VASIL LEVSKI 1837-1873 Василъ Лѣвскій Numero uno nella lista dei nomi dei più grandi personaggi bulgari di tutti i tempi.

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Transcript della presentazione:

VASIL LEVSKI 1837-1873 Василъ Лѣвскій Numero uno nella lista dei nomi dei più grandi personaggi bulgari di tutti i tempi.

I nomi con cui era famoso: Vasil Ivanov Kuncev secondo la scrittura antica: Василъ Львскій L’Apostolo della Libertà Il Diacono L’Apostolo Il libraio - capo Tropcio Efendi Aslan Dervishooglu Dragojcio Il diacono Ignatii

Qualunque cosa io abbia fatto, è stata a favore del popolo" Nato il18 luglio1837 (secondo il vecchio stile il 6 luglio) nella città di Karlovo; Ucciso il18 febbraio1873 (secondo il vecchio stile il 6 febbraio) nella città di Sofia. Nel culto di Levski c'è un divario per quel che riguarda la data della sua morte – il 18 febbraio, che si celebra in molte città, tra cui nella sua nativa Karlovo, e l’omaggio alla sua morte nella maggior parte del paese – il19 febbraio.

Famiglia Padre - Ivan Kunchev Ivanov – noto maestro- imbianchino di Karlovo"della stirpe dei preti Kunchevi";Madre – Ghina Vassileva Karaivanova della stirpe di Kara Ivan Tinkov (Cristov)Tahciev, il famoso mastro di Karlovo di fontane e ciottolati; Due sorelle - Ana (Yana) e Marijka; Due fratelli –Cristo e Pietro; Un bimbo muore precocemente.

Istruzione La scuola elementare mondana di Karlovo; Nel 1851 muore suo padre – diventa sarto per mantenere la famiglia; Nel 1855 è novizio da suo zio Vasilii presso il monastero Hilandar di Karlovo e Stara Zagora; Studia due anni nella scuola di Stara Zagora; Frequenta per un anno un corso per la preparazione di preti nella scuola di Plovdiv „I santissimi Cirilio e Metodi“; Il 7 dicembre 1858 diventa monaco e prende il nome di Ignatii nel monastero di Sopot „ Il santo Spas“. Nel 1859 il metropolita di Plovdiv lo consacra ierodiacono nella chiesa di “ Santissima Maria” di Karlovo; Parla il turco, il greco e l’armeno.

L’attività rivoluzionaria Il 3 marzo 1862 parte per la Serbia e prende parte nella prima legione di Rakovski a Belgrado- là ottiene il suo pseudonimo Levski; Subisce il forte influsso di Gheorghi Rakovski e accetta l’idea dell’organizzazione di drappelli grazie ai quali di sollevare il popolo in una rivolta.

Il piano per la liberazione della Bulgaria

L’attività rivoluzionaria Dopo la disgregazione della legione si unisce al drappello del vecchio Iljo Voivoda. Nel 1864 alla vigilia di Pasqua a Sopot taglia da solo i suoi lunghi capelli monastici. Da quel momento è diventato un diacono laico; Tra il1864г – 1866 fa l’insegnante in diversi paesi. Spera di conoscere Rakovski e la sua strategia.

L’attività rivoluzionaria Da insegnante fa la propaganda politica tra il popolo e organizza delle squadre patriotiche per la futura rivolta. Nel 1866 in Romania frequenta Hadji Dimitar e Stefan Karadja. Nel 1867 secondo la proposta di Rakovski è stato designato il portabandiera nel distacco di Panajot Hitov Nel1867 insieme al distacco passa in Serbia e accede alla seconda legione bulgara di Rakovski;

L’attività rivoluzionaria Insieme al drappello vive tutte le difficoltà e i dispiaceri durante la marcia nei Balcani. Insieme al drappello passa in Serbia e fa parte della Seconda legione bulgara. (1867-1868). Si ammala gravemente e rimane per due mesi nella città di Zaichar.

L’attività rivoluzionaria Durante i due mesi ripensa la strada battuta. I suoi dubbi riguardo le opportunità della tattica dei ribelli si trasformano nella convinzione che si debba cercare una nuova strada per raggiungere lo scopo finale. Esprime l’opinione che ci voglia una preparazione preventiva del popolo per partecipare all’attività della liberazione.

La lettera indirizzata a Panajot Hitov „E di nuovo Le chiedo e La riconosco il più amato dal popolo bulgaro, di venire da me o di scriverLe cosa penso di fare e lo farò, se Dio me lo permette con la Sua volontà se lo trova opportuno.E Le chiederò di permettermelo perchè se guadagno,guadagna l’intero popolo, se perdo, perdo solo me stesso “.

L’attività rivoluzionaria Rafforza la sfiducia nei confronti della Serbia e la convinzione che i bulgari debbano contare soprattutto su se stessi e non sulle forze esterne. La morte dei ribelli del drappello di Stefan Karadja e Hadji Dimitar lo convince definitivamente che la preparazione preventiva è la condizione necessaria per la vittoria della rivoluzione bulgara.

L’attività rivoluzionaria Nel mese di agosto del 1868 va a Bucarest dove si mette in contatto con Ivan Kassabov e gli attivisti della„Comunità bulgara“. Conosce personalmente Cristo Botev e vive insieme a lui in un mulino a vento abbandonato vicini a Bucarest. L’11 dicembre 1868, parte per Costantinopoli per intraprendere da lì il suo primo giro per le terre bulgare con lo scopo informativo.

Organizzazione dei comitati rivoluzionari Nel mese di gennaio del 1869 lascia la capitale turca e si reca verso la Tracia e la Bulgaria settentrionale. Passa per: le città di Plovdiv,Karlovo,Sopot, Kasanlak, Sliven,Veliko Tarnovo,Lovech,Pleven e Nikopol. Dappertutto parla con delle persone fidate per poter convincerle a lavorare per la causa. Pieno di speranze che in poco tempo possa scoppiare la rivolta, finisce il suo giro e il 24 febbraio ritorna in Romania.

Organizzazione dei comitati rivoluzionari Il 1 maggio1869 – inizia il secondo giro per le terre bulgare con il punto di partenza la città di Nikopol. Dotato di un proclama e una delega ricevuti da Ivan Kassabov. I documenti portano il timbro del„Governo provvisorio dei Balcani“ e attestano che Vasil Levski non è una persona qualsiasi ed esprime l’opinione dell’organizzazione politica bulgara in Romania.

Organizzazione dei comitati rivoluzionari Fino alla fine del 1871 riesce a creare una rete fittissima di comitati rivoluzionari uniti sotto il nome di Interna Organizzazione Rivoluzionaria ; La capitale di questa organizzazione ha la sede nella città di Lovech mentre il comitato di questa città è stato proclamato Il Centrale Comitato Rivoluzionario Bulgaro; Alla fine del 1871 l’Interna Organizzazione Rivoluzionaria è l'unica vera forza capace di mettere all'ordine del giorno la questione nazionale bulgara.

Organizzazione dei comitati rivoluzionari Alla fine del mese di giugno del1872 lascia Bucarest e nelle vesti di mandatario del Centrale Comitato Rivoluzionario Bulgaro davanti ai comitati in Bulgaria comincia la ricostruzione dell’interna organizzazione rivoluzionaria. Diventa fondatore di comitati regionali. Arriva alla perspicacia che nella preparazione devono essere attirati anche i ricchi proprietari terrieri.

Organizzazione dei comitati rivoluzionari Prevede ricevimento di fondi in modo volontario e per quelli che rinunciano al sostegno, introduce il terrore statale. Quando il lavoro aumenta, Il Centrale Comitato Rivoluzionario Bulgaro manda due aiutanti a Levski durante la seconda parte del1871— Dimitar Obshti e Anghel Kancev. Nel 1871elabora un programma e un progetto di articoli del Centrale Comitato Rivoluzionario Bulgaro ;

Organizzazione dei comitati rivoluzionari E’ iniziatore e partecipante alla prima riunione comune del Centrale Comitato Rivoluzionario Bulgaro a Bucarest; (il 29 aprile — il 4 maggio 1872) Prepara il regolamento dell’organizzazione intitolato „L’ordine degli operai per la liberazione del popolo bulgaro“. Nel mese di giugno del 1872 lascia Bucarest e nelle vesti di mandatario nelle vesti di mandatario del Centrale Comitato Rivoluzionario Bulgaro davanti ai comitati in Bulgaria comincia la ricostruzione dell’interna organizzazione rivoluzionaria.

Organizzazione dei comitati rivoluzionari Alla fine del 1871 l’Interna Organizzazione Rivoluzionaria è l'unica vera forza capace di mettere all'ordine del giorno la questione nazionale bulgara. I comitati iniziano un lavoro attivo per attirare dei sostenitori, raccogliere del denaro e acquistare delle armi.

Organizzazione dei comitati rivoluzionari Il 22 settembre 1872 Dimitar Obshti organizza la rapina alla posta turca ad Arabakonakо.Levski si mette contro quell’attività ma è appoggiato solo dal prete Krastjo Nikiforof. La cattura dei partecipanti alla rapina colpisce gravemente l’organizzazione rivoluzionaria. Levski su ordine del Centrale Comitato Bulgaro Rivoluzionario e Karavelov deve organizzare la rivolta ma lui rifiuta di attuarla e decide di raccogliere gli archivi dell’Interna Organizzazione Rivoluzionaria da Lovech e si trasferisce in Romania.

Cattura e morte Egli sa del fallimento della rapina ad Arabakonak, ma non sa che la polizia turca disponga di una sua fotografia e di una descrizione precisa dei suoi lineamenti specifici nonchè di un’informazione dove eventualmente potrebbe essersi nascosto. Vasil Levski non viene tradito da una sola persona, ma rimane vittima di una lunga catena di scoperte poliziesche. Il 27 dicembre 1872 viene catturato dalla polizia turca presso il locale di Kakrin (ad est di Lovech).

Cattura e morte Levski è catturato dalle guardie, ma l’archivio rimane inosservato.Lo stesso archivio insieme ai documenti del comitato è conservato e più tardi consegnato a Zahari Stoyanov. I fondi mancanti sono scoperti nel 1972 nelle fondamenta della casa di Marin Poplukanov. Si presume che il motivo della sua cattura sia un tradimento di un alleato.

Cattura e morte Si discute sul nome del traditore – il Krastjo(cofondatore del comitato di Lovech o Marin Poplukanov ( il presidente del comitato) Nel 1925 lo storico Dimitar Strascimirov pubblica un lavoro dettagliato in cui rappresenta la prova che proprio il prete Krastjo diventa informatore delle autorità turche e fornisce loro delle informazioni sulla posizione di Levski. Secondo altre ricerche un tradimento contro Levski non ci fu mai. Fino all’ultimo momento i turchi non sanno chi abbiano catturato e Levski è mandato a Tarnovo per essere riconosciuto. Solo lì diventa chiaro chi è lui.

Cattura e morte Nel luogo di Kakrina vanno solo alcune guardie turche e nel caso avessero saputo chi avrebbero catturato, un tal numero minore di guardie non ha senso. Viene ancora dimostrato che il prete Krastjo non ebbe una precisa informazione sui piani d’azione di Levski. Levski che fu guardato solo da venti guardie turche durante il suo cammino da Tarnovo a Sofia, sperava inutilmente fino alla fine di essere liberato dai suoi alleati. Affidato alla Commissione straordinaria d’inchiesta di Sofia.

Cattura e morte Successivamente Levski è portato a Sofia, dove è incriminato. L’Apostolo costruisce la sua difesa in base ai diritti dei cristiani secondo Hatihumaiuna per non tradire nessuno dell’organizzazione. Egli sottolinea più volte di aver cercato i canali legali per l'emendamento della vita nell'Impero. Levski cerca di distinguersi dall’attività di Dimitar Obshti per evitare accuse penali.

Cattura e morte Si aspettava che il gran ministro turco rilasciasse tutti oltre i ladri alla posta perchè il processo politico non era nell’interesse della Turchia e danneggia la sua riputazione davanti all’Europa. La commissione del processo: Ali Said pascia, Scekir bej e Ivancio Hadjipenciovich. Nelle istruzioni dei giudici scriveva che venissero puniti severamente solo i capi. Nello staf del tribunale sono inclusi i bulgari hadji Mano Stojanov e Pescio Todorov come rappresentanti del comune bulgaro nella città. Sono inclusi ancora dei musulmani e degli ebrei.

Cattura e morte La condanna a morte è rilasciata il 14 gennaio ed è confermata il 21 gennaio 1873. Il processo si conclude e la commissione prende il ruolo del tribunale che è inaccettabile anche secondo le leggi dell’ Impero stesso. 60 imputati sono condannati al carcere ed esilio e due sono impiccati - Dimitar Obshti e Vasil Levski. Le sentenze sono state confermate dal Sultano a seconda dei casi. Per non danneggiare la diplomazia turca non sono effettuate indagini su larga scala e persecuzioni.

Cattura e morte Il 18 febbraio( il 6 febbraio secondo il vecchio stile) 1873  la condanna è eseguita nei dintorni di Sofia.Il posto dell’impiccagione si trova al centro stesso dell’odierna Sofia dove è eretto il suo monumento.

Cattura e morte Nei suoi ultimi momenti si confessa al vicario di Sofia – il padre Todor Mitov. Nella propria confessione dice: “Qualsiasi cosa abbia fatto, l’ho fatta a favore del popolo”, chiede perdono a lui e a Dio e che nelle preghiere sia menzionato come ierodiacono Ignatii insieme al popolo bulgaro.

142 anni di immortalità!

Immortalità La tomba dell’Apostolo della libertà non è conservata. L’unico resto sono alcuni ciuffi dei sui capelli e il suo patrimonio documentario.

Il taccuino Tutto quello che ha scritto con la mano propria è importante e prezioso ma un unico documento ci dà la possibilità di penetrare nella sua vita privata nella sua spiritualità– il taccuino scritto negli ultimi due anni di vita.

Il taccuino Dentro ci sono: I conti del comitato. La poesia di Botev „Addio” Le parole iniziali delle canzoni che amava– „Solo a te voglio bene, mamma...”, „Vorrei solo vederti...”, „Addio, cara mia...” Ci sono anche delle ricette per tutte le malattia per guarire il popolo da tutte le piaghe inciprignite.

Il taccuino Tutte le scritte dentro il taccuino hanno la propria storia Scrisse puntualmente quanto e per cosa spese il denaro del comitato.

- Chi non è pulito, lo uccido! C’è da lavorare!

-Ci vuole un esame per ciascuno -Ci vuole un esame per ciascuno. Perchè ci sono degli esempi : Oggi è un uomo e domani – un asino.

- Che vogliamo tanto bene a colui che ci svela l’errore, altrimenti lui non è un nostro amico!

Avremo una sola bandiera sulla quale sarà scritto: "Una santa e lucida repubblica".

I loro milioni di soldi che siano solo di loro!

- - Si deve sacrificare tutto perfino sè stesso!

La fine