Misurare il livello dell’occupazione e della disoccupazione Capitolo 20 Misurare il livello dell’occupazione e della disoccupazione 1
La domanda e l’offerta nel mercato del lavoro Le imprese e altri datori di lavoro domandano lavoro Ciascun individuo offre lavoro mettendo a disposizione le proprie capacità manuali e intellettive dietro corresponsione di un compenso, il salario Il “prezzo” del lavoro è dunque il salario percepito dal lavoratore.
I salari e la domanda di lavoro La domanda di lavoro dipende sia dalla produttività del lavoro sia dal prezzo che il mercato assegna al prodotto realizzato Rendimenti decrescenti del lavoro La tendenza del prodotto marginale a scendere man mano che il numero dei lavoratori aumenta
Esempio: Salario per i tecnici informatici = 60,000 (50,000) euro/anno La BCC assumerà un lavoratore in più se il valore del prodotto marginale è superiore al salario 3 lavoratori (4 lavoratori)
La domanda di lavoro Il numero di lavoratori che un’impresa è disposta ad assumere è tanto più alto quanto più basso risulta il salario da corrispondere
Gli spostamenti della domanda di lavoro Un incremento del prezzo relativo accresce il valore del prodotto marginale dei lavoratori Una produttività più alta fa crescere il prodotto marginale e il suo valore
L’offerta di lavoro Applicazione del principio costi-benefici Conviene accettare una proposta di lavoro se il compenso previsto supera il prezzo di riserva La disponibilità a offrire lavoro cresce all’aumentare del salario La curva di offerta del lavoro ha pendenza positiva
L’offerta di lavoro
Gli spostamenti dell’offerta di lavoro Tutti i fattori che incidono sulla quantità di lavoro offerta in corrispondenza di un dato salario determinano uno spostamento della curva di offerta Entità della popolazione in età lavorativa Tasso di natalità, tassi di emigrazione e immigrazione, età di inizio/fine della vita lavorativa Tasso di partecipazione Percentuale di individui in età lavorativa all’interno della forza lavoro
L’equilibrio sul mercato del lavoro w N w* N* L’equilibrio sul mercato del lavoro O Per avere una rappresentazione del mercato del lavoro occorre sommare orizzontalmente tutte le curve di domanda delle imprese e di offerta dei lavoratori; Ogni entrata/uscita di una impresa determina lo spostamento a destra/sinistra della domanda di lavoro; L’entrata/uscita di nuovi lavoratori determina lo spostamento verso destra/sinistra dell’offerta di lavoro D
Un miglioramento della produttività fa aumentare il salario reale. w N w* N* w*’ N*’ O D D’ Un miglioramento della produttività fa aumentare il salario reale. Un incremento della produttività fa crescere la domanda di lavoro, spostando verso destra la rispettiva curva da D a D’. Il salario reale aumenta da w* a w*’ e l’occupazione aumenta da N* a NP’
Le principali tendenze dei salari reali e dell’occupazione Nel corso del XX secolo tutte le nazioni industrializzate hanno registrato una crescita rilevante dei salari reali Ciò è dovuto alla crescita sostenuta della produttività che ha caratterizzato i paesi industrializzati Progresso tecnologico Ampliamento dello stock di capitale
Tendenze del mercato del lavoro 1961-2010 Salari reale (1) Occupazione (2) Disoccupazione (3) UE USA 1961-73 5,0 2,7 0,3 2,0 4,7 1974-85 1,5 0,7 0,1 1,8 3,8 6,5 1986-95 1,2 0,6 1,7 8,5 7,1 1996-2007 1,4 1,1 9,2 4,9 2008-2010 -0,4 -0,6 -1,3 7,8 8,3 (1)-(2) Tassi di crescita annui (%) Salari reali: variazione % media del salario reale. Occupazione: percentuale dei lavoratori occupati sul totale della forza lavoro. Disoccupazione: % della forza lavoro disoccupata
Tassi di crescita della produttività e dei redditi reali in Italia 1960-70 5,1 6,8 1970-80 2,2 2,8 1980-90 1,6 1,0 1990-2000 1,3 -0,5 2000-2010 -0,3 0,5
La crescita della diseguaglianza salariale Una tendenza significativa nei mercati del lavoro è la crescente disparità nei livelli salariali Due fattori alla base del divario La globalizzazione Il progresso tecnologico
Potenziali effetti della globalizzazione Aumento del livello di specializzazione e della condizione di efficienza che ne deriva Ciascun paese si concentra nella produzione dei beni e servizi nella cui produzione è più efficiente ed acquista gli altri all’estero (principio del vantaggio comparato) I consumatori hanno a disposizione beni e servizi in quantità più ampia, di qualità migliore e a prezzi più bassi Le conseguenze sul mercato del lavoro sono ambigue: Se i commerci internazionali si espandono, i consumatori acquistano di più dall’estero e meno dai produttori nazionali I lavoratori e le imprese dei settori più soggetti alla concorrenza estera potrebbero subire delle perdite. Le variazioni della domanda di prodotti si traducono in variazioni della domanda di lavoro
Esempio Due settori: tessile e software; autarchia: uguali salari. Il paese è specializzato nella produzione del software. Cosa succede in seguito all’apertura del paese agli scambi internazionali? Aumenta la produzione di software e si contrae quella di prodotti tessili. Di conseguenza aumenta la domanda di lavoro nel settore che si espande e si riduce in quello che si contrare..
Osservazioni: L’apertura agli scambi internazionali ha fatto aumentare i salari dell’industria del software e ha fatto diminuire quelli dell’industria perdente Il mercato del lavoro può adeguarsi attraverso la mobilità dei lavoratori Movimento dei lavoratori tra posti di lavoro, aziende e industrie diverse Lo Stato può intervenire con l’erogazione di sussidi durante la fase di transizione
Il progresso tecnologico Le nuove tecnologie avvantaggiano i lavoratori specializzati, accrescendo la loro produttività rispetto a quella dei lavoratori non specializzati Rimedi Mobilità dei lavoratori Sussidi dello Stato durante le fasi di transizione
I tipi di disoccupazione e i relativi costi In economia risulta utile suddividere il fenomeno della disoccupazione in tre categorie: Disoccupazione frizionale Disoccupazione strutturale Disoccupazione ciclica
Disoccupazione frizionale Disoccupazione a breve termine dovuta al tempo necessario agli individui per trovare un impiego più conforme alle loro capacità Cause: I tipi di impiego e i lavoratori sono estremamente eterogenei Il mercato del lavoro è dinamico e in costante evoluzione Non ha costi né effetti negativi sul sistema economico
Disoccupazione strutturale Disoccupazione a lungo termine, presente anche quando l’economia produce a un tasso normale Cause: Caratteristiche strutturali del mercato del lavoro (disoccupazione naturale o persistente) Organizzazioni sindacali, leggi sui minimi salariali Mancanza di competenze, barriere linguistiche, discriminazione (disoccupazione cronica o di lunga durata) Ha costi elevati sia per la società sia per gli individui
Disoccupazione ciclica Disoccupazione aggiuntiva che si manifesta quando l’economia vive una fase di recessione Cause: Flessione della domanda di beni e servizi prodotti dall’economia Gli aumenti della disoccupazione ciclica sono di breve durata se i policy maker adottano le misure adeguate
La disoccupazione in Italia: breve e lungo periodo * Media fino al 2017, stime oltre il 2011 Fonte: IMF
Fonte: Istat, Rapporto Noi Italia 2012
La disoccupazione in Europa
Fonte: Istat, Rapporto Noi Italia 2012
Le imperfezioni del mercato del lavoro Istituzioni che determinano la maggiore o minore flessibilità di adattamento del mercato del lavoro influenzando la disoccupazione strutturale: Legislazione sul salario minimo Sindacati Assicurazione contro la disoccupazione Altri regolamenti statali
Legislazione sul salario minimo w N w* N* Legislazione sul salario minimo Se wmin ≠ w* sul mercato del lavoro si crea uno squilibrio Se wmin > w* esiste un eccesso di offerta di lavoro, che porta ad una disoccupazione pari a (NB – NA ) In assenza di salario minimo questa disoccupazione sarebbe riassorbita dal mercato attraverso una riduzione del salario wmin NA NB
Legislazione sul salario minimo L’analisi della domanda e dell’offerta evidenzia che l’unico effetto di queste norme è di innalzare il tasso di disoccupazione Domanda: Allora perchè è visto con favore negli ambienti politici? Si creano due classi di lavoratori: chi è abbastanza fortunato da trovare un impiego al salario minimo, e chi rimane escluso dal mercato del lavoro Generando benefici per alcuni e danni per altri, riduce l’efficienza del mercato senza risolvere I problemi per I quali è stata introdotta (riduzione della povertà/disuguaglianza)
Sindacati Organizzazioni che per conto dei lavoratori, conducono le negoziazioni con i datori di lavoro Su questioni quali le retribuzioni, le regole per l’assuzione e il licenziamento dei dipendenti, l’orario e le condizioni di lavoro, etc.. Il sindacato riesce a far sì che i datori di lavoro accettino un salario superiore a quello di equilibrio Effetti simili a quelli che seguono all’introduzione di un salario minimo È la copertura sindacale e non il grado di sindicalizzazione a produrre I maggiori effetti sulla disoccupazione.
Copertura sindacale e grado di sindacalizzazione, 2008
Assicurazione contro la disoccupazione Erogazione di trasferimenti da parte dello Stato a favore dei disoccupati (sussidi di disoccupazione) Vantaggio dal punto di vista sociale Ma può disincentivare le persone dall’impegnarsi nella ricerca di un lavoro
Altri regolamenti statali Costi non salariali Costi imposti al datore di lavoro oltre a quelli che comporta la corresponsione dei salari ai dipendenti Norme in materia di sicurezza e salute, regole contro la discriminazione Legislazione a protezione dell’ioccupazione I legislatori dovrebbero applicare il criterio costi-benefici al momento di decidere quali regolamenti far entrare in vigore nel mercato del lavoro
Fonte: OCSE
La legislazione a protezione dell’occupazione nel tempo Fonte: OCSE