EDUCARE AL…LA VITA INTERIORE

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
L’orizzonte dell’amore
Advertisements

Classe prima Obiettivi Specifici di Apprendimento
SALESIANI GIOVANI SPORT PASTORALE ORATORIO SAVIO MESSINA Fabio Cicciò FABIO CICCIO.
Dall'aurora io cerco te fino al tramonto ti chiamo ha sete solo di te l'anima mia come terra deserta (2v)
Prof. Virgilio Marone Corso Regionale di Aggiornamento Insegnanti di Religione Cattolica Napoli 21 novembre 2005 La decostruzione.
Corso di formazione Centro di Ascolto Diocesi Nardò-Gallipoli
Il coraggio di volare… Ogni persona è unica… Diventare quello che si è…è…
Parola di Vita Maggio 2008 "Dove cè lo Spirito del Signore cè libertà" (2 Cor 3, 17).
SE TU SEI CON ME OH SIGNORE IO NON TEMERO ALCUN MALE … SE AL MIO FIANCO TU RESTERAI IO CAMMINERO’ SICURO NEI TUOI PASSI TUOI GESU’
LE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA
Impegnati per il bene comune Spunti dal discernimento delle quindici Diocesi.
“Nessuno ha amore più grande di
Barbetta Michela Magnoni Lorena Santarsiero Aurora
Il rimpianto.
Il mio Miracolo.
Percorso di preparazione al matrimonio. L’amore
per conoscere e servire meglio
Don Arcangelo Tadini vive nel cuore dellAfrica 16 Agosto 1966 Inizio della missione delle Suore Operaie In Burundi.
La mia autostima.
Percorso di preparazione al matrimonio. Il sacramento del Matrimonio
Progettazione I. R. C. Scuola dell’infanzia Maria s. s
Alla scoperta dell’amore
Parrocchia di San Francesco
Trinità: il Dio vivo dell’amore.
15.00 Parrocchia Mater Ecclesiae di Campobasso agosto 2012.
MEDJUGORJE
Schede per la Festa dei cresimandi 2010
Finalità scuola dell’infanzia sviluppo idendità sviluppo autonomia sviluppo competenza sviluppo cittadinanza.
11.00.
Affermazioni 1.
Grande e Santa, Settimana Santa.
Preghiere.
LE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA
C’e’ speranza??? appunti di un cammino verso il sacramento della Confermazione guidati dal Papa Benedetto XVI all’Agorà di Loreto 2007.
LE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA di Paulo Coelho.
Riflessioni sulla preghiera
La figura dell’Animatore
Avanzamento con clic del mouse
La mistica come via d’accesso all’Assoluto. “nel mondo letterario, artistico, tra il grande pubblico, persino sulla stampa quotidiana, il misticismo […]
Le rappresentazioni della disabilità 5 marzo 2009 Corso di Pedagogia della Disabilità e dell’Integrazione.
Educare e comunicare la fede oggi l’impegno catechistico in Italia. dal Documento Base a Verona Intervento di Luciano MEDDI – Caserta 24 settembre.
EDUCARE AL…LA VITA INTERIORE
I poteri totalitari e le isti­tuzioni totali, chiuse e oppressive, temono la fanta­sia e l’immaginazione e cercano di soffocare la crea­tività e di distruggere.
Ma il desiderio ha a che fare con il senso e non è propria­mente estinguibile: esso è costitutivamente segna­to da una mancanza, da una non-sazietà che.
Catechista!! Ke passione. I CATECHISTI…. VOGLIONO ESSERE ANCHE FELICI!!! Il catechista è generoso, zelante, trova il tempo fra mille impegni… si sacrifica.
Nella Bibbia il nome di una persona ne esprime l’identità. Ognu­no di noi è un nome e un volto. Questo anonimo è dunque presentato come in ricerca: del.
Ti racconto la croce Gli incontri di Gesù sulla via della croce.
Pensieri di Giovanni Paolo II (seconda parte) Transizione manuale.
O PEN S OURCE M ANAGEMENT LIBERARE IL POTENZIALE CREATIVO DEI COLLABORATORI.
«LEVÒ GLI OCCHI AL CIELO, PRONUNZIÒ LA BENEDIZIONE, SPEZZÒ I PANI E LI DIEDE» (Marco 6,34-44) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI.
La liturgia ci propone di nuovo la figura di Maria come modello di attesa e soprattutto di disponibilità. La disponibilità di lasciarsi coinvolgere dal.
1 Nella Speranza siamo stati salvati…. 2 La redenzione ci è offerta nel senso che ci è stata donata la speranza, una speranza in virtù della quale noi.
«SENTO COMPASSIONE» Marco (8,1-10) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale
«Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini»
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli.
L'Incomprensione Con il tempo e con gli anni che passano i nostri gusti, i nostri bisogni cambiano.. I nostri sguardi sono rivolti verso altri orizzonti.
C’ERA UNA VOLTA… C’era una volta un uomo, uno qualunque, che dopo un lungo peregrinare si trovò vicino al baratro del “fine vita”. Al di là il buio…
«Non sarà dato alcun segno a questa generazione»
OPERA DON GUANELLA – BARI
«Se qualcuno vuol venire dietro a me» (Marco 8,34-38) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale
agosto 2015 Papa Francesco ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus in Piazza San Pietro nella XXII Domenica / B 30 agosto.
Sentiamo tutti l’esigenza di uscire dai formalismi religiosi per vivere la fede autentica, che ci faccia sentire a casa nella nostra relazione con Dio.
Il centro è un concetto dinamico: “quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32). È il punto di gravitazione, non dunque un punto statico:
Rinnovamento della Politica I giovani tra impegno politico e nuove utopie Il ruolo dell’associazionismo e dei movimenti.
"Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati" (Mt 5, 6).
«Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode» (Marco 8,14-21) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale
«Il figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini» (Marco 9,30-32) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno.
«Non glielo proibite» (Marco 9,38-40) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale
ITINERARIO IN PREPARAZIONE AL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO
Transcript della presentazione:

EDUCARE AL…LA VITA INTERIORE PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI   EDUCARE AL…LA VITA INTERIORE 4° GIORNO Anno Pastorale 2014-2015

Il futuro giace nell’interiorità La frase del giovane da cui è partita la mia rifles­sione pone in evidenza la chiusura del futuro: «Non vedo un futuro». Possiamo chiederci: dov’è il futu­ro? Dove possiamo cercarlo? L’antropologo Marc Augé, nel libro Che fine ha fatto il futuro?3, annota che ormai il presente è diventato egemonico: 3. MARC AUGÉ, Che fine ha fatto il futuro? Dai nonluoghi al nontem­po, Elèuthera, Milano 2009.

«Agli oc­chi dei comuni mortali esso [cioè, il presente] non è più frutto della lenta maturazione del passato, non lascia più trasparire i lineamenti di possibili futuri, ma si impone come un fatto compiuto, schiacciante, il cui improvviso sorgere fa sparire il passato e satu­ra l’immaginazione del futuro»4. 4. Idem, 27.

Del resto il consu­mo, vero dominus del nostro oggi (occidentale) ren­de il mondo autosufficiente: il mondo del consumo basta a se stesso, non ha bisogno di ieri né di doma­ni, è tutto nell’oggi, nel momento stesso del consu­mo. Il consumo consuma anche il tempo. Sembra spegnersi il tempo come principio di speranza.

Allora, dove cercare il futuro Allora, dove cercare il futuro? Occorre risco­prirne la dimensione interiore. Potremmo parlare di futuro interiore. Il futuro, di cui siamo alla ricer­ca, forse non è così lontano da noi: c’è una dimen­sione interiore del futuro.

Certo, questa è solo una dimensione del tempo, non è unica, ma indubbia­mente, da Agostino a Minkowski5, è un aspetto che può vantare una lunga tradizione nel pensiero occi­dentale. Questo futuro, dunque, giace nell'interio­rità, è a portata di mano se solo si osa l’avventura della vita interiore, della conoscenza di sé, e dunque dell’educazione, del primato accordato ai valo­ri umani. 5. Si pensi al libro XI delle confessioni di Agostino e al testo di EUGÈNE MINKOWSKI, Il tempo vissuto. Fenomenologia e psicopatologia, Einaudi, Torino 2004.

Se si osa la forza dell’immaginazione a livello personale e collettivo, a livello individuale come sociale e politico, se si osa ancora formulare a li­vello collettivo l’utopia di un mondo senza paure e senza ingiustizie, se si osa ancora l’utopia della pace e della condivisione dei beni (che secondo Marcel Mauss sarebbe anche la soluzione più economica per l’umanità), se si ha ancora l’audacia di pensare un avvenire portatore di sensatezza e felicità.

Que­sta dimensione riguarda tanto i giovani quanto gli adulti Que­sta dimensione riguarda tanto i giovani quanto gli adulti. In effetti, il futuro è potenzialità nei giovani ed è responsabilità negli adulti.

Dalla parte dei giovani Innamorarsi Il futuro non è solo un’estensione dello spirito, un frutto dell’interiorità, vi sono anche i fatti, gli eventi, le situazioni storiche, ma vi è una dimensio­ne di futuro che è a portata di mano dell’uomo. L’innamoramento lo mostra.

L’innamoramento è lo sta­to nascente di una storia futura, è un movimento portatore di un progetto e creatore di futuro: por­ta gli innamorati a immaginare e progettare un fu­turo insieme6. 6. Cfr. FRANCESCO ALBERONI, Innamoramento e amore, Garzanti, Milano 1979.

È un tentativo che l’immaginario fa di imporsi sull’esistente È un tentativo che l’immaginario fa di imporsi sull’esistente. In esso vi è una promessa di senso e di felicità che avvolge e travolge. È crea­zione di futuro a partire dal cuore, dall’interiorità umana, dal desiderio. L’innamoramento parla il lin­guaggio della vita, un linguaggio umanissimo, an­teriore a ogni calcolo, a ogni prudenza, a ogni con­venienza.

Nell’innamoramento non si guarda a ciò che l’altro fa o possiede, non si guarda alla casta o al censo, all’etnia o alla religione, alla cultura o allo status sociale, ma si cerca e si desidera l’altro e lo si ama per come è. In questo, l’innamoramento divie­ne anche esplosione del possibile a partire dall’im­possibile.

L’innamoramento è linguaggio trasgres­sivo: chi si innamora vi giunge a partire da un mon­do di regole, di divieti, di tabù, di credenze, di rego­lamentazioni sociali, di consuetudini, di strade se­gnate. Le persone innamorate superano le differen­ze culturali e religiose, etniche e sociali in un col­po solo.

Si comprendono, sono intimamente certe di capirsi e di essere mosse da un surplus di senso che le guida a voler creare una storia anche a costo di affrontare ostacoli e impedimenti pesanti.

Cer­to, queste differenze e le difficoltà che comporta­no nella convivenza non vengono eliminate: esse riemergeranno non appena si passerà dall’innamo­ramento in cui è l’amore che sceglie le persone al­la vita quotidiana insieme, ovvero all’amore come scelta. Tuttavia è innegabile che nello stato di inna­moramento si operi una relativizzazione delle dif­ferenze in nome di un sentimento estremamente vitale e potente.

Lo stato nascente che è l’innamo­ramento è capace di riorganizzare il passato e di ri­orientare la vita: l’innamoramento è una rinascita. L’innamoramento rifà il passato, è tipico del giovane, e ridà anche giovinezza a chi giovane non è più. Nell’innamoramento scompare la paura del fu­turo. Esso libera il desiderio e lo pone al centro di tutto.

Trasgressivo, l’innamoramento è anche profetico Trasgressivo, l’innamoramento è anche profetico. Nell’innamoramento tutto è simbolicamente già realizzato e tutto è concretamente ancora da realiz­zare: ma questo «tutto» è dato in mano ai due de­miurghi che sono gli innamorati, i creatori del loro futuro.

La potenza dell’innamoramento è più che mai creatrice di futuro, ma proprio per questo essa può suscitare resistenze. E l’innamoramento anno­vera ormai una lunga schiera di martiri.

Nell’innamoramento i due intravedono nella loro storia ancora da costruire ma in certo senso già anticipata, già realizzata nel sogno e nell’immaginazione, una promessa di vita straordinaria.

Qui il pun­to interrogativo da cui siamo partiti diviene una do­manda precisa: quale promessa di vita le nostre chiese, la nostra società sa mostrare ai giovani? Il punto interrogativo riguarda la nostra capacità di adulti, di società, di Chiesa, di essere in grado di promettere vita e di dare fiducia, ovvero di mettere in pra­tica quelle condizioni grazie alle quali diviene pos­sibile vivere.

Desiderare L’innamoramento dà voce al desiderio. E il de­siderio è elemento costitutivo dell’essere umano. L’uomo è homo desiderans. Ma mentre ci chiedia­mo che fine ha fatto il futuro, dobbiamo chiederci che fine ha fatto il desiderio, che di per sé sa crea­re futuro.  

La società dei consumi ha diffuso l’idea di poter soddisfare tutto e che la felicità consista nell’esse­re saziati, riempiti, colmati, soddisfatti in ogni bisogno. L’Occidente è sempre più una società di obe­si, di «troppo pieni». La sazietà consumistica è una prigione del desiderio, il quale viene ridotto a bisogno indotto da soddisfarsi immediatamente.