FOTO di MIRELLA MIGLIETTA TESTO DAL SITO : ELABORATO DA MARIA ROSA NEGRI
S. A L B E R T O DaTrapaniDaTrapani
Alberto degli Abati nacque a Trapani intorno alla metà del secolo XIII.
Consacrato alla Madonna dai suoi buoni e nobili genitori, ancora giovanissimo entrò nell'Ordine del Carmelo, allora particolarmente fiorente in Sicilia.
Alberto si distinse per la predicazione mendicante OPERANDO ANCHE NUMEROSI MIRACOLI
Negli anni 1280 e 1289 fu a Trapani, e più tardi si trasferì a Messina.
Nel 1296 governò la provincia carmelitana di Sicilia come padre provinciale. Alberto era celebre per il suo amore per la purezza e per l'orazione. Con la sua instancabile predicazione, convertì molti ebrei.
Morì a Messina probabilmente nel 1307.
Fu il primo santo ad avere culto nell'Ordine, e pertanto venne considerato patrono e protettore.
Ebbe anche il titolo di «padre», titolo condiviso con l'altro santo del suo tempo, Angelo di Sicilia. P A D R E
Nel secolo XVI fu stabilito che ogni chiesa carmelitana avesse un altare a lui dedicato.
A sant'Alberto degli Abati furono particolarmente devote anche santa Teresa di Gesù e Maria Maddalena de' Pazzi.
PATRONO DI TRAPANI
Che cosa dice questo antico santino francese? Sant'Alberto di Sicilia – Confessore dell'Ordine dei Carmelitani I suoi genitori avevano fatto voto di consacrarlo alla Madonna del Carmelo Ancora molto giovane entrò nell'ordine dei Carmelitani,dove divenne modello di pietà, di austerità e di zelo. Attirato dalla sua purezza angelica, Gesù Bambino talvolta andava a collocarsi dalle braccia della sua Divina Madre alle sue. Beato Alberto, modello di innocenza, di purezza, e di castità,prega la Madre di Misericordia di preservarci da ogni contagio di impurità in questa valle di lacrime,Beato Alberto, modello di innocenza, di purezza, e di castità,prega la Madre di Misericordia di preservarci da ogni contagio di impurità in questa valle di lacrime, e - quando avremo lasciato questo corpo mortale -di farci gioire del riposo senza finee - quando avremo lasciato questo corpo mortale -di farci gioire del riposo senza fine antifona dell'Ufficio)