informata sul dove andare a partorire, • alla continuità dell’assistenza dell’ostetrica dalla gravidanza al dopo parto assicurata dai servizi pubblici (consultori, ospedali, ambulatori).

Cosa chiede TIP rispetto al DDL: LA PROMOZIONE dell’allattamento materno a partire da: • una corretta informazione prima del parto, • il sostegno fin dai primi istanti di vita del neonato, • il riferimento agli operatori e ai gruppi di auto-aiuto presenti sul territorio.   Il DDL nella sua stesura attuale mira soltanto a definire gli ambiti di azione di una parte dei professionisti sanitari e nei fatti non contiene nulla circa la tutela dei diritti della mamma e del bambino.   VUOLE oltretutto denunciare l’eccessiva medicalizzazione attuale della nascita, di cui i primi a farne le spese sono proprio le donne e i bambini.

Cosa chiede TIP: 3 priorità 1. un sistema di regole che impongano alle strutture ospedaliere il rispetto reale della donna e del bebè (empowerment della donna, assenza di interventi medici se non oggettivamente e scientificamente riscontrabili come validi, sostegno e continuità assistenziale alla famiglia). 2. Il ritorno alla centralità della figura dell’ostetrica e al concetto di parto come evento fisiologico, quindi minimizzando il contatto con medici e pratiche mediche e riqualificando la formazione delle ostetriche. Nonché garanzie per la donna che le figure professionali che gravitano attorno a gravidanza, parto e puerperio siano formate sulla fisiologia della nascita e all’altezza di seguirle nei diversi passaggi. 3. libertà di scelta da parte della donna del luogo del parto e della continuità assistenziale (presuppone che non vi sia una discriminante economica, quindi i rimborsi previsti per l’assistenza alla donna e al bebè possano essere versati direttamente alla donna a copertura di spese documentate, e non esclusivamente agli ospedali o a strutture convenzionate).

www.tuteliamocilparto.it Punti di forza e di debolezza FAQ La posizione di TIP Considerazioni finali emerse dal convegno: Quando le donne sono esposte alle informazioni, quando conoscono ciò che le aspetta, le donne scelgono per il meglio, scelgono la fisiologia, scelgono la naturalità. Le scelte di medicalizzazione e l’accettazione della medicalizzazione delle donne nasce dal non essere esposte alle corrette informazioni. E’ un vostro compito, come professionisti, quello di dare alle donne le informazioni giuste, per il recupero di un parto rispettoso della dignità della donna, del bambino e della sacralità della vita. Appello alle ostetriche da parte di una mamma: Siate coraggiose, riprendetevi il vostro ruolo, investite sulla formazione vera (come quella offerta da questo convegno, o dall’esperienza di assistere parti al di fuori delle realtà ospedaliere), quella legata alla fisiologia Le donne vogliono le ostetriche, quando provano l’accompagnamento dell’ostetrica nel corso della gravidanza, fatto non solo di un momento “medico”, ma soprattutto di elaborazione dei mutamenti fisici, psichici, dei timori, delle attese…, non tornano piu’ indietro! Ma le donne non vi conoscono! Quando chi lavora in ospedale troverà una donna che arriva accompagnata da un’ostetrica libera professionista o che arriva da un parto in casa, ricordatevi di questo convegno, perche’ spesso le donne vengono trattate, per queste scelte, in modo inqualificabile