GALILEI E IL CANNOCCHIALE Braga Simonetta Casoli Giulia Puppi Tommaso

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Transcript della presentazione:

GALILEI E IL CANNOCCHIALE Braga Simonetta Casoli Giulia Puppi Tommaso Classe 3^Bap A.S. 2014/15

I SISTEMI OTTICI SONO ANTICHI La possibilità di costruire strumenti ottici per ingrandire oggetti era nota fin da tempi remoti; infatti il vetro con cui forgiare le lenti e gli specchi dei telescopi fu scoperto dai Fenici. Euclide, Archimede e Tolomeo scrissero testi di ottica geometrica. Lo scienziato arabo Alhazen nel X secolo d.C. compì varie esperienze sulla riflessione e sulla rifrazione della luce.

PERCHÉ ALLORA L’ASTRONOMIA TARDÓ TANTO AD USARE SISTEMATICAMENTE QUESTI STRUMENTI PER STUDIARE IL CIELO?

Va detto che il cielo fino al tardo Medioevo fu guardato con sospetto e timore, come la sede del soprannaturale. Solo nell’Inghilterra del XVI secolo ripresero gli studi del cielo con Leonard e Thomas Digges. L’interesse per il cannocchiale fu poi sponsorizzato dalle attività belliche. (Olanda)

LA PERSONA GIUSTA NEL MOMENTO GIUSTO Nel 1609 lo strumento del cannocchiale arrivò al cospetto di Galilei, la persona giusta per usarlo scientificamente. 30 novembre 1609 Galilei puntò il cannocchiale verso il cielo, come lui raccontò nel Sidereus Nuncius.

PERCHÉ DUNQUE IL RUOLO DI GALILEI VIENE CONSIDERATO FONDAMENTALE? Galilei fu la persona giusta perché la sua preparazione e il metodo scientifico da lui stesso ideato gli consentirono di usare il cannocchiale per studiare gli oggetti celesti e non solo per guardarli. Nel 1609 studiando la Luna comprese di osservare montagne e valli lunari e misurò le altezze dei rilievi con lo studio delle ombre. Nel 1610 scoprì i quattro satelliti Medicei, osservò le fasi di Venere e nel 1611studiò le macchie lunari.

IL VERO OBIETTIVO DEI SUOI STUDI Il suo scopo era dare un definitivo supporto osservativo alla teoria eliocentrica copernicana e dimostrare che l’Universo delle stelle è molto più vasto del sistema solare.

MA COME FUNZIONA IL CANNOCCHIALE?

IL PRINCIPIO OTTICO Un cannocchiale galileiano impiega due sole lenti. La lente obbiettiva è convergente (+0,75 diottrie), la lente oculare è divergente (-5,00 diottrie) La lente oculare è posta sull’asse ottico in modo che il suo fuoco coincida col fuoco della lente obbiettiva

COME SI FORMA L’IMMAGINE L’immagine di un oggetto lontano prodotta dal cannocchiale è: - Ingrandita in proporzione al rapporto fra la lunghezza focale F della lente obbiettiva e la lunghezza focale f della lente oculare; Eretta perché l’immagine capovolta prodotta dalla lente obbiettiva convergente viene di nuovo capovolta dalla lente oculare divergente; Virtuale in quanto nello schema ottico l’immagine cade dal lato della lente oculare opposto a quello dove si pone l’occhio.

COME ABBIAMO REALIZZATO IL NOSTRO CANNOCCHIALE MATERIALE: Lente di diametro di 50 mm 0,75 diottrie; Lente di diametro di 50 mm – 5,00 diottrie; Tubo di cartone lungo 90 cm con diametro interno di almeno 50 mm; Tubo di cartone lungo 60 cm con diametro esterno minore di 50 mm; Cartoncino spesso circa 1 mm.

A: corpo del cannocchiale B: corpo dell’oculare C1,C2,C3: ghiere D: supporto dell’oculare E: tubo scorrevole F: diaframma obbiettivo G: diaframma oculare H1,H2,H3: spessori L1,L2: lenti

FONTI personalpages.to.infn.it/~ferrari/appC.pdf Materiale fornito dall’insegnante: - Scoperte ottenute con l’uso di un nuovo occhiale nell’osservazione dei corpi celesti Galileo Galilei Università degli Studi di Padova www.museogalileo.it