Istituzioni di linguistica

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Transcript della presentazione:

Istituzioni di linguistica a.a. 2011-2012 Federica Da Milano federica.damilano@unimib.it

La flessione Le parole che troviamo in un enunciato sono forme flesse di parola, cioè forme che esprimono, oltre ad un significato lessicale, anche uno o più significati grammaticali I morfemi flessivi (o flessionali) non modificano il significato della radice lessicale su cui operano

La flessione I morfemi flessionali realizzano valori delle categorie grammaticali La flessione del nome: In italiano genere e numero Ted. maschile der Mann, der Fisch, der Zug femminile die Mutter, die Tasche, die Nacht neutro das Buch, das Kind, das Fenster

La flessione nominale Dyirbal (lingua australiana) Classe base semantica esempi I classe maschio uomo (bayi) animali canguro, opossum, serpente mito associato arcobaleno, luna, tempesta II classe femmina donna (balan) fuoco fuoco, carbone, legnetti, lucciola acqua acqua, palude, fiume, vortice lotta lancia da battaglia, scudo mito associato uccello, sole, stella pericolo pesce pietra, ortica III classe cibo (no carne) verdura, fagiolo nero (balam) IV classe altro albero (bala)

La flessione nominale Numero Ital. singolare/plurale Greco: singolare, plurale, duale Tolomako (lingua austronesiana): singolare, plurale, duale, triale Hopi (lingua uto-azteca): paucale

La flessione nominale Caso Mette in relazione la forma nominale con la funzione sintattica che ricopre nella frase Ital. Casi residuali nel sistema pronominale Io me mi Tu te ti

La flessione nominale Latino Nom rosa Gen rosae Dat rosae Acc rosam Voc rosa Abl rosa

La flessione nominale Finnico Nom koira Gen koiran Acc koiran Partitivo koiraa Inessivo koirassa Elativo koirasta Illativo koiraan Adessivo koiralla Ablativo koiralta Allativo koiralle Traslativo koiraksi Essivo koirana Istruttivo koirain Comitativo koiraine Abessivo koiratta

La flessione del verbo Tempo: mette in relazione l’evento di cui l’enunciato parla con il momento in cui l’enunciato stesso viene proferito Aspetto: categoria che non si manifesta in modo evidente in tutte le lingue, ma i cui valori possono essere riportati a due fenomeni diversi: i) La completezza dell’evento espresso dalla forma verbale; ii) La cosiddetta Aktionsart o azionalità verbale

La flessione del verbo perfettivo/imperfettivo: possibilità che la forma verbale esprima la completezza/conclusione dell’azione (forma perfettiva) oppure esprima la sua incompletezza (forma imperfettiva) Codifica delle fasi del processo che il verbo indica (stativo/non stativo) - Stativi (es. sapere) - Non stativi Incoativi: nel significato verbale è lessicalizzata la fase iniziale del processo (es. invecchiare) Durativi: nel significato verbale è lessicalizzata la fase di durata di un processo già instaurato (es. guardare)

La flessione del verbo Risultativi: il verbo sottolinea il tratto conclusivo del processo (es. raggiungere) Puntuali: l’azione indicata dal verbo è priva di durata (es. scoppiare) Frequentativi: indicano la ripetizione dell’azione (es. riascoltare) Modo: esprime i valori della modalità, cioè dell’atteggiamento che si esprime rispetto a ciò che si dice Diatesi: esprime il rapporto in cui viene rappresentata l’azione o l’evento rispetto ai partecipanti e in particolare rispetto al soggetto (attivo vs. passivo, eventualmente medio) Persona: indica chi compie l’azione, riferisce la forma verbale al suo soggetto; implica di solito anche una marcatura di numero

Le parti del discorso Classificazione delle parole in base alla natura del loro significato, del loro comportamento nel discorso e delle loro caratteristiche flessionali Nome, aggettivo, verbo, pronome, articolo, preposizione, congiunzione, avverbio, interiezione

Flessione inerente e flessione contestuale Il genere dei nomi in italiano è un’informazione che non può essere variata (tranne in alcuni casi, es. ragazzo/a) e non è condizionato da nulla di esterno (es. tavolo, sedia): è inerente all’intero lessema La categoria del numero, invece, può variare, ma dipende dalla volontà del parlante, non dal contesto sintattico: è inerente a una certa forma flessa di un lessema

Flessione inerente e flessione contestuale I fiori nel vaso rosso sopra alla mensola nera sono profumati Articoli e aggettivi si accordano in genere e numero con i nomi; non hanno né un genere né un numero inerenti L’accordo determina tra il nome, l’articolo e l’aggettivo un tipo di flessione contestuale Anche con i verbi: persona e numero Eleonora adora il cioccolato Eleonora e Giovanni vanno all’asilo

Flessione inerente e flessione contestuale Guardava te, non lui Flessione di caso Flessione contestuale per reggenza Reggenza e accordo sono due diversi modi in cui delle forme flesse acquisiscono un certo valore di una certa categoria grammaticale contestualmente, in dipendenza da altri elementi del contesto sintattico