4. I principali formati grafici (per la stampa) Se questa lezione l’avessimo fatto solo qualche anno addietro sarebbe stata completamente diversa. Avremmo suddiviso con certezza i formati tra proprietari e standard e di questi ultimi, intesi come quelli che entrano negli impaginatori, avremmo fatto una graduatoria che, per i flussi di lavoro da me preferiti, sarebbe stata la seguente (limitatamente alle immagini bitmap): Eps (o eventualmente Dcs) per le immagini raster a colori, rigorosamente CMYK (eventualmente Jpeg, ma con molte attenzioni) Eps per le immagini vettoriali Eps per le immagini raster con tracciato di ritaglio Tiff per le scale di grigio e le bitmap Credo che dal punto di vista formativo, anche se l’ipotesi sopra mostrata è totalmente obsoleta, valga comunque la pena capire il perché di quella scelta: ci sarà anche più facile capire di quali potenti formati/strumenti disponiamo oggi. via cicogna 131 san lazzaro di savena [bo] tel
Eps, il protagonista di un’era finita Per tre situazioni su quattro era preferibile l’eps. L’eps è costituito da due parti: una testata o anteprima e una parte dati. L’anteprima, ovvero quella parte dell’immagine che va a popolare il segnaposto nel programma di impaginazione e di cui abbiamo parlato prima è già calcolata e quindi il caricamento è immediato a differenza del Tiff per il quale l’anteprima deve essere creata dall’impaginatore che deve leggere tutta l’immagine e ricampionarla. Nell’eps, che può contenere sia vettori che raster, esiste un particolare vettore che è il tracciato di ritaglio che consente di creare una trasparenza degli oggetti che stanno sotto al tracciato stesso. La parte raster di un eps può essere bitmap, scala di grigio, scala di colore, RGB, CMYK, Lab. L’Eps può contenere profili colore, ma purtroppo sia ICC che Postscript e questo fatto li rende pericolosi e inaffidabili poiché non è sempre certo quale si attiva. via cicogna 131 san lazzaro di savena [bo] tel
Tiff, il contenitore universale Tiff è un formato molto flessibile, al punto che anche se quando è nato non ne aveva le possibilità, oggi può contenere tracciati di ritaglio e livelli. A differenza dell’Eps può contenere solo profili di tipo ICC. Il “difetto” del lungo tempo di caricamento dovuto alla necessità di ricampionare l’immagine per costruire il segnaposto è ovviato dalla capacità di calcolo dei moderni computer che rendono l’operazione molto breve. Un Tiff può essere bitmap, scala di grigio, scala di colore, RGB, CMYK, Lab. I bitmap e le scale di grigio possono essere colorate praticamente in tutti i programmi impaginatori consentendo una ampia possibilità operativa per i lavori con colori spot. Questa caratteristica non è presente negli eps nei quali l’apparente colorazione dell’anteprima non passa ai dati creando non pochi interrogativi tra ciò che si vede a monitor e ciò che esce dal Rip. via cicogna 131 san lazzaro di savena [bo] tel
Psd, da formato proprietario a standard Psd è il formato di salvataggio dei file creati da Photoshop. Su una base raster ad una unica risoluzione ed in livelli può contenere testi modificabili ed altri oggetti vettoriali. Da quando, prima InDesign, Illustrator, Corel Draw e poi finalmente Xpress lo possono importare in forma nativa è diventato il formato in assoluto più interessante anche se ancora poco conosciuto. Attraverso le trasparenze che porta con se negli impaginatori può evitare il tracciato di ritaglio ottenendo gli stessi, e anche più morbidi e gradevoli risultati, in tempi che possono anche essere di gran lunga inferiori. via cicogna 131 san lazzaro di savena [bo] tel