Il modello bifocale Carpenito Lynda Juall.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
LE CURE AL PAZIENTE CON CRITICITA’ LEGATE ALL’AUTONOMIA
Advertisements

Casa di cura Città di Brà
Il percorso di crescita della MG
IL Processo Infermieristico, fondamentale nella professione,
Corso di aggiornamento obbligatorio per collaboratori di studio Progetto MedicAsl Febbraio 2009 – Aprile 2009 LASSISTENTE DI STUDIO E SITUAZIONI CRITICHE.
Concetto di bisogno Stato, pulsione dell’individuo che spinge verso una condizione di omeostasi Impulso che necessita di una soddisfazione per il benessere.
LA TEORIA DELL’ASSISTENZA CULTURALE
Nancy Roper Modello delle attività quotidiane di vita
INFERMIERISTICA CLINICA applicata alla MEDICINA e CHIRURGIA generale
Assistenza infermieristica clinica applicata alla medicina
Disciplina C.I. - A.4 - Settore scientifico disciplinare:
IL CONTRIBUTO DELLINFERMIERE NELLA PREVENZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE Firenze 11 aprile 2002 Esperienze sul campo Domenico Miceli, Napoli Bruna Pedrotti,
Prelli Belinda Szwedo Zofia
DDSI Francesca Nardini
Infermieristica OGGI Italia
Definizione parole-chiave Progetto RAP.
SIMG PE Software della raccolta dati in MG Regione Abruzzo A cura di PIO PAVONE.
«organizzare le cure e curare l’organizzazione»
LE NUOVE FRONTIERE DEL NURSING ONCOLOGICO
VERTEBROPLASTICA ASSISTENZA INFERMIERISTICA INTRAOPERATORIA
S.C. Oncologia Ivrea (TO)
Il percorso ospedale territorio del paz ortopedico traumatologico
Assistenza Domiciliare Integrata Dimissione Protetta
PROCESSO DI NURSING metodo di lavoro che si articola in fasi logiche ,razionali, per raggiungere obiettivi dichiarati processo di nursing senza fase diagnostica.
LE PRESTAZIONI SANITARIE
C.P.S.E. Caposala Bruno Simonelli C.P.S.Infer. Marzia Bellini
LA DOCUMENTAZIONE INFERMIERISTICA: modelli e responsabilità
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
PROCEDURA CLINICA BIOMEDICA (ADP) schematico Descrizione dei nodi: (A)Annotazione dei sintomi-segni contenuti nelle malattie (D) Diagnosi (P) Prescrizione.
CASE MANAGER Infermiere e continuità assistenziale
HEARTLINE S. Martino Genova Cardiology Meeting
La cooperazione tra medici di medicina generale
L’INFERMIERE CASE MANAGER E IL TEAM MULTIPROFESSIONALE
Epi Info per il Governo Clinico
Corso di aggiornamento per coordinatori Alza il volume.
Metodologia e risultati della sperimentazione
METODICHE DIDATTICHE Università degli Studi di Genova
L’importanza dell’Idea e del Progetto “Lungodegenza ospedaliera in Struttura Residenziale” R.I.D. Elisabetta Guidi Inf. Coord. Silvia Nughini.
PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
Strumenti operativi Si tratta di strumenti la cui finalità è quella di migliorare l’organizzazione dell’assistenza e, di conseguenza, favorire l’erogazione.
1 ACCORDO REGIONALE MG 2006 NCP MODELLO ORGANIZZATIVO promosso in Emilia – Romagna a cura di Ester Spinozzi Rimini 21 ottobre 2006 DIREZIONE GENERALE SANITA.
Le diagnosi infermieristiche
9 Luglio 2009 DIRITTI DELLA PERSONA CON DIABETE I Sezione I diritti di coloro che hanno il diabete sono gli stessi diritti umani e sociali delle persone.
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
Virginia Pelagalli Raffaella Raimondi SALUTIAMO TUTTI I PARTECIPANTI
1 IL GOVERNO CLINICO ASSISTENZIALE NEI NUCLEI DI CURE PRIMARIE Sig.ra Enrica Calci Dr. Sigismondo Ferrante Servizio Infermieristico e Tecnico Distretto.
La scheda modulare degli accessi nell’ADI
Il piano di assistenza infermieristica: predisposizione, attuazione, monitoraggio, valutazione Ferrannini Ha il pregio di costringere l’infermiere a fermarsi.
AREA FOGLIO UNICO DI TERAPIA E RICOGNIZIONE FARMACOLOGICA
LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE SECONDO IL MODELLO NANDA
Le procedure aziendali
L’associazione infermieristica: una risposta libero professionale alle richieste di assistenza dei cittadini Andrea Guandalini Presidente Collegio IPASVI.
Presentazione delle principali modalità di gestione del Personale delle Professioni Sanitarie nel Servizio Sanitario Regionale dott.ssa Allegrini
La Cartella Infermieristica
Relatore Dott.ssa Caterina Pesce
Corso congiunto ANIN-SNO Como, 23 aprile 2015 Intensità di cura e complessità assistenziale: i due nuovi paradigmi dell’organizzazione, un’occasione per.
Il Codice di deontologia medica
Art. 26 – Codice Deontologico 2006 La cartella clinica delle strutture pubbliche e private deve essere redatta chiaramente, con puntualità e diligenza,
Definizione parole-chiave SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole A3 -1 MODULO B Unità didattica CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI.
ATTORI E CONTESTO DEI SERVIZI SANITARI Manuela Petroni – Responsabile DATeR Percorsi Assistenziali Domiciliari 17 Novembre 2015.
La Facoltà di Medicina e Chirurgia per la Medicina di Genere Prof. Antonio Benedetti Facoltà di Medicina e Chirurgia Università Politecnica delle Marche.
La responsabilità dell’operatore e della famiglia nella cura e assistenza ai bambini gravemente disabili Eleonora Burgazzi Sez. Medicina Legale e delle.
Indicatori di Qualità in Sanità Dr.ssa M.Assunta Ceccagnoli.
“Nuovi modelli organizzativi a confronto” Firenze 20 Novembre 2009.
LA DOCUMENTAZIONE SANITARIA
= serie di fasi pianificate per risolvere un problema
Infermieristica nelle cronicità e disabilità
L’ECM per il Governo Clinico Il Veneto in Europa Stato dell’arte, metodo di lavoro e programmazione del sistema di accreditamento regionale Vitalia Murgia.
Transcript della presentazione:

Il modello bifocale Carpenito Lynda Juall

Problema Collaborativo Diagnosi Infermieristica Problema Collaborativo Il modello bifocale dell’attività clinica

Diagnosi Infermieristica E’ un giudizio clinico riguardante le risposte di una persona, famiglia o comunità a problemi di salute/processi vitali, problemi che possono essere reali o potenziali.

L.J.Carpenito raggruppa le Diagnosi Infermieristiche in base ai modelli funzionali di salute. Tali modelli sono: Modello di percezione della salute – gestione della salute. Modello nutrizionale – metabolico Modello di eliminazione Modello di attività - esercizio Modello di sonno – riposo Modello cognitivo – percettivo Modello di percezione di sé Modello di ruolo – relazioni Modello di sessualità – riproduzione Modello di coping – tolleranza allo stress Modello di valori - convinzioni

Problema Collaborativo I problemi collaborativi sono certe complicanze che gli infermieri controllano per individuarne la comparsa o una modificazione. Gli infermieri gestiscono il problema collaborativo con interventi di prescrizione medica e infermieristica volti a ridurre al minimo le complicanze di determinati eventi.

PROBLEMA COLLABORATIVO Competenze disciplinari Mediche Competenze disciplinari Infermieristiche Competenze condivise

Anche i problemi collaborativi vengono raggruppati secondo complicanze potenziali legate ad organi, sistemi, apparati. Complicanze potenziali: 1) CP: cardiaco/vascolare 2) CP : respiratoria 3) CP : renale/urinaria 4) CP : gastrointestinale-epatica-biliare 5) CP : metabolica/immunitaria/ematopoietica 6) CP : neurologica/sensoriale 7) CP : muscolare/scheletrica 8) CP : riproduttiva 9) CP : multisistemica

PROBLEMA COLLABORATIVO RESPONSABILITA’ DIAGNOSI INFERMIERISTICHE PROBLEMA COLLABORATIVO Dei risultati o obiettivi dell’utente Del controllo dello stato di salute con relativi interventi, comunicazione passaggio di informazioni Degli interventi messi o non messi in atto Dell’applicazione degli interventi indicati da altri professionisti Delle procedure degli interventi

SISTEMI DI pianificazione Un sistema di pianificazione dell’assistenza può basarsi su tre livelli: Livello I – Standard di assistenza generali di un’unità operativa Livello II – Piani di assistenza standard per un raggruppamento diagnostico o per una singola diagnosi Livello III – Piani di assistenza aggiuntivi

LIVELLO I Rappresenta l’assistenza generale che l’equipe infermieristica deve erogare a tutti o alla maggioranza degli utenti di un servizio o di una struttura E’ espresso come gruppi di D.I. e P.C. con i relativi obiettivi e gli interventi standard Es. Piano standard intervento chirurgico

LIVELLO II Sono predisposti per la specifica condizione clinica che ne ha causato il ricovero Può contenere sia un raggruppamento diagnostico oppure una singola D.I. e P.C e sono più specifici rispetto al piano di assistenza di I Livello Es. Rischio di compromissione dell’integrità cutanea

LIVELLO III Contengono le D.I. e i P.C. e i relativi obiettivi ed interventi (NOC e NIC) specifici per il singolo utente Sono piani di assistenza che vengono generalmente usati in ambiente didattico