L’evoluzione politica indiana dopo l’indipendenza.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Il governo.
Advertisements

Lo Stato Lo Stato e i suoi elementi costitutivi Il territorio
Vertice di Parigi ottobre 1972
ITALIA REPUBBLICA PARLAMENTARE il ruolo più importante non è assegnato al presidente della repubblica ma al PARLAMENTO BICAMERALE Funzione legislativa.
Amministrare al futuro: IL CONTRIBUTO DEI LEADER POLITICI
LO STATO.
LO STATO.
Oggi nel mondo ci sono 195 Stati indipendenti
LO STATO.
FONTI DEL DIRITTO.
IL GOVERNO DELLO STATO.
LE FUNZIONI LEGISLATIVE E REGOLAMENTARI - MATERIE ESCLUSIVE STATALI- (Art. 117 co 2, Cost) Dopo la riforma del 2001, lart. 117 Cost. (integrato dallart..118.
Modello maggioritario e modello consensuale di democrazia
GERMANIA.
Il verde. Il territorio contro la politica. La zona verde Il territorio diventa lesplicito riferimento dellidentità politica, genera appartenenza sociale.
Politica e amministrazione Spesso si parla di politica come lesercizio del potere Tre tipi di potere: - economico, chi possiede certi beni materiali o.
La forma di governo italiana
Corso di SCIENZA POLITICA a.a modulo IV
LE ISTITUZIONI Con il termine stato si intende l’organizzazione di un popolo che riconosce un’unica autorità e vive su un territorio ben definito. Gli.
Presidente della Repubblica
Le forme di governo Un primo test: Quali le definizioni possibili?
Rukshan Perera IV C Liceo Scientifico “Oriani” Ravenna
Le rivoluzioni politiche
Diritto pubblico 2013/2014 Prof. Davide Galliani Corso di Laurea in
ALCUNE PROBLEMATICHE DELLE FONTI SCRITTE ATTI CON FORZA DI LEGGE-REGOLAMENTI-FONTI NEGLI STATI A DECENTRAMENTO TERRITORIALE –ADATTAMENTO DEL DIRITTO INTERNO.
Forma di governo: nozione
Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Unità, Nazione, Costituzione. Liceo Classico Statale Giuseppe La Farinadi Messina Anno Scolastico 2010/2011.
Il Presidente della Repubblica
Visita al Consiglio Regionale della Lombardia Classe 3aB - 26 marzo 2012.
CORTE COSTITUZIONALE Lezione 10.
Lo Stato.
Università di Pavia LA COMMISSIONE ORGANO DI INDIVIDUI FACILITA LE NEGOZIAZIONI TRA STATI E OFFRE A QUESTI UNA VISIONE COMUNE E UNA PROSPETTIVA DI LUNGO.
Sent. 303/2003: le condizioni della «chiamata» Quando si intendano attrarre allo Stato funzioni amministrative in sussidiarietà, di regola il titolo del.
Analisi dell’opinione pubblica
PROVA TEST ARGOMENTI: Il Governo; Il procedimento amministrativo;
La Riforma della Parte Seconda della Costituzione Prima lettura conclusa il 23 marzo 2004 BICAMERALISMO PREMIERATO DEVOLUTION CAPO DELLO STATO CORTE COSTITUZIONALE.
Le forme di Stato con riferimento al principio dell’autonomia territoriale In realtà nell’esaminare questo argomento sarebbe più corretto parlare di variabili.
Le relazioni industriali triangolari concertazione e patti sociali
Prof. Marco Olivetti Roma, LUMSA, 15 ottobre 2014
Lezione 15 La politica locale.
L’insieme delle norme giuridiche si chiama ordinamento giuridico
Transizione e consolidamento democratico
La fine dell’egemonia dell’Occidente
LA CORTE COSTITUZIONALE
Le Fonti del diritto pubblico italiano
Le Fonti del diritto pubblico italiano
 Complessità dell’impatto del colonialismo britannico rispetto al radicamento della democrazia in India  In positivo: l’introduzione del sistema elettorale.
Scienza politica Prof. Luca Lanzalaco Modulo III a.a
Le “forme di stato” : che cosa sono ?
Il quadro istituzionale dell’Unione europea
Le Fonti del diritto pubblico italiano Le fonti statali.
Le fonti delle autonomie
Costituzione e forma di Governo.
LE AUTONOMIE TERRITORIALI
Lezione 10 I governi.
Profili istituzionali degli enti locali
Referendum del 25/26 giugno 2006 VOTA NO ALLA DEVOLUTION Per non rompere la Costituzione della Repubblica Italiana.
 La consapevolezza da parte di Nehru della dipendenza del partito dai notabili regionali lo spinse, negli ultimi mesi della sua carriera, a cercare di.
Stato federale o composto
Di alcuni “svolgimenti” della forma di governo parlamentare in Italia A) la funzione parlamentare di “controllo”sul Governo: - interpellanze (anche urgenti),
La Cina è tuttora una repubblica popolare guidata dal Partito Comunista (rappresentato da Xi Jinping in questo momento) da circa 65 anni. La Cina Xi Jinping.
Scienza politica Prof. Luca Lanzalaco Modulo III a.a
LO STATO E LA SOCIETA’.
Il colonialismo Il colonialismo è definito come l'espansione di una nazione su territori e popoli all'esterno dei suoi confini, spesso per facilitare.
Il sistema delle fonti e la disciplina del turismo
LA RIFORMA COSTITUZIONALE del 2016
Scienza Politica a.a Marco Di Giulio Riepilogo sistemi politici.
Cina La Cina, ufficialmente la Repubblica Popolare Cinese (RPC), anche nota come Cina popolare, è uno Stato sovrano situato nell'Asia orientale. È lo Stato.
DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI (artt.13-54) Titolo I Rapporti civili (artt ) Sono qui specificate le fondamentali libertà civili e i limiti di esse.
Stati unitari, Stati composti
Transcript della presentazione:

L’evoluzione politica indiana dopo l’indipendenza

 Tre fasi nella politica indiana  : la cosiddetta fase «Nehruviana» della storia indiana, in cui il Congresso è dominus assoluto della politica indiana  : un periodo di transizione in cui il Congresso mantiene il controllo del sistema politico nazionale ma tende a perdere il controllo della scena politica negli stati  Dal 1989 ad oggi: l'istituzione del "bipartitismo imperfetto", Congresso / Bharatiya Janata Party (BJP)

 Essenziale il ruolo del partito del congresso nel successo della transizione alla democrazia  Successo non scontato: l’eredità coloniale è infatti complessa, presenta aspetti ambivalenti (parlamentarismo coloniale, ma anche forte enfasi sui poteri esecutivi, ruolo importante dell’esercito anche sul piano interno)

 L’evoluzione storica del Congresso attraversa diverse fasi:  Periodo : Congresso è movimento di opinione a carattere moderato, “club di notabili”, struttura informale ma diffusa sul territorio  : partito di massa con struttura verticistica (contributo di Gandhi)  : partito “di lotta e di governo”

 All’indomani dell’indipendenza Congresso è dominus assoluto della scena politica  Dispone di una leadership legittimata da anni di lotta per l’indipendenza  È radicato nel territorio e ha una struttura basata ancora su notabili locali  La struttura di vertice, ancora quella voluta da Gandhi fa sì che nel comitato direttivo (il Congress Working Committee) siano rappresentati tutti i principali orientamenti di opinione nella società, dunque le decisioni sono efficaci  Ha una larga maggioranza nell’assemblea costituente, eletta nel 1946

 Le condizioni strutturali in cui avviene il passaggio dei poteri avvantaggiano nettamente l’India rispetto al Pakistan  Quest’ultimo in rapporto ha l’India ha molti fattori di debolezza:  Geografica  Culturale  Psicologica  Industriale  Militare  Ideologica  Politico-partitica (assenza partito dominante)

 Quanto detto non esclude che anche il Congresso abbia dovuto affrontare decisioni difficili, ad esempio quello della struttura dello Stato tra decentramento e centralizzazione  Tema delicato in quanto vi erano nel congresso visioni diverse e tradizioni diverse (Gandhi), timori delle spinte centrifughe, c’era lo spettro della Spartizione del 1947

 Che una struttura federale fosse la scelta più ovvia non poteva essere messo in discussione  Ciò non solo per la continuità amministrativa con la struttura di governo esistente e dunque per praticità, ma anche per le caratteristiche storiche e sociali dell’India  Tutta la storia dell’India lasciava intendere che si dovesse andare verso una struttura decentrata che valorizzasse le identità locali

 Dall’altra parte però c’era tutta la tradizione e i valori del nazionalismo indiano, che invece spingeva la politica verso la realizzazione di un sistema politico omogeneo, che simboleggiasse la ritrovata unità del popolo indiano  C’era dunque una contraddizione evidente che ovviamente si manifestava all’interno dello stesso Congresso, oltre che nell’Assemblea Costituente

 Ricordiamo che il Congresso era l’incarnazione vivente di questa contraddizione:  Era certo un’organizzazione nazionalista, ma al tempo stesso nasceva dall’alleanza di notabili locali che avevano nelle località le loro basi di influenza e di potere  L’influenza del Mahatma Gandhi entro l’organizzazione aveva rafforzato la tendenza localista del Congresso, almeno dopo gli anni 1920, con l’ideazione del “programma costruttivo” che prevedeva la valorizzazione delle identità locali (a livello di villaggio), le tradizioni locali, il lavoro manuale, la riscoperta delle lingue locali, ecc.)  Aggiungiamo che il baricentro del nazionalismo indiano si era concentrato nel centro nord; dopo l’indipendenza era inevitabile che il sud emergesse rivendicando maggiore influenza socio-politica e maggiore autonomia

 A queste tendenze localiste si opponevano i leader dal profilo più marcatamente nazionalista, come lo stesso Jawaharlal Nehru o come Vallabhai Patel, futuri primo ministro e ministro dell’interno  Consideriamo anche che nell’assemblea costituente vi era un’atmosfera condizionata dal trauma della Spartizione del 1947  Vi era dunque un orientamento diffuso nell’assemblea che attribuiva (anche se in modo ideologico) la divisione del paese alla politica coloniale britannica (il divide et impera) e che affermava la necessità di unificare il paese rigettando gli elementi di diversificazione del passato

 In questa visione, anche la valorizzazione delle identità linguistiche, castali, religiose, ecc. era vista come retaggio del colonialismo britannico e negazione dell’ideale nazionale  Questa visione condizionerà per esempio, (come si dirà oltre) il modo con cui si affronterà la questione delle caste e quella delle garanzie costituzionali per le minoranze religiose (con l’abolizione degli elettorati separati per i musulmani)

 Dunque era inevitabile che si giungesse a una soluzione di compromesso tra queste due tendenze; una soluzione in cui i nazionalisti, come Nehru, pur favorevoli alla centralizzazione, sono costretti a “cedere” su alcuni punti  Il risultato è una struttura federale sui generis in cui c’è una delicata mediazione tra poteri del centro e degli stati, ma che vede un tendenziale spostamento del baricentro a favore dei poteri del centro  Da cui il tradizionale scetticismo dei costituzionalisti occidentali riguardo al federalismo indiano

 Alcune definizioni:  Wheare, “Stato unitario con caratteristiche federali sussidiarie”  Jennings: “Federazione con forti tendenze accentratrici”  Amirante: “Stato federale di tipo cooperativo con tendenze centripete”  Errore della comparazione con USA?

 Peculiarità principali del federalismo indiano:  Fase “genetica”  Sistema di governo binario (federale/statale con sistema che si “rispecchia” nei due livelli)  Ripartizione delle competenze:  - union list  - concurrent list  - state list  Poteri residui al centro

 Altri elementi contribuiscono a determinare una tendenza centripeta  la costituzione prevede il “President’s rule” in caso di impossibilità funzionamento degli organi costituzionali di uno stato (art. 356); presidente assume potere esecutivo e il parlamento federale quello legislativo  Il ruolo del governatore: ha i poteri di un presidente di un governo parlamentare: in condizioni normali di semplice garanzia costituzionale, ma in caso di necessità può svolgere ruolo determinante

 Inoltre vi è stata una tendenza del parlamento federale a accentrare su di sè alcune competenze in teoria proprie degli Stati, in ciò favorita dalla costituzione  Esempi: su questioni di interesse nazionale la camera alta può chiedere (coi 2/3) al parlamento federale di legiferare su materie di competenza statale (art. 249)  Gli stessi stati possono chiedere (art. 252) al parlamento federale di legiferare su materie di propria competenza  Il parlamento federale (art. 253) ha potestà in materia di attuazione trattati internazionali, anche riguardanti materie della “state list” (es. L’ambiente che sarebbe in teoria materia statale, perchè agli stati spettano territori, agricoltura, acqua, sanità; in questo campo il parlamento federale è interventuo per garantire l’uniformità sulla base di trattati internazionali; Water Pollution Act 1976, Environmental Protection Act 1986 sui Gas serra)

 Sui poteri concorrenti la costituzione tace, ma dato che l’art. 254 prevede la prevalenza della norma federale su quella statale difforme (analogia con sistema tedesco), la prassi vede la prevalenza della norma federale  Però una legge statale difforme prevale se ha il parere favorevole del presidente; la decisione sarà valida solo per lo stato considerato, però per questa via si sono introdotte innovazioni importanti  Ruolo di garanzia svolto dalla Corte Suprema

 Dunque si può parlare di un sistema di governo che presenta un carattere centripeto  Tuttavia il federalismo indiano non è stato definito una volta per tutte; i rapporti tra centro e stati si sono modificati nel tempo dal ’47 in poi  Possiamo dire che durante il ventennio nehruviano il sistema ha funzionato molto efficacemente, in quanto le tendenze centraliste e regionaliste si sono equilibrate a vicenda, grazie anche all’abilità del PM  Invece durante il periodo di governo di Indira Gandhi ( e ) il sistema ha assunto un carattere centralista e verticistico  Quindi nell’evoluzione post-1980, cioè con la fine del sistema a partito dominante il baricentro si è nuovamente spostato verso gli Stati

 Un altro tema difficile fu la questione linguistica  Le rivendicazioni degli Stati del sud e l’opposizione di Nehru  La questione della lingua nazionale o “ufficiale”  La strategia “attendista” di Nehru e le sue conseguenze: il movimento per la lingua Telugu a Madras (il sacrificio di Potti Sriramulu) e la creazione dell’Andhra Pradesh

 La gestione da parte di Nehru delle questioni linguistiche e il giudizio storico sulla sua figura: saggio o troppo timoroso?  Il giudizio su di lui deve essere più ampio:  Nehru ebbe il merito indiscusso di avere favorito il radicamento della democrazia in India con le sue scelte successivamente al 1947; ebbe il merito di rafforzare il primato della politica nei confronti del potere esecutivo (la sua scelta di diventare primo ministro e non governatore generale come Jinnah in Pakistan)  La rapidità dei lavori dell'Assemblea costituente e la scelta di convocare le elezioni già nel 1951 e rispettare le scadenze regolari hanno avviato correttamete i processi politici  La politica intelligente dello stato verso le forze armate (svalutazione simbolica degli alti gradi dell'esercito)

 Un altro merito, come accennato, è la sua abile gestione del rapporto centro-province  Nehru tollerava il dissenso a livello statale, e anche che si creasse una distanza tra governo statale e partito  In questi casi Nehru utilizzava strumenti diplomatici per mediare i conflitti (anche se talvolta non disdegnando una politica di divide et impera)  Tuttavia questa tolleranza si fermava a livello centrale; qui Nehru tenne sempre saldamente in mano il potere nelle proprie mani e in quelle del partito e non tollerava il dissenso  Ciò spiega la stabilità politica al centro e l’instabilità negli stati durante il ventennio da lui dominato

 Tuttavia i limiti derivavano da due elementi:  dal suo atteggiamento molto cauto e attendista nei confronti delle rivendicazioni regionali, che ha probabilmente avuto l’effetto di rafforzare tali spinte e accelerare la crescita di un’opposizione al Congresso  In secondo luogo, il limite dell’opera di Nehru risiede nella sua timidezza nell’effettuare le riforme che il Congresso aveva promesso e che lo stesso Nehru aveva fatto diventare politica ufficiale del partito