PROGETTO DI TECNICA CLASSI SECONDE
Progetto: costituzione e legalità Introduzione all’ articolo 9 della Costituzione: conoscere le principali emergenze ambientali per poter agire nel quotidiano a tutela dell’ ambiente
Organismo Geneticamente Modificato OGM Organismo Geneticamente Modificato
definizione Con il termine Organismo Geneticamente Modificato (OGM) si intendono soltanto gli organismi in cui parte del genoma sia stato modificato tramite le moderne tecniche di ingegneria genetica. Gli OGM vengono spesso indicati come organismi transgenici: i due termini non sono sinonimi in quanto il termine transgenesi si riferisce all'inserimento, nel genoma di un dato organismo, di geni provenienti da un organismo di specie diversa. Sono invece definiti OGM anche quegli organismi che risultano da modificazioni che non prevedono l'inserimento di alcun gene,così come gli organismi in cui il materiale genetico inserito proviene da un organismo "donatore" della stessa specie. In questo secondo caso alcuni studiosi parlano di organismi cisgenici, la tecnica in questione si chiama "miglioramento genetico assistito da marcatori molecolari e la cisgenesi, per velocizzare il lento progresso del breeding ed è pronta ad introdurre piante cisgeniche nel mercato.
storia Dal 1976 ad oggi gli OGM sono passati dallo stato di mera possibilità tecnologica ad una realtà. Si sono dovuti attendere infatti solo due anni da Asilomar per avere il primo prodotto ad uso commerciale derivato da un OGM. Il primo OGM moderno fu ottenuto nel 1973 da Stanley Norman Cohen e Herbert Boyer . I due ricercatori, grazie all'uso combinato delle nuove tecniche di biologia molecolare che si stavano sviluppando in diversi laboratori, come l'uso dell'enzima ligasi (1967), degli enzimi di restrizione e della trasformazione batterica (1970-72), riuscirono per primi a clonare un gene di rana all'interno del batterio Escherichia coli, dimostrando che era possibile trasferire materiale genetico da un organismo ad un altro tramite l'utilizzo di vettori plasmidici in grado di autoreplicarsi, abbattendo di fatto le barriere specie- specifiche. Questi risultati ebbero un tale impatto da indurre la comunità scientifica ad autoimporre nel 1974 una moratoria internazionale sull'uso della tecnica del DNA ricombinante per valutare la nuova tecnologia ed i suoi possibili rischi.
Ma cosa sono esattamente gli OGM? Alterando il loro DNA è infatti possibile migliorare alcune caratteristiche degli organismi viventi, come la resistenza di una pianta ai pesticidi o a determinati parassiti; vediamo allora alcuni esempi di OGM già divenuti realtà nel settore agricolo e in quello alimentare I potenziali benefici degli OGM non finiscono qui; si possono - ad esempio - produrre piantagioni che richiedono un minor apporto di sostanze chimiche e fitofarmaci, oppure una ridotta quantità d'acqua. Piante OGM possono anche produrre alimenti con qualcosa in più (ad esempio vitamine e minerali) oppure con qualcosa in meno (tossine e sostanze allergeniche). Tutti questi miglioramenti produttivi sono appannaggio sia degli agricoltori che dei consumatori, ai quali viene offerto un prodotto più sano e nutriente (con meno residui di sostanze chimiche e/o arricchito in nutrienti preziosi), più buono e meno costoso.
Ma quale potrebbe essere il rischio ? Ma allora tutti gli OGM sono sicuri? Certamente no; alcuni per esempio, potrebbero contenere sequenze proteiche allergeniche. Proprio per prevenire questa eventualità, la legge prevede che tutti i raccolti e gli alimenti geneticamente modificati debbano essere rigorosamente saggiati, caso per caso, per determinare l'eventuale allergenicità. Un secondo ostacolo alla diffusione degli alimenti OGM deriva dai timori di possibili conseguenze ambientali, derivanti, ad esempio, dall'incrocio di piante transgeniche con altre presenti in prossimità delle piantagioni, oppure da ripercussioni negative sugli insetti utili. Si tratta senza dubbio di timori fondati, che però - similmente ai possibili problemi di allerginicità - possono essere controllati applicando e rispettando specifiche regolamentazioni in materia di produzione e messa sul mercato.
L’ agricoltura sostenibile La sostenibilità agraria è un insieme di tecniche agromiche finalizzate a non alterare le caratteristiche ambientali della zona. Per attuare la sostenibilità si avrà cura di: Mettere a dimora solo le piante più compatibili con il terreno da coltivare; Evitare grosse trasformazioni del terreno per ospitare l’ impianto agricolo Evitare l’ uso eccessivo di concimi chimici e fitofarmaci, che inevitabilmente hanno un forte impatto sull’ ecosistema della biodiversità In quest’ ultimo periodo , alla tecnica della coltivazione intensiva, che usa massicce dosi di prodotti chimici, si sta sostituendola coltivazione biologica, che non prevede l’ uso di questi prodotti e favorisce l’ impiego di quelli di origine organica
Come tutelarsi dall’inquinamento “alimentare”? Procurarsi prodotti provenienti da agricoltura tradizionale, biologica o da agricoltura integrata e relativamente facile; soprattutto nelle grandi città sono sorti dei punti vendita specializzati presso i quali è possibile rifornirsi di prodotti alimentari provenienti da colture diverse. Una buna norma leggere le etichette. Dalle etichette sapremo se: il prodotto è italiano o straniero, se la materia di cui è composto è stata coltivata in Italia o all’ estero, se il processo produttivo è garantito da un processo di certificazione, la data di scadenza, le modalità di conservazione, le capacità nutritive dell’ alimento, la presenza o meno di sostanze OGM. L’ etichetta è la nostra più valida alleata. È opportuno diffidare di etichette troppo generiche o di quei prodotti che ne sono sprovvisti.
Tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti alimentari Quello che arriva sulla nostra tavola è il frutto, del lavoro di una filiera di aziende che corrono alla formazione, distribuzione e commercializzazione del prodotto che acquistiamo. Dal 1°gennaio 2005, il regolamento europeo 178/2002 ha reso obbligatoria la “tracciabilità – rintracciabilità” per tutti i prodotti alimentari. Si tratta di uno strumento fondamentale per la sicurezza alimentare, il regolamento 178/2002 chiede agli operatori del settore alimentare di documentare i fornitori di materie prime (ingredienti) e i destinatari dei loro prodotti; di garantire la disponibilità di tali informazioni alle autorità sanitarie competenti;di avviare procedure di ritiro queste ultime ritengono che un alimento non sia conforme ai requisiti di sicurezza degli alimenti e di informare il consumatore in modo efficace ed accurato se il prodotto non conforme è già stato acquistato. Più in generale, nel regolamento si definiscono gli obbiettivi della politica comunitaria in materia di sicurezza alimentare, ovvero di tutela della salute umana e degli interessi dei consumatori e la prevenzione di pratiche fraudolente o ingannevoli, in nome del “principio di precauzione”
LA BIO AGRICOLTURA… Combattiamo insieme l’agricoltura che inquina! A cura di Bruno Diego Di Biase. LA BIO AGRICOLTURA…
Cos’è la Bio Agricoltura…? La bio agricoltura è un particolare tipo di agricoltura che promuove la biodiversità sfruttando la naturale fertilità del suolo,favorendola,con limitati interventi.
…NO INQUINAMENTO!!! L’interesse a praticare un agricoltura bio,non è dovuto solamente all’intenzione di proporre al consumatore prodotti non trattati con alcun farmaco o concime chimico,ma,soprattutto,quella di non causare alcun inquinamento ad animali o vegetali stessi.
Cosa si usa…? Nelle pratiche biologiche è essenziale l’uso di fertilizzanti organici e di rotazioni colturali. Come rimedio ad avversità che alcune piante potrebbero presentare si preparano preparati vegetali. Il tutto serve a garantire il 100% di biologicità nei prodotti.
MAI PIU’ MALTRATTAMENTO DI ANIMALI! Per quanto riguarda l’allevamento si evita la forzatura della crescita degli animali tramite ormoni e in caso dovessero aver bisogno di cure si usano rimedi omeopatici e fisioterapeutici.
La bioagricoltura cresce… Nel XXI sec. L’interesse a coltivare secondo una cultura biologica è cresciuto molto ma rimane un settore ancora in espansione in quanto i costi da sostenere per praticare questo tipo di agricoltura sono relativamente alti,in quanto un prodotto trattato con sostanze chimiche costa molto di meno di un prodotto biologico.
Confrontiamo.. Questi sono prodotti bio..e uno solo di loro costa 3 euro. Questo è un prodotto trattato e costa 1,50euro Ma ne vale la pena risparmiare… Per dei prodotti trattati…
L’Italia e la bioagricoltura… Per quanto riguarda il nostro paese,si coltiva sempre più in maniera biologica infatti tale coltivazione costituisce il 7% di queste.
L’expo…. Portavoce di questa agricoltura sarà l’EXPO di Milano (1 Maggio – 6 Ottobre 2015) dove si degusteranno prodotti principalmente bio…
FINE…