1 Il bilancio per le banche Natura e limiti dellinformativa economico-finanziaria delle pmi Urbino, 1 marzo 2006 Prof. Mara Del Baldo
2 Capitale di credito Da sempre i finanziatori, soprattutto le banche hanno mostrato maggiore disponibilità nei confronti della grande impresa rispetto a quella di minori dimensioni Per quali motivi? * Scarsa convenienza economica a concedere crediti di importo limitato (> frazionamento del rischio, ma anche > costo di istruttoria) * Maggiore rischio attribuito alla categoria pmi (rischio uomo=imprenditore/proprietario). *Carenza di dati e di informazioni relative alla situazione economico-finanziaria dellazienda
3 Comunicazione economico-finanziaria Inadeguatezza dei sistemi informativo-contabili delle pmi (opacità informativa) Precaria veridicità dei bilanci ? Importanza del rapporto banca-impresa (localismo delle banche minori) I flussi informativi si alimentano attraverso contatti e relazioni dirette e le decisioni della banca sono fondate più sulla valutazione delle caratteristiche personali dellimprenditore che sullanalisi della situazione economico-finanziaria attuale e prospettica dellimpresa Ove ciò non è possibile, si aggravano gli iter procedurali per indagare sullaffidabilità dellimpresa, costretta ad accettare vincoli e obblighi contrattuali volti a tutelare listituto finanziatore (garanzie reali e personali, premi di rischio più gravosi)
4 Il ruolo del sistema informativo nel contesto delle scelte finanziarie Quale sistema informativo aiuta limprenditore nei rapporti con i finanziatori istituzionali? Unadeguata contabilità contribuisce ad aumentare la consapevolezza dellimprenditore nei confronti dei problemi finanziari e lo predispone ad affrontarli in ottica sistemica Il sistema informativo contabile offre un supporto in sede di programmazione finanziaria (contabilità generale e preventiva)
5 Il ruolo del bilancio delle pmi nei rapporti con il sistema bancario Rispetto al problema del reperimento di fonti di finanziamento la contabilità aziendale di cui il bilancio rappresenta il prodotto più significativo, assume un ruolo di particolare criticità nel regolare i rapporti tra limpresa e i finanziatori esterni (in primis sistema bancario)
6 Il ruolo del bilancio in fase di concessione di fido Grado di completezza e di congruità dei rapporti presentati con le altre informazioni di natura qualitativa e quantitativa ottenuti da varie fonti e relative alla natura e ai caratteri dellimpresa per valutare laffidabilità dellimpresa cliente Altre fonti: clienti del potenziale affidato, fornitori, altre banche, Centrale dei Rischi
7 Il ruolo del bilancio in fase di rinnovo di fido Verifica delle condizioni iniziali poste alla base della concessione del fido per diagnosticare tempestivamente criticità che potrebbero compromettere lequilibrio finanziario ed economico dellimpresa.
8 Il giudizio dellanalista, formulato sulla base del bilancio (riclassificazioni, ADI: analisi dinamica dimpresa) investe: La redditività dellimpresa Lequilibrio finanziario Lequilibrio patrimoniale attuale e prospettico nel brevissimo periodo
9 Basta il bilancio? E un documento irrinunciabile per loperatore bancario. Fornisce una rappresentazione sintetica degli elementi patrimoniali tangibili dellimpresa, dei sui impegni in essere (S.P.) così come informazioni sulle determinanti della redditività passata e sulle aree gestionali critiche per il futuro. tuttavia La complessità interna ed esterna (della banca: normative e procedure; dellimpresa:processi di transazione familare, politiche di sviluppo; dellambiente economico: turbolenza e fenomeni congiunturali ) postula la necessità di avere a completamento maggiori informazioni quali-quantitative su piani e programmi dellazienda, sul posizionamento competitivo, sulle risorse immateriali, per consentire allanalista di valutare se la formula imprenditoriale assicura allimpresa condizioni di durevole economicità.
10 Quali limiti del bilancio delle pmi? La carente capacità informativa del bilancio La scarsità Linaffidabilità delle informazioni impedisce di valutare laffidabilità dellimpresa e il relativo rischio delloperazione di finanziamento e giustificano latteggiamento prudenziale delle banche Le finalità (scopi fiscali) del bilancio fa sì che i dati contenuti non riflettano in maniera immediata il reale andamento dellazienda. Le politiche di bilancio non ortodosse (favorite dalla mancanza dellobbligo di certificazione dei rendiconti e dalla quasi totale impossibilità degli organi societari di contestarle) portano a rappresentare situazioni economiche non reali (in genere più floride).
11 Alcuni evidenti gap Le piccole imprese costituite in forma di società di persone o di ditte individuali non hanno lobbligo di fornire le informazioni minime contenute nel bilancio redatto in forma abbreviata previsto invece per le società di capitali) Le imprese che operano in regime di contabilità semplificata talora non redigono un rendiconto annuale.
12 Quali soluzioni? E necessario superare i problemi connessi alla carenza di informazioni: le pmi devono fornire alle banche uninformazione esaustiva e qualitativamente adeguata, per soddisfarne le attese informative La qualità dellinformazione di bilancio deve essere valutata: Negli aspetti formali: voci di conto, aggregati di poste, forma di presentazione dei dati. Forma come quid che influisce sul quantum (sostanza e qualità dellinformazione). Ad esempio conformandosi al contenuto minimo previsto dal bilancio in forma abbreviata e alle informazioni previste dalla normativa per le società di capitali, fornendo anche relazione sulla gestione e nota integrativa. Negli aspetti sostanziali: attendibilità dei dati presentati in bilancio: il commercialista può farsi garante dellattendibilità e dellaffidabilità dei dati contenuti nel prospetto.
13 Problematiche della comunicazione economico-finanziaria tra piccola impresa e banca Flusso informativo e decisioni di affidamento Flusso informativo e controllo fido Flusso informativo e attività di consulenza alle imprese
14 Flusso informativo e decisioni di affidamento Mancanza di chiarezza delle informazioni sulle reali condizioni economico-finanziarie delle imprese: frazionamento e onerosità difi Mancanza di adeguate informazioni sullandamento della gestione: impedisce allimprenditore di valutare la dinamica finanziaria dellimpresa e di prevedere il fabbisogno prospettico Necessità di dotare limpresa di un sistema informativo capace di programmare e controllare la dinamica finanziaria e di fornire alla banca le informazioni per listruttutoria
15 Affidabilità del flusso informativo 1) Ponderazione del grado di rischio relativo alloperazione di finanziamento 2) Applicazione al finanziamento di un tasso di interesse conforme al rischio stimato 3) Offerta ai clienti di strumenti tecnici opportuni in relazione alle esigenze di finanziamento 1+2+3= comunicazione banca-impresa che qualifica il rapporto in termini di vantaggi reciproci
16 Flusso informativo e controllo fido Passato Prassi: controllo dellelasticità dellutilizzo del credito (movimentazione fido e in rapporto ad altri operatori del sistema bancario –scadenze, ampiezza e frequenza sconfinamenti) e verifica sussistenza condizioni di affidabilità. Servizio di segnalazione della Centrale di Rischi (Bankit). Futuro Nuove procedure: monitorare le scelte gestionali della clientela
17 Flusso informativo e attività di consulenza alle imprese Sviluppo di competenze e procedure per assistere le imprese (riequilibri gestionali; ristrutturazioni; ridimensionamenti; strategie di sviluppo; successione generazionale). Competenze economico-az.li e di management focalizzate sulleconomia dellimpresa minore.
18 La qualità dellinformazione economico- finanziaria esterna delle pmi 1) documenti non uniformi (bilanci in forma libera, in forma abbreviata, in forma integrale, dichiarazione dei redditi) 2) valutazione dellattendibilità dei dati contenuti nel bilancio o nei documenti fiscali; integrazione dati (ufficiali/ufficiosi) 3) attendibilità del bilancio nel suo complesso: veridicità dei dati; principi seguiti nei processi di valutazione (in funzione dei fini e delle politiche di bilancio); incidenza dei valori stimati; difficoltà legate alle previsioni; stabilità/instabilità dellambiente 4) capacità segnaletica e completezza dellinformazione di bilancio 5) integrazione di informazioni sulla posizione competitiva dellimpresa e sul patrimonio intangibile
19 Cosa valuta la banca? Analisi quantitativa/qualitativa La situazione interna ed esterna dellimpresa Landamento del settore a cui appartiene Le condizioni macroeconomiche dellambiente in generale Un insieme di fattori intangibili (reputazione, fiducia, fama dellimprenditore e dellimpresa)
20 Le analisi quantitative statiche A) Analisi dei valori storici degli aspetti patrimoniali B) Analisi dei valori storici degli aspetti finanziari A/B: confronto valori indicatori con valori normali o accettabili (prassi, modelli previsione insolvenze) C) Indagini eziologiche C: valutazione capacità di reddito e di cash flow (capacità di conseguire stabili condizioni di equilibrio ec-finanziario) SCOPO: valutare scelte e performance passate per individuare anomalie o criticità potenziali
21 Le analisi quantitative dinamiche Disamina di valori reddituali e finanziari previsionali SCOPO: valutare la capacità di mantenere lequilibrio economico-finanziario in base ai processi di sviluppo programmati e in linea con le attese degli stakeholder
22 Le analisi quantitative sistemiche Inserimento nei modelli di valutazione e negli strumenti logici adottati del rischio connesso alle discontinuità ambientali SCOPO: percepire i rischi cui è sottoposta limpresa come sistema aperto a livello micro e macro economico. Valutare la validità della formula imprenditoriale Variabili di segmentazione: classe dimensionale, settore di attività, ambito territoriale.
23 La flessibilità finanziaria e operativa dellimpresa FLESSIBILITA FINANZIARIA E la capacità di generare tempestivamente un flusso di risorse attraverso: La capacità di credito e di capitalizzazione La capacità di reddito La liquidazione degli investimenti di gestione senza intaccare le condizioni di competitività aziendale. FLESSIBILITA OPERATIVA E linsieme di risposte che il sistema az.le nel complesso è in grado di generare per soddisfare le richieste del mercato. In termini economici è lattitudine al cambiamento con costi limitati
24 La solvibilità dimpresa in unottica di medio periodo Occorre valutare i programmi e le strategie. Come? Stimando i flussi di cassa che le diverse opzioni strategiche generano nel medio/lungo periodo E per le pmi? Valutando la flessibilità strategica dellimprenditore = capacità di gestire in modo anticipatorio limpresa e di preservare le condizioni di redditività nel tempo.
25 Il processo valutativo: logica di valutazione e iter procedurale Fine cognitivo delle indagini - pervenire a una valutazione del rischio di perdita del capitale prestato; - Valutare il rischio di mancata puntualità nel rimborso Fenomeni da osservare - condizioni di solvibilità, solidità della struttura finanziaria, economicità attuale e prospettica Strumenti analisi quantitative (bilancio) analisi qualitative (fonti esterne)
26 Tendenze attuali e prospettiche nei rapporti sistema bancario e pmi Tecnica dei fidi multipli Procedure di valutazione snelle e automatizzate Garanzie reali e personali Affinamento del processo di valutazione della capacità di credito e dei rischi dimpresa Richiesta di bilanci infrannuali Riclassificazioni e analisi di bilancio Analisi orientate non sul sistema dei rischi dimpresa ma sul margine di flessibilità dellazienda per assorbire eventi sfavorevoli …
27 Analisi di bilancio e valutazione della flessibilità operativa Conto economico configurazione a margine di contribuzione (Ricavi netti-costi variabili) Calcolo coefficiente di leva operativa (margine di contribuzione/reddito operativo) per: Verificare la potenzialità di miglioramento reddituale Verificare la vulnerabilità dellequilibrio reddituale
28 Analisi di bilancio e valutazione della flessibilità finanziaria Valutazione della puntualità di rimborso (non solo indicatori di liquidità primaria e secondaria e margine di tesoreria). Individuando nello S.P. tra gli investimenti: le liquidità potenziali; gli investimenti strategici e tra le fonti: integrare i debiti di finanziamento con le risorse finanziarie potenzialmente utilizzati (fidi non utilizzati su accordato).
29 Indicatori di flessibilità finanziaria A - Capacità potenziale di pagare puntualmente gli oneri finanziari + liquidità potenziali (liquidità immediate: cassa e banca) (liquidità differite: crediti in scadenza nel trimestre, attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni o che potrebbero essere realizzate nel breve) (crediti in scadenza oltre il trimestre, ma smobilizzabili) (investimenti accessori monetizzabili) (rimanenze di p.f e mercivalutati al valore di mercato o al valore di liquidazione) - debiti di funzionamento in scadenza (distinti in debiti verso fornitori e altri debiti)
30 Indicatori di flessibilità finanziaria B – Capacità potenziale di rimborso del prestito + fonti interne (reddito di periodo, riserve, fondi rischi, fondi di rettifica) + fonti esterne consolidate (mezzi propri investiti, debiti di funzionamento e di finanziamento esistenti) + fonti esterne potenziali (apporti potenziali di soci e garanti, differenza tra fido accordato e utilizzato, credito mercantile potenziale) - investimenti in attesa di realizzo (immobilizzazioni della gestione tipica, rimanenze fisiologiche, liquidità differite fisiologiche)
31 Le attese informative delle banche e il ruolo del bilancio della piccola impresa: alcuni risultati di una ricerca empirica Prevale il ruolo del bilancio come strumento di controllo gestionale interno e di atto amministrativo ma si fa strada il suo ruolo nel contesto dellevoluzione del processo comunicazionale in logica relazionale Tra gli stakeholder le banche sono gli interlocutori esterni prioritari Il bilancio è il documento più richiesto (seguito da bilancio infrannuale, dati statistici, preventivo finanziario, piani pluriennali, budget, relazione società di revisione, business plan, rendiconto finanziario, bilancio sociale).
32 Riferimenti bibliografici M. Paoloni, Il bilancio della piccola impresa nei rapporti con gli istituti di credito, Piccola Impresa/Small Business, n. 2, 1995 P.Demartini, Le analisi quali-quantitative ai fini dellaffidamento della piccola impresa, Piccola Impresa/Small Business, n. 2, 1995 Fine